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Ambiente

La Crescente Influenza della Cina nel Mercato delle Energie Rinnovabili

Redazione

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La Cina brilla come leader globale delle energie rinnovabili, con oltre 350 GW di capacità installata di energia solare nel 2023, rappresentando oltre il 30% della capacità mondiale. Questo trend ascendente, consolidatosi negli ultimi anni, pone la Cina al vertice nel settore solare ed eolico rispetto agli Stati Uniti e all’Europa. Grazie ad investimenti massicci e politiche energetiche proattive, la Cina si impone come pioniere del futuro energetico verde!

La Corsa Cinese verso un Futuro Energetico Rinnovabile

Nel 2023 la capacità installata di energia solare della Cina ha raggiunto una cifra impressionante di 350 GW, rappresentando oltre il 30% della capacità mondiale totale. Le sue province costiere, come Jiangsu e Zhejiang, sono diventate punti nevralgici per l’energia eolica, con parchi eolici terrestri e offshore che si espandono a vista d’occhio. Nelle regioni interne, come Xinjiang e Qinghai, la Cina sfrutta al massimo l’abbondanza di risorse solari e spazi aperti per installare pannelli fotovoltaici a perdita d’occhio. E non dimentichiamo l’energia idroelettrica, con impianti strategicamente posizionati lungo fiumi iconici come il Yangtze e l’Yellow, che contribuiscono in modo sostanziale a un’energia pulita e sostenibile.

La Rivoluzione Verde dell’Energia: Investimenti, Accordi e Obiettivi del colosso Asiatico

 

Secondo il China Renewable Energy Outlook 2023, sono stati destinati oltre 120 miliardi di dollari al settore delle energie rinnovabili nel 2022, riflettendo l’impegno nelle politiche quinquennali del governo cinese per ridurre le emissioni di carbonio e aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico nazionale. Gli accordi internazionali, come l’Accordo di Parigi sul clima, hanno spinto la Cina verso misure più rigorose per affrontare la crisi climatica a livello globale. La recente dichiarazione della Cina di puntare a raggiungere una capacità installata di energia solare pari a 700 GW entro il 2030 e il miraggio della neutralità carbonica entro il 2060 rappresentano impegni significativi verso una transizione energetica sostenibile.

Cina, Stati Uniti ed Europa: La Competizione per un Futuro di Energia Verde

 
 

Nonostante la Cina detenga una capacità installata di energia rinnovabile nettamente superiore rispetto agli Stati Uniti e all’Europa, la percentuale di energia rinnovabile nel loro mix energetico totale è maggiore nei paesi occidentali.

Negli Stati Uniti, l’accento è posto sull’innovazione tecnologica e sulla riduzione delle emissioni. Sebbene la proporzione di energia rinnovabile nel loro mix energetico sia inferiore rispetto all’Europa, il paese sta facendo notevoli progressi verso una maggiore adozione delle energie rinnovabili.

In Europa, con l’introduzione del pacchetto “Fit for 55”, si mette in evidenza l’efficienza energetica e l’adozione delle energie rinnovabili. Questa strategia rispecchia l’obiettivo del continente europeo di ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

***I dati includono diverse fonti di energia rinnovabile, non solo energia solare ma anche energia eolica, idroelettrica e altre fonti. La capacità installata e la percentuale di energia rinnovabile nel mix energetico si riferiscono a tutte queste fonti combinate.

Il Duplice Ruolo della Cina nell’Ecosistema Energetico Globale

La Cina brilla come leader mondiale nelle energie rinnovabili, superando Europa e Stati Uniti grazie alle sue dimensioni e alla sua popolazione imponente. Tuttavia, la sua dipendenza dai combustibili fossili e le complicate relazioni internazionali ne ostacolano la piena crescita nel settore rinnovabile. 

I recenti dati indicano che la Cina è il principale consumatore mondiale di combustibili fossili, con una voracità giornaliera di oltre 14 milioni di barili di petrolio e una richiesta annua di gas naturale che si avvicina ai 320 miliardi di metri cubi. Questa domanda mastodontica, alimentata dalla crescita economica e dalla popolazione in espansione, esercita una forte pressione sulle risorse energetiche interne.

Il petrolio viene ampiamente utilizzato in diversi settori, con particolare enfasi nel trasporto, dove alimenta automobili, camion e navi. Allo stesso modo, il gas naturale trova impiego significativo nella generazione di energia termoelettrica e nella produzione di materiali chimici di rilevanza industriale. L’infrastruttura elettrica cinese, concepita per garantire una distribuzione continua e affidabile, potrebbe agevolare la costruzione di centrali a carbone in prossimità delle fonti di energia rinnovabile. Benché questa strategia possa incrementare la sicurezza energetica, comporta notevoli sfide in termini di sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni di gas serra. 

Inoltre, le complesse dinamiche geopolitiche influenzano la transizione energetica globale.

Le relazioni tese con gli Stati Uniti e altri attori internazionali frenano la cooperazione ambientale, mantenendo un clima politico favorevole ai combustibili fossili. 
La massiccia Belt and Road Initiative (BRI) solleva preoccupazioni internazionali per il suo impatto politico ed economico. 
Le reazioni protezionistiche di altri paesi potrebbero limitare l’accesso della Cina alle risorse necessarie per una transizione verso fonti più sostenibili. 
Le tensioni geopolitiche con Taiwan nel Mar Cinese Meridionale complicano ulteriormente la sicurezza energetica regionale e globale, aggiungendo un altro strato di complessità alla ricerca di fonti più sostenibili.

Sfide e Opportunità: Il Percorso della Cina Verso la Sostenibilità

Concludendo, la Cina si staglia come una forza dominante nella trasformazione verso un futuro energetico sostenibile. Tuttavia, le sfide rappresentate dalla sua dipendenza dai combustibili fossili e dalle complesse dinamiche geopolitiche richiedono uno sforzo globale senza precedenti. Pur navigando tra ostacoli, la Cina si distingue per la sua partecipazione attiva nella comunità internazionale e il sostegno alla cooperazione tecnologica. Come sostiene Martin Weil, “La Cina fa passi da gigante” verso una nuova era energetica verde, promettendo un futuro luminoso e sicuro per tutti.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/cina-leader-rinnovabili/

Ambiente

Stufe di Khazzén, il luogo dove rilanciare l’agricoltura. Intervista all’Assessore Bonì

Giada Zona

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in foto l'Assessore Massimo Bonì

Massimo Bonì, Assessore all’Agricoltura, ci ha spiegato il suo progetto: Pantelleria è un’isola di agricoltori. Ma cosa c’entrano con questo le Stufe di Khazzèn?

Da anni e anni si discute sul destino delle Stufe di Khazzén, antiche e affascinanti sorgenti di vapore situate in un piccolo angolo della nostra isola.
Oggi siamo infatti di fronte ad una deturpazione dell’ambiente, visibile agli occhi dei turisti e di coloro che abitano lì vicino, poiché le stufe di Khazzén si collocano in una zona di passaggio tra il centro e Madonna delle Grazie, offrendo anche un panorama mozzafiato che non può, certamente, passare inosservato. Anni fa una nostra segnalazione ha portato alla luce questo scempio ambientale, ma da allora nulla sembra cambiato, finché non abbiamo intervistato Massimo Bonì, assessore all’agricoltura che, con il suo racconto e impegno, ci conduce verso la scoperta di un progetto che dona una nuova luce a questo luogo apparentemente abbandonato.

Ci può raccontare il passato delle stufe di Khazzén? “Ricordo che da ragazzo andavo spesso, c’era il vapore che usciva in una piccola grotta, poi negli anni ‘80 c’è stato il tentativo di costruire una sauna, riprendendo un po’ la visione dei paesi arabi. Sempre negli anni ‘80, nel momento in cui hanno iniziato a fare lavori qualcosa è andato storto e negli anni ‘90, quando diventai assessore riuscì ad occuparmi di questa struttura. Per molti anni dovevamo fare la sauna perché i fondi erano destinati a questo e non potevamo fare altrimenti, mentre adesso ho in mente un nuovo progetto.”

Cosa può anticipare sul suo progetto, Assessore?
“Il mio progetto ha l’obiettivo di rilanciare l’agricoltura pantesca e le stufe di Khazzén sembrano ottime candidate. Il GAL è un gruppo d’azione locale che con finanziamenti europei può dare il via alla creazione di strutture per riqualificare l’economia rurale. Due anni fa iniziai a fare l’assessore e cercai una collaborazione con il presidente del GAL che si è dimostrato sensibile e ha coinvolto consulenti che potessero supportare i comuni soci per lo sviluppo rurale. Con il GAL ho pensato di costituire progetti per opere che potessero rilanciare l’agricoltura, un settore in netto calo rispetto a 50 anni fa, in una struttura come le stufe di Khazzén, baricentrica rispetto alle contrade dell’isola e con un doppio parcheggio.”

Dunque, dare maggior valore all’agricoltura a Pantelleria? “Si, perché oggi l’agricoltura non va molto bene. Le stufe di Khazzén potrebbero diventare un frantoio di comunità, dove il contadino può guadagnare molto di più e il prezzo sarà fissato dal mercato. Basti pensare al triste futuro di un giovane che lavora molto nell’agricoltura ma poi si rende conto che non è redditizia e magari preferirà occuparsi di altro. Ecco, io spero che con questi investimenti qualcuno possa trovare remunerativo tornare sull’isola e recuperare il rapporto con l’agricoltura, come già sta accadendo in altre aree in Sicilia.”

A quale tipo di agricoltura si riferisce? “Vorremmo garantire un passaggio all’agricoltura biologica perché se abbiamo l’ambizione di esportare i nostri prodotti in Europa dobbiamo considerare che la Germania è primo partner commerciale e non compra più niente che non sia biologico, dunque dobbiamo considerare le esigenze del mercato. Si parla di soldi dedicati all’agricoltura e dobbiamo trovare le condizioni per cui la gente voglia tornare a praticare l’agricoltura. Se a Lampedusa sono pescatori, noi siamo agricoltori, e siamo separati dal mare che intendiamo in modi completamente diversi.”

Da quanto tempo si sta occupando di questo progetto? “Me ne occupo da due anni, ma adesso ci troviamo in un momento decisivo perché a inizio 2026 potrebbero arrivare i finanziamenti. Spero di portare molto avanti questi progetti e Resilea sarà il nostro partner; una scelta che non è casuale perché è conosciuta e ha già acquisito molta fiducia sull’isola e inoltre è strettamente legata all’economia circolare. Nel frantoio utilizzeremo gli scarti della produzione delle olive per estrarre oli essenziali che possono essere venduti anche alla cosmesi; abbiamo incontrato anche un’ex farmacista che ora utilizza questi scarti per realizzare estratti che poi vengono venduti.”

Che cosa si aspetta, in futuro, da questo progetto? “Ha una doppia valenza: creare nuovi posti di lavoro e mettere i contadini nelle condizioni di lavorare. Abbiamo individuato come partner Resilea, qui presente da 10 anni, abbiamo già fatto una delibera e faremo accordi dove stabiliremo i ruoli; il comune realizza la struttura e Resilea la gestirà. Già è stato presentato a Bruxelles un aggregato relativo a tutte le richieste di finanziamento a Pantelleria e a ottobre saranno presentati gli studi di fattibilità per i singoli progetti.”

Ecco come si presenta oggi il luogo


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Ambiente

Multe salate per lancio di sigarette dal finestrino auto. E per chi è a piedi? Pantelleria – Gadir disseminata di mozziconi

Direttore

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Non ci si provi a scaricare la colpa sugli altri: è questione di inciviltà personale

Per chi getta sigarette o altri oggetti dal finestrino dell’auto, secondo il nuovo Codice della Strada, sono previste multe salate fino a 1.200 euro; fino a 18.000 euro se butti altri rifiuti come lattine e bottiglie e addirittura arresto se in zone sensibili. Non servirà nemmeno essere beccati in flagranza, basterà una foto o video da qualunque telecamera: basta che si veda la mano che getta fuori qualcosa e la targa del veicolo.
Cos’è una zona sensibile? 
Non sappiamo, ma approfondiremo, se le caratteristiche di Gadir rientrino nello schema delle aree sensibili, ma una cosa la dobbiamo sollevare contro gli zozzoni, che non hanno ancora assimilato alcunchè di vivere civile, nemmeno nel 2025, e continuano a insozzare la cala delle vasche termali, delle albe mozzafiato, delle belle case, l’isola e il mondo intero con mozziconi di sigaretta.

CI viene da proporre che anche da pedoni ci si debba prendere le responsabilità come quelle affibiatete agli automobilisti e aggiungere un articolo a qualche legge, per poter procedere con severità e in maniera esemplare avverso le azioni contro il decoro e l’ambiente.

Qualche mattina fa, sempre nel golfo, un uomo ha preso a calci, allo scalo, un pezzo di carta finchè non l’ha gettato in mare. Nonostante gli avessi mo fatto notare l’idiozia del gesto, quello si è girato di spalle e se ne è fregato senza provare vergogna.
L?arroganza dell’essere umano non ha limiti di applicazione e il senso di inadeguatezza su questo fragile mondo non li scolpisce nemmeno un pò.


Uno scenario di quelli visti e rivisti, ma che pensavamo appartenessero al passato, e invece, gli irriducibili, pare che provino una soddisfazione intima ad insozzare quello spettacolo che la natura ci ha regalato a Gadir, con i secchioni dell’immondizia a pochi passi. Poi arriva il vento e riversa tutto in mare.

Speriamo che nessuno si azzardi a dire cose tipo che non passano spazzini e cose simili, perchè la responsabilità è di ciascuno di noi che non pensiamo l’isola e il pianeta come la nostra casa, non li vediamo come qualcosa che ci riguarda. Vorremmo vedere se gettiamo a terra un mozzicone di sigaretta in casa, sul pavimento in parquet, come viene preso da mogli o mamme.

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Ambiente

Ok per FISA a formazione soccorritori. Presidente Perrotta “La lotta per la giustizia continua”

Redazione

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La Fisa ottiene l’autorizzazione, ma il presidente Perrotta non si ferma: “La lotta per la giustizia continua”

​ROMA – La Federazione Italiana Salvamento Acquatico (FISA) ha recentemente ottenuto una nuova autorizzazione che le permette di continuare a formare soccorritori acquatici e rilasciare brevetti per il salvamento in mare, laghi, piscine e fiumi, un riconoscimento importante che attesta la validità e la qualità del suo operato. Nonostante questo successo, il presidente Raffaele Perrotta ha dichiarato che la battaglia della Federazione è tutt’altro che conclusa.
​”L’autorizzazione che abbiamo ricevuto conferma la correttezza del nostro percorso,” ha affermato il presidente Perrotta, “ma non ci fa dimenticare l’ingiustizia di un decreto statale che continua a penalizzare il settore.”
​Il presidente della FISA ha ribadito la sua ferma intenzione di proseguire la lotta per la modifica di un decreto che è profondamente iniquo. “Nonostante la legge sia oggi a nostro favore, non possiamo accettare che sia ingiusta per altri. La giustizia non deve essere un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti. La nostra battaglia non è solo per noi, ma per l’intero popolo e per le future generazioni che verranno.”
​Perrotta ha sottolineato che l’obiettivo è garantire un cambiamento radicale che porti a un decreto più equo e giusto per tutti gli operatori del settore, soprattutto a vantaggio degli assistenti bagnanti sempre in balia delle onde e di un mestiere rischioso ma mai analizzato nei suoi aspetti più pericolosi. “Dobbiamo assicurarci che chiunque voglia contribuire alla sicurezza in mare lo possa fare in un sistema che riconosca il merito e non si basi su disparità,” ha concluso.
​La FISA, pur godendo ora di una posizione di forza, dimostra così un forte senso di responsabilità e una chiara visione etica, mettendo in primo piano non solo i propri interessi, ma i principi di equità e giustizia sociale per l’intera Nazione che dovrebbe essere un esempio per tutti gli altri paesi.
Chi non fa niente per impedire un ingiustizia è colpevole come chi la commette. .così termina il presidente della FISA.

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