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Messina, al Teatro 3 Mestieri il debutto di “Via Crudex – Cantico della minaccia”

Matteo Ferrandes

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Teatro dei 3 Mestieri di Messina, Debutto in prima nazionale per “Via Crudex – Cantico della minaccia” di Rosario Palazzolo – da venerdì 26 a domenica 28 maggio

 

Lo spettacolo del noto regista e drammaturgo palermitano è la nuova produzione del Teatro dei 3 Mestieri e chiuderà la stagione “Tracce d’inchiostro”. Protagonisti sulla scena gli attori Stefano Cutrupi e Silvana Luppino.

 

Messina, 23 maggio – Sarà “Via Crudex – Cantico della minaccia” scritto e diretto da Rosario Palazzolo a chiudere la stagione “Tracce d’inchiostro” del Teatro dei 3 Mestieri di Messina.

 

Questo spettacolo, che è anche la nuova produzione del Teatro dei 3 Mestieri, debutterà in prima nazionale venerdì 26 maggio alle ore 21.00.

 

Protagonisti sulla scena gli attori Stefano Cutrupi e Silvana Luppino che interpreteranno il testo del noto regista e drammaturgo palermitano sulle paure tipiche degli attori, le loro disavventure e fragilità, con il loro vissuto traboccante di esperienze caduche e zeppo di acrobazie emotive.

 

Via Crudex – Cantico della minaccia andrà in scena anche sabato 27 maggio alle ore 21.00 e domenica 28 maggio alle ore 18.30.

 

Rosario Palazzolo presenta così il suo spettacolo: “Ho fatto incetta dei miei temi ricorrenti, quelli per i quali quotidianamente alzo la penna e la butto su un foglio e, insomma, ho affilato i coltelli, come si dice, pure se non si dice proprio così, ho organizzato otto pezzi di un puzzle, che risulterà incompleto, alla fine, beninteso, poiché non era certo mio interesse afferrare tutt’intera la risma, quanto piuttosto imbastire una specie di tauromachia dell’attore. Essere attori, mi pare, una lotta con il pubblico, con il testo, col regista, una lotta con sé stessi, perché scegliere di essere attori, oggi, è una disavventura. Il medesimo discorso potrebbe estendersi a tutte le arti praticate dal vivo, poiché il pubblico ha smesso di essere il pubblico che ciascuno attore immaginava quando s’immaginava un qualche pubblico. In effetti, si è tramutato in un’entità caliginosa, divoratrice di emozioni, dispensatrice di tendenze e disegnatrice di panorami. L’attore è, così, sempre sul punto di soccombere e, così, ho approntato una sfida, una guerra, per la vita e per l’arte. Una Via Crudex senza resurrezione. E so bene che il mio discorso è zeppo di buche, ce le ho messe apposta, però nondimeno mi pare sia un ottimo punto di partenza, per il fallimento. Che solitamente è il mio punto d’arrivo”.

 

Teatro dei 3 Mestieri – S.S.114 km 5,600 Ingresso accanto distributore Esso
Info e prenotazioni 090.622505 – 349.8947473

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Davide Lo Surdo: Biografia

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Davide Lo Surdo, nato a Roma il 24 luglio 1999, è il chitarrista più veloce della storia della musica secondo la rivista Rolling Stone e la sua chitarra signature è stata conferita permanentemente al museo “Sigal Music Museum”, dove sono conservati anche strumenti suonati da Mozart e Chopin. 

Lo Surdo è stato incluso nel libro dedicato alla storia della musica, “Rock Memories 2” scritto da Maurizio Baiata, insieme ai Beatles, Pink Floyd e Jimi Hendrix. Il giornale “El Mercurio” lo ha definito una “Leggenda vivente della storia della musica”.

Lo Surdo ha scoperto la sua passione per la chitarra a 9 anni

Sua madre è Sandra Giorgio e suo padre Maurizio Lo Surdo. Durante la sua infanzia, Lo Surdo trascorreva del tempo con Aurora, una bambina vicina di casa sua coetanea. Un giorno, la vide suonare degli accordi con il padre e ne rimase talmente affascinato che chiese loro dove prendesse lezioni. Aurora studiava chitarra all’oratorio del quartiere, e così la madre di Davide lo mandò a studiare in questo oratorio. Lo Surdo aveva solo 9 anni e dopo poco tempo era in grado di effettuare rapidi cambi di accordi. Successivamente Lo Surdo iniziò a studiare con vari maestri ma il suo apprendimento fu così veloce che iniziò a studiare da autodidatta guardando video online e riproducendo immediatamente ciò che vedeva.

Lo Surdo si è esibito all’evento “Rolling Stone Music & Run 2021″ per la celebrazione del 15° anniversario di Rolling Stone Magazine in Brasile, nell’arena Sambódromo do Anhembi. Nello stesso anno, anche GuitarraMX Magazine lo ha riconosciuto come il chitarrista più veloce della storia. Ha intrapreso numerosi tour internazionali in Sud America, Stati Uniti, Asia ed Europa e nel corso della sua carriera, ha condiviso il palco con Jeff Loomis, Steve Vai, Mike Stern. Il 26 gennaio 2019, Lo Surdo si è esibito al “Whisky a Go Go” a Hollywood e nello stesso anno, è stato premiato ai Sanremo Music Awards di Venezia come il chitarrista più veloce di tutti i tempi.

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Cinema, la Regione finanzia il film per la televisione “La stoccata vincente”

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Presidenza della Regione
È stato realizzato con il contributo della Regione, tramite la Sicilia Film Commission, “La Stoccata Vincente”, il film tv diretto da Nicola Campiotti che andrà in onda in prima serata su Rai 1 il 24 settembre. La pellicola narra la storia dello schermidore catanese Paolo Pizzo, due volte campione del mondo, che da adolescente ha combattuto e vinto la sfida più importante della sua vita, lottando contro un tumore al cervello. Il film, prodotto da Gloria Giorgianni per Anele Srl in collaborazione con Rai Fiction, vede tra i protagonisti l’attore siciliano Alessio Vassallo, con Flavio Insinna nei panni del padre dell’atleta catanese. 

«Il progetto – ha detto l’assessore regionale dello Spettacolo Elvira Amata, nel corso della presentazione nella sede Rai di Viale Mazzini a Roma – sottolinea come lo sport costituisca uno strumento sociale di straordinaria importanza, soprattutto per i giovani. La meravigliosa favola di Paolo Pizzo, raccontata nella cornice scenografica delle location siciliane, esalta ancora una volta la politica che il governo Schifani sta attuando nel settore audiovisivo, ponendo sempre più spesso la Sicilia sotto i riflettori del grande pubblico».

Lo schermidore Paolo Pizzo ha collaborato assiduamente alla realizzazione del film, curando la preparazione tecnica e atletica di Alessio Vassallo e affiancandolo costantemente durante le riprese, alcune delle quali realizzate tra Catania, Aci Castello, Acitrezza e soprattutto l’Etna, con i suoi crateri silvestri a duemila metri.

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“Solo di spalle”, il nuovo EP di Massimo Franchini per chi è rimasto nella penombra 

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Le riflessioni profonde, la malinconia per un passato che non c’è più e allo stesso tempo la forza di andare avanti nonostante le sofferenze e le delusioni. “Solo di spalle”, il nuovo EP di Massimo Franchini in collaborazione con Sheila Rosati, è tutto questo e non solo: è il mettere sulla bilancia le esperienze di vita di quelle persone che non vivono le luci della ribalta, che speravano in qualcosa di meglio, che si rendono conto del fatto che manchi poco tempo e lo vogliono sfruttare.

“Solo di spalle” è stato pubblicato nell’estate del 2023 da Sorridi Music, è presente su tutti gli store musicali (https://album.link/i/1693463472) ed è il secondo frutto della collaborazione tra Massimo Franchini e l’etichetta discografica dopo “Chimeramente Gotika – Sfumature d’amore”, un progetto nato dalla raccolta di poesie “Gotica Chimera” di Francesca Ghiribelli che è l’autrice dei testi.
Stavolta l’artista conosciuto anche con lo pseudonimo Intima Cantor ha composto parole e musica di tutti i brani contenuti nell’album e ha proseguito il sodalizio creativo con la collega Sheila Rosati, che presta la sua voce in alcuni brani tra cui proprio quello che dà il nome all’opera e spiega a chi è dedicata: ‘A quelli con la valigia in mano, comparse senza primo piano, senza menzioni o note a margine, ma solo di spalle, casomai’. Franchini collabora, infatti, da anni con la scrittrice laziale e si possono ascoltare i suoi arrangiamenti in melodie pop che arricchiscono i racconti degli audiolibri scritti e interpretati da lei, come la raccolta “Le canzoni di Rudy” tratta dal romanzo “Galaverna”.

Anche per questo motivo ha scelto come titolo dell’opera il brano cantato a due voci, è un omaggio a Sheila, uno dei gesti eleganti e cortesi tipici di un’altra epoca raccontati nella traccia “A quelli”, e un augurio che quell’epoca ritorni, come il cantautorato degli anni ‘80.
Perché la malinconia e quel pizzico di rimpianto che accompagnano tutte le ballate (e la vita in generale) incontrano la speranza di un finale migliore, per tutti, come in “Anni”: ‘Prendimi la mano, forse abbiamo ancora una stagione per vivere il momento prima dell’ultima stazione. Quando il treno poi si fermerà, quando scenderemo dall’ultimo vagone. Presto, il tempo vola via di già’.

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