Cultura
L’Elogio del potere vince sulla scuola della Civiltà

Pina Farina They “la scuola pubblica è stata fatta a pezzi a suon di riforme e decreti concertati da pseudopolitici e lobby”
Tutto è compiuto! Il burrone in cui l’Italia sarebbe precipitata è stato completato. Un lavoro di scavo lento, studiato in ogni minimo particolare. Una politica di sinistra slavata, sfilacciata, omologata lo ha consentito! Ma c’era da aspettarselo! Lo hanno voluto quei signori che un tempo difendevano il diritto e la dignità delle fasce più deboli e quelle autorevoli degli intellettuali e dei docenti. Lo hanno permesso con il concorso e il galoppante successo di chi concepisce lo Stato come l’isola felice all’interno dei propri confini; l’orgoglio maschio della propria sovranità; la difesa della sola vera, unica religione; la glorificazione della famiglia impeccabile, unita e perfetta e la definitiva estirpazione, alla radice, dell’ingombro di chi osa appartenere al genere che si confà alla propria natura e, non ultima, la lenta e inesorabile eliminazione di chi non possiede gli attributi fisici e psichici per contribuire alla realizzazione di un tale Stato forte e sicuro!
Quindi programmi e finanziarie si sono snocciolate, negli ultimi decenni, e con incredibile successo, sulle note del solito identico mantra: “togliamogli la cultura e la sanità, il lavoro e la casa. Distribuiamo a basso prezzo cellulari e ogni marchingegno tecnologico, facciamoli blaterare, sfogarsi con le loro storie, così si sentono protagonisti di primo piano come quelli che la Rai, i social e Mediaset (già da prima ma soprattutto dopo il famigerato Grande Fratello) elogiano a modelli comportamentali e stili di vita ideali. Ai piccoli bruciamogli da subito il cervello con i video giochi e la frittata è pronta!”.
C’era da aspettarselo da quando la scuola pubblica è stata fatta a pezzi a suon di riforme e decreti concertati da pseudopolitici e lobby di turno svilendo lentamente un mondo docente umiliato, mortificato, vessato, deriso, ridotto alla fame e al silenzio. E così nel Paese di Dante e del suo ‘De vulgari eloquentia’, (preludio alla ‘Divina Commedia’ attraverso cui il poeta consegnava l’italiano e l’etica popolare agli italiani), la Conoscenza non vale quanto valgono il potere e la ricchezza oltre ogni ragionevole misura (e siamo precipitati all’inferno!).
Eccoli i più ‘svegli’! a osannare la vittoria sulla Civiltà e sul diritto in barba a quello che per anni abbiamo cercato di elargire con amore e passione dall’infanzia fino alle superiori. Assisto sconcertata al crollo totale del buon senso attraverso l’uso di un linguaggio sempre più violento e privo di sostanza tant’è che del vulgari eloquentia c’è rimasta solo la volgarità, a partire da una pletora di pseudopolitici che si esprime a ruota libera con i crismi di chi si arroga il diritto di chiamarsi onorevole e senatore, gente di Stato (alcuni dei quali indisturbati e con il pendaglio della frode allo Stato).
Mi chiedo in quale stato di schizofrenia stiamo gestendo i nostri ragazzi, futuri cittadini condannati ad assistere a tale deplorevole spettacolo da circo. Da molti anni, mattina e pomeriggio, a studiare su migliaia di progetti inerenti alla legalità, spesso moderati dalla Polizia di Stato; Laboratori e attività didattiche sulla Costituzione; cineforum su modelli etici come don Puglisi, Giuseppe Impastato, proposte teatrali e incontri su giudici e magistrati, preti, giornalisti che hanno dato la vita per debellare mafia e corruzione; viaggi ad Auschwitz e incontri plateali con i testimoni della Shoa e delle Foibe, letture e videoconferenze contro ogni forma di bullismo e cyberbullismo; studio sistematico di quelle straordinarie Carte a tutela del diritto sovranazionale del nostro villaggio globale dopo i ripugnanti capitoli del ‘900 affogato nelle dittature e due guerre mondiali. Eccola la notte dei cristalli! al fuoco l’Onu, l’Oms, le Convenzioni sui diritti umani e dell’infanzia, degli adolescenti e di ogni fascia debole.
E l’Agenda 2030? L’educazione all’ambiente? Insomma, due scuole dunque: quella silente che ogni mattina infonde vita, rispetto, amicizia senza differenze di razza, ceto e cultura; la scuola dei poeti e dei letterati; degli artisti, scienziati e dei filosofi e l’altra che indisturbata viaggia attraverso i social e inchioda i cervelli dalla culla alla tomba con distrazioni sciocche, banali fatti a carattere privato e massacrante pubblicità che da Carosello in poi tartassano orientando i gusti e le scelte delle masse. A tutto ciò si aggiungono le volgarità del potere istituzionale a elogio di esseri mostruosi e riprovevoli che saltano sulla scena muovendo con disinvoltura l’ago della bilancia per decidere chi deve vivere e chi deve morire…tutto attraverso tecniche comunicative sempre più sofisticate che scandiscono toni di protezione, gloria, forza, minaccia. Un deja vu che i nostri alunni hanno studiato (badate bene!). Purtroppo, sono orfani i nostri ragazzi!
Figli di genitori impauriti e scontenti molti dei quali ignari dell’autorevole funzione educativa che svolgono maestri e professori, i quali colmano vuoti vertiginosi specie di carattere psicologico e affettivo. C’è da dire che i docenti parlano sempre meno per limitazione di tempo e per acronimi (ds, dsga, fis, pof, pei, pdp, bes, dsa..), azzittiti e spaventati nei collegi, sottoposti a fredde mansioni burocratiche, sacrificano spazi di confronto a favore degli studenti e sono sempre più mutilati nell’autonomia e nel libero arbitrio. Ciò nonostante, perseverano nell’elargire lezioni di vita nel luogo dove non si odia e si studiano semmai le cause dell’odio che hanno determinato, e determinano ad oggi, orrori atroci e disumani nel corso della storia. A tal proposito mi preme sottolineare che i nostri studenti leggono il diario di Anna Frank e guardano le innumerevoli produzioni cinematografiche che testimoniano il ripugnante destino del popolo ebreo che un’Europa cristiana, inetta e priva di idee e saggezza, ha consentito; i nostri ragazzi assistono tuttavia all’atroce sterminio del popolo palestinese di cui conoscono la storia e condannano ogni forma di terrorismo, persecuzione e pulizia etnica (ma non è un lager la striscia di Gaza? Con oltre 70.000 morti di cui il 59% donne, bambini e anziani e un’infinità di gente mutilata, affamata, senza casa, senza storia e a rischio deportazione?).
La storia si ripete. Vince il più forte! Ma non si era detto che i più forti sono i miti, coloro che non praticano violenza e scelgono di stare sempre dalla parte della giustizia, della democrazia e del rispetto della dignità umana? mentre i deboli della storia sono i malati di paura (in pratica ogni dittatore), gli insicuri, gli inesperti e frustrati i quali, tuttavia, oggi trovano il terreno fertile in conseguenza del crescente e diffuso stato di disagio economico e sociale? E si urla, si minaccia, si batte il pugno! Ed è qui che trovano spazio quei pochi arricchiti con la vendita incontrastata di un certo mangime che ha nutrito i cittadini delle società civilizzate: la droga dell’apparire e dell’avere, possedere cose a discapito dell’Essere che di tanto poco avrebbe bisogno per godere di una ricchezza già presente nella natura e nell’universo.
Pina Farina They,
docente scrittrice.
Cultura
Pantelleria . Accorpamento classi liceo, La Francesca (PD) “Decisione inaccettabile”

“Una decisione incomprensibile e inaccettabile quella dell’Ufficio Scolastico Provinciale che ha deciso l’accorpamento delle classi del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane in un’unica classe per il prossimo anno scolastico 2025-2026. Nello stesso tempo manifestiamo pieno appoggio e solidarietà alla protesta dei genitori dell’istituto superiore a Pantelleria che hanno denunciato, fra l’altro una palese violazione del diritto allo studio.”
E’ questo quanto dichiara il Segretario del Partito Democratico di Pantelleria, Giuseppe La Francesca a seguito dell’incomprensibile decisione di accorpare le prime classi del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane in un’unica sezione per l’anno scolastico appena iniziato. Vengono così annullate, continua La Francesca, le legittime aspirazioni di 15 ragazzi che avevano fatto una scelta consapevole sul proprio percorso di studio e per l’ennesima volta non si tiene in considerazione le nostre condizioni di insularità. “Non vorrei che dopo che hanno costretto le nostre mamme a partorire fuori Pantelleria, anche tutti i nostri ragazzi siano costretti a iscriversi alle scuole superiori fuori isola!”
Pur consapevoli, chiude il Segretario del PD Pantelleria, che tale scellerata decisione è stata assunta dall’Ufficio Scolastico Provinciale, è necessario che la politica tutta prenda forte e convita posizione sulla vicenda perché per l’ennesima volta è in gioco il futuro dei nostri ragazzi e della nostra isola.
Per approfondire: Pantelleria, accorpate in una sola classe studenti di licei differenti. E’ protesta
Ambiente
Pantelleria diventa “Isola Asinabile”: ad ottobre 1ª edizione festival per l’asino pantesco

L’Isola di Pantelleria celebra il suo legame storico con l’asino e si prepara a diventare la prima “Isola Asinabile” d’Italia
Dal 5 al 12 ottobre 2025, si terrà la prima edizione del “Festival Asinabile”, un evento che punta a valorizzare il ruolo di questo animale, simbolo di fatica, resilienza e, oggi, di riscoperta sociale e terapeutica.
Organizzato dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria in collaborazione con il Comune di Pantelleria, la Regione Siciliana e numerosi partner, il festival è un’iniziativa che va oltre la semplice celebrazione: vuole essere un’occasione per riconnettersi con la natura, promuovere il turismo sostenibile e riscoprire l’importanza dell’asino pantesco.
“Tramite l’asino pantesco riusciremo a riscoprire esperienze di bellezza e grande emotività in modo semplice, circondati dalla meraviglia del paesaggio di Pantelleria – dichiara Italo Cucci, commissario straordinario del Parco – “Prendiamo l’impegno, tramite la celebrazione dell’animale simbolo dell’isola, di far partire da qui un messaggio di positività e bellezza in un periodo storico molto difficile. Sono certo che questo evento lascerà a ciascuno dei partecipanti un grande arricchimento, interiore ecco perché sarà importante esserci”.
Con la direzione organizzativa di Massimo Montanari, fondatore dell’asineria didattica «Asini di Reggio Emilia» ed esperto di educazione ambientale, il festival si articola in tre aree tematiche principali, accessibili a residenti e turisti di ogni età:
- Piazza Asinabile (Piazza Cavour): Un hub creativo e didattico con stand, laboratori manuali, giochi antichi e un recinto dove interagire e coccolare gli asinelli. Attività come “Asino Lab” e la “Ludonkey” renderanno l’apprendimento divertente per i più piccoli.
- Cammini Asinabili: Passeggiate guidate alla scoperta dei tesori naturalistici di Pantelleria, con percorsi che conducono al recinto di Sibà, dimora degli asini panteschi. Un’occasione per esplorare l’isola con una carota in tasca e celebrare il rapporto con questi affascinanti animali.
- Parole d’Asino: Un ciclo di convegni, dibattiti e incontri culturali che daranno voce a esperti, scrittori e viaggiatori. Tra gli ospiti, figure di rilievo come Daniele Bigi dell’Università di Bologna e Giuseppe Pace, responsabile del progetto di recupero dell’asino pantesco. Saranno esplorate le potenzialità della pet therapy, l’asino come compagno di viaggio e le storie di chi ha dedicato la propria vita a questi animali.
L’evento si aprirà domenica 5 ottobre con l’inaugurazione ufficiale in Sala Consiliare, e si articolerà in numerose attività organizzate aperte alla cittadinanza che riguardano momenti di svago, attività didattiche specifiche per le scuole di ogni ordine e grado, e un convegno conclusivo, sabato 11 ottobre, che sancirà ufficialmente il riconoscimento di Pantelleria come “Isola Asinabile”.
Il Festival Asinabile è reso possibile grazie alla collaborazione di numerose associazioni, che contribuiranno a rendere il programma ricco e variegato. Esoprattutto con l’importante presenza delle aziende agroalimentari e artigianali pantesche che arricchiranno le iniziative di identità territoriale. Il programma completo è visionabile su sito del parco nella sezione dedicata al Festival Pantelleria Asinabile.
Cultura
Divieto dei cellulari a scuola, le reazioni degli studenti di Pantelleria

Sul non uso dei telefoni in classe: interviste a Filippo Maccotta e Emanuele Pinna
Tra le diverse novità che interessano il mondo scolastico, dal 15 settembre 2025 per la Regione Siciliana, tra i banchi delle scuole di ogni ordine e grado è vietato l’utilizzo cellulare.
Figli e famiglie sono divisi: c’è chi la ritiene una strategia formativa e chi, invece, non è d’accordo.
Abbiamo così voluto conoscere la reazione degli studenti di Pantelleria, su questa novità che tanto clamore ha riscontrato.
Sono stati scelti a campione due giovani di diversi contesti scolastici. Si tratta di studenti modello, molto impegnati e maturi per l’età e l’epoca storica che stanno vivendo.
Filippo Maccotta
Il primo, Filippo Maccotta, 15enne al II anno di liceo scientifico, ci ha innanzitutto spiegato che attualmente nel suo istituto i cellulari verranno conservati negli zaini, per tutto l’arco della giornata scolastica e non potranno essere usati nemmeno durante la ricreazione. Nel caso non dovesse funzionare, i docenti o chi per loro provvederanno a requisire gli smartphone.
“Anche prima durante le lezioni il telefono non si poteva utilizzare e sono d’accordo, ma il divieto di utilizzarli durante la ricreazione mi sembra esagerato. L’anno scorso, nonostante si potesse usare durante la ricreazione, stavamo in gruppo e non solamente al telefono. Reputo che sia un po’ inutile proibirlo durante la ricreazione e credo peggiori la situazione perché ci si sente più incatenati. “
Emanuele Pinna
La seconda testimonianza ci arriva da Emanuele Pinna, in classe terza media
Emanuele, cosa ne pensi di questa nuova normativa? “Sono d’accordo con questa nuova normativa perché permette a tutti noi studenti, soprattutto a quelli meno responsabili, di non usare il telefono a scuola. Siamo tutti più coscienti, sapremo quando è corretto utilizzarli e quando no. Sono favorevole al divieto.”
Giada Zona
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