Trasporti
Gli effetti della riforma Cartabia, a rischio diritti per oltre un milione di viaggiatori

Gli effetti della riforma Cartabia, a rischio diritti per oltre un milione di viaggiatori
Ad oltre un anno dell’entrata in vigore della riforma Cartabia che doveva snellire la burocrazia giudiziaria, si registra un maggior danno ai passeggeri ed un beneficio per le compagnie aeree, con in prima fila le lowcost straniere.
La riforma Cartabia ha modificato il processo civile anche davanti al giudice di pace, introducendo l’obbligatorietà della conciliazione. L’auspicio del ex Ministro Marta Cartabia circa lo snellimento del carico giudiziario davanti ai giudici di pace, ad oltre un anno dell’entrata in vigore, è infatti smentito dai fatti, a danno dei passeggeri aerei costretti ad attendere tre anni per ottenere un indennizzo che, nella maggior parte dei casi, è di 250 euro. Il tutto a beneficio dei vettori, con le società lowcost più note in prima fila. Infatti, sono proprio le lowcost che detengono il primato del traffico aereo e, per l’effetto, il primato dei disservizi. Il report sui disservizi aerei del 2023, firmato ItaliaRimborso, società leader nell’assistenza ai passeggeri, attesta come il secondo vettore aereo, in ordine di numeri di disservizi sia Ryanair, dato dettato dall’interessante traffico aereo gestito dalla compagnia aerea irlandese.
Il passeggero, già vittima di un ritardo o di una cancellazione, fatta eccezione per i casi ove la compagnia aerea non ha responsabilità, dovrà prima tentare una conciliazione davanti ad un organismo iscritto all’Autorità di Regolamentazione dei Trasporti (ART), gratuita con Conciliaweb o a pagamento in un organismo privato. Nella maggior parte dei casi, la compagnia aerea non aderisce ed il mese di attesa per la convocazione, non produce alcunché rinviando poi il problema al giudice di pace competente. Qui, inizia un vero dramma. Il giudice competente è quello territorialmente coinvolto nella tratta aerea oggetto del disservizio. Si pensi, un cittadino di Taormina che ha subito un disservizio su un volo Catania-Torino dovrà scegliere, con un avvocato del luogo, se optare per il foro di Torino o per quello di Catania, sostenendo ogni spesa compresa quella di domiciliazione, di contributo unificato, oltre che anticipare le spese legali. Il tutto per ottenere duecentocinquanta euro.
Negli ultimi anni, società di assistenza ai passeggeri, garantiscono un servizio di assistenza gratuito, anche in caso di condanna al giudizio. Fra queste, emerge ItaliaRimborso che di recente è stata ascoltata a Roma presso il Ministero dei Trasporti dove ha richiesto lo snellimento dell’iter per ottenere giustizia. L’avvocato Salvo D’Angelo, direttore legale di Italia Rimborso, afferma: «Il diritto del cittadino non può essere subordinato ad una lungaggine processuale che si traduce in denegata giustizia».
Nel frattempo, altri avvocati chiedono la risoluzione del problema che grava su tutte le controversie gestite dal giudice di pace (assicurazioni entro dieci mila euro, disservizi nei mezzi di trasporto, ingiunzioni di pagamento etc). L’Ordine degli Avvocati di Milano, congiuntamente a quello di Roma e di Napoli hanno scritto al ministro Nordio una nota ove evidenziano la necessità di ritornare allo strumento di citazione quale atto introduttivo del giudizio. Si aggiunge, con probabilità il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani, presieduto dall’avvocato Salvatore Longo, propenso ad evidenziare le problematiche agli organi competenti.
«La proposta degli Ordini professionali a cui appartengo – continua l’avv. D’Angelo – è l’unica strada percorribile. Il ritorno alla citazione è l’unica vera svolta alla risoluzione delle controversie di tale entità. La società che assisto, fino allo scorso anno, pre-riforma, definiva in via bonaria il 90% del contenzioso pari ad oltre venti mila controversie-anno. Oggi, quale difensore, ho in essere, in tutta la penisola, oltre duemila casi pendenti davanti ai giudici di tutta Italia ed ho già incarico per il deposito di oltre tremila ricorsi. La compagnia aerea ha tutto l’interesse di non definire perché sborserà le somme, con questo sistema, fra tre anni (media italiana della durata di un giudizio davanti al giudice di pace)».
Del problema Busto Arsizio, foro competente per i disservizi su Malpensa, se ne è occupato Max Laudadio per Canale 5. Nella puntata del 18 maggio scorso, Striscia La Notizia ha fatto un servizio proprio sull’ufficio del giudice di pace di Busto Arsizio. Un avvocato non identificato, che assiste compagnia aeree, ha dichiarato che «la compagnia aerea è ben contenta che mi fai le decisioni al 2030». Addirittura, lo stesso legale, ha proposto ad una altra compagnia aerea, sua cliente, come emerge dal servizio Mediaset, di trasferire la sede a Malpensa così le cause andranno al 2032.
Italia Rimborso, ritiene che a perdere siano solo i cittadini che non possono attendere sei anni ed anticipare spese. Nell’ultimo anno, sempre secondo gli studi della claim company, 650mila passeggeri hanno ricevuto disagi aerei risarcibili. Il Regolamento Europeo 261 del 2004 è applicabile solamente per disagi subiti nel corso degli ultimi due anni, quindi i diritti di oltre un milione di passeggeri sono a rischio. La claim company italiana ottiene una sentenza al giorno, per un totale di 165 accoglimenti nei primi cinque mesi del 2024. Questo dato dovrebbe far pensare anche i vettori aerei che, invece hanno ottenuto, nello stesso periodo, solo 30 rigetti di cui la metà in corso di appello.
«Ho già ricevuto incarico – continua D’Angelo – per depositare per conto di 5.000 passeggeri i relativi ricorsi. Sono costretto a rallentare, facendo aspettare il passeggero, perché non ricevo da qualche cancelleria, neppure il numero di ruolo del procedimento e sono costretto a cercare facendo accesso al sistema telematico, che il venerdì, di solito, non funziona per aggiornamenti. In più, il deposito di detti ricorsi determinerà un aggravio ulteriore per tutti i cittadini, non solo per i passeggeri, che potrebbero avere giudizi davanti al giudice di pace determinando una giustizia lenta. Nel frattempo, il vettore aereo continua a volare senza sborsare un euro, il passeggero aspetta. Sono stato ricevuto dalla segreteria tecnica del Ministero dei Trasporti, ho descritto il problema anche con una memoria dettagliata, argomentando perfino sulle funzioni di ENAC. Si pensi che ENAC, nel caso di un reclamo che non determina rimborso ma eventuale sanzione per la compagnia, esige una delega notarile con ulteriore costo in capo al passeggero».
«Infine – conclude D’Angelo – oggi la mancata risoluzione del problema, determina un ulteriore gestione del carico giudiziario che va tenuto in considerazione anche in vista della stagione estiva. Le proiezioni fra lo scorso anno e questa stagione estiva, sono di circa un milione di passeggeri aventi diritto. Se immaginiamo che solo il 10% possa porre i fatti al vaglio del Giudice, ci troveremo presto con udienze, in tutte le materie di competenza dei Giudici di Pace, fra dieci anni».
Trasporti
Pantelleria, istituzione area pedonale a Via Borgo Italia

L’istituzione dell’area pedonale nella Via Borgo Italia nel tratto compreso tra l’incrocio con Via Catania e il civico 43 in corrispondenza dell’ex Bar Aurora dalle ore 21,00 alle ore 4,00 tutti i giorni a decorrere da Venerdì 1 Agosto 2025 a Martedì 30 Settembre 2025 . Provvedere alla collocazione della prescritta segnaletica verticale di:
• DIVIETO DI TRANSITO e SOSTA, dalle ore 21,00 alle ore 4,00 -, fatta eccezione per i veicoli di servizio delle Forze di Polizia e di Soccorso. E’ consentito agli esercenti i pubblici esercizi e commerciali che insistono nel tratto di strada ove è istituita l’area pedonale, di effettuare in casi urgenti le operazioni di carico e scarico delle merci . Dette operazioni devono essere effettuate nel più breve tempo possibile vendo cura di rimuovere e ricollocare le attrezzature utilizzate per la chiusura del tratto di strada interdetto alla circolazione veicolare. E’ fatto obbligo di esporre il pass autorizzativo solo durante le operazioni predette e di usufruire di detta deroga solo per urgenti necessità di approvvigionamento.
Trasporti
Aereo – Da oggi consentiti in bagaglio a mano liquidi fino a due litri

Da oggi è possibile rintracciare automaticamente sostanze pericolose, senza bisogno di estrarre o separare i liquidi dal bagaglio a mano.
L’attesa rivoluzione per chi viaggia in aereo è arrivata con il via libera dalla conferenza europea per l’aviazione civile, dopo mesi di verifiche tecniche dei macchinari.
Abolito il limite dei 100 millilitri, da oggi si potranno portare profumi, creme, aerosol e gel fino a 2 litri per tutti i voli in partenza dagli aeroporti europei, dosati di scanner di ultima generazione.
In Italia
In Italia la novità riguarda subito 8 scali principali, tra cui Milano-Malpensa e Linate. (0:37) Siamo molto contenti perché la Commissione europea dopo un anno di verifiche di fatto ha confermato (0:43) la maggiore sicurezza delle macchine radiogene che utilizziamo e i filtri di sicurezza sui nostri aeroporti (0:50) quindi le macchine potranno tornare ad essere utilizzate senza limiti imposti ai liquidi. Già pronti Roma, Fiumicino e Ciampino.
Aeroporti di Roma ha confermato l’attivazione degli scanner dalle 3 di questa mattina.
Bergamo, Catania, Bologna e Torino. Scali che gestiscono circa 68-70 milioni di passeggeri all’anno.
Oltre ai liquidi si potrà lasciare nel bagaglio anche il tablet, comodità in più per velocizzare le procedure d’imbarco.
Cronaca
Pantelleria – Disagi aerei Tremarco ” serve un atto di responsabilità nazionale”

Gentile Direttore,
in queste ore sto seguendo le attività di riprotezione dei passeggeri fermi a causa della cancellazione del volo Catania-Pantelleria di ieri sera e che sono costretti ad affrontare ore di attesa, cambi di programma, e comprensibili momenti di
sconforto. È in corso il coordinamento con DAT, aeroporti di Catania e Pantelleria, affinché venga assicurata l’assistenza necessaria e la puntuale informazione sulle riprogrammazioni dei voli.
L’obiettivo prioritario resta uno solo: garantire il diritto alla mobilità in sicurezza.
Tuttavia, quanto accade non è episodio isolato né accidentale. Al contrario, sta facendo emergere — con drammatica chiarezza — la fragilità sistemica di due isole di frontiera, come Pantelleria e Lampedusa, che vogliono crescere, ma che pagano ancora oggi l’eredità di una visione normativa europea modellata su un’idea di sviluppo continentale, non insulare.
C’è poi un paradosso, che non possiamo continuare a ignorare: lo Stato, nella sua articolazione centrale, spende e investe con grande vigore nelle politiche di integrazione, ma la prima e più profonda frattura territoriale da sanare è proprio quella tra il Paese e le sue isole più lontane, più esposte, e più debolmente integrate nel “sistema Italia-Europa”.
È qui che la responsabilità politica si fa inderogabile. È su questo piano che serve, senza ulteriori rinvii, un’assunzione di coscienza collettiva. Perché i diritti di cittadinanza — mobilità, salute, istruzione, lavoro — o valgono per tutti, oppure smettono di essere diritti e diventano privilegi.
Ai visitatori e ai residenti si chiede pazienza e fiducia. Ma non possiamo più accettare che il destino di un’isola dipenda dalla buona volontà di pochi e non da un disegno organico dello Stato.
Federico Tremarco
Assessore ai Trasporti
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