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Cultura

Marsala, Borsellino ricordato all’anfiteatro del Santuario Santo Padre il 19 luglio

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MARSALA, ALL’ANFITEATRO DEL SANTUARIO CERIMONIA PER BORSELLINO

L’anfiteatro del Santuario Santo Padre delle Perriere di Marsala, venerdì 19 luglio, alle ore 20,30, ospiterà la cerimonia commemorativa per la morte del magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Dapprima si terrà la lettura di brani tratti dal libro “Paolo Borsellino essendo Stato” di Ruggero Cappuccio, con la partecipazione dei magistrati: Franco Roberti, Luigi D’Alessio, Maria Teresa Belmonte, Lucia Casale, Rocco Alfano, Maria Chiara Minerva, Marianna Zampoli. Regia di Umberto Zampoli, su un’idea di Vito Di Nicola. A seguire concerto dell’orchestra sinfonica giovanile del Conservatorio di musica “Antonio Scontrino” di Trapani, diretta da Andrea Ferrante. L’iniziativa è della sezione di Marsala dell’ANM. Ingresso libero.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Cultura

Pantelleria, tutto pronto per “Aspettando San Martino – Sfinci e vino” a Corso Umberto

Redazione

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Seconda Serata “SOTTO IL CIELO DEL CORSO”  < ASPETTANDO SAN MARTINO  > “SFINCI & VINO” <

Domenica 10 novembre 2014 dalle ore 16:00 a mezzanotte. Negozi aperti

San Martino, un personaggio famoso per il suo altruismo, è festeggiato in tutta l’Europa.

Quest’anno in occasione dell’onomastico il Circolo Culturale Corso Umberto (in fondazione) ha dato vita alla festa “Aspettando San Martino” che si svolgerà l’11 Novembre 2024 dalle ore 16 fino a mezzanotte in Corso Umberto (con chiusura della strada dall’ex Hotel Miriam alle scuole elementari).

Gereon Pilz van der Grinten, pantesco d’adozione, di origine tedesco-olandese, racconta che in Renania-Westfalia c’è l’usanza che nei giorni precedenti la festa di San Martino si svolga nei centri storici una sorta di fiaccolata, in cui tutti possono partecipare, le scolari e gli studenti – dalle scuole elementari alle superiori.


Sono processioni piuttosto pittoresche e vengono generalmente accolte da tutta la comunità dei centri.

Quest’anno proporre di “adottare” questa usanza a Pantelleria coinvolgendo i giovani studenti. Il Comune di Pantelleria ha accolto con favore l’iniziativa e si è prestato di patrocinare.

Nel pomeriggio e sera di domenica 10 novembre si svolgerà un corso per costruire una piccola lanterna di San Martino nell’aiuola dietro il castello (e in caso di breve pioggia verrà spostata nella Pinacoteca di Corso Umberto 50 – Sede del Comitato “Don Cola”).

Carole Bernardo propone questa attività creativa e divertente, impostando temi per la decorazione di queste lanterne a seconda del gruppo, oppure gli studenti possono suggerire temi individuali.
Realizzare queste luci in un’ora porta molta gioia a bambini, studenti e persino adulti.

Le fiaccolate che si svolgono alla vigilia del giorno di San Martino in Germania sono molto amate e ambite ogni anno dagli abitanti. Successivamente a tutti i bambini partecipanti viene solitamente regalato il cosiddetto “Cono di Martino” contenente dolci tradizionali (Muuzen (simile ai “Sfinci”)), noci e frutta.

Un tempo le lanterne venivano illuminate con una piccola candela. Oggi vengono appesi a pali corti e illuminati dall’interno con un luce a LED che verrà dato in omaggio a ogni partecipante, piccolo o grande che sia

La fiaccolata viene celebrata insieme da tutte le classi scolastiche e solitamente si conclude con un piccolo falò di San Martino.

Al posto del “Cono di Martino” il Corso offrirà, con il sostegno dell’ormai mitica associazione “La Mulattiera”, “SFINCI & VINI” lungo tutto il Corso Umberto I con la partecipazione di tutti i negozianti, da “Pina Marino a Glutaminiamo” – Non mancherà naturalmente la musica.

Vi aspettiamo numerosi – I negozio saranno tutti aperti > È vivo il Corso! Viva Pantelleria!

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Cultura

Ragusa, al Centro Rossitto presentazione del libro “Giorgio La Pira…” di Grazia Dormiente

Redazione

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La figura di Giorgio La Pira vista da Grazia Dormiente

 

Martedì 12 novembre 2024, alle ore 17.30, al Centro studi “Feliciano Rossitto” di Via Ettore Majorana, 5 in Ragusa, sarà presentato il libro di Grazia Dormiente “Giorgio La Pira. Una vita per la pace nel mondo” (Ed. Prova d’Autore, con prefazione di Domenico Pisana).

La serata sarà introdotta da Giorgio Chessari, presidente del Centro Rossitto e Domenico Pisana, presidente del “Caffè Letterario Salvatore Quasimodo” di Modica, con la moderazione dello scrittore Alessandro Ferrara.

L’iniziativa culturale, che prevede l’intervento dell’On.  Stefania Campo, è resa possibile grazie alla sinergica collaborazione del Centro studi F. Rossitto con il Comune di Ragusa e l’ARS.

La figura di Giorgio La Pira

 

La figura di Giorgio La Pira – disquisita in questo saggio antologico della scrittrice pozzallese Grazia Dormiente – trova la restituzione memoriale non solo di un politico, un uomo, un credente, ma anche di un contemplativo dalla vita straordinaria e intrisa di santità. Nei vari capitoli del libro l’autrice tratteggia La Pira come “Autore della strategia della speranza”, come “profeta” dalla grande attualità, come “esegeta” di una politica che ricerca la pace e come “Operaio dell’evangelo”. Il volume è corredato da un apparato iconografico, lettere e testimonianze che accompagnano il percorso scrittorio di un uomo divenuto “cittadino del mondo”, un esempio di santità riversata nelle pieghe delle vicende storiche e alimentata dal rapporto con il Dio Gesù Cristo e dalla preghiera soprattutto nelle sue missioni più difficili. Un’opera, dunque, che si rivela preziosa, utile e indispensabile perché aiuta il lettore a non cadere nella tentazione della “damnatio memoriae”, come annota Domenico Pisana (prefatore del libro).

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Cultura

San Martino nella tradizione sicula: Pò journu ri San Martinu, na fritedda e nu bicchiere ri vinu!

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Le Frittelle di San Martino: un tuffo nelle nostre tradizioni… “Passeggiare nel bosco in questo breve estate di San Martino per me è grande gioia: sto in silenzio, cerco di vedere non solo di guardare, ascolto il roco gracchiare dei corvi, assorbo i raggi di sole tra le foglie e partecipo al grande spettacolo bello e drammatico che è la vita”.

Terminato il tempo della raccolta delle olive, sparse le semenze, la terra entra nella fase letargica, nel sonno buio dell’inverno dal quale si ridesterà a primavera. Durante i primi giorni di novembre si continuano le semine di numerosi ortaggi e cereali. Prosegue la raccolta e molitura delle olive, inizia il raccolto delle mele cotogne e il mosto d’uva si tramuta in vino. Secondo le tradizioni popolari, il mosto che si tramuta in vino, avverrebbe nel giorno consacrato a San Martino, l’11 novembre. “Se ogni giorno si fa la Luna” come dice l’antico proverbio, ogni santo ha la sua ricetta. Ma c’è chi ne ha anche più di una, essendo particolarmente riverito dalla devozione popolare.

Fra questi San Martino: le sue frittelle nella mia amata Sicilia sono un immancabile appuntamento con la dolcezza dei giorni di metà novembre. Le frittelle di San Martino sono piccoli dolcetti di pasta lievitata, soffici e odorosi di finocchietto selvatico. La tradizione vuole che si degustino belle calde e spolverate di una nuvola di zucchero. Preparate con ingredienti semplici ma intrisi di storia, queste frittelle portano con sé il calore delle sapienti mani di nonna e la magia delle feste tradizionali.

Un po’ di Storia

Le frittelle di San Martino sono una pietanza che ha il sapore del passato. Questa ricorrenza, che si festeggia l’11 novembre, è dedicata al vescovo Martino di Tours che si attesta come uno dei santi più celebri fin dal Medioevo. Alla sua figura sono legati tanti proverbi, usanze e tradizioni gastronomiche in molti luoghi di Italia, ma anche d’Europa. In molte parti d’Italia si festeggia con cibi particolari: non c’è regione che non abbia le sue frittelle a San Martino! Nella nostra Sicilia si accompagnano al vino novello che viene travasato ed assaggiato. La ricetta si tramanda di generazione in generazione ed ogni famiglia ha la sua variante.

Ma perché proprio le frittelle? Si racconta che San Martino fosse molto prodigo nei confronti dei meno abbienti. Un giorno passeggiando a cavallo vide un povero e gli diede un pezzo del suo mantello per coprirsi dal freddo.
Così, per ricordare i pezzi del mantello donati, si preparano questi piccoli pezzi di golosità che vanno gustati caldi e condivisi in segno di pace. Vi proponiamo ora la ricetta classica, deliziosa e veloce, per prepararle in casa vostra.
Eh già! è tradizione nella nostra città di Ragusa per l’estate calda dei morti mangiare le frittelle preparate con uva passa e finocchietto e accompagnarle con un bicchiere di vino. Inoltre è

tradizione in questo periodo aprire le botti per il primo assaggio del vino novello, e il miglior modo per non far girare la testa è proprio quello di accompagnare il buon vino sincero con le Frittelle di San Martino. Ogni anno c’è la corsa dell’impasto migliore per le frittelle: c’è chi le fa con le patate, con le mele, farcite con la crema bianca, con pezzetti di cioccolato ecc.

Vi propongo la ricetta tradizionale delle frittelle con aggiunta di uva sultanina e finocchietto nell’impasto e poi guarnite con zucchero e cannella così come le faceva mia nonna Marianna.

Ingredienti

300 g Farina – 1 bicchiere Acqua – 1 bicchiere Latte – 1/4 Lievito di birra fresco – q.b. Finocchietto selvatico 1 bustina Uva sultanina – q.b. Zucchero – q.b. Cannella in polvere – 1 l’Olio di semi

Preparazione Le Frittelle di San Martino

è un dolce tradizionale e di facile preparazione. In una tazza si aggiunge acqua, a temperatura ambiente, in cui viene sciolto un 1/4 di lievito. In una ciotola si aggiunge la farina, il lievito sciolto nell’acqua e il latte. Si amalgama bene il tutto e si aggiunge il finocchietto e l’uva sultanina a proprio piacimento. L’impasto deve risultare morbido e colloso. In caso contrario si aggiunge ancora latte o acqua. Si lascia riposare l’impasto per circa 3 h.
Quando l’impasto avrà preso volume, le Frittelle di San Martino saranno pronte per essere immerse nell’olio bollente in una pentola dai bordi alti. Aiutandosi con un cucchiaio, si prende un po’ dell’impasto e lo si lascia scivolare all’interno della pentola, creando una pallina più o meno uniforme. Si raccomanda di ottenere una crosta dorata in tutti i lati delle Frittelle di San Martino.

Nel frattempo si prepara in un piatto piano o in un vassoio abbondante zucchero e cannella. Appena pronte le Frittelle scolale si appoggiano in una ciotola con carta assorbente e poi ancora calde si passano nello zucchero e cannella.
Ben fatto! Le tue Frittelle di San Martino-secondo la ricetta Ragusana sono pronte, servile ancora calde e non ne rimarranno nemmeno una! Per non dimenticare… ”

“Pò journu ri San Martinu, na fritedda e nu bicchiere ri vinu!

Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi

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