Connect with us

Cultura

È online “Editoria…a tutto tonno” il primo prodotto televisivo del Tuna Fish Fest

Matteo Ferrandes

Published

-

l primo prodotto televisivo del Tuna Fish Fest, la kermesse enogastronomica sul tonno
 

È online, sul canale YouTube del progetto, e sarà trasmesso nei prossimi giorni sulle testate giornalistiche partner “Editoria…a tutto tonno”, un prodotto televisivo del Tuna Fish Fest, la kermesse enogastronomica volto alla promozione del tonno. “Editoria…a tutto tonno” è un talk televisivo con le case editrici e le librerie presenti ad “Un Mediterraneo di libri”, il primo festival dell’editoria, organizzato dal Comune di Trapani, che si è svolto dal 23 al 25 settembre al Chiostro di San Domenico.
Nel contesto dell’evento, sono stati selezionati libri che raccontano di tonno, di tonnare e di mare. Tra gli intervistati Fabrizio Fonte (Centro Studi “Dino Grammatico” – Istituto Siciliano di Studi Politici e Economici), Riccardo Puccio (Màrgana Edizioni), Maria Pia Salerno (Libreria Galli Ubik), Sylwia Proniewicz (Di Girolamo Editore).
Fabrizio Fonte ha presentato il libro di Antonino Palazzolo “Le difese del Regno di Sicilia nel ‘500, le torri marittime della riviera trapanese” edito dall’Istituto di Studi Politici ed Economici Siciliani. Quest’opera offre un significativo studio sulle ”torri marittime della riviera trapanese”. Documenti inediti sul forte di Capo Passero e “fonti” documentarie sulle tonnare di Bonagia, Cofano, San Vito lo Capo e San Teodoro.
L’opera sottolinea la valenza delle strutture difensive, a tutela dei notevoli interessi economici, costituiti dalle attività marinare soprattutto pesca del tonno, sfruttamento dei banchi coralliferi, coltivazione e produzione di sale marino.
Riccardo Puccio ha raccontato il libro “La tonnara a Favignana dai ricordi ad un nuovo corso di Giacomo Beltrano, Angela Ferrante, Salvatore Spataro (Màrgana Edizioni). Un omaggio ai fatti e ai personaggi che animarono per decenni la vita dello stabilimento della tonnara e il rito della mattanza di Favignana. Il racconto appassionato vicende e ricordi di uno “spaccato” importante della storia sociale e umana di Favignana, un immaginario percorso storico nel corso del quale sono “intrecciate”, in vario modo, le vite degli autori.
Maria Pia Salerno, in qualità di titolare della Libreria Galli – Ubik, ha fornito alcuni consigli sulle lettura che trattano di tonno. Da “Leoni di Sicilia” a “L’Inverno dei Leoni” di Stefania Auci, ed ancora “L’ultimo rais di Favignana. Aiace alla spiaggia” di Massimiliano Scudeletti, per finire con “La cucina trapanese delle isole” di Giacomo Pilati.
Ultima ospite del talk è stata Sylwia Proniewicz che ha presentato il libro “Una bolla di plastica” (Di Girolamo Editore) sul rispetto dell’ambiente, della collana Buk Buk che propone tanti libri divertenti per bambini e ragazzi, album illustrati e narrativa per far crescere il piccolo lettore. Questo libro sarà consegnato agli studenti vincitori del concorso “Storie di tonni e di tonnare”. 

Tuna Fish Fest è un progetto finanziato dall’Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale, Pesca Mediterranea – Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, nell’ambito della Misura 5.68 “Misure a favore della commercializzazione” del PO FEAMP (Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l’acquacoltura 2014-2020), ed è frutto di un partenariato di progetto fortemente voluto dall’Associazione “Bonagia Eventi e Promotion” che vede come capofila “La Bottarga di Tonno”, azienda di Custonaci specializzata nei prodotti a base di tonno e pesce spada con il marchio “Mare Puro”, ed ancora tra i partner istituzionali il Comune di Trapani, l’Istituto di Istruzione Superiore “Ignazio e Vincenzo Florio”, l’Istituto Comprensivo Statale “Giuseppe Mazzini”. Il partenariato si arricchisce della partecipazione del Centro Studi Dino Grammatico, dell’associazione provinciale “Cuochi e Pasticceri Trapanesi” e dell’Associazione Ristoratori Trapanesi. Collaborazioni e sponsor: Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino) – sezione Trapani,  Ente di Formazione e Istruzione Professionale “Futura”, Ottica Lillo Catello, Casa vinicola Fazio.
A questo link è possibile visionare “Editoria…a tutto tonno”: https://youtu.be/433oyKkKeIU

Cultura

Pantelleria, inaugurato il busto a dr. Zurzolo tra gente commossa, riconoscente e affiatata

Direttore

Published

on

L’opera è stata realizzata dal M° Michele Cossyro

Si è svolta ieri, 7 dicembre 2025, la cerimonia di scopertura del busto dedicato al compianto dottor Michele Zurzolo.

In una silenziosa Piazza Perugia, le gente arrivava quasi in punta di piedi, per non disturbare un momento che sarebbe stato prezioso per quel sito e per la comunità pantesca tutta.
Il Sindaco Fabrizio D’Ancona ha aperto la celebrazione annunciando diversi interventi tra cui quello di Maria Casano, che ha promosso l’idea, quello della moglie Anna Maria Brignone, delle due nipoti.

“Il Dottore Michele Zurzolo, nel corso della sua vita professionale, si è dedicato anima e corpo a tutta questa comunità e oserei dire anche a tutta la cittadinanza di Pantelleria – Ha esordito il primo cittadino – Ma molti di voi hanno avuto anche la possibilità di conoscere un amico, una persona che ha fatto della sua professione una storia di vita.  Lui era una persona di altri tempi e lo ha dimostrato. Abbiamo ritenuto come di regola accade quando una persona si contraddistingue in questa vita terrena per le sue attività, per le sue azioni, per le sue gesta, di ricordarlo in una maniera particolare.  Abbiamo deciso di fare un busto commemorativo e di posizionarlo in questa piazza Perugia che è sostanzialmente il cuore di questa contrada.”

Di poi i ringraziamenti alla giunta comunale e, in modo particolare, ai consiglieri Giuseppe Maddalena e Nadia Ferrandes che hanno perorato il progetto, fino al suo completamento.
Così, dopo i toccanti pensieri dei familiari del dr. Zurzolo, l’intervento di Michele Cossyro. L’artista che ha portato il nome di Pantelleria nel mondo con le sue opere ha ben accolto l’invito a realizzare la richiesta, facendo una vera copia non solo delle sembianze, ma anche dell’espressione del medico. Realizzando un basamento singolare, in pietra lavica, ha poi come proseguito l’opera con il busto di bronzo, adesso lucido e liscio.  

Tra i presenti anche il presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Spata, diversi politici, i presidenti dei circoli e di alcune associazioni importanti, tutti testimoni della benevolenza, dell’umiltà, della nobiltà di un uomo coraggioso, che metteva il paziente sopra ogni altra esigenza e pensiero, elargendo diagnosi sempre precise e puntuali e mai sbagliate, nonostante la strumentazione dell’epoca, a Pantelleria.

Va ricordato, non in ultimo, che il Dr. Zurzolo era un grande studioso originario della Calabria, eppure, egli aveva eletto Pantelleria come sede della sua dimora e del suo lavoro, dove ha affrontato vita e professione sempre con un immancabile e inestimabile sorriso bonario e rassicurante.

La toccante cerimonia si è conclusa con la benedizione di Don Ramses.

Continue Reading

Cultura

Pantelleria, oggi presentazione del libro “Le note stonate” di Antonino Maggiore

Direttore

Published

on

Questo pomeriggio, 7 dicembre 2025, dalle ore 16.30, presso i noti locali del Circolo Ogigia di Pantelleria Centro, si terrà la presentazione del libro “Le note stonate” di Antonino Maggiore.

Ad affiancare l’autore, Franca Zona e Giovanna Drago, apprezzate donne di cultura, che si alterneranno in una intervista conoscitiva del libro.

Antonino Maggiore, classe 1982, è un docente di musica presso la scuola primaria di Pantelleria, dove unisce rigore e creatività, nel quotidiano rapporto con l’infanzia.
Lo scrittore pantesco non è alla sua prima opera. Negli anni ha già pubblicato due raccolte poetiche: “Niente di importante” e una “Penna x amico“, grazie alle quali ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti.
Le note strane” è un romanzo autobiografico: in viaggio intimistico tra fragilità ed ironia, attraversando il confine spesso sottile tra disperazione e gioia, risa e pianto.

Con il delicato contributo musicale di Maria Bernardo, si profila un piacevole pomeriggio letterario, al caldo e tra “degustatori” di libri.

L’ingresso è libero

Continue Reading

Cultura

I racconti del vecchio marinaio di Pantelleria: Il rito antico della dragunera

Direttore

Published

on

Quel giorno lasciai gli scogli di San Leonardo più presto del solito, mentre i miei amici erano ancora a mollo a mare, in un’acqua trasparente e azzurrina come solo il mare di Pantelleria sa esserlo. Mi soffermai ancora una volta a leggere le scritte multicolori che rendevano meno triste il vecchio bunker di cemento armato della seconda guerra mondiale. L’amore di sempre: “ti voglio bene, “un cuore solo”, “ti amerò per sempre” precedute da un nome femminile e tante altre scritte, eredità amorose di generazioni di giovani panteschi. Una però faceva a pugni con tutte le altre, “Mariuccia buttana”. Doveva essere stato davvero un brutto tradimento, per bollarlo con un marchio di fuoco e per tramandarlo così ai posteri.

Giunsi sulla banchina e lo vidi seduto sulla solita bitta di fronte al castello, la nuvola azzurrina del fumo della sua pipa gli conferiva una strana aureola di mistero. Avevo deciso di porgli alcune domande, ma appena mi vide cominciò a parlare con voce arrochita dal tabacco e dalla salsedine. “Il veliero Madonna di Trapani era un vero e proprio gioiello della marineria pantesca. Due alberi, bompresso lungo come una lancia, vele latine che sapevano piegarsi al vento, ma non alla paura. Patrun Vitu, il suo comandante, era un uomo di mare e di silenzi infiniti, con le mani dure come la nostra pietra lavica e gli occhi di un verde misterioso, che avevano visto tempeste e miracoli. Nelle sue mani il timone seguiva docilmente l’invisibile linea della rotta fissata.

Quel giorno, ero ancora picciotto ‘i varca, avevamo da diverse ore passatu l’isola di Ustica e puntavamo, con tutte le vele spiegate su Trapani, fermarci qui la notte e il giorno seguente tornare a Pantiddraria, dove dovevamo sbarcare delle merci comprate a Napoli. Il mar Tirreno sembrava quieto e il vento amico, ma ‘ogni marinaio sa che “Cu ventu e cu mari nun si fa cuntrattu” (Col vento e col mare non si fa contratto). Così all’improvviso il cielo cambiò.

Una linea nera si stese sull’orizzonte, e il vento cadde morto di colpo. I marinai si guardarono l’un l’altro muti e attoniti. Il capitano Vito salì sul ponte e scrutò quel cielo nerastro e la vide: una dragunera (tromba marina), la maledizione antica e rabbiosa per chi va per mare. Essa, sottile e affilata, scendeva dal cielo come il dito di dio marino irato, girando vorticosamente sull’acqua.

Il nostromo Turi colse l’ansia e il timore degli altri uomini dell’equipaggio e chiese a patrun Vitu di virare. Ma Vito no, non solo perché la cosa era impossibile per mancanza di vento, ma perché egli era uomo che accettava intrepido le sfide in mare. Lui conosceva lu ritu anticu, lo aveva visto fare

da suo nonno e da suo padre prima di lui. Aprì il baule sotto il timone e ne trasse un coltello d’ossidiana, nero come la notte e affilato come il silenzio che precede la burrasca. Poi disse deciso “Mantenete la rotta, non si fugge davanti alla dragunera. Si tagghia”.

Si diresse a prua e la sua figura alta e possente sembrò dominare le onde. Il vento intanto aveva ripreso a soffiare forte e impetuoso che a momenti gli strappava il berretto. La dragunera si avvicinava, ululando conne una magara. Vito attese, fermo, come nu parrinu davanti all’artari. Quando la coda della tromba marina fu a portata, egli disse vecchie parole che non si potevano intendere, poi tracciò con il coltello d’ossidiana una grande croce nell’aria e recitò a voce alta questa preghiera:

Nniputenza di lu Patri,
Sapienza di lu Figghiiu,
pi virtù di lu Spiritu Santu
e pi nnomu di Maria
sta cuda tagghiata sia

Un suono sordo, come un lamento, si levò dal mare. La vorticosa colonna d’acqua si dissolse e il cielo si aprì all’azzurro. Tutti noi marinai, increduli, guardavamo ammirati e a un tempo intimoriti il capitano come si guarda un uomo che ha parlato allora allora con gli spiriti. Vito tornò al timone, rimise il coltello di ossidiana nel baule e disse solo: “Adesso a casa”. Al tramonto del giorno dopo Pantelleria ci apparve all’orizzonte, nera e fiera e materna. Il Madonna di Trapani, come sempre, entrò in velocità nello stretto passaggio che dava al porto vecchio. Solo capitan Vito e qualche altro patrun si potevano permettere di sfidare la scogliera cartaginese semisommersa.

La voce del subitaneo taglio della dragunera si sparse, in un battibaleno, in tutte le contrade dell’isola e da quel giorno ogni marinaio pantesco che incrociava patrun Vitu lo salutava con rispetto misto ad ammirazione. Perché non tutti sanno tagghiare la coda a una tromba marina. E soprattutto non tutti hanno il coraggio di farlo”.

Il vecchio marinaio si tacque definitivamente.
Girò le spalle e si mise a guardare, assorto, il mare come aspettasse l’arrivo di qualcuno, intanto la nuvola azzurrina del fumo della pipa, che lo avvolgeva in tenui volute, gli conferiva un certo non so che di misterioso.

Orazio Ferrara


Continue Reading

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza