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Cultura

Marinai di Pantelleria caduti a Lissa e nella Grande Guerra

Redazione

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Nella tragica e infausta giornata di Lissa, avvenuta il 20 luglio 1866 nel mare Adriatico presso l’omonima isola, trovarono la morte tre panteschi, arruolati nella Regia Marina. Nel 1866 eravamo in guerra, tanto per cambiare, contro l’impero austro-ungarico e la nostra flotta ricevette l’ordine di salpare dal porto di Ancona per andare a bombardare i forti dell’isola di Lissa, situata al largo di Spalato, e nel caso occuparla. Per colpa dell’inettitudine e dell’incompetenza dell’ammiraglio Persano, comandante in capo della flotta italiana, a Lissa fu un disastro immane e si persero due navi corazzate, affondate dalla marina austriaca. Particolarmente doloroso l’affondamento della pirofregata corazzata “Re d’Italia” speronata dalla pirofregata corazzata Ferdinand Max. La “Re d’Italia” scomparve negli abissi in pochi minuti, trascinando con se 27 ufficiali e 364 tra sottufficiali e marinai. Oltremodo ammirevole il comportamento dell’equipaggio italiano che, mentre la nave affondava, continuarono a far fuoco con pistole e moschetti tentando un impossibile arrembaggio. Tra gli scomparsi in mare della “Re d’Italia” vi furono il marinaro Cornado Giuseppe, il marinaro Farina Salvatore e il cannoniere La Scala Gioacchino, tutti e tre di Pantelleria. Quasi sicuramente altri panteschi dovevano essere imbarcati sulle altre navi della flotta. Strano che l’isola non abbia mai pensato di dedicare almeno un vicoletto a ricordo di questi coraggiosi. Nella Grande Guerra del 15/18 altri panteschi, con l’azzurra divisa della Regia Marina, trovarono da prodi la “morte per acqua”. Ecco i loro nomi: Casano Francesco, nato a Pantelleria il 31 maggio 1894, caduto il 27 novembre 1915, nell’affondamento della corazzata “Benedetto Brin”, saltata in aria nel porto di Brindisi a seguito dell’esplosione della Santabarbara (deposito delle munizioni) per atto di sabotaggio austriaco oppure a causa di traditori italiani o, più verosimilmente, per scoppio spontaneo degli esplosivi (di pessima qualità) utilizzati per le cariche di lancio. Sana Gaetano, nato a Pantelleria l’11 novembre 1893, morto nell’affondamento della corazzata “Regina Margherita” in data 11 dicembre 1916. La nave s’inabissò all’uscita della baia di Valona in Albania, dopo aver urtato due mine. Con essa scomparvero 671 uomini tra ufficiali, sottufficiali e

marinai. L’avversario ha però sempre sostenuto che la vera causa dell’affondamento deve ricercarsi nei siluri messi a segno da un sommergibile tedesco. Casano Diego, nato a Pantelleria il 17 febbraio 1896, imbarcato sulla Regia Nave “Sterope”, una carboniera. Quest’ultima venne affondata il 7 aprile 1918, al largo delle Azzorre, dal sommergibile tedesco U-155 del comandante Erich Eckelmann. La “Sterope”, al comando del capitano di fregata Agostino Scarpato, stava rientrando in Italia con un carico di nafta, dopo essere salpata dal porto di Pensacola in Florida. Prima di essere affondata ingaggiò col sommergibile nemico un duro combattimento a colpi di cannone. 74 uomini dell’equipaggio della “Sterope” morirono nell’affondamento, tra essi Diego Casano. Billardello Felice, nato a Pantelleria il 9 dicembre 1896, dichiarato disperso in mare l’8 novembre 1918 a causa dell’affondamento, per urto contro una mina, della Regia Torpediniera “36 P.N.”, su cui era imbarcato. La guerra era già terminata da 4 giorni. La “36 P.N.” faceva parte dell’8ª Squadriglia torpediniere di base a Brindisi e si era distinta nel salvataggio il 27 aprile 1915 dei superstiti dell’incrociatore corazzato francese “Léon Gambetta” e nell’attacco, nella notte tra il 25 ed il 26 giugno 1916, al naviglio austro-ungarico alla fonda nel porto di Durazzo.

Orazio Ferrara

Foto: L’affondamento della pirofregata corazzata “Re d’Italia”

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Sociale

Pantelleria, successo per lo spettacolo “Figlio non sei più giglio” con Daniela Poggi e Mariella Nava

Redazione

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“Figlio non sei più giglio” uno spettacolo che induce ad una riflessione da un altro punto di vista

Ieri sera, in occasione del 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – al Cineteatro San Gaetano di Scauri è andato in scena “Figlio non sei più giglio”, scritto da Stefania Porrino e interpretato da Mariella Nava e Daniela Poggi.
La serata è stata aperta dall’Assessore Benedetta Culoma, che nelle sue deleghe segue anche le Pari Opportunità. Nel suo intervento ha ricordato che la violenza sulle donne non riguarda soltanto i casi più eclatanti, ma anche ciò che accade nel quotidiano, nelle relazioni familiari e nei legami più vicini. Ha richiamato l’importanza di riconoscere i segnali e di non abituarsi a forme di controllo, dipendenza o sopraffazione che, purtroppo, spesso vengono normalizzate.


L’Assessore ha sottolineato che questo spettacolo invita a osservare con maggiore attenzione ciò che accade intorno a noi, a non voltarsi dall’altra parte e a domandarsi quale ruolo ciascuno possa avere nel prevenire la violenza, sostenendo chi vive situazioni di difficoltà e rafforzando una cultura del rispetto.
Lo spettacolo ha approfondito proprio queste dinamiche: il peso dei legami, le fragilità, le radici di comportamenti che possono trasformarsi in abuso e il percorso di chi trova la forza di rompere il silenzio.
Un racconto che parla di sofferenza e fragilità.
Un racconto che mette al centro anche il riscatto e la consapevolezza, necessari per provare a interrompere cicli che spesso sembrano senza fine.

Lo spettacolo ha offerto inoltre un punto di vista raro e complesso: quello delle madri degli uomini che commettono femminicidi. Donne che si interrogano su ciò che non hanno visto, su cosa avrebbero potuto fare, su quali segnali, oggi così evidenti, allora erano stati ignorati o minimizzati.
L’attrice ha interpretato questo ruolo con grande intensità, dando voce a una madre che si strugge e ripercorre i meandri della propria memoria alla ricerca di quei momenti in cui avrebbe potuto intuire l’indole violenta del figlio. Le volte in cui si è detta “è solo un ragazzo”, le risposte date per sminuire, i dubbi soffocati, le domande che tornano con forza: se solo avessi… se solo non avessi lasciato…

La componente musicale ha accompagnato la scena in modo delicato, sostenendo un’interpretazione che ha saputo creare un silenzio attento in sala. Un monologo intenso, capace di tenere il pubblico sospeso e di spingere alla riflessione anche dopo la conclusione dello spettacolo.

Il pubblico ha seguito con grande partecipazione. Al termine, Don Salvatore, il Vicesindaco Adele Pineda e l’Assessore Culoma si sono intrattenuti insieme alle artiste per un breve confronto, evidenziando quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare soprattutto i più giovani. Famiglia e scuola svolgono un ruolo importante, ma non sempre bastano: servono strumenti aggiuntivi, momenti di ascolto e linguaggi capaci di raggiungere davvero le nuove generazioni. In questo senso, il teatro può offrire un contributo decisivo.
Un ringraziamento va alle artiste, alla produzione e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.

La lotta contro la violenza sulle donne riguarda l’intera comunità e ogni occasione di riflessione condivisa è un passo in avanti verso un cambiamento reale.

Foto a cura di Clara Garsia
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Cultura

Pantelleria – Ripristino campanile, Comunità di Tracino-Khamma ringraziano amministrazione e Cons. Maddalena

Direttore

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La comunità di Khamma – Tracino ringrazia il sindaco Fabrizio D’Ancona e l’amministrazione tutta per il ripristino del campanile della Chiesa Madonna della Pace.
L’ apparecchio delle vecchie campane era stato installato nel 2006/2007 ,con le offerte fatte da diverse famiglie locali. Da qualche anno il dispositivo che governa il tutto si era danneggiato e purtroppo non è stato possibile ripararlo.

In tutto questo il Consigliere Comunale Giuseppe Maddalena si è fatto portavoce di un gruppo di parrocchiani, che ha fortemente voluto che le campane tornassero a suonare dopo qualche anno di silenzio.
Grazie a quest’ultimo e a questa amministrazione, la contrada può svegliarsi e scandire le ore del giorno con il tocco delle campane.

Gli abitanti di Khamma- Tracino

Foto a cura di Simone Raffaele

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Cultura

Pantelleria, tornano a suonare le campane della chiesa di Tracino

Redazione

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La Chiesa Madonna della Pace torna a far sentire la sua voce

Un sentito ringraziamento al Sindaco.

Grazie al supporto dell’amministrazione e con la collaborazione dei consiglieri comunali finalmente le campane della Chiesa Santa Maria della Pace tornano a risuonare, riportando nel nostro paese un simbolo di tradizione, fede e unione. 
Era molto tempo che la felice contrada di Tracino non sentiva scadenzata la propria vita dall’armonico suono del campanile.

Le campane non sono soltanto un suono: sono un richiamo alle nostre radici, un segno di vita e di comunità che continua a crescere e a guardare al futuro con fiducia. Il ripristino del loro funzionamento coincide con il magico periodo natalizio, sapendolo rendere più suggestivo.

Grazie di cuore a chi ha reso possibile tutto questo.
Invitiamo tutti a condividere la notizia e a partecipare ai prossimi momenti comunitari nella nostra amata chiesa di Tracino

Jean Rizzo
Segretario comunale Forza Italia

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