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cronaca

Esclusiva intervista al Sindaco. Pantelleria rischia di perdere il DOC per i vini

Direttore

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Pantelleria perderà il marchio DOC per i suoi vini dolci pregiati? E’ una notizia che aleggia da qualche ora quella per cui l’isola sembrerebbe stare  rischiando di perdere il DOC e di non essere certificata a causa della crisi dell’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia. Quei vini pregiati di Pantelleria, passito e moscato, prodotti con l’uva zibibbo proveniente dall’alberello pantesco, patrimonio UNESCO dell’umanità, rischiano così di non poter essere immessi nel mercato con il marchio DOC. Abbiamo intervistato, a proposito, il Sindaco Vincenzo Campo che con risolutezza e veemenza così ci ha risposto: “Mi sembra di assistere a quanto era già nell’aria. Notizie di questo genere confermano quanto sia tutto sbagliato relativamente alla tutela dell’agricoltura pantesca. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo un ente che si chiama “Consorzio di Tutela” ed invece forse quella tutela è mancata. Aver mischiato la DOC Pantelleria con la DOC Sicilia è un errore e tutti siamo colpevoli. Una idea me la sono fatta e ora è giunto il momento di agire. Prima di tutto dovremo riunire tutti gli agricoltori e sarà fatto a breve. Dobbiamo innanzitutto far capire che Pantelleria è una cosa e la Sicilia, con tutto il rispetto, un’altra. Noi dobbiamo preservare la nostra viticultura e per far questo è necessario conseguire la DOCG (denominazione di origine controllata e garantita): questo può essere un passaggio determinante per il passito naturale e per sottolineare una distinzione necessaria. Ma nello stesso tempo stiamo anche lavorando per introdurre la DECO (denominazione comunale) sulla quale investiremo molto, moltissimo, sopratutto in comunicazione. E’ arrivato il momento di guardarci in faccia e dire “siamo tutti responsabili” e togliere la maschera a chi probabilmente vuole approfittarsene. Lo zibibbo pantesco, che ha proprietà organolettiche peculiari, è uva “regina”. C’è una colpa grave, gravissima della politica che non è stata a fianco degli agricoltori. Noi abbiamo sempre affermato anche pubblicamente, fin dall’inizio del nostro insediamento, che non si è tenuto conto di quell’eroe che è il fautore di quel riconosciuto UNESCO della pratica della coltivazione della vite ad alberello. L’agricoltore è stato completamente abbandonato e questo è una colpa grave della politica che dovrebbe rispondere ma che non lo ha fatto perché autoreferenziale. In una situazione simile non si può lasciare da solo l’agricoltore. Ecco perché io incontrerò tutti loro per realizzare un intento comune “proteggere quello che resta della nostra agricoltura e cultura, ridotta ai minimi termini, ripeto, per responsabilità di tutti e colpa gravissima della politica.”  

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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1 Comment

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    Dino Solari

    17:33 - Marzo 14, 2019 at 17:33

    In passato sono stati fatti tanti errori
    Ad esempio qui in lombardia arrivano vini che di “passito” non hanno niente a un prezzo troppo basso per essere il “passito di pantelleria”.
    In effetti questi vini non seguono il protocollo del passito e sono identificati come “passito vino liquoroso”
    generando confusione nei consumatori e proponendo un vino scarsa qualita’.
    Sarebbe ora di intervenire
    Inviato da Tablet Samsung.
    ——– Messaggio originale ——–
    Da: Il Giornale di Pantelleria
    Data: 14/03/19 17:56 (GMT+01:00)
    A: dinosolari70@gmail.com
    Oggetto: [Nuovo articolo] Pantelleria, il Sindaco: “l’agricoltura sta morendo”. L’incontro con la cittadinanza
    Mostra testo citato

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Ambiente

Pantelleria, nuovo distacco di energia elettrica: 5 agosto 2025

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Per il giorno martedì 5 agosto, la Società SMEDE ha programmato distacco di energia elettrica per esigenze di servizio, nelle contrade di seguito riportate nell’avviso pubblico

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Salute

Quando la vita umana prevale: FISA, ANAB e SIPEM, insieme per la Sicurezza Acquatica

Redazione

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L’unione tra la Federazione Italiana Salvamento Acquatico (FISA) e l’Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti (ANAB), un passo significativo nello studio e ricerca che continua. Questa sinergia a tre voci è un esempio lampante di come, quando l’interesse primario è la salvaguardia della vita umana e NON il mero guadagno o il potere politico, portino a benefici inestimabili per l’intera umanità. In un settore delicato come quello del soccorso in acqua, dopo questi tragici avvenimenti, l’integrazione di competenze diverse non solo ottimizza gli sforzi, ma eleva gli standard di sicurezza a vantaggio di chiunque si trovi in difficoltà, convinzione questa di tutti i presidenti delle tre organizzazioni FISA, ANAB E SIPEM.
Questa alleanza a tutto tondo sottolinea un principio fondamentale: la professionalità è la vera chiave di volta. Non si tratta di un optional, continua il presidente Perrotta, ma di una necessità imprescindibile. Ogni istruttore, ogni ente formativo e ogni bagnino deve possedere tutte le strategie sia di insegnamento che di impiego e deve garantire una preparazione impeccabile.
I grandi incontri politici dove non scaturisce nient’altro che mera politica tra potenti, porta il soccorso a restare un presente lacunoso già passato dove le conseguenze restano solo a chi perde un una vita. Non basta infatti la sola preparazione tecnica, non basta il raggiungimento di tempi con un cronometro per affrontare situazioni di emergenza in acqua; è fondamentale che gli operatori siano dotati sia degli strumenti psicologici per gestire lo stress per restare concentrati sotto pressione e offrire a loro volta supporto emotivo, sia alle vittime che ai colleghi dopo eventi traumatici.
La preparazione di un soccorritore parte da una consapevolezza del proprio mestiere, del rischio e della percezione dei pericoli ad esso connessi.
Per gli utenti, per i genitori, per chiunque si avvicini all’ambiente acquatico, diventa cruciale verificare e pretendere questa professionalità. Chiedere credenziali, informarsi sui percorsi formativi, assicurarsi che gli istruttori siano costantemente aggiornati, e che la loro formazione includa anche aspetti psicologici, non è un’eccessiva pignoleria, ma un atto di responsabilità.
La superficialità o l’improvvisazione in questo campo possono avere conseguenze devastanti come gli ultimi accadimenti, Incidenti che avrebbero potuto essere evitati, dolori profondi e perdite irreparabili sono spesso il risultato di una mancanza di preparazione o di un’attenzione insufficiente agli standard. Per questo, l’unione di FISA, ANAB e SIPEM è un messaggio chiaro: lavorando insieme, con un focus incrollabile sulla qualità e sull’etica, e con una vision che abbraccia ogni aspetto dell’emergenza, si possono prevenire tragedie e garantire un ambiente acquatico più sicuro per tutti. È un invito a ogni cittadino a non accontentarsi, a esigere il massimo da chi è preposto alla sua sicurezza e preparazione e per riconoscere questo valore inestimabile della vera professionalità.
Le leggi devono cambiare a vantaggio della vita umana attraverso lo studio degli incidenti passati per scelte più giuste per il futuro.

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Salute

Liste d’attesa, visite notturne e nei festivi nel pubblico e priorità ai più fragili e gravi. Caronia “Una vera rivoluzione che può risolvere il problema”

Marilu Giacalone

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Con tre emendamenti proposti da Marianna Caronia (Noi Moderati) e approvati all’unanimità, la Commissione Bilancio dell’Assemblea Regionale Siciliana ha proposto di apportare due “semplici ma rivoluzionarie” modifiche al sistema di organizzazione delle liste d’attesa, con l’obiettivo di ridurle drasticamente, introducendo allo stesso tempo uno strumento di controllo e conoscenza da parte dei cittadini e del Parlamento.
“Si tratta di provvedimenti che per la realtà siciliana – spiega Caronia – sono tanto semplici quanto rivoluzionari e possono davvero rappresentare il momento della svolta nella triste vicenda delle liste d’attesa in sanità”.
Secondo quanto votato in Commissione, infatti, le strutture ospedaliere siciliane potranno erogare visite ed esami diagnostici nei giorni festivi e nelle ore notturne dei giorni feriali, previa verifica della disponibilità. Questa misura, oltre ad abbattere i tempi d’attesa, assicurerà il funzionamento ottimizzato dei macchinari, evitando sprechi di capacità tecnologica e riducendo in modo significativo i tempi di ammortamento dei costi di investimento sui macchinari diagnostici.

Le Aziende Sanitarie dovranno inoltre destinare risorse specifiche per ridurre i tempi d’attesa delle prestazioni critiche, con priorità a pazienti oncologici, oncoematologici, cronici complessi e con altre vulnerabilità: persone con disabili, minori, donne in gravidanza; soggetti con vulnerabilità socio-economiche.  

“Per la prima volta – spiega Marianna Caronia – si introduce il principio di valutazione del costo delle macchine diagnostiche, come TAC, risonanze e apparecchiature ad alto “tempo macchina”. L’obiettivo è massimizzarne l’utilizzo, riducendo non solo le liste d’attesa ma anche i tempi di ammortamento, con evidenti risparmi per il sistema sanitario.”

Un ultimo emendamento prevede che l’Assessore alla Salute debba presentare al Parlamento relazioni semestrali sui risultati raggiunti, “garantendo – continua Caronia – un controllo costante dell’efficacia delle misure e una rendicontazione pubblica ai cittadini.”
“Queste modifiche possono davvero segnare un momento di svolta – spiega la parlamentare di Noi Moderati – perché autorizzare prestazioni in orari notturni e festivi significa rispondere all’emergenza liste d’attesa con pragmatismo. Dare priorità ai pazienti fragili è un dovere etico, mentre l’ottimizzazione dei macchinari trasforma i costi in opportunità”

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