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cronaca

Guerra in Ucraina: donne in cerca dell’arcobaleno

Nicoletta Natoli

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Una guerra che ha il volto delle donne ucraine

Se fosse vissuto oggi Alexandre Dumas padre, in queste settimane, avrebbe riscritto il suo romanzo dal titolo “La guerra delle donne”, dedicandolo alle donne ucraine, e coniugato al femminile la storia dei suoi famosi moschettieri.

Ad Athos, Aramis e Porthos, infatti, negli ultimi tragici giorni si sono sostituite Valentyna, Maryna, Anastasiia, Iryna, Helena, Yulia e tante altre donne coraggiose, i cui nomi non sono saliti agli onori della cronaca.

Quello tra Russia e Ucraina si sta rivelando un conflitto in cui le donne brillano come mine, che esplodono dignità, sacrificio e amore, mostrando la loro grandezza e il loro eroismo di fronte alle atrocità di cui sono vittime.

Il cuore delle ucraine ci sta dando una grande lezione, e ci sta mostrando che una donna in guerra non può permettersi di essere terrorizzata. Sicuramente è angosciata e piange, ma magari lo fa di nascosto perché deve essere forte per i suoi figli, per il suo uomo o per le persone a lei care.

Il coraggio delle mamme

Grazie alle mamme la forza della vita è riuscita a imporsi sulla morte che la fa da padrona in ogni angolo. C’è stata più di una donna che ha messo al mondo il proprio figlio in una stazione della metropolitana, e ci sono state le maestre, le “mamme per lavoro”, che in una stazione hanno allestito un asilo per i bambini, sperando insieme a loro che l’orco cattivo di questo brutto gioco chiamato guerra si ritiri presto nel suo castello.

Tante mamme sono fuggite solo per salvare la vita ai propri figli. Ma c’è stata anche una donna che, costretta a rimanere in Ucraina per accudire la madre malata, pur di salvare il suo piccolo lo ha messo su un treno diretto in Slovacchia, scrivendo il numero di telefono dei parenti sulla sua mano. E meritano una menzione le donne non mamme che si sono comportate come tali, contribuendo a portare decine di orfani in salvo in Polonia.

Le donne guerriere

 Mettendo da parte ogni paura, ci sono state molte donne che hanno trovato la forza di rimanere in Ucraina per difendere la libertà e i loro diritti, schierandosi in prima linea accanto agli uomini. Da un’indagine è infatti emerso che ben il 15% dei soldati ucraini che combattono l’invasione russa è di sesso femminile.

La guerra non è riuscita a spegnere nelle combattive ucraine neanche la voglia di prendersi cura di sé, tanto è vero che c’è stata qualcuna che ha dichiarato di aver imbracciato il fucile subito dopo aver fatto la manicure. La voglia di prendersi cura di sé in altre donne si trasforma in voglia di mettere in salvo i propri figli, prima di unirsi agli uomini sul campo di battaglia, oppure di essere generose con gli altri, a prescindere da tutto. È diventato, infatti, virale il video in cui alcune donne ucraine in abiti militari sfamano e rassicurano un soldato russo, spaesato e intimorito, porgendogli un telefono per chiamare la madre.

Tutte unite sotto un’unica bandiera

Oltre a quelli che vi abbiamo raccontato, potremmo aggiungere tanti altri esempi di donne ucraine che ci stanno insegnando la dignità e il desiderio di lottare tenendo alta la propria bandiera, un simbolo giallo e azzurro adottato nel 1918. Quest’accoppiata cromatica ha un forte valore simbolico, dato che il giallo celebra e auspica la prosperità delle terre dell’Ucraina, mentre l’azzurro rievoca il cielo e vuole rappresentare la pace, condizione più che mai desiderata in questa circostanza.

La bandiera affonda le sue radici nel lontano Medioevo, dal momento che i due colori venivano già utilizzati nel XIII secolo nel corso della lotta contro l’invasione mongola. Nel XVII secolo, invece, l’eroe nazionale Bogdan il Nero li teneva sul suo stemma mentre combatteva per ostacolare il dominio polacco e lituano in Ucraina.

La storia ci racconta che proprio nel periodo del dominio sovietico la bandiera fu vietata, poiché considerata un simbolo di sovranità e nazionalismo. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, nel 1990 l’Ucraina fu dichiarata indipendente e poté quindi riappropriarsi dei suoi colori. Sembra un brutto scherzo del destino il fatto che oggi il popolo ucraino debba di nuovo difendere la sua bandiera dall’invasore russo, ma ci piace pensare che presto il giallo e l’azzurro torneranno a sventolare al soffio del vento della pace.

Nicoletta Natoli

 

Immagine di copertina dal web

Mi chiamo Nicoletta Natoli e sono nata a Palermo il 22 gennaio del 1982. Ho sempre sognato di lavorare nel campo delle lingue straniere, e ho avuto la fortuna di riuscirci diventando una traduttrice, anche grazie ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta in tutte le mie scelte. Le mie più grandi passioni sono la musica, il calcio, i viaggi, la lettura, le serie TV e tutto ciò che riguarda la Spagna. Poco tempo fa la frequentazione di un corso di scrittura ha fatto nascere dentro di me la voglia di raccontarmi e di raccontare agli altri, e sono molto grata di avere l’opportunità di poterlo fare.

Cronaca

Trapani, finto dentista smascherato: l’Ordine dei Medici lancia l’allarme sulla salute dei cittadini

Redazione

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L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Trapani esprime
forte preoccupazione a seguito della recente denuncia per esercizio abusivo della
professione odontoiatrica emersa nel territorio provinciale.
Il Presidente della Commissione Albo degli Odontoiatri, dott. Vito Sanci, ha
dichiarato: “Ringraziamo le Forze dell’Ordine, in particolare i Carabinieri, per
l’impegno e l’attenzione dimostrata nelle indagini. Episodi come questo destano un
profondo allarme sociale: leggere nel 2025 notizie di falsi dentisti e falsi tecnici, in un
contesto in cui tanti giovani colleghi qualificati faticano a trovare spazio nel mondo
del lavoro, è doppiamente doloroso”.
Il Presidente ha inoltre sottolineato i gravi rischi connessi a queste pratiche:
mancanza di autorizzazioni sanitarie, mancato rispetto dei protocolli di igiene,
sterilizzazione e sicurezza clinica. “Tutto ciò – ha aggiunto – si traduce in un grave
pericolo per la salute dei cittadini, che rappresenta invece il nostro principio guida e
la nostra priorità assoluta”.
L’Ordine invita pertanto i cittadini a segnalare prontamente eventuali situazioni
sospette e, in caso di dubbi, a rivolgersi all’Ordine stesso per verificare l’iscrizione e
la regolarità dei professionisti.
“Solo attraverso la collaborazione e la vigilanza reciproca – ha concluso il Presidente
– possiamo difendere il diritto alla salute e contrastare con fermezza l’esercizio
abusivo della professione”.
Questo nuovo episodio segue a distanza di tempo altre vicende analoghe, come il
caso della clinica Visodent, e conferma l’attenzione costante dell’Ordine nei
confronti della tutela della cittadinanza e della professione odontoiatrica.

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Cultura

Pantelleria – IV edizione Cappero Fest: 10 settembre ricco programma per il nostro smeraldo, il cappero pantesco

caterina murana

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CAPPERO FEST – IV edizione organizzata dall’Associazione Barbacane
 Mercoledì 10 settembre 2025
 Punta San Leonardo – Pantelleria

Un’intera giornata dedicata al cappero e alle tradizioni dell’isola, tra natura, storia, enogastronomia e musica.

Programma

 Ore 09:30 – 13:00
Escursione naturalistica con guida ufficiale del Parco Nazionale di Pantelleria: Giardino Pantesco del FAI, Piana di Ghirlanda, Cappereto Bonomo e Cooperativa Capperi. Un percorso alla scoperta delle tecniche agricole e delle lavorazioni legate al cappero e alla vite ad alberello, patrimonio UNESCO.

 Ore 10:00 – 12:00
Visita al bunker della Seconda guerra mondiale in via dello Scalo Scauri (parcheggio La Vela), a cura dell’Associazione Arma Aeronautica.

 Ore 18:30 – 23:50
Inaugurazione ufficiale del Cappero Fest IV edizione e apertura stand beverage & food in collaborazione con i ristoranti Da Pina e Favarotta.

 Ore 21:30 – 23:50
Spettacolo musicale con Ottoni Animati feat. Emmel.

 Un appuntamento che unisce gusto, cultura e spettacolo per celebrare uno dei simboli più autentici di Pantelleria.

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Ambiente

Pantelleria, domani pomeriggio liberazione dellea poiana salvata a Gadir

Redazione

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Lunedì 1 settembre nella Contrada Bugeber e annuncio sulla realizzazione del
nuovo Centro di Primo Soccorso Fauna Selvatica di Pantelleria

Care e cari de Il Giornale di Pantelleria, come annunciato in precedenza è
arrivato il momento di liberare la nostra amica poiana, salvata
dall’annegamento in mare da Eddy del Diving di Gadir, dal Corpo
Forestale della Regione Sicilia e dall’Associazione Culturale L’Avamposto.
Il bellissimo rapace si è completamente ristabilito e scalpita per
riconquistare la libertà.
Per chiunque voglia assistere al magico momento, la liberazione avverrà
nella Contrada Bugeber alle ore 16:00 dopo breve appuntamento al
parcheggio del Lago di Venere alle ore 15:50.
Si consiglia di munirsi di binocolo, raccomandando religioso silenzio e il
rispetto del punto di osservazione indicato dal Corpo Forestale e
dall’Associazione L’Avamposto.
Riuscire a salvare creature cosi splendide per noi dell’Associazione
L’Avamposto è ciò che ci rende sempre più consapevoli di quanto sia
importante il lavoro di salvaguardia ambientale e quando si riesce a dare
una seconda possibilità di vita ad un animale, che altrimenti non sarebbe
sopravvissuto, ci riempie il cuore di pura gioia.
E’ con vero piacere che vi informo anche sull’imminente realizzazione di
un Centro di Primo Soccorso Fauna al Lago di Venere, dove a giorni
verranno predisposte delle voliere nel grande giardino interno del
dammuso che finora ha svolto questa funzione.
Questa prima sede resterà provvisoria fino alla successiva e definitiva
realizzazione del Centro di Primo Soccorso Fauna di Pantelleria, che
sorgerà in Contrada San Vito nella nuova proprietà di Fleur Chetwynd,
previa autorizzazione degli Enti preposti.
A questo proposito colgo l’occasione per ringraziare calorosamente tutti i
Soci dell’Associazione Culturale L’Avamposto che si sono iscritti ed in
particolare ringrazio: Lorna e Fleur Chetwynd, Sandra Tamburino, Linda
Russo, Alessandro Morello, Susan Savage, Ignazio Pedone, ovvero tutti
coloro i quali che assistendo quotidianamente alle attività di recupero

fauna e al grande lavoro di salvaguardia della natura che l’associazione
svolge, hanno deciso di aiutare concretamente con generose donazioni.
Come rappresentante dell’Associazione L’Avamposto sono fiero di essere
partecipe in prima linea di questo importante progetto per l’Isola di
Pantelleria, esso permetterà di concerto a tutti gli organi preposti e alla
popolazione dell’isola di svolgere al meglio ed in maniera sempre più
organizzata l’importante attività di salvaguardia e di recupero della fauna,
una Comunità che ci permette di operare strenuamente in questo territorio
ormai da più di 15 anni.

Grazie di cuore Pantelleria.
Pantelleria 31 agosto 2025
Anselmo Consolo rappresentante
Associazione Culturale L’Avamposto

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