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Sociale

MARSALA (TP): TRUFFE AGLI ANZIANI E GIOCHI SENZA CONTRADE PRESSO IL PARCO M.O.V.C. M.C. MIRARCHI, INCONTRO CON I CARABINIERI DI CIAVOLO

Matteo Ferrandes

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Il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Ciavolo, nell’ambito della campagna per la sicurezza degli anziani “più sicuri insieme” ha voluto incontrare le persone anziane, accompagnati dai propri figli e nipoti della zona per fornire loro i consigli utili a evitare le truffe in abitazione da parte di malviventi che si approfittano di loro. Presso la Parrocchia Maria Santissima della Cava di Ciavolo, alla presenza del Parroco Padre Gianluca Romano e dei tantissimi interessati all’argomento, il Maresciallo Leggio ha illustrato le modalità più frequentemente utilizzate dai truffatori: con apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, i malviventi si presentano in modo amichevole per conquistare la simpatia degli anziani ottenendo, con qualche scusa (spacciarsi per tecnici della luce o del gas, fingere di lavorare per i vicini), l’ingresso nell’abitazione. Qui, mentre solitamente uno dei truffatori intrattiene la persona anziana, l’altro, senza farsi vedere, va alla ricerca di oro e preziosi nei vari scaffali e comodini. La persona anziana si accorge tardi dell’inganno e, oltre al danno economico, subentrano sentimenti di vergogna e tristezza per l’accaduto. Il Comandante di Stazione ha dunque spiegato come sia utile non dare mai confidenza a questi falsi “amici”, diffidare sempre degli sconosciuti, non aprire mai la porta di casa e contattare immediatamente le forze dell’ordine tramite il Numero Unico di Emergenza 112.

Si è poi soffermato, su alcune richieste poste dai più giovani, indicando come tutelarsi dalle altre forme di truffa compiute tramite contatti telefonici ovvero con i sistemi informatici e social network. L’occasione è stata utile anche per ribadire la vicinanza delle Istituzioni alla comunità, così come è avvenuto nella giornata successiva in occasione del programma “giochi senza contrade” presso il parco giochi intitolato al M.O.V.C. Mar. Ca. Mirarchi, animato dalla presenza dei tanti bambini giunti per giocare, correre e condividere un momento di unione. Gli incontri hanno ricevuto ampia accoglienza e soddisfazione da parte di tutta la comunità, da un lato per avere ricevuto tutti i migliori suggerimenti per difendersi dai rischi e dalle minacce che le forze di polizia contrastano ininterrottamente con la raccomandazione primaria di non aprire la porta agli sconosciuti e, in caso di dubbio, chiamare immediatamente il numero unico di emergenza 112 e dall’altro condividere un momento di sport, gioia ma anche di ricordo.

Sociale

Cibo cotto e non somministrato, enti del trapanese in sinergia per distribuzione a persone indigenti

Redazione

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Il recupero degli alimenti prodotti nel punto cottura del presidio ospedaliero di Salemi, e non somministrati, e l’erogazione come pasti gratuiti a cittadini che si trovano in situazione di fragilità socio-economica.
E’ questo il frutto di un accordo di collaborazione tra l’ASP di Trapani, il Comune di Salemi e la Fondazione San Vito Onlus, per la realizzazione di questo progetto di recupero degli alimenti prodotti e la loro distribuzione a fini di solidarietà sociale, siglato oggi dal direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria, Danilo Palazzolo, dal sindaco della cittadina belicina, Vito Scalisi, e dal presidente della fondazione, Vito Puccio.
Il progetto pilota, autorizzato con delibera del Commissario straordinario dell’ASP Sabrina Pulvirenti, di durata annuale, prevede il recupero dei pasti in esubero, prodotti presso il punto cottura dell’ospedale di Salemi, da destinare a soggetti bisognosi di assistenza economica, individuati dai Servizi sociali del comune.
Nel punto cottura, gestito da una ditta esterna, vengono preparati tutti i pasti destinati ai pazienti, oltre del presidio di Salemi, anche per gli ospedali di Alcamo, Marsala, Castelvetrano e Mazara del Vallo.
Con la supervisione della U.O.C. Igiene degli alimenti e della nutrizione, diretta da Sebastiano Corso, gli alimenti non consumati verranno ritirati da volontari della Fondazione, formati dall’ASP, Fondazione che provvederà alla distribuzione degli alimenti in favore dei cittadini beneficiari, sia presso la sede che direttamente a domicilio.
“Si tratta – commenta il Commissario straordinario – di una lodevole iniziativa di recupero e redistribuzione degli alimenti, che evita gli sprechi di cibo da un lato, e dall’altro sostiene famiglie che si trovano in situazioni di indigenza”.
La somministrazione partirà già dal mese di ottobre, e inizialmente sono stati già individuati una decina di nuclei familiari.

In copertina immagine da facebook

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Cultura

Divieto dei cellulari a scuola, le reazioni degli studenti di Pantelleria

Giada Zona

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Sul non uso dei telefoni in classe: interviste a Filippo Maccotta e Emanuele Pinna

Tra le diverse novità che interessano il mondo scolastico, dal 15 settembre 2025 per la Regione Siciliana, tra i banchi delle scuole di ogni ordine e grado è vietato l’utilizzo cellulare.
Figli e famiglie sono divisi: c’è chi la ritiene una strategia formativa e chi, invece, non è d’accordo.
Abbiamo così voluto conoscere la reazione degli studenti di Pantelleria, su questa novità che tanto clamore ha riscontrato.
Sono stati scelti a campione due giovani di diversi contesti scolastici. Si tratta di studenti modello, molto impegnati e maturi per l’età e l’epoca storica che stanno vivendo.

Filippo Maccotta

Il primo, Filippo Maccotta, 15enne al II anno di liceo scientifico, ci ha innanzitutto spiegato che attualmente nel suo istituto i cellulari verranno conservati negli zaini, per tutto l’arco della giornata scolastica e non potranno essere usati nemmeno durante la ricreazione. Nel caso non dovesse funzionare, i docenti o chi per loro provvederanno a requisire gli smartphone.

“Anche prima durante le lezioni il telefono non si poteva utilizzare e sono d’accordo, ma il divieto di utilizzarli durante la ricreazione mi sembra esagerato. L’anno scorso, nonostante si potesse usare durante la ricreazione, stavamo in gruppo e non solamente al telefono. Reputo che sia un po’ inutile proibirlo durante la ricreazione e credo peggiori la situazione perché ci si sente più incatenati. “

Emanuele Pinna

La seconda testimonianza ci arriva da Emanuele Pinna, in classe terza media

Emanuele, cosa ne pensi di questa nuova normativa? “Sono d’accordo con questa nuova normativa perché permette a tutti noi studenti, soprattutto a quelli meno responsabili, di non usare il telefono a scuola. Siamo tutti più coscienti, sapremo quando è corretto utilizzarli e quando no. Sono favorevole al divieto.”

Giada Zona 

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Economia

Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Marilu Giacalone

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Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.

«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».

Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it. 
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo

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