Sbarchi
Lampedusa, 47 migranti soccorsi e sbarcati dalla Mare Jonio

47 persone soccorse e sbarcate dalla MARE JONIO a Lampedusa
Positiva conclusione del primo intervento della Missione 14 di MEDITERRANEA Saving Humans
Si è conclusa con lo sbarco delle 47 persone soccorse a Lampedusa, porto assegnato dalle Autorità italiane, il primo intervento della quattordicesima missione di monitoraggio e osservazione in mare di MEDITERRANEA Saving Humans.
Le persone soccorse, tra cui 7 donne, una bambina di sette anni e 16 minori non accompagnati avevano preso il mare da Sfax, in Tunisia, in fuga dalle violente campagne razziste e dalle conseguenti difficili condizioni di vita provocate dal regime autoritario di Kaïs Saïed verso le persone provenienti dall’Africa subsahariana. Le nazionalità delle persone soccorse sono infatti: Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Gambia, Mali, Senegal Sudan e Sud Sudan. Nonostante un caso di ipotermia, ferite causate dalle lamiere della barca in ferro su cui si trovavano e ustioni provocate dal contatto con la benzina, i naufraghi sono adesso in buone condizioni di salute.
“Siamo salpati da Trapani venerdì sera e ieri verso le 15 eravamo già a sud ovest dell’isola di Lampedusa. Abbiamo ricevuto da parte di Alarm Phone e dell’aereo Seabird di Sea-Watch diverse segnalazioni di imbarcazioni in pericolo nella zona SAR attribuita alla Libia. Stavamo appunto facendo rotta verso sud in direzione delle ultime posizioni conosciute di questi casi, – racconta Sheila Melosu, capomissione a bordo di MARE JONIO – quando, durante i nostri turni di osservazione coi binocoli, a circa 40 miglia nautiche da Lampedusa, abbiamo individuato questa imbarcazione in ferro stracarica di persone. Quando ci siamo avvicinati abbiamo verificato che stava già imbarcando acqua e rischiava di capovolgersi. Abbiamo immediatamente contattato il nostro Centro di coordinamento dei soccorsi l’MRCC di Roma e le Autorità maltesi competenti per l’area, chiedendo loro istruzioni. Di fronte al silenzio di Malta e al concreto rischio che la barca affondasse, abbiamo dovuto procedere al salvataggio di tutte le persone a bordo della Mare Jonio, dove abbiamo potuto prestare le prime cure. A tarda sera MRCC di Roma ci ha comunicato l’assegnazione del porto di Lampedusa come POS per lo sbarco. Le operazioni sul molo dell’isola si sono tranquillamente concluse alle 3 della notte scorsa.”
“Anche questo caso dimostra come sia fondamentale la presenza delle navi della Flotta Civile nel Mediterraneo centrale. – prosegue Melosu – Senza il nostro intervento, questa barca, che non era stata segnalata da nessuno, poteva affondare da un momento all’altro con conseguenze tragiche per le 47 persone a bordo. Aggiungendosi a uno stillicidio di naufragi invisibili, soprattutto lungo la rotta tunisina, decine di ‘piccole’ Cutro e Pylos che hanno portato ad oltre 2.300 il numero delle vite perse negli ultimi nove mesi nel Mediterraneo centrale.”
“Nonostante gli ostacoli creati negli ultimi mesi dal Governo – aggiunge la presidente di MEDITERRANEA Saving Humans Laura Marmorale – non ci fermeremo e continueremo a intervenire in mare insieme alla Flotta civile e alla più ampia comunità del soccorso. Colpisce come alla nave Geo Barents di MSF, che ha soccorso 63 persone in pericolo più a sud della Mare Jonio, sia stato assegnato il porto di Genova invece che un più vicino porto siciliano, come avvenuto giustamente nel nostro caso. Questo atteggiamento punitivo del Governo nei confronti delle navi non governative deve finire: non si possono costringere i naufraghi a ulteriori sofferenze con inutili giorni di navigazione prima dello sbarco. Tutte le navi che soccorrono, siano esse della Guardia Costiera e militari mercantili o della flotta civile, devono poter sbarcare nel più vicino porto utile.”
“Sono invece particolarmente felice del soccorso effettuato ieri – conclude la presidente di MEDITERRANEA – perché, proprio in giorni in cui dal resto del mondo arrivano solo messaggi di violenza e guerra, distruzione e morte, è qui la vita a prevalere, la vita di persone sottratte a morte certa e a cui auguriamo un futuro migliore in Europa.”
Cronaca
Lampedusa – Mediterranea, fornita assistenza a Guardia Costiera italiana durante soccorso

Lampedusa, ieri pomeriggio alle 15.30, il nostro equipaggio in missione di monitoraggio e soccorso nel Mediterraneo centrale con l’imbarcazione civile SAFIRA, ha captato un messaggio di “MayDay” trasmesso via radio dall’aereo Frontex EAGLE 1, che lanciava l’allarme per una barca in vetroresina alla deriva tra zona SAR tunisina e maltese.
Il nostro rescue team è intervenuto immediatamente, portandosi sul target per fornire immediata assistenza. L’imbarcazione in distress con a bordo circa 50 persone è stata raggiunta contestualmente anche dalla motovedetta CP 319 della Guardia Costiera italiana, che ha provveduto all’imbarco dei naufraghi. Nel mentre il nostro team è rimasto in stand by a disposizione e dopo l’avvenuto soccorso dei naufraghi ha provveduto, come previsto dai protocolli, a siglare l’imbarcazione vuota alla deriva con il numero dell’evento SAR e con la data corrente.
Mediterranea, nel ringraziare la Guardia Costiera per il provvidenziale intervento, esprime soddisfazione per quanto accaduto: la cooperazione in mare tra società civile e istituzioni, finalizzata a salvare vite umane, è sempre una vittoria della parte migliore di mondo che abbiamo.
Cronaca
Lampedusa, ricerche di superstiti del naufragio dove hanno perso la vita 6 migranti

Sono in corso le operazioni di ricerca coordinate dalla Guardia Costiera di Palermo al largo di Lampedusa, avviate a seguito della segnalazione, nella giornata di ieri, di un gommone con migranti a bordo in precario stato di galleggiabilità.
Le motovedette, intervenute ieri, hanno recuperato e successivamente sbarcato nel porto di Lampedusa 10 superstiti e 6 corpi privi di vita.
Oggi, a causa delle condizioni meteomarine particolarmente avverse, le operazioni di ricerca degli eventuali dispersi proseguono con il supporto di diversi mezzi aerei, tra cui l’aereo MANTA della Guardia Costiera e velivoli di Frontex, di forze armate e polizia, che si alterneranno nelle attività di sorvolo dell’area.
Sono stati inoltre allertati i Centri di coordinamento del soccorso marittimo di Malta e della Tunisia per le ricerche nelle rispettive aree SAR di competenza.
Sbarchi
“L’ultima isola” il film di Davide Lomma su uno dei più gravi naufragi di migranti a largo di Lampedusa

Il film su uno dei più gravi naufragi di migranti nel Mediterraneo, ora al Fipadoc di Biarritz, il festival dei documentari francese
“L’ultima isola” di Davide Lomma documenta la tragedia di Lampedusa del 3/10/2013. Sarà proiettato il 27 e il 31 gennaio, nel prestigioso Festival internazionale di Biarritz, in Francia.
Il regista Davide Lomma: «Nessuna pornografia del dolore, ma un messaggio di speranza e rinascita collettiva».
“L’ultima isola” del giovane regista Davide Lomma, è stato selezionato al Fipadoc – International Documentary Film Festival di Biarritz, in Francia. Il film verità sul terribile naufragio vicino alle coste di Lampedusa del 3 ottobre 2013, sarà in concorso nella categoria European Stories. Direttamente dalla voce dei protagonisti del tragico evento, documenta l’incredibile storia degli 8 amici di Lampedusa, divenuti “eroi per caso” durante la sciagura, considerata una delle più gravi del Mediterraneo dalla seconda guerra mondiale ad oggi.
Il naufragio
Nella notte senza luna del 3 ottobre 2013, Vito con i suoi 7 compagni di gite marinare, escono per una battuta di pesca a bordo della Gamar, la barca in legno di 9 metri rimessa in sesto da Vito. Quasi all’alba, sentono degli strani suoni. Sono i gabbiani? No.
Fanno 200 metri più in là e il paradiso della Tabaccara, incantevole baia famosa nel mondo, lascia il posto a uno scenario infernale. Un mare coperto di teste: sono migranti africani. Ne riescono a salvare 47, tirandoli su a mani nude. Per altri 368 uomini e donne non c’è nulla da fare. Una vicenda di grande attualità, che tocca corde profonde. Durante l’anteprima mondiale, il pubblico ha premiato “L’ultima isola” con l’Audience Award all’ultimo Biografilm Festival di Bologna, altra importante kermesse internazionale.
Il commento di Davide Lomma
«“L’ultima isola” non è solo la narrazione di una tragedia senza alcuna spettacolarizzazione della sofferenza – sottolinea il regista, pesarese, Davide Lomma -. Ma un racconto sulla forza dell’amicizia e la capacità di trasformare una tragedia in un momento di rinascita collettiva. In un contesto geopolitico segnato da divisioni e indifferenza verso i migranti, il film vuole esprimere uno slancio vitale di rinascita, coraggio, speranza e – diciamolo pure – di amore tra esseri umani. Un tratto insopprimibile che riemerge proprio nell’estrema sofferenza».
La critica di Giancarlo Zappoli
«Un importante reportage che sfida le regole, riuscendo ugualmente a non spegnere mai l’attenzione. Non è solo un film sul tema delle migrazioni, ma è anche una lezione di cinema». Così lo ha definito un critico del calibro di Giancarlo Zappoli.
Oltre al Biografilm 2024, “L’ultima isola” è stato molto apprezzato in altri 13 eventi e concorsi internazionali, in Italia e all’estero, Usa compresi (Immigration Film Fest di Washington).
In particolare, a dicembre ha ricevuto il Best Doc DAMS Giury, premio conferito dagli studenti del Dipartimento di Arti, Musica e Spettacolo dell’Università Roma Tre, nel corso del RIDF, il Rome Independent Documentary Festival.
Adesso, con due proiezioni al Fipadoc di Biarritz, verrà celebrata la memoria di quella sciagura, in uno dei più attesi e prestigiosi appuntamenti del cinema internazionale indipendente. Frutto di 7 anni di lavoro e poco dopo il decimo anniversario del naufragio, “L’ultima isola” sarà proiettato il 27 e il 31 gennaio.
Prodotto da Lomma Factory, il film è stato riconosciuto con la qualifica di film d’essai dal Ministero della Cultura e gode del patrocinio di Amnesty International.
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