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Cultura

E’ morto il grande Zeffirelli. Una vita di successi tra teatro e cinema

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Franco Zeffirelli è morto, ieri  nella sua casa a Roma.
All’età di 96 anni era uno dei più grandi registi e sceneggiatori della storia mondiale del cinema

 Era nato a Firenze il 12 febbraio 1923 e la sua Fondazione, nel centro storico della città, voleva mettere a disposizione del mondo intero la sua sterminata produzione artistica.

Franco Zeffirelli, all’anagrafe Gian Franco Corsi Zeffirelli, è morto nella sua casa, assistito dai figli adottivi Pippo e Luciano, da un medico e dal parroco della chiesa di San Tarcisio che ha benedetto la salma.

Circa una settimana fa, secondo quanto si apprende dalla famiglia, aveva ricevuto l’estrema unzione. «Si è spento serenamente – riferiscono i familiari – dopo una lunga malattia, peggiorata negli ultimi mesi».

Ne scrive l’AGI Cultura:

Ebbe un’infanzia tribolata dovuta al mancato riconoscimento paterno, che avvenne solo a 19 anni, e alla prematura scomparsa della madre. In un’intervista al settimanale Sette racconto’: “Sono ‘figlio di ignoti’, N.N. (nescio nomen, ndr). Ma c’era una regola, i cognomi degli illegittimi venivano scelti a partire da una lettera, a rotazione. In quei giorni era il momento della ‘Z’. Cosi mia madre suggeri’ che mi chiamassero ‘Zeffiretti’, da un’aria di Mozart da lei molto amata (l’Idomeneo ndr). Nella trascrizione, l’impiegato fece un errore, mise due ‘l’ al posto delle ‘t’. Cosi io divenni Zeffirelli”.

Studiò architettura a Firenze dopo ben presto entrò a far parte della compagnia teatrale universitaria. Abbandonò la facoltà durante la Seconda guerra mondiale, quando prese parte alla Resistenza nelle file dei partigiani, passando poi all’esercito alleato.

Al termine del conflitto Zeffirelli si unì alla Compagnia teatrale ‘Il Carro dell’Orsa minore’ di Alessandro Brissoni. Dopo essere stato scenografo e costumista di “operine” all’Accademia Chigiana di Siena, si trasferì a Roma, conoscendo Luchino Visconti con cui lavoro’ ad alcuni film, tra cui ‘La terra trema’ del 1948. Si dedicò al teatro, portando in scena alla Scala di Milano l’opera di Gioacchino Rossini ‘L’Italiana in Algeri’. La passione per il teatro, mai sopita, lo portò negli anni a lavorare su ‘La traviata’, ‘Tosca’, ‘Carmen’, solo per citare alcuni titoli.

Fu importantissimo il rapporto con Maria Callas che conobbe nel 1948. Fu l’inizio di un’ossessione artistica per Zeffirelli che la diresse in diverse occasioni. Leggendaria, nella loro lunga collaborazione, la Tosca del 1964, al Convent Garden di Londra.

Secondo il regista, che ha dedicato alla cantante il suo film ‘Callas Forever’ (2002), Maria era una donna estremamente complessa, “un insieme di grandi virtù e di terribili debolezze umane”.

Molte sue opere cinematografiche sono tratte da capolavori teatrali, soprattutto di Shakespeare al punto che l’Enciclopedia Britannica ne riconosce il particolare talento per “gli adattamenti filmici alle opere di Shakespeare” e la capacità nel costruire “dettagli autentici”.

Zeffirelli traspose sul grande schermo capolavori come ‘La bisbetica domata’, nel 1966, con Richard Burton e Elizabeth Taylor; l’anno successivo usci’ ‘Romeo e Giulietta’, i cui protagonisti furono attori giovanissimi, Leonard Whiting e Olivia Hussey. Nel 1990 realizzo’ ‘Amleto’, con l’indimenticabile interpretazione di Mel Gibson. Il 24 novembre 2004 ricevette dalla regina Elisabetta d’Inghilterra l’onoreficenza di Cavaliere del Regno Unito a Roma.

Tra i suoi indimenticabili capolavori pellicole come ‘Fratello sole, sorella luna’, del 1972 e ‘Il campione’ del 1979, remake di King Vidor di quasi cinquant’anni prima. E poi ancora ‘Jane Eyre’, nel 1995; ‘Un te’ con Mussolini’, nel 1999. Celeberrimo il film che realizzo’ per la televisione nel 1977, ‘Gesu’ di Nazareth’.

Al di fuori del cinema e del teatro si dedicoòcon passione anche alla politica diventando senatore con Forza Italia per due legislature, nel ’94 e nel ’96. Un’esperienza che si concluse presto perché Zeffirelli rimase deluso dalla sua esperienza parlamentare: “La politica è il lusso dell’uomo qualunque, che crede di poter fare una grande carriera al di là delle possibilità che tutti hanno”, raccontò. Nella vita privata era un cattolico convinto e praticante.

Inoltre era dichiaratamente omosessuale, ma riguardo alla sua sessualità è sempre stato riservato, dichiarando più volte di odiare la parola gay e i Gay Pride: “Si truccano come pagliacci, tutti felici e allegroni: sei così spiritoso e divertente che ti chiamano gay, ma si può? Dire a Michelangelo che è gay? A Leonardo? Andiamo, essere omosessuali significa portare un grave peso di responsabilità, scelte difficili: sociali, umane e di cultura”.

Agi cultura: E’ morto Franco Zeffirelli

 

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Cultura

Pantelleria – Castello chiuso, il Giamporcaro sposta in Sala Consigliare il Memorial “Lillo di Bonsulton”

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  1. Castello chiuso, chiuse anche le mostre di quadri e fotografiche allestite dal Centro Giamporcaro

    Situazione incresciosa  quella che ha investito moltissimo artisti, scrittori, riferimenti dell’enogastronomia pantesca, a seguito della chiusura del Castello Medievale di Pantelleria, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Ma l’abilità dei panteschi è avere sempre un piano “b” e anche “c” se occorre, perchè abituati alle “matticate” improvvise, alle muffure che si piazzano lì e deviano il corso delle vite.
    Il Centro Giamporcaro, che aveva molte iniziative in ballo con l’antico maniero, si scusa con i propri adepti e comunica che:
    1. gli allestimenti espositivi di quadri e fotografie andranno smontati, ma la nostra redazione continuerà nella presentazione di ciascun singolo artista;
  2. la celebrazione del Memorial “Lillo di Bonsulton” si terrà sempre domenica 3 agosto, dalle ore 19.00, ma sarà spostata in Sala Consiliare del Comune di Pantelleria. Accesso: porta dal lato delle Poste, davanti Cicci.

Il Giornale di Pantelleria, nonostante tutto, proseguirà nella presentazione degli autori che hanno prestato le proprie opere per realizzare “Forme d’Arte Pantesche” tutte da scoprire e ammirare.

Non mancate domenica 3 agosto, dalle ore 19.00:  i soci del Giamporcaro in Sala Consiliare saranno molti e così i partecipanti alla competizione di poesie, in vernacolo con ben 5 categorie di scrittori.

Vediamo chi vince e si aggiudica il primo premio del Memorial “Lillo di Bonsulton”.

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Cronaca

Chiusura Castello di Pantelleria, i chiarimenti di Sindaco D’Ancona e Vicesindaco Pineda

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Il Castello Medievale non ci appartiene

La chiusura del Castello Medievale di Pantelleria, seda prediletta per una moltitudine di eventi culturali e in piena stagione turistica, ha lasciato tutti un pò sgomenti: chi ha dovuto ripianificare le attività, chi ha dovuto fare i conti con il pubblico, chi ha dovuto esperire quelle attività tanto scomode quanto necessarie per ottemperare alle richieste del demanio e rispettare le prescrizioni ricevute.
Ieri sera, con i due reggenti dell’isola, Sindaco Fabrizio D’Ancona e Vicesindaco Adele Pineda,  le testate giornalistiche locali hanno improvvisato  una conferenza stampa per comprendere e corrispondere cosa è accaduto e cosa accadrà al Castello Medievale di Pantelleria e la sua fruizione.

Il Sindaco Fabrizio D’Ancona

Il primo cittadino  ha subito preso la parola spiegando che l’altro giorno a Pantelleria sono venuti due funzionari dell’Agenzia del Demanio dello Stato di Palermo, proprietaria del bene storico in questione, un architetto e un ingegnere per l’esattezza, e  hanno chiesto di fare un sopralluogo nell’area interna ed esterna del nostro castello.
A seguito di questa verifica è emerso non solo quello che l’amministrazione aveva già due anni fa segnalato, facendo una richiesta di somma urgenza, ma è emerso addirittura un quadro peggiorativo di quello che era stato messo in evidenza  dal Comune.

Il Sindaco ha aggiunto che i tecnici dello Stato  hanno riscontrato delle serie criticità in alcune aree specifiche interne al castello medesimo, per cui loro stessi da tecnici della proprietà,  hanno suggerito che, ai fini della tutela della pubblica incolumità, fosse opportuno chiudere il castello.

Conseguentemente è stata stilata una sorta di verbale del sopralluogo, con le conseguenze e difficoltà  che ne sono derivate.

Sindaco e Vice hanno dovuto dovuto cominciare ad interloquire con tutti coloro che avevano già anche organizzato degli eventi da realizzare all’interno del castello, anche su iniziativa del Comune stesso. 
Erano perfino programmati  due matrimoni nel mese di ottobre, quindi una criticità che si è riversata contro la cittadinanza e gli amministratori, purtroppo inconsapevolmente.

L’ordinanza del 2023

Questa criticità è stata segnalata ben due anni fa, infatti ben due anni fa è stata emessa un’ordinanza di interdizione in alcune aree praticamente esterne al castello, con una perizia di somma urgenza. Questo stesso atto peritale è stato addirittura approvato dalla soprintendenza di Trapani.

La cosa su cui si resta perplessi, nella narrativa di D’Ancona, è come l’agenzia del demanio dello Stato che ha competenza specifica in merito a tutto ciò, trattandosi di restauro conservativo e non attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, che invece, nella convenzione, è  a carico del Comune di Pantelleria, come lo stesso  demanio dello Stato abbia deciso di non agire, di non ottemperare. 

Le zone non pericolose e le zone pericolose del Castello

L’ordinanza del sindaco del 2023  era legata ad alcune aree esterne al castello, che a detta dei  tecnici  del Comune erano oggetto di microcrolli e quindi non era ravvisato lo stato di pericolosità  dichiarato all’interno delle aree del castello, all’interno dell’atrio o in altri siti.

Detto questo, la parte critica riguarda esclusivamente la Torre Campanaria; di questa sono state contestualmente mostrate  moltissime criticità  agli stessi tecnici dell’Agenzia del Demanio,  un anno e due mesi fa circa.

Del resto, il Comune di Pantelleria ha una convenzione, a riguardo, ereditata dalla passata amministrazione  che parla di utilizzo gratuito del castello a fronte di un impegno del Comune stesso  nell’effettuare lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione. 

I costi preventivati dal Demanio 2.900 euro, i costi sostenuti dal Comune oltre 400.000 euro

Un dettaglio che amministrativamente non è secondario sta nel fatto che la quantificazione ipotetica dell’affitto del bene demaniale era stato a suo tempo quantificato dallo stesso Demanio dello Stato dell’Agenzia di Palermo in una somma pari a circa 2.900 euro, poco superiore a 2.900 euro all’anno. Negli ultimi 7 anni si sarebbero dovuti spendere circa 27.000 euro. Orbene, il Comune di Pantelleria, stando a quanto riferito dal primo cittadino, prima la vecchia amministrazione, e per l’attuale si sarebbe speso la bellezza di più di 400.000 euro  col rischio paradossale fondato che domani mattina qualcuno possa contestare di investire su un bene che non ci appartiene.

Per la torre campanaria si stima ad un investimento tecnico non inferiore al milione di euro  perché è un bene molto antico che merita un’attenzione costante. Ma il Comune di Pantelleria non può andare ad investire somme su un bene che non è il proprio.
Questo è il punto focale.

Nel suo intervento il Vicesindaco Adele Pineda

Il Vicesindaco, con delega alla cultura ha confermato le dichiarazioni di D’Ancona, ma ha altresì, messo l’accento sul fatto che l’impasse del Castello è una vicenda nota a molti ma non a tutti. Purtroppo, poi, c’è lo zampino dei social e infatti la Pineda si è soffermata  sui commenti di tanti nostri concittadini e non, che nella più assoluta ignoranza, nel senso che realmente ignorano quale sia la situazione, cioè che il castello non è mai stato di proprietà del Comune, bensì del demanio e che è stato quest’ultimo ad  intervenire.

Gli attacchi anche di consiglieri che conoscono meglio dei privati cittadini le dinamiche amministrative e della nostra realtà, sono pretestuosi,  continuano  a cercare di colpire l’amministrazione comunale.

Continua la Pineda asserendo che il Comune  si è mosso sin da subito,  ma purtroppo non tutto dipende da loro, sarebbe molto più facile se così fosse. Da aggiungere che  il Sindaco si predisponeva a firmare,  per ribadire che trattandosi di lavori di restauro conservativo e non di manutenzione ordinaria e straordinaria,  così come previsto dalla Convenzione, non sono a carico dell’ente Comune, bensì a carico del proprietario e quindi a carico del demanio. 

I vertici di Pantelleria auspicano che quanto detto oggi e  possa fare chiarezza: se certe affermazioni  inopportune sono rivolte da persone al di fuori della pubblica amministrazione, la cosa può essere  ancora comprensibile, ma se sono consiglieri comunali ad allarmare la cittadinanza,  ad accusare l’amministrazione denota o che non conoscono le questioni di cui trattano, ed è grave, oppure che mirano a fare veramente la peggiore propaganda politica.

 A maggior chiarimento di tutta questa vicenda, di cui sicuramente ancora si parlerà, e soprattutto ad onore di coloro che,  non frequentando magari la macchina amministrativa, conoscono ben poco,  spesso e volentieri vengono tratti in inganno da quelli che invece strumentalizzano i percorsi,  anziché indurre la popolazione e la cittadinanza a migliori comprensioni.

Il punto focale:  cosa si può investire

 Non è secondario il fatto che il Comune ha investito a livello archeologico sull’unica area che gli appartiene.  Perché proprio non non si possono spendere soldi dove non ci compete.
 Quindi amministrativamente va spiegato questo concetto che non è un dettaglio anzi è focale.

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Cultura

Pantelleria nella tradizione di “Calici sotto le Stelle”, dal 10 luglio in Piazzetta e Vicolo Messina

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Domenica 10 agosto e mercoledì 20 agosto
Apertura evento ore 20:00
Due serate sotto le stelle dedicate al gusto, alla tradizione e alla convivialità.
Degustazioni di vini bianchi, rossi, bollicine e passiti
Bruschetta Cooking Show con lo chef Silvio Palazzolo
Arancina Party e Festa del Bacio Pantesco
Sonorità del Mediterraneo
Lotteria dell’Estate con premi in prodotti tipici
Mostra dell’artigianato pantesco
Ingresso: €20
Include: tasca, calice in vetro, carnet degustazioni vini, bruschetta, arancina e Bacio Pantesco.
Un evento in memoria di Sebastiano De Bartoli, per celebrare l’isola con i sapori che la rendono unica.

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