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Cultura

Identikit del cannolo siciliano

Nicoletta Natoli

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Simbolo della pasticceria siciliana, il cannolo è uno dei dolci più consumati, apprezzati ed esportati in tutto il mondo. Deve gran parte della sua fama ai pasticceri palermitani, che ne hanno definito la ricetta esattamente come la conosciamo oggi. Grazie alle sue pregevoli caratteristiche, è stato riconosciuto e inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

La nostra ricostruzione delle origini del dolce siciliano per antonomasia, insieme alla cassata, parte dall’epoca degli antichi romani, che sembravano amarlo molto. Fu infatti Marco Tullio Cicerone, quando era Questore nell’odierna Marsala fra il 76 e il 75 a.C., a darne la prima definizione: “Tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte factus”, ovvero “Tubo farinaceo ripieno di un dolcissimo cibo a base di latte”. Di certo sappiamo che nel corso dei secoli successivi gli arabi, abilissimi pasticceri, gettarono le basi per quella che sarebbe diventata la crema essenziale per la preparazione del cannolo, ovvero la ricotta di pecora. Questo formaggio era già prodotto in Sicilia, ma durante la loro dominazione, tra l’827 e il 1091, furono i primi a mescolarla con lo zucchero e a lavorarla con i pezzetti di cioccolato.

Tra le varie leggende che ruotano intorno alla nascita del cannolo ce n’è una che ci porta a Caltanissetta, città il cui nome deriva dalla locuzione araba “Kalt El Nissa”, che significa “Castello delle Donne”. Qui avevano sede innumerevoli harem di emiri saraceni, e, secondo alcuni storici, per ingannare l’attesa durante le lunghe assenze dei loro consorti le donne occupavano il loro tempo preparando dolci manicaretti. Sarebbero state proprio loro a inventare la ricetta del cannolo, di fatto rielaborando secondo la definizione di Cicerone un dolce della tradizione saracena, a base di ricotta, mandorle e miele.

Una volta finita la dominazione araba in Sicilia, in coincidenza con l’arrivo dei Normanni, gli harem si svuotarono, e diverse donne, ormai libere, si convertirono al Cristianesimo ed entrarono in convento, cornice di una delle ipotesi più accreditate sulla nascita del cannolo. La sua autentica ricetta sarebbe infatti da far risalire al Convento di Santa Maria di Monte Oliveto a Palermo, e il dolce sarebbe il risultato di uno scherzo di Carnevale ideato dalle simpatiche suore di clausura che vi vivevano. Una di loro decise di fare uno scherzo alle novizie, caricando la vasca dell’acqua con la ricotta che doveva essere usata per farcire delle cassatelle. Quando le ignare vittime della burla aprirono il rubinetto per bere, al posto dell’acqua videro sgorgare della crema di ricotta, ma reagirono benissimo alla sorpresa, assaggiando la delizia che veniva fuori dai rubinetti. Dopo questo episodio, le suore iniziarono a preparare dolci a base di ricotta fatti con una cialda a forma di rubinetto, chiamandoli appunto cannoli. Tale ipotesi sarebbe suffragata dal fatto che in dialetto siciliano il cannolo è proprio una specie di rubinetto, tanto è vero che l’espressione “bere a cannolo” significa bere senza toccare il recipiente con le labbra. Inoltre, all’interno del Convento è visibile proprio il cannolo attorno al quale ruota l’aneddoto che vi abbiamo appena raccontato.

Il legame tra i siciliani e il cannolo è così forte che nel febbraio 2014 un gruppo di 3 ragazzi ennesi, composto da un informatico e due videomaker, gli rese omaggio facendone finire uno nello Spazio, o per meglio dire, lanciando dalla Rocca di Cerere, la montagna più alta nei pressi di Enna, un pallone-sonda pieno di elio che ne conteneva una riproduzione. Nato da una scommessa, questo simpatico esperimento di fatto è stato il primo programma spaziale siciliano, e ha addirittura portato il piccolo dolce a quasi trentamila metri di altezza.

A partire da quest’anno il cannolo avrà uno stretto rapporto di “vicinato” con il Passito di Pantelleria, poiché entrambe queste eccellenze del patrimonio enogastronomico siciliano, amate in tutto il mondo, sono rappresentate l’una accanto all’altra su una delle due facce di una moneta da cinque euro. Questa moneta fa parte della nuova collezione numismatica 2021, creata dal Ministero dell’Economia insieme all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, con l’intento di omaggiare, tra le altre cose, le prelibatezze gastronomiche italiane. Tutte le monete della collezione sono acquistabili sul sito della Zecca di Stato (www.shop.ipzs.it) e nei punti vendita del Poligrafico e Zecca dello Stato.

Oltre che per i pasticceri di tutto il mondo, l’amore per il cannolo è stato fonte di ispirazione anche per i poeti, come questo autore anonimo riportato da Giuseppe Pitrè, che ha cantato così le lodi di questo meraviglioso dolce:

“Beddi cannola di Carnalivari Megghiu vuccuni a lu munnu ‘un ci nn’è: Su biniditti spisi li dinari; Ognu cannolu è scettru d’ogni Re. Arrivinu li donni a disistari; Lu cannolu è la virga di Mosè: Cui nun ni mangia si fazza ammazzari, Cu li disprezza è un gran curnutu affè!”

 

Nicoletta Natoli

 

 

Mi chiamo Nicoletta Natoli e sono nata a Palermo il 22 gennaio del 1982. Ho sempre sognato di lavorare nel campo delle lingue straniere, e ho avuto la fortuna di riuscirci diventando una traduttrice, anche grazie ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta in tutte le mie scelte. Le mie più grandi passioni sono la musica, il calcio, i viaggi, la lettura, le serie TV e tutto ciò che riguarda la Spagna. Poco tempo fa la frequentazione di un corso di scrittura ha fatto nascere dentro di me la voglia di raccontarmi e di raccontare agli altri, e sono molto grata di avere l’opportunità di poterlo fare.

Cultura

Domani a Pantelleria arriva Atlas: non c’è Natale senza Cometa

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19 dicembre si potrà fare l’avvistamento di Atlas la cometa interstellare. Ecco a che ora

Un regalo natalizio per gli appassionati di astronomia e chiunque apprezzi rivolgere lo sguarda alla volta celeste, apprezzandone i misteri e l’immensità.
Domani, venerdì 19 dicembre, sarà il momento del passaggio della cometa interstellare 3I/ATLAS, che raggiungerà la minima distanza dalla Terra. La notizia straordinaria sta nel fatto che la cometa è nata al di fuori del nostro Sistema Solare. E’ stata scoperta l’1 luglio dai telescopi del progetto ATLAS in Cile, 3I/ATLAS ed è il terzo oggetto interstellare mai osservato nel nostro Sistema Solare, dopo 1I/‘Oumuamua nel 2017 e la cometa 2I/Borisov nel 2019.

Il passaggio si compirà a circa 270 milioni di chilometri dalla Terra, quasi il doppio della distanza che separa il nostro pianeta dal Sole. Studiando la traiettoria si è compreso  che attraverserà il nostro quartiere cosmico e proseguirà il suo viaggio nello spazio interstellare, per non fare più ritorno.

Pantelleria osservatorio astronomico indiscusso

Da quanto appreso, per l’avvistamento basterà  anche con un normale binocolo, certo in condizioni meteo favorevoli e scegliendo luoghi lontani dalle luci artificiali, cosa che a Pantelleria è molto facile. 
La sera dopo il tramonto, dunque, si potrà assistere al fenomeno.


Infatti, nell’elenco delle località migliori per vivere l’esperienza è proprio Pantelleria, dopo 

Come osservatorio naturale, così viene descritta la Perla Nera del Mediterraneo:

“Lontana dalle luci della terraferma, Pantelleria è uno dei luoghi italiani con il cielo notturno più scuro. Il mare tutt’intorno riduce drasticamente l’inquinamento luminoso e nelle notti serene la volta celeste appare profonda e tridimensionale. Osservare una cometa interstellare da un’isola vulcanica nel cuore del Mediterraneo aggiunge una dimensione quasi primordiale all’esperienza.” (Priscilla Piazza – Si viaggia).

Tutte le immagini sono opera dell’astrofilo sofisticato pantesco, Leonardo Puleo, che con grande generosità condivide con noi le proprie piccole ma incredibili opere e noi gliene siamo sempre grati. Da anni il nostro osservatore svolge attività di osservazione che poi mette a disposizione di tutti, attraverso foto ben spiegate nei dettagli. Il suo contributo alla conoscenza dell’isola è grande, anche attraverso l’osservazione di un cielo straordinario e, ai tempi odierni, di raro reperimento. Insieme alle narrazioni brillanti, leggere e accattivanti del professor Sergio Minoli, illustre e onnisciente personaggio di cultura, ha creato sipari sull’osservazione del cielo di grande fascino ed interesse.

E con la foto della nebulosa Anima (che se si osserva bene assomiglia ad un feto umano) nella costellazione Casssiopea, auguriamo ai nostri lettori una buona visione della Cometa Atos


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Attualità

Pantelleria – Chiusura Castello, due coppie di sposi risarcite perchè costrette a cambiare location celebrazione matrimonio

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La chiusura del Castello medievale resta un atto mal digerito per l’intera comunità pantesca, che si domanda se vi sia una strada per acquisirne la proprietà.
Intanto, sull’Albo Pretorio del Comune si legge: 

Premesso

che nel mese di ottobre si sarebbero dovuti celebrare due matrimoni civili presso il Castello Barbacane di Pantelleria, giusta prenotazione avvenuta all’atto delle pubblicazioni di matrimonio avvenute nei mesi di maggio e giugno;
che in data 31/07/2025 la struttura del Castello Barbacane è stata chiusa, a seguito di un sopralluogo del Demanio Regionale, che ne ha disposto l’immediata indisponibilità per eventi privati, inclusi i matrimoni civili;
che alla data della comunicazione della chiusura del Castello le due coppie di sposi avevano già provveduto alla stampa delle partecipazioni di nozze, riportanti come luogo della cerimonia proprio il Castello di Pantelleria, così come si evince dalla note prot. 22582 e 22586 del 22/09/2025, sostenendo delle spese inutili rispettivamente di € 425,00 e di € 200,00;
che, a causa del cambio location per la celebrazione dei due matrimoni civili, le coppie di sposi hanno dovuto predisporre nuovamente le partecipazioni di matrimonio indicando il nuovo luogo di celebrazione e sostenendo ulteriori spese non previste;
che nelle suddette note ricevute le coppie di sposi chiedono il rimborso totale delle spese sostenute per la stampa delle pubblicazioni con l’errata indicazione del luogo di celebrazione individuato nel Castello Barbacane, ammontanti come sopra indicato rispettivamente in € 425,00 ed € 200,00, per un totale complessivo di € 625,00;
considerato che questa Amministrazione Comunale si è subito prodigata per collaborare con le coppie di sposi nella ricerca di una nuova location per la celebrazione dei due matrimoni civili, consapevoli che un cambio location all’ultimo minuto crea non poche difficoltà nell’organizzazione dell’evento; che è indubbio il danno causato ai cittadini interessati, anche se non dovuto a volontà diretta di questo Ente, che non può non riconoscere il ristoro, pur se parziale, stante che è mancata agli interessati una location di prestigio quale è quella del Castello di Pantelleria; che per tale ulteriore danno non è stato richiesto alcun ristoro e pertanto si ritiene conveniente per l’Ente riconoscere quanto richiesto, che tra l’altro risulta essere debitamente documentato;
che pertanto si ritiene opportuno rimborsare a tutti gli interessati le spese sostenute con un contributo una tantum rispettivamente di € 425,00 e di € 200,00, così come specificato nelle richieste suddette e allegate alla presente proposta…”.

Questi sono solo due degli molteplici eventi importanti saltati per la chiusura repentina, inattesa e impensabile, del Castello. Ma diciamo che ci può stare, se si sono ravvisati crolli della struttura tali da intervenire con simili provvedimenti. L’incolumità e la sicurezza della popolazione è al primo posto.

Infatti, questo articolo vuole essere un mero spunto, una occasione per tornare a parlare del Forte, affinchè si faccia il possibile e quanto prima per riappropriarci di una nostra proprietà, con tutti gli oneri e onori. Il maniero medievale soggiace sul nostro suolo da secoli e secoli e rappresenta un fiore all’occhiello della nostra cultura, della nostra ricca storia.

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A Pantelleria imperdibili “Canzoni sotto l’Albero” con il Coro Junior e il M° Letizia Stuppa

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Imperdibile il concerto di Natale “Canzoni sotto l’albero”

Venerdì 19 dicembre, dalle ore 21.00, presso il Cineteatro San Gaetano di Scauri, in Pantelleria, si terrà il concerto “Canzoni sotto l’Albero“, con il Coro Junior Astarte.
Venti giovanissimi, dai sette anni in su, allieteranno l’isola con le canzoni di Natale sui temi della pace  e della solidarietà.

Diretti dal Maestro Letizia Stuppa, i piccoli coristi daranno un piacevole e soave spinta energica all’avvio di queste festività, che si profilano ricche di eventi significativi.
Una occasione di condivisione di musica e spettacolo, nel clima natalizio, con i piccoli artisti di ASTARTE.

Ingresso libero

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