Cultura
In Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno: Regionale di Trenitalia e Gambero Rosso alla (ri)scoperta della Sicilia

Due gli itinerari: da Taormina a Catania e da Palermo a Cefalù con tutte le migliori insegne a portata di stazione
Roma, 17 ottobre 2023 – Si chiama “In Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno”, il nuovo viaggio su rotaia capace di fotografare le bellezze italiane dal finestrino di un treno: viste privilegiate dai treni del Regionale di Trenitalia, che ogni giorno collegano capillarmente i piccoli e grandi centri italiani, in un viaggio alla scoperta delle bellezze enogastronomiche dei dintorni di ogni regione. Non fa eccezione la Sicilia, protagonista della seconda puntata di un viaggio partito in Puglia, con un doppio itinerario: da Taormina a Catania e da Palermo a Cefalù.
In Regionale con Gusto èuna buona occasione per riesplorare le bellezze e le delizie d’Italia, approfondendo il viaggio che si snoda tra le quattro città sicule, anche attraverso quei finestrini dai quali – da pendolari – si presta spesso troppo poca attenzione.
Da Taormina a Catania
Il lembo di terra che si estende da Taormina a Catania è incantevole e merita di essere vissuto in ogni sua sfaccettatura: è un viaggio attraverso un incredibile paniere artistico e gastronomico.
A metà strada, ad esempio, troviamo Giarre e la vicina Riposto, luoghi in cui la coltivazione degli agrumi, specialmente di limoni e arance, regala frutti e profumi a piene mani. In questi territori sopravvivono le antiche tradizioni agricole e artigianali che si riflettono nei mestieri, nelle usanze e nella cucina locale: tipici di questa zona sono i dolcetti di Riposto, piccoli scrigni di pasta di mandorla ripieni di conserva di arance o mandarino.
Ma di tipicità la Sicilia ne è piena: uscendo dalla stazione, si apre una passeggiata a Catania per scoprire e apprezzare gran parte dei piatti tipici, come la Pasta alla Norma con salsa di pomodoro, melanzane rigorosamente fritte e ricotta salata, insieme a una varietà di fritti e piatti a base di pesce. Ma c’è un’altra esperienza che non può mancare ai viaggiatori: è la colazione “alla siciliana” a base di brioche e granita, da quella di mandorla alla granita di pistacchio. Magari proprio di pistacchio di Bronte, coltivato alle pendici dell’Etna, ottimo anche da gustare in purezza o in piatti salati.
Da Palermo a Cefalù
Palermo è un incontro di stili, architetture, tradizioni e leggende. Una città da vivere nei suoi mercati, nelle sue piazze e nei suoi monumenti, fino alle limpide acque delle spiagge poco distanti dal centro città e il suo amore sfrenato per lo street food: da pane e panelle, ai crocché, alla stigghiola, agli sfincioni ma soprattutto alle arancine, che nel Capoluogo dell’Isola assumono la tipica forma rotonda.
Ma basta prendere il treno per arrivare a Bagheria, meta ambita nei secoli dai nobili palermitani. Oltre al suo sontuoso patrimonio architettonico, la città delle ville è conosciuta anche per le sue specialità culinarie, tra cui lo sfincione bagherese, una variante di quello classico palermitano. Più alto e più croccante del primo, lo troviamo “in bianco” e condito con cipolle, acciughe, tuma e ricotta. O ancora a Cefalù, tesoro siciliano conosciuto non solo per l’imponente Cattedrale normanna ma anche per le sue belle spiagge e la buona cucina. Antipasto tipico è il caciocavallo all’argentiera, tagliato a fette, sfumato con aceto e insaporito con origano, un piatto carico di sapore e profumatissimo.
Ma dove fermarsi e quali eccellenze scoprire? Il viaggio in Sicilia di In Regionale con Gusto – Scoperte enogastronomiche a portata di treno segnala Ristoranti, Trattorie, Wine Bar e gelaterie migliori, tutte con la distanza a piedi dalla stazione.
Di seguito il link alla sezione dedicata al Progetto e i due link:
https://www.gamberorosso.it/in-regionale-con-gusto/
https://www.gamberorosso.it/speciali/trenitalia/in-regionale-con-gusto-gli-indirizzi-imperdibili-della-sicilia-itinerario-da-taormina-a-catania/
https://www.gamberorosso.it/speciali/trenitalia/in-regionale-con-gusto-gli-indirizzi-imperdibili-della-sicilia-itinerario-da-palermo-a-cefalu/
Spettacolo
Barcello Pozzo di G. (ME), “Il Giocattolaio” al Teatro Mandanici: Francesca Chillemi protagonista di thriller psicologico mozzafiato

Un viaggio nell’oscurità della mente umana tra manipolazione, inganno e tensione estrema. Con Francesca
Chillemi e Kabir Tavani, per la regia di Enrico Zaccheo.
10 febbraio 2025 – Martedì 25 febbraio 2025, il Teatro Placido Mandanici di Barcellona Pozzo di
Gotto (ME) ospiterà un appuntamento imperdibile per gli amanti del thriller psicologico: Il
Giocattolaio, con Francesca Chillemi e Kabir Tavani, per la regia di Enrico Zaccheo. Uno
spettacolo che promette di tenere il pubblico con il fiato sospeso, in un crescendo di tensione e colpi
di scena che scardinano ogni certezza.
Adattamento teatrale del celebre testo di Gardner McKay, tradotto da Giovanni Lombardo
Radice, Il Giocattolaio esplora i lati più oscuri della psiche umana, indagando il potere della
manipolazione, la fragilità dell’identità e il confine sottile tra vittima e carnefice.
Il protagonista è un serial killer soprannominato Il Giocattolaio, che non uccide le sue vittime,
ma le seduce e le lobotomizza, trasformandole in bambole viventi, immobili su una sedia a rotelle e
pronte a soddisfare ogni suo desiderio. Sul suo caso sta indagando Maude, una giovane psicologa
criminale da poco trasferitasi in un cottage isolato alla periferia di Los Angeles.
Una notte, un motociclista bussa alla sua porta chiedendo di poter usare il telefono. Dopo
un’iniziale diffidenza, Maude decide di farlo entrare. Ma presto si rende conto di aver commesso un
grave errore: e se quell’uomo fosse proprio il Giocattolaio? Quella che sembra un’interazione
casuale si trasforma rapidamente in un duello psicologico inquietante, in cui i ruoli si ribaltano e il
confine tra vittima e carnefice si fa sempre più sfumato.
Il testo, denso e penetrante, porta in scena una riflessione profonda sulla capacità umana di
mentire, di manipolare e di accettare l’orrore finché non ci tocca da vicino. Il pubblico sarà
trascinato in una spirale di tensione, in cui nulla è come sembra e ogni certezza viene
progressivamente erosa.
«Il Giocattolaio è uno spettacolo che non lascia scampo: avvolge, inquieta, scuote. È una scelta
artistica audace che abbiamo fortemente voluto per offrire al nostro pubblico un’esperienza
teatrale fuori dal comune, capace di far riflettere e di lasciare un segno profondo. Francesca
Chillemi, in un ruolo nuovo rispetto ai suoi personaggi più noti, dimostra ancora una volta la sua
versatilità e intensità interpretativa. Vi invitiamo a vivere con noi questa serata unica, in cui la
tensione sarà palpabile dall’inizio alla fine» – dichiara Fabio Portaro, Direzione Artistica.
Un thriller claustrofobico che mette a nudo le debolezze umane e la pericolosa attrazione per
l’ignoto. Un’occasione imperdibile per gli amanti del teatro e delle emozioni forti.
Dettagli evento
Titolo: Il Giocattolaio
Dove: Teatro Placido Mandanici – Via Primo Levi, 98051 Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
Quando: Martedì 25 febbraio 2025, ore 21:00
Regia: Enrico Zaccheo
Con: Francesca Chillemi, Kabir Tavani
Produzione: Stefano Francioni Produzioni, Sava’ Produzioni Creative
Biglietti: Disponibili online su www.tickettando.it e al botteghino del teatro
Nuovi orari botteghino Teatro Mandanici
Lunedì, mercoledì, venerdì: 9:30 – 12:30
Martedì, giovedì: 9:30 – 12:30 / 15:00 – 17:30
Per informazioni: 331 6703392
Cultura
Pantelleria, le Prof. Prestano e Policardo avviano indagine su benessere psicologico sull’isola – Intervista

Le docenti universitarie Claudia Prestano e Giulia Policardo invitano i cittadini a partecipare al test sul benessere psicologico e sul senso di comunità. Ecco come
Negli ultimi anni sono aumentati gli studi dedicati alla salute e al benessere psicologico, ma si sa ancora poco di come questi aspetti si manifestino nelle comunità di piccole isole lontane dalla terraferma.
Vivere in un contesto insulare come Pantelleria può infatti influire sul senso di appartenenza e sulla percezione di vicinanza tra i membri della comunità, oltre che sui livelli di distress psicologico: secondo la ricerca attuale, tali dimensioni risultano centrali per un equilibrato bilancio di benessere individuale e collettivo.
Per questo motivo, la Professoressa Claudia Prestano (Università Niccolò Cusano – Roma) e la Professoressa Giulia Policardo (Università degli Studi di Firenze) hanno avviato uno studio rivolto ai residenti panteschi di età compresa tra 18 e 69 anni. Entrambe le docenti conoscono a fondo la realtà dell’isola: la Professoressa Policardo è pantesca di nascita e la Professoressa Prestano vi ha vissuto per dieci anni, svolgendovi la professione di psicoterapeuta. Il loro obiettivo è indagare sia il ruolo del senso di appartenenza alla comunità sia i livelli di distress psicologico, così da comprendere meglio le dinamiche del benessere individuale e collettivo sul territorio insulare.
Il progetto, di recente presentato ai referenti istituzionali e approvato dal Comitato Etico dell’Università, è finalizzato a raccogliere dati fondamentali per individuare punti di forza e possibili criticità nella popolazione pantesca. I cittadini che desiderano partecipare alla ricerca possono compilare il questionario totalmente anonimo disponibile al seguente link: Benessere nelle piccole isole.
Intervista doppia alle Prof. Prestano e Policardo
Abbiamo chiesto alle docenti Claudia Prestano, di Palermo, e Giulia Policardo, di Pantelleria, qualche approfondimenti, per comprendere a fondo del loro lavoro patrocinato dalle Università di Firenze e Cusano di Roma
Come e da chi nasce l’idea di questa indagine? “L’esigenza di condurre lo studio nasce dal desiderio di approfondire, da una prospettiva clinica e sociale, il tema del benessere psicologico in contesti insulari, un ambito ancora poco esplorato nella letteratura scientifica. Dare voce ai cittadini di Pantelleria permette di raccogliere informazioni reali e contestualizzate, contribuendo a far emergere bisogni e risorse direttamente da chi vive quotidianamente l’isola.”
Ci sono stati degli eventi in particolare che hanno come innescato la miccia in voi a perlustrare la psiche di un isolano? “In verità no – afferma la Prestano – “L’idea nasce da me e, conoscendo la collega Policardo da quando era giovanissima, ho voluto coinvolgerla.
“Ho lavorato 10 anni come psicoterapeuta sull’isola ed ero l’unica. In quel lasso di tempo, ho visto tanto disagio: dall’umore depresso, agli attacchi d’ansia, alle fobie. A poco a poco, la popolazione ha iniziato a fidarsi, vista la mia permanenza continuativa a Pantelleria. Ho anche avuto pazienti maschi, cosa che su isola piccola è davvero difficile. Conoscendo bene il malessere psicologico che è presente all’interno dell’isola, mi è venuta l’idea di dimostrarlo anche scientificamente. A breve, peraltro uscirà un libro, dove viene inserita l’esperienza clinica di Pantelleria, che coprirà un capitolo intero.”
Come pensate venga accolta l’iniziativa dai panteschi? “Prevediamo un riscontro positivo, poiché la ricerca offre l’opportunità di condividere esperienze personali in forma anonima, garantendo così la massima riservatezza. Confidiamo che partecipare a un progetto di ricerca su questi temi possa essere percepito come un’opportunità per valorizzare ulteriormente il patrimonio umano e culturale dell’isola, e fornire spunti utili sia agli abitanti sia a chi lavora sul territorio (questo rispetto al fatto che una volta raggiunto un ampio numero di rilevazioni condivideremo i risultati con la comunità). Inoltre ci piacerebbe valorizzare tematiche spesso legate dallo stigma soprattutto in contesti sociali ristretti come quelli insulari.”
Per partecipare, clicca sul link: Benessere nelle piccole isole.
Cultura
A Solarino (SR) una testimonianza storica di una donna: Carmela Gozzo ricercatrice e medico nei primi del 1900

Oggi 11 novembre si celebra la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza
istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre del 2015 e patrocinata dall’UNESCO.
Sulla costa orientale siciliana, a Solarino, paese incastonato tra gli Iblei con lo sguardo verso l’antico porto di Siracusa, terra sacra devota a San Paolo e antico feudo settecentesco de Requesens , può vantare la memoria di una concittadina Donna STEM.
Solarino ha dato i natali a diversi uomini illustri che hanno operato in vari settori scientifici sia in terra natia che lontano ma la Dottoressa Carmela Gozzo, classe 1905, laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania il 2 dicembre nel 1937, testimonia la sana realtà culturale della comunità solarinese all’inizio del novecento.
Con la collaborazione dell’Archivio Storico dell’Università di Catania e’ stato possibile ricostruire la carriera universitaria e comprendere gli interessi scientifici della Dottoressa Carmela Gozzo rivolti verso la ricerca sulla Biopsia della cute con tecnica della Colorazione Rosso Congo per la diagnosi e il monitoraggio di una delle patologie causali nelle colite amebiche croniche.
Ad attestare la laurea ottenuta è la pergamena valorizzata dalle storiche firme del preside della R.Università di Catania Prof. Orazio Condorelli e dal preside S. Cutelli preside della facoltà di medicina che “accorda alla Signorina Gozzo” la tesi sperimentale.
La Storia della Dottoressa Gozzo che accresce l’elenco delle donne siciliane laureate alla fine degli anni ‘30, quarta donna medico in Sicilia e primo medico donna a Solarino ,è una testimonianza di determinazione femminile in un periodo storico in cui tutto era complicato per una liceale che si affacciava al mondo ma che vantava un grande interesse alla scienza e alla costruzione di quella società tanto sognata.
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