Cultura
I cognomi dell’isola di Pantelleria – XXV parte Da Nicolosi a Pandolfo
NICOLOSI
Il cognome Nicolosi è tipico della Sicilia, del catanese in particolare. Arma: D’azzurro ai 2 guerrieri armati di tutte pezze di oro affrontati e combattenti con una spada in destra al naturale. Ritroviamo in Pantelleria questo cognome in un battesimo del 1° ottobre del 1558. Un certo Thomas o Tommaso Nicolosi nasce nell’isola intorno al 1582 e il 14 giugno 1607 (giovedì) contrae matrimonio con Francesca Greco di Paolo Greco e di sua moglie Antonina. Un altro Tommaso Nicolosi, figlio o nipote del precedente, sposa il 16 giugno 1646 (sabato) Maria Romano, da cui ha Francesca Nicolosi e Natale Nicolosi, quest’ultimo si sposa il 20 novembre 1683 (sabato) con Dorotea Valenza.
PALERMO
Cognome di origini siciliane, diffuso in Sciacca, Palermo e Messina. Arma della famiglia: Partito; nel 1° d’oro, con un grifo rampante d’azzurro, sormontato da lambello di rosso, di tre pendenti; nel 2° d’azzurro, con un leone d’oro, sostenente sul dorso un giglio d’argento. In un atto dei registri parrocchiali di Pantelleria, datato 22 agosto 1598, viene annotato tale Paulo di Palermo. Allo stato non sappiamo se quel “di Palermo” si riferisca al cognome o, come è più probabile, alla città d’origine del personaggio. Comunque il cognome Palermo è certificato nell’isola da un battesimo del 17 maggio 1741 quando è nominato tale Nicola Palermo.
PALOMBIERI / PALOMBERI
Cognome originario dell’Italia Meridionale, in particolare della Puglia. Arma: D’azzurro a tre sbarre di argento. In Pantelleria provengono dalla città di Palermo, in quest’ultima, intorno al 1778, nasce Salvatore Palombieri, che si sposa in Pantelleria con Giuseppa Salomone, da cui nasce Ignazio Palombieri, che il 22 giugno 1833 (sabato) sposa Giuseppa Busetta. Quest’ultima coppia ha numerosi figli: Giovanni Palombieri, sposato con Leonarda Natale; Rosa Palombieri, coniugata il 18 agosto 1858 (mercoledì), a Pantelleria, con Giovanni Rizzo; Giuseppa Palombieri, sposata nel 1865, a Tunisi, con Pietro Farina; Salvatore Palombieri, sposato nel 1873, a Sainte-Croix Tunisi, con Antonia Rosa Gatt; Francesco Palombieri, sposato il 9 gennaio 1875 (sabato), a Pantelleria, con Rosaria Siragusa;
Giuseppe Palombieri, sposato il 6 dicembre 1875 (lunedì), a Sousse in Tunisia, con Giacoma Bascone; Paolo Palombieri, coniugato il 13 marzo 1880 (sabato), a Sainte-Croix Tunisi, con Teresa Sanguinetti; Giacomo Palombieri, sposato il 25 settembre 1881 (domenica), a Sainte Croix Tunisi, con Lucrezia Gabriele; Anna Palombieri, coniugata il 2 luglio 1882 (domenica), a Sainte-Croix Tunisi, con Giuseppe Messina; Vincenzo Palombieri, sposato il 6 dicembre 1882 (mercoledì), a La Goulette Tunisi, con Angelina Malizia.
PANDOLFO
Famiglia originaria della Sicilia, diffusa in particolare in Palermo e Siracusa. Arma della Casata: D’argento, a due bande abbassate d’ azzurro, la prima sostenente un leone leopardito di rosso. In Pantelleria compare già alla fine del Cinquecento, quando in un battesimo del 18 marzo 1598 è nominato tale mastro Masi o Tommaso Pandolfo. Questo Tommaso si è sposato nell’isola il 18 luglio 1590 con certa Francesca, da cui nasce Modesto Pandolfo, che il 9 novembre 1636 contrae matrimonio con Lucia Bastone, da cui ha Giacomo Pandolfo, sposato a sua volta il 21 novembre 1671 con Maria Di Malta.. Quest’ultima coppia ha un figlio cui pone nome Francesco Pandolfo. (25 – continua)
Orazio Ferrara
Foto: Arma dei Nicolosi
Cultura
Tradizione e innovazione: i Pizzicotti di melanzane portano la Sicilia al Campionato Italiano
Dal Gran Galà delle Lady Chef a Palermo alla sfida nazionale di Rimini: la Sicilia protagonista. “Un piatto che intreccia memoria contadina e visione contemporanea, simbolo di sostenibilità e passione”
Palermo, 27 novembre 2025 – La Sicilia al femminile conquista la ribalta nazionale. Nelle cucine di Casena dei Colli, a Palermo, martedì 26 novembre, si è svolta la selezione regionale del Trofeo Migliore Lady Chef Professionista. Lo stesso è inserito per la prima volta, per volere della coordinatrice regionale del comparto delle Lady chef Rosi Napoli, nel contesto del Gran Galà delle Lady Chef, evento che ha riunito oltre quaranta professioniste provenienti da sette province siciliane.
La competizione, giunta alla sua quinta edizione e organizzata dall’ Unione Regionale Cuochi Siciliani, ha visto tre province contendersi il titolo, interpretando il tema “Il pomodoro nel piatto tra sostenibilità e innovazione”.
Palermo: Chef Raffaella Nastro con Uovo al pomodoro, piatto dalle radici napoletane ma dal cuore siciliano.
Enna: Tosca Piemonte Benedetta, appena ventenne, con cappellacci al basilico ripieni di mozzarella di bufala, chips di suino nero dei Nebrodi e pomodorini gialli.
Ragusa: Salvina Scottino con i Pizzicotti di melanzane, rivisitazione contemporanea della parmigiana, arricchita da fonduta di Ragusano DOP e riduzione di basilico.

La vittoria di Salvina Scottino
A conquistare la giuria è stata Salvina Scottino, Lady Chef ragusana, con un piatto che ha saputo fondere la forza della tradizione contadina con la freschezza dell’innovazione. I suoi pizzicotti di melanzane e pomodoro hanno esaltato il pomodoro come simbolo di italianità e sostenibilità. Con questa vittoria, Salvina rappresenterà la Sicilia alla fase nazionale del Campionato della Cucina Italiana 2025, in programma a Rimini nel mese di febbraio.
La giuria
La valutazione è stata affidata a una giuria d’eccezione, voluta dal presidente regionale Rosario Seidita, composta da:
Maestro Giuseppe Giuliano (Presidente), Mario Puccio, Fabio Armanno
Un trofeo che racconta le donne
Il Trofeo Migliore Lady Chef Professionista, nato nel 2021 e dedicato esclusivamente alle donne chef, prevede un’unica categoria: Cucina calda. L’inserimento nel Gran Galà delle Lady Chef ha dato alla selezione regionale un valore speciale, trasformando la competizione in un palcoscenico di professionalità, passione e condivisione.
Sicilia tra memoria e futuro
La Sicilia dimostra ancora una volta che la sua cucina è fatta di memoria e futuro, di gesti antichi e nuove visioni. Con i suoi pizzicotti di melanzane e pomodoro, Salvina Scottino porta a Rimini non solo un piatto, ma un racconto di territorio, sostenibilità e passione.
Dichiarazioni della coordinatrice regionale Rosi Napoli e del presidente Rosario Seidita
“Dire di essere orgogliosa forse è riduttivo. Vedere le Lady Chef tutte insieme, in un momento di condivisione e di riflessione così importante è stato meraviglioso. E anche il Concorso Cirio, contestualizzato all’interno del Gran Galà, ha assunto un valore ancora più grande. Posso solo dire GRAZIE e al prossimo Gran Galà “.
“Il presidente Rosario Seidita soddisfatto per come si è svolta la selezione regionale all’insegna degli standard federativi e della worldchef e ringrazia la coordinatrice regionale Rosi Napoli per aver organizzato un raduno delle lady, molto partecipato, che sicuramente crea aggregazione e rafforza lo spirito di appartenenza verso la nostra Associazione”.
Sociale
Pantelleria, successo per lo spettacolo “Figlio non sei più giglio” con Daniela Poggi e Mariella Nava
“Figlio non sei più giglio” uno spettacolo che induce ad una riflessione da un altro punto di vista
Ieri sera, in occasione del 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – al Cineteatro San Gaetano di Scauri è andato in scena “Figlio non sei più giglio”, scritto da Stefania Porrino e interpretato da Mariella Nava e Daniela Poggi.
La serata è stata aperta dall’Assessore Benedetta Culoma, che nelle sue deleghe segue anche le Pari Opportunità. Nel suo intervento ha ricordato che la violenza sulle donne non riguarda soltanto i casi più eclatanti, ma anche ciò che accade nel quotidiano, nelle relazioni familiari e nei legami più vicini. Ha richiamato l’importanza di riconoscere i segnali e di non abituarsi a forme di controllo, dipendenza o sopraffazione che, purtroppo, spesso vengono normalizzate.

L’Assessore ha sottolineato che questo spettacolo invita a osservare con maggiore attenzione ciò che accade intorno a noi, a non voltarsi dall’altra parte e a domandarsi quale ruolo ciascuno possa avere nel prevenire la violenza, sostenendo chi vive situazioni di difficoltà e rafforzando una cultura del rispetto.
Lo spettacolo ha approfondito proprio queste dinamiche: il peso dei legami, le fragilità, le radici di comportamenti che possono trasformarsi in abuso e il percorso di chi trova la forza di rompere il silenzio.
Un racconto che parla di sofferenza e fragilità.
Un racconto che mette al centro anche il riscatto e la consapevolezza, necessari per provare a interrompere cicli che spesso sembrano senza fine.
Lo spettacolo ha offerto inoltre un punto di vista raro e complesso: quello delle madri degli uomini che commettono femminicidi. Donne che si interrogano su ciò che non hanno visto, su cosa avrebbero potuto fare, su quali segnali, oggi così evidenti, allora erano stati ignorati o minimizzati.
L’attrice ha interpretato questo ruolo con grande intensità, dando voce a una madre che si strugge e ripercorre i meandri della propria memoria alla ricerca di quei momenti in cui avrebbe potuto intuire l’indole violenta del figlio. Le volte in cui si è detta “è solo un ragazzo”, le risposte date per sminuire, i dubbi soffocati, le domande che tornano con forza: se solo avessi… se solo non avessi lasciato…
La componente musicale ha accompagnato la scena in modo delicato, sostenendo un’interpretazione che ha saputo creare un silenzio attento in sala. Un monologo intenso, capace di tenere il pubblico sospeso e di spingere alla riflessione anche dopo la conclusione dello spettacolo.
Il pubblico ha seguito con grande partecipazione. Al termine, Don Salvatore, il Vicesindaco Adele Pineda e l’Assessore Culoma si sono intrattenuti insieme alle artiste per un breve confronto, evidenziando quanto sia fondamentale continuare a sensibilizzare soprattutto i più giovani. Famiglia e scuola svolgono un ruolo importante, ma non sempre bastano: servono strumenti aggiuntivi, momenti di ascolto e linguaggi capaci di raggiungere davvero le nuove generazioni. In questo senso, il teatro può offrire un contributo decisivo.
Un ringraziamento va alle artiste, alla produzione e a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.
La lotta contro la violenza sulle donne riguarda l’intera comunità e ogni occasione di riflessione condivisa è un passo in avanti verso un cambiamento reale.
Foto a cura di Clara Garsia
Cultura
Pantelleria – Ripristino campanile, Comunità di Tracino-Khamma ringraziano amministrazione e Cons. Maddalena
La comunità di Khamma – Tracino ringrazia il sindaco Fabrizio D’Ancona e l’amministrazione tutta per il ripristino del campanile della Chiesa Madonna della Pace.
L’ apparecchio delle vecchie campane era stato installato nel 2006/2007 ,con le offerte fatte da diverse famiglie locali. Da qualche anno il dispositivo che governa il tutto si era danneggiato e purtroppo non è stato possibile ripararlo.
In tutto questo il Consigliere Comunale Giuseppe Maddalena si è fatto portavoce di un gruppo di parrocchiani, che ha fortemente voluto che le campane tornassero a suonare dopo qualche anno di silenzio.
Grazie a quest’ultimo e a questa amministrazione, la contrada può svegliarsi e scandire le ore del giorno con il tocco delle campane.
Gli abitanti di Khamma- Tracino
Foto a cura di Simone Raffaele
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