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Cultura

La Spagna a Pantelleria: uomini d’arme di Bianca di Navarra

Orazio Ferrara

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Quando Bianca di Navarra o Bianca di Évreux (n. Pamplona, 6 luglio 1387 – m. Santa María la Real de Nieva, 3 aprile 1441) arrivò in Sicilia nell’anno 1402 per sposare il 26 dicembre di quell’anno Martino II il Giovane re di Sicilia, figlio primogenito di Martino I il Vecchio re d’Aragona e della sua prima moglie Maria de Luna, portò al suo seguito numerosi uomini d’arme navarresi e baschi. Tra quest’ultimi ritroviamo cognomi, poi di casa a Pantelleria, quali Arnau, Salcedo (Salsedo), Murcia (Mursia), Ayete (D’Aietti), Karrera (Carrera), Otalora (Talora).

Come era costume di quei tempi questi uomini d’arme erano per lo più cadetti di casate nobiliari spagnole e, spesso, si trattava di due o più fratelli o cugini con lo stesso cognome, che militavano sotto la medesima bandiera. Al riguardo un ricordo personale.

Ero a Pantelleria dai miei nonni materni, credo fosse l’anno 1963 (quindi avevo circa 15 anni), e ci trovavamo nella nostra villa rustica (un compreso di dammusi con un vasto terreno) in contrada Madonna delle Grazie o con nome arabo Nauvriccibab (Valle dei mandorli in fiore), che era la casa avita dei Salsedo almeno dai primi dell’Ottocento. Scartabellando, malgrado le sgridate dei miei nonni materni, soprattutto di mia nonna Almanza Rosa, tra vecchie e ingiallite carte, costume che non ho mai abbandonato, trovai una pergamena in cui, per quel poco che ricordo, si diceva che i Salsedo di Pantelleria erano venuti quali militi nell’isola al tempo di una regina spagnola (senza dubbio Bianca di Navarra), lo scritto diceva altre numerose cose di cui non ricordo assolutamente nulla.

Ricordo però la miniatura a colori dello stemma, che riportava qualcosa di guerresco o militare e non l’arma della primigenia casata basca quella, per intenderci, dell’albero di salice e dei cinque cuori (panelas) fiammeggianti. D’altronde l’unico altro ramo dei Salsedo, oltre Pantelleria, presenti in Italia e cioè quello di Puglia, alzò per arma, se non erro, uno scudo caricato di una manopola militare. Questi Salsedo di Puglia, che conservarono l’originaria grafia del cognome Salzedo, erano sicuramente della medesima stirpe di quelli di Pantelleria (linaje de los Salcedo alaveses) e dovettero venire nelle Puglie, quali militi, al seguito di Consalvo di Cordova (Montilla, 1º settembre 1453 – Granada, 2 dicembre 1515), generale spagnolo e Gran Capitano del Regno di Napoli.

Quando diversi anni dopo ritornai a Grazia per fotografare quella pergamena e le altre carte, non trovai più nulla. L’imbecillità umana (quanto sconfinata) aveva ritenuto quelle importanti carte soltanto delle “cartacce” e le aveva semplicemente date al fuoco! Ritornando a Bianca di Navarra, una volta divenuta regina di Sicilia, le fu assegnata per dote regale la Camera Reginale, istituita nell’anno 1302 da Federico III d'Aragona, re di Sicilia, quale munifico

dono per sua moglie Eleonora d’Angiò. Alla Camera Reginale erano attribuiti i feudi di Paternò, Mineo, Vizzini, Castiglione di Sicilia, Francavilla di Sicilia, Siracusa, Lentini, Avola e l'isola di Pantelleria. La regina Bianca ne prese formale possesso il 17 luglio 1404. Probabilmente in questo arco di tempo la regina mandò nel suo feudo di Pantelleria alcuni suoi uomini fidati quali Arnau, Salcedo, Murcia, Ayete, Karrera, Otalora.

In seguito re Martino il Giovane intraprese una spedizione di guerra in Sardegna, dove moriva, per malaria, il 25 luglio 1409 in Sanluri presso Cagliari. Aveva solo 35 anni d’età. Così la regina Bianca, rimasta vedova, divenne vicaria e reggente del Regno di Sicilia, in nome e per conto di re Martino I d’Aragona. Nell’anno 1415 però la regina Bianca lasciò la Sicilia, in quanto nominata ufficialmente principessa ereditaria del regno di Navarra, di quest’ultimo ne divenne regina nel 1425 in seguito alla morte del padre, re Carlo III.

Frattanto i Salcedo, Murcia, Ayete, Karrera, Otalora, Arnau s’erano stabiliti definitivamente in Pantelleria e alcuni di essi, se non già sposati, si erano accasati con donne dell’isola. Nella prima metà del ‘400 membri delle casate appena citate furono militi del castello o funzionari regi. Un Arnau Negre, nell’anno 1444, fu castellano dell’isola su nomina del governo vicereale e gli vennero assegnate, a mo’ di feudo o meglio suffeudo, delle terre a Bugeber presso il lago di Venere.

In precedenza c’erano state altre concessioni di terre ai Salsedo e ai Mursia. Ai Salsedo venne concesso un vasto appezzamento di terra, poco fuori la città murata, che si estendeva fino a Punta Sideri. La contrada conservava il nome Salsedo fino all’Ottocento, anche se malamente storpiato in Sarsedo nelle mappe dai topografi militari. A Pedro Mursia nel 1417 erano state assegnate vaste estensioni di terre nell’attuale contrada di Mursia, che deve il nome appunto a questa casata basca e non deriva assolutamente dalla parola araba “marsa” (porto). Anche Kuddia Attalora, non lontano da Balata dei Turchi, deve il nome ad una famiglia basca, quella degli Otalora, poi italianizzato in Talora.

 

Orazio Ferrara

Foto: Le terre dei militi della regina Bianca di Navarra

Cultura

Cinema, contributi alle microimprese per sviluppare progetti da girare in Sicilia

caterina murana

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Nuove risorse per girare film e serie tv in SiciliaParticolare attenzione per le sceneggiature

L’assessorato regionale  al Turismo, sport e spettacolo, insieme a Sicilia film commission, ha pubblicato un avviso per contributi fino a 50mila euro destinati allo sviluppo di progetti cinematografici ambientati nell’Isola, con particolare attenzione alla scrittura delle sceneggiature.

«Con questo provvedimento diamo seguito alla strategia del governo regionale per lo sviluppo in Sicilia dell’industria del cinema, destinando per la prima volta contributi alle piccole e microimprese indipendenti per lo start-up di opere cinematografiche e serie tv ambientate nell’Isola – dichiara l’assessore Elvira Amata – Il focus sulle microimprese indipendenti prende spunto dalle esigenze del settore emerse nel 2024 nel  corso degli Stati generali del cinema, evento che abbiamo organizzato in Sicilia, e intende costituire un volano per limitare le difficoltà congiunturali delle imprese marginali nell’avvio di nuovi progetti audiovisivi».

Le agevolazioni sono rivolte alle piccole e microimprese indipendenti di produzione cinematografica, costituite in forma societaria e con sede legale in Italia o nell’Unione Europea.

 
Il testo integrale dell’avviso pubblico è consultabile a questo link

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Cultura

C’è un nuovo parroco a Pantelleria: don Easu Kuzhanthai

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Non abbiamo molte notizie e quel poco che sappiamo lo apprendiamo da un post della Chiesa Forania di Pantelleria, ma la cosa certa è che abbiamo un  nuovo Parroco Don Easu Kuzhanthai Magimaidoss.

Ha studiato Teologia Morale presso l’Università Alfonsiana di Roma negli anni 2010-2012
Diversi luoghi di ministero:
Mumbai 9 anni
Goa: 3 anni
Kolar Gold Field: 4 anni
Tamil Nadu: 2 anni.

Adesso, con questo Natale inizierà il suo percorso tra la comunità pantesca.
In attesa di conoscerlo personalmente, auguriamo un ben venuto a Don Easu sulla nostra isola e un . Natale in pace e serenità
 
 
 
 
 
 
 
 

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Cultura

Domani a Pantelleria arriva Atlas: non c’è Natale senza Cometa

Direttore

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19 dicembre si potrà fare l’avvistamento di Atlas la cometa interstellare. Ecco a che ora

Un regalo natalizio per gli appassionati di astronomia e chiunque apprezzi rivolgere lo sguarda alla volta celeste, apprezzandone i misteri e l’immensità.
Domani, venerdì 19 dicembre, sarà il momento del passaggio della cometa interstellare 3I/ATLAS, che raggiungerà la minima distanza dalla Terra. La notizia straordinaria sta nel fatto che la cometa è nata al di fuori del nostro Sistema Solare. E’ stata scoperta l’1 luglio dai telescopi del progetto ATLAS in Cile, 3I/ATLAS ed è il terzo oggetto interstellare mai osservato nel nostro Sistema Solare, dopo 1I/‘Oumuamua nel 2017 e la cometa 2I/Borisov nel 2019.

Il passaggio si compirà a circa 270 milioni di chilometri dalla Terra, quasi il doppio della distanza che separa il nostro pianeta dal Sole. Studiando la traiettoria si è compreso  che attraverserà il nostro quartiere cosmico e proseguirà il suo viaggio nello spazio interstellare, per non fare più ritorno.

Pantelleria osservatorio astronomico indiscusso

Da quanto appreso, per l’avvistamento basterà  anche con un normale binocolo, certo in condizioni meteo favorevoli e scegliendo luoghi lontani dalle luci artificiali, cosa che a Pantelleria è molto facile. 
La sera dopo il tramonto, dunque, si potrà assistere al fenomeno.


Infatti, nell’elenco delle località migliori per vivere l’esperienza è proprio Pantelleria, dopo 

Come osservatorio naturale, così viene descritta la Perla Nera del Mediterraneo:

“Lontana dalle luci della terraferma, Pantelleria è uno dei luoghi italiani con il cielo notturno più scuro. Il mare tutt’intorno riduce drasticamente l’inquinamento luminoso e nelle notti serene la volta celeste appare profonda e tridimensionale. Osservare una cometa interstellare da un’isola vulcanica nel cuore del Mediterraneo aggiunge una dimensione quasi primordiale all’esperienza.” (Priscilla Piazza – Si viaggia).

Tutte le immagini sono opera dell’astrofilo sofisticato pantesco, Leonardo Puleo, che con grande generosità condivide con noi le proprie piccole ma incredibili opere e noi gliene siamo sempre grati. Da anni il nostro osservatore svolge attività di osservazione che poi mette a disposizione di tutti, attraverso foto ben spiegate nei dettagli. Il suo contributo alla conoscenza dell’isola è grande, anche attraverso l’osservazione di un cielo straordinario e, ai tempi odierni, di raro reperimento. Insieme alle narrazioni brillanti, leggere e accattivanti del professor Sergio Minoli, illustre e onnisciente personaggio di cultura, ha creato sipari sull’osservazione del cielo di grande fascino ed interesse.

E con la foto della nebulosa Anima (che se si osserva bene assomiglia ad un feto umano) nella costellazione Casssiopea, auguriamo ai nostri lettori una buona visione della Cometa Atos


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