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Cultura

Historia magistra vitae, ovvero l’importanza del Castello di Pantelleria

Redazione

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Riceviamo  e pubblichiamo

La storia è maestra di vita. E lo è per il fatto che, nonostante sia considerata in alcuni casi inutile o una perdita di tempo, è la nostra vita. Noi dipendiamo dalla storia, dalle scelte di alcuni politici del passato, dalle vittorie o dalle sconfitte nelle guerre, da perdite ed acquisizioni di territori. 

La storia è nostra, è umana, ci appartiene, volenti o nolenti. Capire gli eventi del passato è utile, importante anche se non fa curriculum. Ma se non si capisce “da dove arriviamo” non possiamo essere dei buoni cittadini, perché lo studio della storia permette di capire il nostro presente e ciò che ci circonda.

4 siti archeologici tra i più importanti del mediterraneo, percorsi subacquei che sono ancora in grado di raccontarci l’importante ruolo svolto da quest’isola durante le guerre puniche e migliaia di reperti che aspettano solo di essere mostrati al mondo. È da qui che dovremmo partire o meglio ripartire.

La valorizzazione rappresenta infatti un fattore chiave per la competitività territoriale e per la qualità della vita, valorizzare un territorio partendo dalla valorizzazione di un bene culturale significa aumentare l’attrattività e l’offerta locale favorendo investimenti economici non solo culturali.

Quando ci riempiamo la bocca di frasi ad effetto come “offerta turistica integrata”ricordiamoci dei beni culturali.

Come poter parlare di sviluppo turistico, destagionalizzazione e apertura di nuovi mercati quando uno dei fattori fondamentali per far sì che ciò avvenga, ovvero l’offerta culturale, è stato negli anni completamente messo da parte.

La storia compone il dna di quest’isola e del nostro essere panteschi, è l’osmosi tra natura e opera dell’uomo che ha formato i tessuti urbani, definito i paesaggi, dato vita a un modello sociale e a una civiltà.

Questo non vuol dire che dobbiamo sentirci custodi di un museo. Al contrario, i nostri tesori devono essere abitati, vissuti e vivi ogni giorno. E sta proprio alla nostra responsabilità continuare a farli vivere nel tempo, in modo che ci aiutino a rafforzare i nostri legami di comunità e diventino leva di benessere e di crescita in ambito turistico ed economico in generale. Ma nel nostro caso specifico abbiamo bisogno degli occhi incuriositi dei bambini davanti alle parure di bracciali e collane dell’età della bronzo che impreziosiscono le vetrine dedicate al villaggio di Mursia e delle bocche spalancate dei turisti dinanzi alla perfezione scultorea dei ritratti imperiali. Abbiamo bisogno che il castello di Pantelleria, questo unico luogo adibito alla cultura e alla storia ottenuto non con poche fatiche sia da parte del pubblico che del privato a cui ricordiamo si deve l’intera installazione archeologica, venga riaperto. È un dovere civico ancor prima di essere un fattore prettamente culturale. I cittadini meritano di conoscere le motivazioni reali che ne hanno portato alla totale chiusura e al tempo stesso sapere quando avverrà la riapertura. Meritiamo di conoscere lo stato è l’ubicazione attuale dei reperti, quella dei ritratti imperiali in primis. È infatti solo attraverso un’aperta comunicazione che la cittadinanza può recepire l’impegno di un’amministrazione e al tempo stesso poter apportare un contributo affinché gli obbiettivi si raggiungano più velocemente e in maniera maggiormente condivisa.

Insomma abbiamo bisogno di luoghi dove poterci ancora stupire e dove avvicinare alla storia i nostri bambini. Tante cose devono essere fatte e tanti passi dobbiamo ancora compiere ma almeno cerchiamo di non tornare indietro.

Qualcosa è stato fatto negli anni, cerchiamo di non perderlo perché “un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”, diceva giustamente lo scrittore cileno Luis Sepúlveda. 

Valeria Silvia

 

Se vuoi pubblicare un articolo o una segnalazione sulla nostra testata scrivi a ilgiornaledipantelleria@gmail.com o tramite whatsapp al numero: 3332715327
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Spettacolo

“Pluribus” e il ritorno di “Now You See Me” guidano lo streaming in Italia – Classifica JustWatch

Redazione

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L’ultima classifica inerente a top film e serie TV più gettonate in Italia nell’ultima settimana: https://www.justwatch.com/it/streaming-charts


 Per i film, questa settimana Now You See Me – I maghi del crimine sale di una posizione e conquista il primo posto probabilmente spinto dalla recente uscita nelle sale di Now You See Me 3. I migliori illusionisti del mondo vengono reclutati da un misterioso benefattore per mettere in scena rapine straordinarie, regalando il bottino agli spettatori come se fossero parte dello spettacolo. Sulle loro tracce si mettono un agente dell’FBI e un detective dell’Interpol, determinati a smascherare il trucco dietro ai colpi impossibili del gruppo.

Al secondo posto debutta After the Hunt – Dopo la caccia, nuova entrata firmata da Luca Guadagnino e presentata all’ultimo Festival di Venezia. Julia Roberts interpreta una professoressa universitaria alle prese con una studentessa modello (Ayo Edebiri) che muove delle accuse verso un suo collega (Andrew Garfield). Quando un segreto del passato della docente riaffiora, la sua vita privata e professionale rischia di crollare. Un dramma psicologico sull’etica, il potere e la verità, con un cast di alto livello e una tensione crescente.

Al terzo posto scende Frankenstein, che perde due posizioni dopo due settimane consecutive in vetta. Diretto da Guillermo del Toro e presentato al Festival di Venezia, il film segna il ritorno del regista premio Oscar al gotico, con una nuova versione del celebre romanzo di Mary Shelley. Victor Frankenstein (Oscar Isaac), ossessionato dall’idea di riportare in vita i morti, sfida i limiti della scienza fino a dare forma a un essere mostruoso e mai visto prima.

Per le serie TV, stabile in vetta per la terza settimana consecutiva Pluribus. La persona più disperata del pianeta riceve l’assurda missione di salvare il mondo dalla felicità, in una satira filosofica che esplora la tristezza necessaria e il potere di chi non ha più nulla da perdere.

Al secondo posto sale The Beast in Me, che guadagna due posizioni. Una scrittrice famosa si ritrova coinvolta in un gioco manipolativo con il suo potente vicino: un uomo ricco e misterioso, avvolto dal sospetto di un omicidio, che trasforma la sua vita in un intricato gioco psicologico fatto di sotterfugi e tensione.

Guadagna due posizioni anche Welcome to Derry, che si piazza al terzo posto. Prequel di It, la serie è ambientata negli anni ’60 nella cittadina più inquietante del Maine e racconta le origini di Pennywise, il clown simbolo della paura. Un viaggio nel passato che unisce nostalgia e terrore, destinato a conquistare gli amanti dell’horror.

A questa pagina è presente la tabella contenente la classifica completa aggiornata in tempo reale e riferita agli ultimi 7 giorni anche oltre la 10ma posizione.

Questa settimana JustWatch mette in evidenza la sua nuova guida ai migliori adattamenti cinematografici di musical di Broadway, con Wicked (2024), che nell’ultima settimana si è classificato al quarto posto della streaming chart italiana, al centro dell’attenzione. La lista include classici come Cabaret, Chicago e, naturalmente, Wicked, offrendo indicazioni su dove poterli vedere in streaming in Italia. La lista completa dei titoli può essere consultata a questa pagina: https://guides.justwatch.com/it/migliori-film-tratti-da-musical

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Cultura

Santo Stefano Quisquina da Comunita’ HONOS 2024 a candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa

Laura Liistro

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SANTO STEFANO QUISQUINA

Tra le pieghe morbide dei Monti Sicani, dove i profili delle colline si inseguono come onde di terra e il vento porta con sé l’eco di antichi mestieri, Santo Stefano Quisquina affida al proprio paesaggio la narrazione di un’identità collettiva che ancora oggi resiste, si rinnova e dialoga con il mondo contemporaneo.

È da questo intreccio di natura, memoria e comunità che nasce la candidatura al Premio Nazionale del Paesaggio, promosso dal Ministero della Cultura nel solco della Convenzione Europea del Paesaggio. Il paese, immerso in un ambiente che alterna boschi, pascoli e antiche vie di transumanza, conserva un tessuto umano fatto di gesti lenti e consapevoli: il lavoro dei pastori all’alba, il ritorno dei contadini lungo i terreni terrazzati, le donne anziane che raccontano proverbi legati alle stagioni. Qui il paesaggio non è solo sfondo: è protagonista, compagno quotidiano, matrice culturale che continua a modellare comportamenti, relazioni e linguaggi.

La candidatura si inserisce dunque in una visione ampia, che considera il territorio come eredità viva. Negli ultimi anni Santo Stefano Quisquina ha promosso pratiche di tutela e progetti di valorizzazione che hanno dato nuovo senso a luoghi storici e spazi rurali, mettendo al centro la sostenibilità, la partecipazione e la continuità delle tradizioni. La comunità ha fatto del proprio legame con la terra un principio guida, trasformando antichi saperi in strumenti contemporanei di gestione e cura.

Il dossier presentato — un documento che unisce rigore tecnico e profondità culturale — raccoglie questa lunga relazione tra gli abitanti e il territorio. Le descrizioni del paesaggio sono punteggiate da fotografie, mappe, testimonianze orali e racconti che restituiscono un mosaico complesso e affascinante: la Quisquina come luogo di incontro tra storia e natura, ma anche come spazio affettivo in cui ciascuno riconosce un frammento della propria identità.
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Francesco Cacciatore (nella foto) e dall’assessore al Turismo Anna Chillura, ha espresso profonda gratitudine a chi ha contribuito in modo volontario alla redazione del documento.

La Prof.ssa V. Scavone e le architette E. Lo Sardo, D. Toscano e J. Moscatello hanno intrecciato competenze tecniche e sensibilità territoriale, mentre la Consigliera Comunale Lucia Leto Barone e numerosi cittadini hanno offerto conoscenze, memorie e tempo, trasformando la candidatura in un vero progetto collettivo. L’esito del concorso sarà noto nei prossimi mesi. Tuttavia, per Santo Stefano Quisquina, il senso profondo di questo percorso è già evidente: la consapevolezza di abitare un paesaggio non solo da ammirare, ma da raccontare, custodire e tramandare. In un’epoca di cambiamenti rapidi, il paese rinnova così il suo impegno nel riconoscere il territorio come patrimonio culturale vissuto, luogo di appartenenza e promessa di futuro.

E così, da Comunità Honos capace di prendersi cura del proprio patrimonio umano e ambientale, Santo Stefano Quisquina approda oggi alla scena europea come esempio maturo e luminoso di un territorio che ha saputo trasformare la propria identità in valore condiviso.

Laura Liistro

Foto di Francesco Cacciatore

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Cultura

Le “sgrappolatrici” di Pantelleria sul Tg Sicilia in un servizio di Laura Spanò – V I D E O

Direttore

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C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e le tre Marie a raccontare Pantelleria nell’operazione dello sgrappolamento

Le preziose e stupende “sgrappolatrici” tornano sotto i riflettori.
Laura Spanò, attenta e sensibile giornalista del Tg Sicilia, ha intercettato una nostra pubblicazione relativa al lavoro delle donne pantesche anche nel campo della vendemmia e della vinificazione. Meglio ancora nella produzione del passito.

Il certosino lavoro, che contribuisce alla produzione di una delle eccellenze eno-gastronomiche dell’isola, non è passato inosservato e così le signore delle contrade di Khamma e Tracino tornano a raccontare il loro compito. Si tratta di una miscela fatta di pazienza, sapienza e amicizia.
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e tre Marie a tessere l’antica usanza dello sgrappolamento degli acini di zibibbo appassiti.

La Spanò, nel suo mirabile lavoro dedicato a Pantelleria, racconta le fasi di una agricoltura eroica che non ha tempo nè prezzo.

Il servizio

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