Cultura
Festival del Pesce Azzurro e Tonno in Tonnara, a Marzamemi dal 29 giugno al 2 luglio si celebra la Sicilia del Gusto
Il borgo marinaro di Marzamemi si prepara a ospitare, dal 29 giugno al 2 luglio, una nuova, attesissima edizione del Festival del Pesce Azzurro e Tonno in Tonnara, evento simbolo dell’estate siciliana organizzato dalla Pro Loco Marzamemi con il patrocinio del Comune di Pachino, il supporto della Regione Siciliana e numerosi partner locali tra cui BCC di Pachino, IGP Pachino, Adelfio e Campisi
Un’edizione speciale, che ospiterà chef del calibro di Accursio Capraro, Bianca Celano, Lina Campisi, Claudio Ruta, Maurizio Urso, Tancredi Paretignoti, Massimo Giaquinta, Giovanni Fichera e che si inserisce nel programma ufficiale di “Sicilia Regione Europea della Gastronomia 2025”, titolo assegnato da IGCAT per celebrare il patrimonio agroalimentare, la biodiversità e la cultura enogastronomica siciliana.
Riconoscimento che sarà celebrato all’apertura del Festival, con l’intervento del presidente dell’Unione regionale Cuochi Siciliani Rosario Seidita.
Iconica e suggestiva, quest’anno la cerimonia del taglio del tonno sarà eseguita da Angelo Cappuccio, figura storica del mercato del pesce di Ortigia, assistito dallo chef Giovanni Fichera.
Il Festival nasce per valorizzare i prodotti simbolo della marineria siciliana – il tonno rosso e il pesce azzurro – promuovendone la conoscenza attraverso il racconto delle tradizioni locali, la cucina d’autore e il dialogo tra sostenibilità e sviluppo territoriale.
Cuore pulsante della manifestazione saranno le location esclusive del borgo: dalla Loggia della Tonnara all’antica Chiesetta di Marzamemi, da piazza Regina Margherita al Cortile del Palazzo Principi di Villadorata, ogni spazio sarà allestito per accogliere degustazioni, talk, showcooking, esposizioni, mostre, seminari e spettacoli dal vivo.
Chef siciliani e ospiti di rilievo, intervistati dalla food blogger Barbara Conti con il coordinamento di Giuseppe Argentino, celebreranno la Sicilia del Gusto, scandita dal riconoscimento internazionale di Regione europea dell’enogastronomia ma anche dal centenario di Andrea Camilleri, testimonial della cucina siciliana nel mondo.
Un racconto a più voci per restituire valore a uno dei patrimoni più autentici della Sicilia, che si avvale della collaborazione dell’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticcieri Aretusei e di Strada del Vino del ValdiNoto.
“Quest’anno il Festival ha un significato ancora più profondo perché si inserisce i nel programma ufficiale di ‘Sicilia Regione Europea della Gastronomia’. Un’opportunità unica per raccontare al mondo la ricchezza del nostro mare, delle nostre tavole e delle nostre tradizioni in un contesto europeo che rafforza il nostro ruolo di custodi di una tradizione gastronomica millenaria che guarda al futuro.
Marzamemi si conferma crocevia di cultura del mare, turismo e sostenibilità”, dichiara il presidente della Pro Loco Marzamemi, Nino Campisi.
Il programma ufficiale sarà reso noto nei prossimi giorni, tutti gli aggiornamenti sui canali social del Festival e della Pro Loco Marzamemi.
Cultura
Pantelleria, lavori di adeguamento, messa in sicurezza ed efficientamento energetico della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”
Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che l’Amministrazione comunale di Pantelleria ha portato a compimento l’iter amministrativo e progettuale necessario per il recupero e la piena rifunzionalizzazione della palestra della Scuola Media “Dante Alighieri”, struttura da tempo inagibile e fortemente attesa dalla comunità scolastica dell’isola. Il Sindaco comunica che l’intervento rientra in una più ampia strategia di riqualificazione dell’edilizia scolastica, con l’obiettivo prioritario di garantire sicurezza, accessibilità, sostenibilità energetica e qualità degli spazi destinati alle attività formative e sportive.
Il progetto prevede opere di adeguamento strutturale e funzionale, la messa in sicurezza dell’edificio, il miglioramento delle prestazioni energetiche attraverso l’installazione di impianti moderni e l’utilizzo di fonti rinnovabili, nonché il completo ripristino della fruibilità della palestra per studenti, associazioni sportive e iniziative collettive. Il Sindaco comunica che l’intervento consentirà di restituire alla cittadinanza una struttura fondamentale per la crescita educativa, sociale e sportiva dei giovani di Pantelleria, colmando una carenza che per anni ha inciso negativamente sull’offerta di spazi adeguati alle attività motorie.
L’Amministrazione è consapevole che l’esecuzione dei lavori potrà comportare disagi temporanei; tuttavia, il cronoprogramma è stato definito con l’obiettivo di contenere l’impatto sulle attività scolastiche, con una durata complessiva stimata in circa 14 settimane. L’Amministrazione continuerà a seguire con attenzione tutte le fasi successive, dall’affidamento dei lavori alla loro realizzazione, assicurando trasparenza, rispetto dei tempi e tutela dell’interesse pubblico. Pantelleria guarda avanti, investendo sulle scuole, sulla sicurezza e sul futuro delle nuove generazioni.
Cultura
Il violinista di Solarino Don Paolo Teodoro e le radici di una tradizione di due secoli
La storia nascosta di un paese che ha fatto della musica una firma identitaria
Nel 1827, quando il paese non era ancora Comune, un documento d’archivio rivela la presenza inattesa di un musicista professionista. Da allora Solarino non ha mai smesso di essere una comunità musicale.
Solarino – Nel 1827 il paese non era ancora autonomo e viveva un momento di transizione politica e amministrativa. Eppure, in quell’anno cruciale, emerge un dettaglio sorprendente che permette di leggere la storia locale da una prospettiva nuova. Tra gli atti conservati presso l’Archivio di Stato di Siracusa compare il nome di Don Paolo Teodoro, registrato come violinista.
Un dato che, per l’epoca, spacca in due l’immagine consueta di un borgo rurale fatto solo di agricoltori e artigiani.
Il musicista che rompe gli schemi
Il documento mostra chiaramente che Don Paolo Teodoro non era soltanto un residente rispettato di Solarino. Era un musicista. Un ruolo insolito in un contesto rurale del primo Ottocento, dove la musica raramente compariva nelle registrazioni ufficiali. Teodoro abitava in via Fontana, insieme alla moglie Costantino Eloisa, ma la sua formazione aveva radici ancora più profonde. Da giovane, infatti, era cresciuto in una parte dell’attuale Palazzo Requesens, allora indicato come Piano Palazzo n.2, oggi cuore dell’odierna Piazza del Plebiscito, luogo simbolo della vita sociale solarinese. Una crescita in un ambiente architettonico e culturale privilegiato che spiega – almeno in parte – la precocità di una vocazione musicale riconosciuta persino dagli atti civili borbonici.
Una tradizione musicale che Solarino non ha mai abbandonato
Il caso di Don Paolo Teodoro non è un episodio isolato, ma il primo tassello visibile di una storia più lunga. Perché a differenza di tanti altri centri siciliani, Solarino non ha mai smesso di essere un paese musicale. Bande storiche, maestri locali, scuole di musica, gruppi giovanili, famiglie che tramandano strumenti da generazioni, musicisti nazionali , la musica, qui, non è un accessorio, ma un linguaggio collettivo. E questa continuità testimonia una capacità rara: fare dell’arte una parte della propria identità civile. Non tutte le comunità hanno saputo compiere questa scelta. Molti centri rurali hanno perso nel corso del Novecento le proprie tradizioni culturali, travolti da emigrazione e modernizzazione. Solarino, invece, ha seguito una traiettoria diversa: ha difeso la musica, l’ha fatta propria, l’ha trasformata in patrimonio comune.
Questo è il vero punto di forza del paese. Una maturità culturale che trova le sue prime radici in persone come Don Paolo Teodoro: uomini capaci, già due secoli fa, di portare l’arte dentro la vita quotidiana di una comunità in trasformazione. Oggi, quando strumenti e prove musicali risuonano nelle case, nelle scuole e nelle piazze, è possibile intravedere un filo diretto con quella firma d’archivio del 1827. Solarino continua a distinguersi per il suo fermento artistico. E la storia del violinista Don Paolo Teodoro si rivela allora molto più che una curiosità d’epoca: è l’origine documentata di un percorso identitario che il paese ha scelto di portare avanti con orgoglio. Due secoli dopo, Solarino resta un paese che suona e questa è, senza dubbio, una delle sue vittorie più grandi.
Laura Liistro
Cultura
Elena Pizzuto Antinoro: da Santo Stefano Quisquina alla scena internazionale della ricerca linguistica
Donna siciliana, studiosa di straordinaria competenza e voce autorevole della ricerca italiana, Elena Pizzuto Antinoro è considerata una delle figure più influenti negli studi contemporanei sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Psicologa, linguista e ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha contribuito in modo determinante al riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana (LIS) come sistema linguistico pienamente strutturato, superando visioni riduttive che ne avevano a lungo limitato la comprensione. Il suo percorso accademico si è svolto tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ha approfondito la Lingua dei Segni Americana (ASL) entrando in contatto con metodologie di ricerca all’avanguardia. Questa esperienza internazionale fu decisiva: rientrata in Italia, introdusse nuovi paradigmi analitici che avrebbero innovato radicalmente lo studio della LIS, collocando la ricerca italiana in un dialogo costante con quella mondiale. Caratteristica centrale del suo lavoro fu l’approccio interdisciplinare.
Elena operò a stretto contatto con persone sorde, analizzando i processi cognitivi, le strutture linguistiche e le dinamiche comunicative della lingua visivo-gestuale. Le sue pubblicazioni rappresentano oggi un riferimento fondamentale non solo in Italia, ma anche nel contesto internazionale degli studi sulle lingue dei segni. Tra le iniziative più rilevanti da lei guidate figura VISEL, progetto dedicato allo sviluppo di sistemi di scrittura per la lingua dei segni e alla definizione di strumenti didattici innovativi. Un contributo che ha ampliato le possibilità di ricerca e di accesso alla comunicazione visiva, rafforzando il ruolo dell’Italia nel panorama scientifico globale. Colleghi e collaboratori ricordano Elena Pizzuto Antinoro come una professionista rigorosa, dotata di una forte integrità etica e di una visione capace di anticipare nuove prospettive. Il silenzioso applauso con cui la comunità sorda l’ha salutata ne sottolinea il profondo impatto umano e scientifico.
Oggi, Elena Pizzuto Antinoro è riconosciuta come una figura chiave della linguistica internazionale e un esempio di eccellenza femminile nel mondo accademico. Siciliana, figlia di Santo Stefano Quisquina, ha portato la sua terra d’origine nei principali centri di ricerca del mondo, lasciando un’eredità destinata a influenzare a lungo gli studi sulla comunicazione e sulle lingue dei segni.
Laura Liistro
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