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Sociale

Marsala, Turano: «Rilanciamo Convitto audiofonolesi con un contributo regionale»

Matteo Ferrandes

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Presidenza della Regione
«Il Convitto per audiofonolesi di Marsala non deve solo sopravvivere, ma deve tornare a nuova vita grazie a investimenti e progetti sperimentali che ne rilancino ruolo e azione». Lo ha detto l’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale della Regione Siciliana, Mimmo Turano, oggi a Marsala per presentare il progetto sperimentale regionale da 90 mila euro che coinvolgerà i minori audiofolonesi del Convitto di Marsala e gli alunni dell’Istituto comprensivo “G. Grassa” di Mazara del Vallo con l’obiettivo di favorire l’inclusione scolastica.

Il progetto “Insieme sui può”, presentato dall’assessore Turano alla presenza del direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Sicilia, Giuseppe Pierro, della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Grassa” di Mazara del Vallo nonché rettrice pro-tempore del Convitto Audiofonolesi di Marsala, Mariella Misuraca, e della dirigente dell’Ufficio XI Ambito Territoriale di Trapani, Antonella Vaccara, si ispira all’articolo 28 della Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, e intende promuovere la motivazione allo studio (laboratori motivazionali) e la possibilità di colmare i gap formativi (laboratori di sostegno allo studio) attraverso metodologie innovative che affiancano attività di educazione formale ad attività non formali, sia in orario scolastico che extrascolastico, all’interno degli edifici scolastici ma anche in altri contesti formativi.

«Si tratta di un progetto sperimentale in rete che vede la sinergia fra l’Istituto comprensivo “G. Grassa” di Mazara del Vallo e il Convitto audiofonolesi di Marsala, che così potrà riprendere sul serio la sua attività dalla sospensione del giugno 2022 – spiega l’assessore regionale all’Istruzione e la formazione professionale, Mimmo Turano -. Un progetto concreto e non un semplice contributo, che promuove la prevenzione della dispersione e dell’abbandono scolastico rivolgendosi ai soggetti più fragili. Il coinvolgimento in rete dei due istituti è poi un valore aggiunto importante, poiché ciascuno di loro è portatore di un diverso bagaglio di competenze ed esperienze, che ha permesso la formulazione di una proposta innovativa, che auspichiamo possa generare un impatto positivo e duraturo sugli alunni coinvolti».

«Grazie al progetto appena finanziato dalla Regione, il Convitto potrà da subito procedere con il reclutamento degli educatori e riprendere finalmente la sua ordinaria attività a favore degli utenti provenienti da tutto il territorio regionale – spiega la rettrice pro-tempore del Convitto, Mariella Misuraca -. Grazie al percorso individuato dall’assessorato regionale dell’Istruzione, infatti, gli alunni del primo e del secondo ciclo di istruzione frequentanti potranno essere seguiti da educatori specializzati con percorsi di tutoraggio/sostegno allo studio “post scuola” pomeridiani e laboratori di carattere espressivo/ricreativo (attività sportive, artistiche, coreutiche). Questa è la dimostrazione che insieme si può e, grazie alla sinergia fra le istituzioni, si ridarà vita al Convitto riconsegnando un servizio fondamentale ai suoi fruitori».

Il progetto, che interessa l’anno scolastico 2022-2023 e per il quale la Regione Siciliana ha stanziato 90 mila euro a valere sul capitolo di spesa apposito del Bilancio regionale, è finalizzato alla sperimentazione di modelli innovativi didattici ed educativi inclusivi per gli alunni con bisogni educativi speciali e minori affetti da disabilità uditive e fonologiche.

Considerata la peculiarità del servizio erogato, unico nel Sud Italia e che si fonda su un’azione integrata che vede coinvolti molteplici stakeholder, nei prossimi giorni il Convitto vedrà completato il suo organigramma con il personale Ata, che verrà attribuito dall’Ambito territoriale di Trapani, e con il personale specialistico terapeutico-riabilitativo (psicoterapeuti, logopedisti, psicologi), che verrà reclutato grazie a un ulteriore finanziamento regionale che fa riferimento alla legge 15 aprile 2021 n.9, che ha assicurato a favore della struttura un finanziamento di circa 70 mila euro.

Sociale

Io sono Elisa: due giorni di memoria e responsabilità chiudono il mese contro la violenza di genere

Redazione

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Canicattini Bagni / Avola – Le due giornate dell’iniziativa “Io sono Elisa”, svoltesi il 28 novembre a Canicattini Bagni e il 29 novembre ad Avola, hanno rappresentato un momento di intensa partecipazione collettiva, chiudendo simbolicamente il mese dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne.

Un percorso che ha lasciato nei territori tre segni concreti: tre targhe commemorative destinate a custodire nel tempo la memoria di Elisa Claps e a trasformarla in un messaggio permanente di non violenza.

L’evento è stato organizzato dalla Galleria EtnoAntropologica, in collaborazione con il Presidio HONOS di Canicattini Bagni, il Comune di Avola, con il sostegno diretto dei Centri antiviolenza Work in Progress (Canicattini Bagni) e Doride (Avola)e le comunità scolastiche canicattinesi che hanno dimostrato una grande partecipazione ed operatività nell’accoglienza e nel risultato conoscitivo del caso Claps.

Una sinergia fortemente radicata nel territorio, che ha unito istituzioni, scuole, forze dell’ordine e realtà sociali in un percorso comune di memoria, responsabilità e cittadinanza attiva. A Canicattini Bagni, due targhe sono state posate presso il Liceo “Leonardo Da Vinci” e l’Istituto Comprensivo “Verga”, luoghi centrali della formazione giovanile. La loro collocazione all’interno delle scuole è un gesto che supera la dimensione commemorativa: è un invito quotidiano alla riflessione, al rispetto e alla consapevolezza civile.

Le dirigenti Rita Spada e Clorinda Coppa hanno sostenuto con convinzione questo percorso, inserendo la memoria di Elisa nel cuore dei progetti educativi. Fondamentale è stata la partecipazione delle forze dell’ordine – Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri – e di tutte le istituzioni sociali operative nel territorio, che con la loro presenza hanno testimoniato una collaborazione solida e determinata. Una rete che rappresenta la forza della comunità quando sceglie di agire insieme, con responsabilità e fermezza, nel contrasto al femminicidio e nella costruzione di un’autentica cittadinanza attiva.

Il 29 novembre, ad Avola, la terza targa è stata posata presso il Centro antiviolenza Doride, luogo in cui la memoria trova una collocazione profondamente simbolica. Qui, la targa dedicata a Elisa diventa luce e testimonianza proprio lì dove la violenza viene affrontata quotidianamente con professionalità e cura. Un gesto voluto dal Comune di Avola e dalla sua Sindaca Rossana Cannata, che hanno scelto di intrecciare la memoria di Elisa con il lavoro prezioso svolto dal Centro Doride. Il Centro antiviolenza Work in Progress di Canicattini Bagni ha ugualmente contribuito alla realizzazione dell’iniziativa, rafforzando il messaggio delle due giornate e ampliando la rete territoriale di protezione e sostegno.

La Presidente della Galleria EtnoAntropologica, Laura Liistro, ha ricordato come le targhe non siano semplici simboli, ma punti di riflessione permanente, capaci di mantenere viva la memoria di Elisa nel tempo e di trasformarla in un faro per la costruzione di una cultura della non violenza. La presenza della famiglia Claps, di Mariagrazia Zaccagnino, del giornalista Angelo Barraco e della forza luminosa di mamma Filomena ha dato alle due giornate una profondità emotiva intensa, trasformando il ricordo in un abbraccio collettivo.

Tre targhe. Tre luoghi. Due giorni di memoria e responsabilità chiudono il mese contro la violenza di genere responsabilità condivisa: fare in modo che il nome di Elisa continui a illuminare il cammino contro la violenza sulle donne perché la memoria non si posa: cammina.
E finché cammineremo insieme, la luce di Elisa continuerà a guidarci.

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Sociale

Pantelleria – Violenza donne, tra Cinema e Circolo San Gaetano “3 panchine del rispetto”

Redazione

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Il 25 novembre 2025, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stato completato il progetto “Le panchine del rispetto”.

Una collaborazione nata dall’impegno condiviso dell’ASD Scauri, del consigliere Valenza e dell’assessore Culoma, che hanno scelto di unire energie per lasciare alla comunità un segno chiaro di sensibilizzazione.

Davanti al cine-teatro San Gaetano e al Circolo sono state rinnovate tre panchine. Due sono diventate rosse, colore che richiama il contrasto alla violenza sulle donne; la terza è stata dipinta di bianco, a rappresentare la pace e il rifiuto di ogni forma di violenza.

Su ognuna è stata collocata una frase dedicata ai valori del rispetto, della dignità e della parità tra le persone.

Un gesto semplice, condiviso e visibile, che invita a fermarsi e riflettere.

Foto a cura di Clara Garsia
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Sociale

Pantelleria sede di incontro tra Caritas diocesana Fonsdzione San Vito e animatori parrocchiali

Direttore

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Nei giorni scorsi si è tenuta una reunion tra Caritas diocesana con la sua direttrice, suor Chiara Seno, il presidente della Fondazione San Vito Onlus,, Vito Puccio, e gli animatori della Caritas parrocchiale di Pantelleria.

Negli accoglienti ambienti della parrocchia della Chiesa Madre Ss Salvatore, l’incontro verteva sulla conoscenza degli stessi animatori e delle esigenze della comunità da parte di Suor Chiara.

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