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Cultura

"Lignutorto e la cavallina sardignola", ricordi di infanzia pantesca

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Il forte maestrale spettinava i rami di buganvillee abbracciati al tronco della rigogliosa conifera profumata e noi ci trastullavamo lungo la strada a giocare a nascondino o a campana con i selci di quacina (calce) che trovavamo in prossimità delle case, o a creare nel giardino di casa intingoli sanguigni con i petali di geranio o di oleandro. Eravamo quattro  bimbette di Khamma: io avrò avuto 7 anni, poi c’era mia sorella Rossana di 9, Paola di 8 e, la piccoletta, Daniela di 5. Quattro peperine che si ritrovavano ogni estate da maggio ad ottobre e che ogni giorno inventavano un modo per passare le giornate, anche quelle con “u malutempu”. Ecco, eravamo proprio affaccendate nel giardino di casa mia a fare torte di fango e bevande a base di rosmarino e aghi di pino, quando vidi accostare al muro di cinta il signor Lignutorto: giunse al trotto leggero, fino a che un “Ehhh!” arrestò la giovane cavallina sarda. Non ne ricordo il nome, purtroppo, ma era una signorina di cavalla, deliziosa ed elegante con i grandi occhi sotto la criniera leggera come seta. Veniva spesso, il signor Lignutoto, dalla sua casa a Khamma Fuori (proprio sulla curva grande davanti all’odierna tenuta di Donnafugata) a trovare nonno Fortunato, ma quella mattina attraversò la strada e si affacciò prima nella dimora di Mastro Giovanni Ferrandes (‘u patri di Franco l’infermiere) e la Zà Ghiuseppina lo accolse sull’uscio di casa con una buona tazza di caffè. Io, dal giardino urlai “signor Lignutorto (così lo chiamavo perchè non conoscevo il suo nome di battesimo) ci portate a fare una passeggiata con il calesse?”. Lui, mentre sollevava la cannizza della casa dirimpetto vociò “Je veeegno! Aju chi fare stu momentu!” Nell’attesa che il cocchiere si liberasse, io, Paola e Daniela prendemmo d’assalto il calesse, con grazia e divertendoci già di quel momento. Poi, sempre fantasticando con un film in bianco e nero di indiani o di Zorro, che impazzavano  a quell’epoca, presi a dimenare sulla groppa vellutata della cavallina, le lunghe redini di cuoio. Mi sentivo rassicurata che quel movimento di briglie e morso non sortissero effetto, poiché l’animale aveva assunto la posa da riposo, con lo zoccolo posteriore di punta sul cocente asfalto. Noi ragazzine ridevamo e incitavamo il calesse fermo e immobile, divertendoci anche solo di questo, quando, ad un certo punto, la groppa cominciò a sussultare da ferma, la criniera a vibrare e vedemmo le orecchie abbassarsi: l’avevamo fatta innervosire e partì al galoppo! Io non avevo la minima idea di cosa stesse accadendo, ma sapevo che mi ero cacciata in uno dei miei guai! Serrai le piccole mani paffute attorno alle redini, ma ormai lo slancio era preso. Nel mentre, spuntava terrorizzato Lingutorto dalla cannizza, realizzata dal sapiente Mastro Giovanni: urlò, strepitò  con la mano alzata per fermare l’animale… ma niente. Così, mentre la testa della cavalla puntava inesorabilmente per Khamma Fuori, giunte all’incrocio con il Vicolo Dolores Plessi, feci uno sforzo disumano per svoltare a sinistra. Il muso era costretto a seguire la direzione imposta dal ferro del morso. Vidi avvicinarsi sempre più il negozio del telefono pensando che avrei fermato la corsa schiantate contro la porta di legno marrò. Un ultimo sforzo, sempre a sinistra, mi indusse nel Vicolo Ganci; la cavalla aveva intanto rallentato al trotto. Proprio davanti casa di Franco Casano il fotografo c’era un camion fermo che occupava tutta la strada: “ecco è finita per noi!” pensai con la frangia attaccata alla fronte da stille di terrore e adrenalina. Invece, il calesse, con un stridere di ruote che ancora conservo nella memoria, si arrestò. Il fiato si era spezzato in petto ma pensavo che finora era andata bene. Così tirai indietro entrambe le redini con una fatica titanica  per le piccole braccia che le manovravano. Il cavallo rispose al comando, rasserenandosi alla mia voce. Lo indussi in retromarcia fino a sbucare di nuovo all’incrocio con il Vicolo Plessi, girai a sinistra sulle balate scivolose e lucide di secoli di vita,  che lastricavano l’elegante stradina. Appena riportai il calesse in posizione parallela, intravidi dal fondo il signor Lignutorto giungere a gambe levate con il cappello di paglia intriso di paura e rabbia. Una mano alzata mi minacciava e io ero veramente spaventata. Raggiunto il proprietario di quel piccolo tesoro tra carretto e animale, scendemmo tutte meste, costernate e impaurite delle conseguenze (seppur divertite come folli!). Il signore afferrò la sua cavallina dalle redini, strette al morso, l’accarezzò con un affetto e una dolcezza indescrivibile. Noi ce la cavammo con qualche rimprovero nemmeno troppo acerbo, da parte di mio nonno sopratutto, perchè la marachella era grande e le conseguenze potevano essere davvero spiacevoli se non tragiche. Ma, ni finiu bona! Forse, fu lì che compresi non solo il mio amore per i cavalli, ma anche per l’equitazione e poco dopo mi ritrovai nei maneggi del Lazio a saltare ostacoli e compiere dressage sopraffini. Marina Cozzo      

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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1 Comment

1 Comment

  1. Avatar

    Debora Pianalto

    22:13 - Novembre 24, 2018 at 22:13

    Meraviglioso racconto…complimenti!

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Cultura

Pantelleria, 7 dicembre cerimonia di svelamento del busto in bronzo in memoria del Dott. Michele Zurzolo

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Opera del M° Michele Cossyro

La nota del nostro Sindaco Fabrizio D’Ancona

Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che il 7 dicembre, alle ore 16:00, in Piazza Perugia, nella contrada Tracino, avrà luogo la cerimonia di svelamento del busto in bronzo dedicato al Dott. Michele Zurzolo, medico che ha segnato in maniera indelebile la storia umana e sanitaria della nostra isola.

Originario della Calabria, il Dott. Zurzolo scelse di restare sull’isola, facendo della professione medica una vera e propria vocazione al servizio della comunità.Per decenni è stato un punto di riferimento costante per intere famiglie, raggiungendo anche le zone più difficili dell’isola con spirito di sacrificio, senso del dovere e profonda umanità. Il suo operare è stato caratterizzato da una presenza discreta ma instancabile, sempre vicino ai più fragili, spesso senza badare al compenso, ma solo al bisogno delle persone.

La realizzazione del busto rappresenta un segno concreto di riconoscenza pubblica verso un uomo che ha interpretato la medicina non solo come professione, ma come autentico servizio alla collettività, lasciando un’eredità morale che ancora oggi vive nella memoria dei panteschi.

La scelta di Tracino, luogo in cui il dottore visse e operò, conferisce a questo omaggio un valore ancora più profondo, legato al territorio e alla comunità che più direttamente ha beneficiato della sua dedizione. Un sentito ringraziamento è rivolto al maestro Michele Cossyro, autore dell’opera, che con sensibilità artistica ha contribuito a rendere permanente il ricordo di una figura così significativa per l’isola. La cittadinanza è invitata a partecipare a questo momento solenne di memoria e gratitudine collettiva.

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Cultura

Pantelleria – UNIPANT: nuova convenzione con l’Unione Professionisti per il cashback solidale

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Prosegue l’ampliamento dell’offerta formativa accreditata con i corsi e-learning per gli Ordini Professionali: la formazione certificata che finanzia l’Educazione Informale agli Adulti

L’UNIPANT segna un altro importante passo avanti nella sua missione di arricchimento culturale e professionale del territorio. È stata ufficializzata la convenzione con Unione Professionisti, la piattaforma italiana di riferimento per la formazione tecnica online accreditata.

Questa partnership nasce con un doppio obiettivo: abbattere le barriere geografiche, portando sull’isola percorsi di aggiornamento professionale certificati di alto livello, e sostenere attivamente le iniziative culturali locali.

Formazione tecnica di eccellenza, senza vincoli 

Grazie a questo accordo, i professionisti dell’isola potranno accedere al vasto catalogo di Unione Professionisti: oltre 100 corsi e-learning pensati per Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Industriali e Agrari, Agronomi, Geologi e Avvocati.

L’offerta formativa copre aree strategiche e attuali come Sicurezza, Energia, Progettazione, Transizione Ecologica e Digitale. La modalità è pensata per chi lavora: tutti i corsi sono on demand, senza scadenze né orari fissi. È possibile seguire le video-lezioni, scaricare il materiale didattico e sostenere i test finali in totale autonomia, ottenendo i Crediti Formativi Professionali (CFP) riconosciuti dai principali Ordini.

Un circolo virtuoso per la cultura: il “Cashback Solidale” 

La convenzione non porta solo vantaggi ai singoli professionisti, ma all’intera comunità. Il meccanismo è semplice: per ogni corso acquistato tramite i link forniti da UNIPANT, Unione Professionisti donerà il 20% del valore dell’acquisto all’associazione.

“A te non cambia niente, ma per noi fa la differenza”: il prezzo per l’utente rimane invariato (con corsi a partire da soli 9,95€ e sconti esclusivi), ma quella percentuale permetterà all’UNIPANT di finanziare e offrire gratuitamente nuove attività didattiche informali e attività culturali per tutti gli abitanti dell’isola.

Perché scegliere questa formazione?

·                Accreditamento: Rilascio di CFP validi e certificati riconosciuti.

·                Flessibilità totale: Studio online senza limiti di tempo.

·                Qualità: Materiali allineati alle normative più recenti e tutor dedicati.

·                Convenienza: Prezzi accessibili e supporto diretto alle attività dell’UNIPANT.

Come aderire Per scoprire i corsi in promozione, investire sulla propria crescita professionale e, contemporaneamente, sostenere la cultura sull’isola, è sufficiente visitare la pagina dedicata sul sito ufficiale.

Link alla convenzione e catalogo corsi: https://www.unipant.it/convenzione-unione-professionisti/

Per maggiori informazioni: UNIPANT 331 490 5245 – Email: info@unipant.it – https://www.unipant.it/formazione-certificata/

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Spettacolo

Sanremo, ecco i 30 cantanti in gara al 76° Festival della Canzone

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Le date e le 4 nuove proposte

Carlo Conti come annunciato nei giorni, quest’oggi in diretta del Tg1 delle 13:30, ha rso noti i nomi dei 30 big che parteciperanno alla 76ª edizione del Festival di San Remo.

La manifestazione canora  si terrà  dal 24 al 28 febbraio e come  lo scorso anno, ci saranno anche le Nuove Proposte, che saranno però rese note dopo la finale di Sanremo Giovani, in onda  il 14 dicembre su Rai1.

La lista dei cantanti a Sanremo 2026

Tommaso Paradiso
Chiello
Serena Brancale
Fulminacci
Ditonellapiaga
Fedez e Masini
Leo Gassmann
Sayf
Arisa
Tredici Pietro
Sal Da Vinci
Samurai Jay
 Malika Ayane
Luché
Raf
Bambole di Pezza
Ermal Meta
Nayt
Elettra Lamborghini
Michele Bravi
J-Ax
Enrico Nigiotti
Maria Antonietta E Colombre
Francesco Renga
 Mara Sattei
 LDA e Aka7ven
 Dargen D’Amico
Levante
Eddie Brock
Patty Pravo

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