Cronaca
La rivolta dei camionisti arriva in Sicilia. Conseguenze del caro carburante: una guerra fratricida

La protesta degli autotrasportatori ha attraversato l’Italia, da nord a sud, ed è sbarcata in Sicilia.
Da alcuni giorni centinaia di camion bloccano le strade, inizialmente in modo spontaneo, poi con il pieno sostegno dell’Aias (l’Associazione imprese autotrasportatori siciliani), facendo sentire forte la loro voce contro il caro carburante. Il presidio più cospicuo è stato di fronte al casello dell’A18 di San Gregorio, cioè nello svincolo per entrare ed uscire da Catania, quello per l’autostrada che collega il capoluogo etneo e Messina. Ma tantissimi altri camion hanno man mano bloccato le strade di Avola, Gela, Termini Imerese, Tremestieri Etneo, Catania e delle aree limitrofe agli imbarchi dello Stretto di Messina.
Oggi la protesta è arrivata a Palermo. Una ventina di camion sta bloccando il porto.
L’origine della protesta: il costo del carburante
La protesta è quindi scattata in risposta all’aumento vertiginoso del prezzo del carburante da inizio anno.
Salvatore Bella, segretario regionale di Conftrasporti Sicilia, afferma che “la rabbia degli autotrasportatori per il caro carburante ha portato all’esasperazione: presidi di gruppi autonomi bloccano le strade mettendo di traverso trattori e camion e impedendo a chi vuole transitare di proseguire”.
Il prezzo medio servito della benzina è arrivato in questi giorni sul “continente” a 1,953 euro al litro, con un range agli impianti tra 1,890 e 2,039. La media del diesel è di 1,832.
A Pantelleria
La nostra isola si trova sempre più schiacciata dal peso insostenibile non solo di accise obsolete, ridicole se non tragiche che pesano comunque su tutti gli italiani, ma dalle ulteriori spese che si aggiungo per il trasporto verso la nostra piccola comunità.
Oggi noi panteschi paghiamo il diesel 2.116 al litro, la benzina 2,23. Una vera follia!
Nel prezzo del carburante gravano ancora tasse su guerre e disastri accaduti decine e decine di anni fa. Per essere più precisi da novant’anni.
Le accise nella storia
Paghiamo accise (cioè quelle imposte su fabbricazione e vendita di prodotti di consumo) dal 1935, dai tempi della guerra in Etiopia (0,000981 euro). C’è stata poi la crisi a Suez del 1956, quella dovuta all’occupazione militare da parte di Francia, Regno Unito, Israele. Altri 0,00723 euro. Le spese per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963. 0,00516 euro. Paghiamo ancora per la ricostruzione post alluvione di Firenze del 1966 (0,00516 euro) e quella post alluvioni di Liguria e Toscana del 2011 (0,0089 euro). Paghiamo la ricostruzione dopo vari terremoti: del Belice del 1968 (0,00516 euro), del Friuli del 1976 (0,0511 euro), dell’Irpinia del 1980 (0,0387 euro), dell’Aquila del 2009 (0,0051 euro), dell’Emilia del 2012 (0,005 euro).
Cosa si finanzia con le tasse sul carburante
Quando facciamo il pieno di carburante finanziamo ancora le missioni dell’Onu in Libano del 1982 (0,106 euro) e quelle in Bosnia del 1995 (0,0114 euro). Contribuiamo al rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,02 euro). Al decreto “Salva Italia”. Facciamo ancora fronte all’arrivo degli immigrati dopo la crisi libica (0,04 euro). Alle spese del decreto Fare “Nuova Sabatini” (0,0024 euro). Vi chiedete cosa sia? È la legge che rafforza il sistema produttivo e competitivo delle piccole e medie imprese per acquistare o acquisire in leasing beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.
Senza dimenticare che sul costo finale ai consumatori incide anche l’Iva al 22%.
Le ripercussioni della protesta sul comparto socio-economico siciliano
Le ripercussioni sono già pesantissime. Dopo quattro giorni di protesta iniziano a vedersi scaffali vuoti nei supermercati. Intere aree della Regione mostrano i primi segni di sofferenza. Soprattutto quelle a sud-est, comprese nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania. Zone in cui l’economia si basa quasi totalmente su settori ortofrutticoli (soprattutto agrumicoli) e florovivaistici.
Concreto è il rischio di un crollo dell’intera economia agricola. Un dannoso cortocircuito che non coinvolge solo l’isola ma che può mettere a repentaglio l’intera filiera agroalimentare di qualità italiana, dal campo alla tavola. Un patrimonio nazionale da vale 550 miliardi di euro.
Le ragioni dei camionisti vs le ragioni di agricoltori e produttori
Mentre da un lato i camionisti lamentano l’insostenibilità dei rincari (l’incremento del gasolio è del 40%), dall’altro agricoltori e produttori sottolineano come mettere in ginocchio l’economia isolana non risolve il problema. Anche loro hanno subito rincari da capogiro.
Le imprese agricole di tutta Italia hanno visto aumentare da inizio anno (rispetto allo stesso periodo del 2021) del 120% le bollette dell’energia e del 150% in sei mesi quelle dei fertilizzanti.
In una lettera spedita al prefetto di Catania, i rappresentanti provinciali delle organizzazioni di categoria di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP e Fruitimprese chiedono “agli autotrasportatori un gesto di buonsenso e una mediazione che porti allo sblocco della situazione in tempi brevi… Con il perdurare del blocco degli autotrasporti l’economia agricola di un vastissimo comprensorio rischia il collasso. Pur condividendo le preoccupazioni e le ragioni degli autotrasportatori, strozzati come noi dal caro energia, dobbiamo evitare che al danno dell’aumento spropositato delle tariffe energetiche si aggiunga la beffa della perdita di ingenti quantitativi di frutta e verdura già pronta per essere immessa sui mercati italiani ed esteri”.
Si sta quindi combattendo una battaglia fratricida. In grado di mettere in ginocchio l’intera popolazione siciliana, dai lavoratori di settore ai consumatori.
La preoccupazione di Coldiretti
Forte preoccupazione arriva da Coldiretti che in una nota fa sapere che “con l’85% delle merci che viaggia su strada lo sciopero dei Tir con i blocchi stradali provoca danni incalcolabili, dal campo alla tavola, con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e i rischio concreto di scaffali vuoti anche per la mancanza di forniture all’industria alimentare costretta a fermare gli impianti di lavorazione”.
La nota conclude avvertendo che “Si sta configurando l’ennesima calamità per questa Regione e per questo chiediamo che le istituzioni si attivino immediatamente affinché la situazione si sblocchi”.
La presa di posizione della Regione siciliana
Musumeci ha incontrato gli autotrasportatori e fatto un appello al Governo Draghi affermando che “farebbe bene a darsi una mossa” per “evitare una guerra tra poveri: l’autotrasporto per la merce è l’ultimo anello della filiera”.
L’assessore ai trasporti Marco Falcone ha convocato un tavolo con le rappresentanze degli autotrasportatori isolani, ribadendo anch’egli “l’urgenza di un intervento risolutivo del Governo Draghi riguardo la vertenza degli autotrasportatori siciliani. La Regione rimane al loro fianco, sposando anche le istanze di tutta la filiera dei produttori e dei committenti, piegati dall’aumento dei prezzi e dai disagi dovuti ai blocchi che si stanno estendendo a tutto il Sud Italia”. E ancora “È vitale, per tutti, non gravare di ulteriori costi i cittadini, le famiglie, le imprese. Ben venga l’ipotesi, emersa nel corso delle nostre interlocuzioni con il viceministro Teresa Bellanova, su cui confidiamo il governo dia seguito, di un aiuto economico per gli autotrasportatori da inserire nel decreto Energia”.
(Credit immagine: Ansa, tir fermi al casello autostradale di San Gregorio di Catania)
Giuliana Raffaelli
Salute
XX Giornata Malato Oncologico, cancro “la nuova disabilità di massa” ce la spiega D’Amore di Pantelleria

A.M.O. Associazione malati Oncologici di Pantelleria
XX Giornata Nazionale del Malato Oncologico
Istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19.01.2006, poi modificata con Direttiva del 5 marzo 2010 – G.U. 15 -4-10, la Giornata Nazionale del Malato Oncologico viene celebrata ogni anno nella terza domenica di maggio. Essa rappresenta il cuore dell’attività della FAVO ed è dedicata al malato, agli ex malati, ai sopravvissuti al cancro e a tutti coloro che hanno vissuto da vicino la malattia condividendone ansie, preoccupazioni, speranze.
In Italia ogni anno circa 370 mila cittadini sono colpiti dal cancro. Attualmente, il 50% dei malati riesce a guarire, con o senza conseguenze invalidanti. Dell’altro 50% una buona parte si cronicizza, riuscendo a vivere più o meno a lungo.
I risultati della ricerca sperimentale, i progressi della diagnostica, della medicina e della chirurgia, le nuove terapie contro il tumore, stanno mostrando effetti positivi sul decorso della malattia, allungando, anche sensibilmente, la vita dei malati senza speranza di guarigione.
Ma, se da una parte i vantaggi del progresso scientifico hanno cancellato l’ineluttabile equazione “cancro uguale morte”, dall’altra sono sorti nuovi problemi che riguardano proprio la vita dei malati: uomini e donne di qualsiasi età, di qualsiasi condizione sociale, sono diventati i protagonisti di una lotta al proprio cancro che coinvolge quotidianamente il loro corpo e la loro mente.
Si tratta di una lotta difficile e coraggiosa contro quella che le associazioni di volontariato oncologico federate nella F.A.V.O. hanno definito la “nuova disabilità di massa”, in quanto il prolungamento della vita dei malati che non guariscono costituisce un problema sociale di grande rilevanza.
Accesso alle terapie, riabilitazione e qualità della vita, difficoltà nel rapporto medico-paziente, cure palliative e terapia del dolore, diritti sul lavoro, corretta informazione ai pazienti: sono solo alcune delle problematiche sollevate e approfondite ogni anno attraverso specifiche sessioni. Proprio per questo, grazie al forte richiamo mediatico che esercita, la Giornata rappresenta l’irripetibile occasione di portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica le istanze e i bisogni dei malati oncologici e dei loro familiari.
Lungi dall’essere proposta come celebrazione puramente compassionevole delle sofferenze, delle difficoltà, delle esigenze e dei diritti dei malati di cancro, la Giornata è, invece, una vera e propria celebrazione della vita da parte di chi ha imparato ad amarla ed a difenderla con la forza del dolore, avendo paura di perderla.
Ambiente
Pantelleria partecipa all’esercitazione regionale antincendio “EXE AIB 2025” a Valderice

Pantelleria partecipa all’esercitazione regionale antincendio “EXE AIB 2025” a Valderice
Era in programma oggi, a Valderice, l’esercitazione regionale “EXE AIB 2025 – Area Trapani”, promossa dalla Regione Siciliana – Dipartimento Regionale della Protezione Civile per rafforzare la capacità di risposta agli incendi boschivi e d’interfaccia.
Alla giornata hanno partecipato anche 15 volontari del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Pantelleria e, come rappresentante dell’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria, il Direttore Facente Funzione Gaspare Inglese.
L’esercitazione prevedeva scenari realistici per testare procedure operative, coordinamento tra squadre, e tecnologie avanzate per il rilevamento e la gestione degli incendi. Un’importante occasione di addestramento e cooperazione interforze che vede protagonista anche il territorio pantesco nel sistema regionale di protezione.
(foto Regione Siciliana – Dipartimento Regionale della Protezione Civile)
Ambiente
Salvata un’altra giovane Nitticora a Pantelleria. Sabato 17 maggio la liberazione

Salvata un altra giovane Nitticora a Pantelleria Sabato 17 maggio la liberazione al Lago di Venere
Cari del Giornale di Pantelleria e cari lettori, vi informo che lo scorso venerdì è stata salvata un altra giovane Nitticora (Nicticorax nicticorax), uccello appartenente alla famiglia degli Ardeidi, la stessa degli Aironi.
E’ stata avvistata da un gruppo di giovani panteschi, che compreso subito che l’animale si trovava in grave difficoltà, prontamente hanno allertato l’Ente Parco Nazionale di Pantelleria, dove si sono immediatamente mossi per il soccorso il Dott. Davide Davì e la Funzionaria Antonella Mogavero, effettuandone il recupero in modo egregio.
Portata nell’immediato, dal Veterinario dell’Asp di Trapani Giuseppe Messina in servizio sull’isola per un primo controllo, mi è stata consegnata in seguito dallo stesso al casalingo centro di primo soccorso dell’avifauna del Lago di Venere. Constato insieme al Dott. Giuseppe Messina che la nitticora non presentava ferite e intossicazione, abbiamo potuto facilmente riscontrare il solito grave deperimento fisico e disidratazione tipica degli uccelli migratori, soprattutto delle specie legate agli ambienti umidi e palustri. Fortunatamente anche questo giovane esemplare ha reagito positivamente alle prime cure, consistenti in una prima somministrazione orale di vitamine, acqua e piccoli pesci, come lattarini e alici che ha particolarmente gradito.
La liberazione
Fino ad oggi che scrivo, ne sta mangiando voracemente in gran quantità e tornate le energie, da un po di giorni scalpita per riconquistare la libertà. Tanto che insieme al Comandante Camillo Matera e alla sempre presente Soprintendente Capo Silvia Muratore del Corpo Forestale della Regione Sicilia, abbiamo deciso che la liberazione della nitticora avverrà sabato 17 maggio alle ore 16:00 pm al Lago di Venere.
Al momento suggestivo della liberazione è possibile partecipare, in silenzio nella compostezza e nel rispetto dell’ambiente e della nitticora stessa.
Anche questa volta le sinergie hanno funzionato alla perfezione, riuscendo a donare
una seconda possibilità di vita ad una bellissima creatura, a cui auguriamo un buon
proseguimento del suo magico viaggio. verso i lidi umidi e le frescure acquatiche più
a nord che ambisce nei periodi estivi.
Per ricordarci della nostra meravigliosa Cicogna nera di nome Fortunata, vi
comunico che dopo un periodo di permanenza tra le amorevoli mani del Centro di
Recupero Fauna di Ficuzza della Lipu, sotto la supervisione del Dott. Gianni
Giardina e il Corpo Forestale è stata liberata con successo il 16 gennaio al Lago
Arancio, ricco di anfibi e pesci e abituale stazione di sosta delle cicogne durante la
migrazione.
Grazie ancora a tutti, grazie Pantelleria.
Pantelleria 16 maggio 2025
Anselmo Consolo
Presidente dell’Associazione L’Avamposto
-
Ambiente4 anni ago
AMP, a Pantelleria Insieme Live: zonizzazioni e Guardia Costa ausiliario. Gadir e il brillamento de Il Caldo
-
Personaggi3 anni ago
Stasera 4 Ristoranti a Pantelleria, con Alessandro Borghese. Ecco chi sono
-
Ambiente4 anni ago
Pantelleria, il PD segnala colorazione anomala e artificiale nella spiaggia del Lago di Venere
-
Pantelleria4 anni ago
Pantelleria a lutto per Giovanni Maddalena, il galantuomo del Conitro
-
Personaggi3 anni ago
Pantelleria, è U Runcune il vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese
-
Cronaca4 anni ago
Ultima Ora – Pantelleria. Identificata la donna morta per annegamento, il secondo suicidio in un mese
-
Capitaneria di Porto3 anni ago
Pantelleria, allarmanti condizioni meteo-marine nelle prossime 48/72 ore: onde 6 da metri
-
Pantelleria4 anni ago
Pantelleria, divieto di balneazione a Punta San Leonardo