Cultura
L’Arte Enogastronomica di Daniele Ciani per Il Giornale di Pantelleria – Intervista
L’Arte Enogastronomica di Daniele Ciani da oggi è a disposizione dei lettori de Il Giornale di Pantelleria e il nostro web designer, Alessandro Ferrigno, sta realizzando una rubrica ad hoc.
Chef raffinato, sommelier esigente, Daniele Ciani è in verità un colonnello pilota in congedo dall’Aeronautica Militare, dopo 30 anni di servizio.
Ha ereditato dalla propria famiglia il piacere della buona tavola, approfondendo la conoscenza dell’enogastronomia con studi mirati ed esperienze in tutti i continenti.
Abbiamo avuto il privilegio di conoscere il Daniele Ciani e porgergli qualche domanda:
Colonnello, come mai ha intrapreso la carriera nell’Aeronautica? Da ragazzo, insieme a degli amici, ci incantavamo a guardare sorvolare la nostra zona dagli aerei. Così mi sono arruolato come ufficiale. Ho fatto viaggiare tantissime personalità italiane e straniere; ma ho anche trasportato malati, strumenti e beni nei paesi in guerra.
Quando ha cominciato ad appassionarsi di gastronomia? Ero bimbo. Avevo forse tre anni, quando mi arrampicavo su una sedia per raggiungere il tavolo dove mia nonna stendeva la pasta.
Mio padre, inoltre era un veterinario in quel di Corinaldo nostro paese di origine, ma anche di Santa Maria Goretti. La sua professione veniva spesso ricompensata con bestiame e prodotti della terra, che le mani esperte di mia nonna e mia madre elaboravano con maestria e passione.
Tra la sua professione e la passione per l’enogastronomia deve aver acquisito tante preziose nozioni in cucina. Si infatti! Specie negli ultimi anni ho viaggiato proprio per approfondire la mia conoscenza, mettendola a disposizione poi delle persone. Da qualche tempo, per l’appunto, mi diletto in incontri conviviali dove spiego le proprietà dei piatti, delle materie prime, fornendo curiosità e nozioni anche di grande importanza per una cucina sana.
Daniele Ciani è stato per oltre 20 anni il rappresentante dell’Associazione Italiana Sommeliers per Velletri e i Castelli Romani, ottenendo le qualifiche di Degustatore Ufficiale e Direttore dei Corsi Professionali.
Ha frequentato i prestigiosi corsi di cucina Cordon Bleu, master e seminari sul servizio dei cibi, dei vini e l’imbandigione. A tal proposito segnaliamo la presenza di sue ricette in molti ristoranti tra cui, per menzionarne uno, quello di Benito Al Bosco (noto in tutto il Lazio).
Attualmente è impegnato nella comunicazione dell’Arte Enogastronomica attraverso articoli su riviste ed incontri mirati.
Cultura
Santo Stefano Quisquina da Comunita’ HONOS 2024 a candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa
SANTO STEFANO QUISQUINA
Tra le pieghe morbide dei Monti Sicani, dove i profili delle colline si inseguono come onde di terra e il vento porta con sé l’eco di antichi mestieri, Santo Stefano Quisquina affida al proprio paesaggio la narrazione di un’identità collettiva che ancora oggi resiste, si rinnova e dialoga con il mondo contemporaneo.
È da questo intreccio di natura, memoria e comunità che nasce la candidatura al Premio Nazionale del Paesaggio, promosso dal Ministero della Cultura nel solco della Convenzione Europea del Paesaggio.
Il paese, immerso in un ambiente che alterna boschi, pascoli e antiche vie di transumanza, conserva un tessuto umano fatto di gesti lenti e consapevoli: il lavoro dei pastori all’alba, il ritorno dei contadini lungo i terreni terrazzati, le donne anziane che raccontano proverbi legati alle stagioni.
Qui il paesaggio non è solo sfondo: è protagonista, compagno quotidiano, matrice culturale che continua a modellare comportamenti, relazioni e linguaggi.
La candidatura si inserisce dunque in una visione ampia, che considera il territorio come eredità viva. Negli ultimi anni Santo Stefano Quisquina ha promosso pratiche di tutela e progetti di valorizzazione che hanno dato nuovo senso a luoghi storici e spazi rurali, mettendo al centro la sostenibilità, la partecipazione e la continuità delle tradizioni. La comunità ha fatto del proprio legame con la terra un principio guida, trasformando antichi saperi in strumenti contemporanei di gestione e cura.
Il dossier presentato — un documento che unisce rigore tecnico e profondità culturale — raccoglie questa lunga relazione tra gli abitanti e il territorio.
Le descrizioni del paesaggio sono punteggiate da fotografie, mappe, testimonianze orali e racconti che restituiscono un mosaico complesso e affascinante: la Quisquina come luogo di incontro tra storia e natura, ma anche come spazio affettivo in cui ciascuno riconosce un frammento della propria identità.
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Francesco Cacciatore (nella foto) e dall’assessore al Turismo Anna Chillura, ha espresso profonda gratitudine a chi ha contribuito in modo volontario alla redazione del documento.
La Prof.ssa V. Scavone e le architette E. Lo Sardo, D. Toscano e J. Moscatello hanno intrecciato competenze tecniche e sensibilità territoriale, mentre la Consigliera Comunale Lucia Leto Barone e numerosi cittadini hanno offerto conoscenze, memorie e tempo, trasformando la candidatura in un vero progetto collettivo. L’esito del concorso sarà noto nei prossimi mesi. Tuttavia, per Santo Stefano Quisquina, il senso profondo di questo percorso è già evidente: la consapevolezza di abitare un paesaggio non solo da ammirare, ma da raccontare, custodire e tramandare. In un’epoca di cambiamenti rapidi, il paese rinnova così il suo impegno nel riconoscere il territorio come patrimonio culturale vissuto, luogo di appartenenza e promessa di futuro.
E così, da Comunità Honos capace di prendersi cura del proprio patrimonio umano e ambientale, Santo Stefano Quisquina approda oggi alla scena europea come esempio maturo e luminoso di un territorio che ha saputo trasformare la propria identità in valore condiviso.
Laura Liistro
Foto di Francesco Cacciatore
Cultura
Le “sgrappolatrici” di Pantelleria sul Tg Sicilia in un servizio di Laura Spanò – V I D E O
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e le tre Marie a raccontare Pantelleria nell’operazione dello sgrappolamento
Le preziose e stupende “sgrappolatrici” tornano sotto i riflettori.
Laura Spanò, attenta e sensibile giornalista del Tg Sicilia, ha intercettato una nostra pubblicazione relativa al lavoro delle donne pantesche anche nel campo della vendemmia e della vinificazione. Meglio ancora nella produzione del passito.
Il certosino lavoro, che contribuisce alla produzione di una delle eccellenze eno-gastronomiche dell’isola, non è passato inosservato e così le signore delle contrade di Khamma e Tracino tornano a raccontare il loro compito. Si tratta di una miscela fatta di pazienza, sapienza e amicizia.
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e tre Marie a tessere l’antica usanza dello sgrappolamento degli acini di zibibbo appassiti.
La Spanò, nel suo mirabile lavoro dedicato a Pantelleria, racconta le fasi di una agricoltura eroica che non ha tempo nè prezzo.
Il servizio
Cultura
Pantelleria, al via la Novena dell’Immacolata. Calendario completo delle celebrazioni
La Chiesa Matrice di Pantelleria ha reso noto il calendario delle messe e celebrazioni religiose in prossimità dell’Immacolata Concezione.
NOVENA DELL’IMMACOLATA DAL 29 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE
- Madonna della Pace (Tracino) novena segue S. Messa – durante tutta la novena dalle ore 16:30 alle 17:00 disponibilità dei sacerdoti per le confessioni
- San Gaetano (Scauri) novena segue S. Messa SS.Salvatore novena segue S. Messa – orari vedi nello schema eguente:

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