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Economia

Democrazia partecipata, analisi e dubbi su comuni non multati

Redazione

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DEMOCRAZIA PARTECIPATA, L’ANALISI DI “SPENDIAMOLI INSIEME” SULLE SANZIONI 2021 E I DUBBI SU ALCUNI COMUNI NON MULTATI

Almeno 70 città sanzionate sulla carta sono in regola e 17 hanno già realizzato i progetti proposti e scelti dai cittadini. Tra le non sanzionate, 32 non avrebbero nemmeno avviato i processi

Dieci giorni fa la Regione Siciliana ha sanzionato 183 Comuni per mancata o parziale attivazione dei processi di democrazia partecipata nel 2021. I ricercatori di “Spendiamoli Insieme” (progetto dell’associazione Parliament Watch che da tre anni, col sostegno di Fondazione Con il Sud, promuove la buona applicazione della legge regionale sulla democrazia partecipata in Sicilia) hanno provato a vederci chiaro, confrontando i dati diffusi dalla Regione, che attestano una multa complessiva di 1 milione e 926 mila euro, con i documenti ufficiali dei 391 Comuni siciliani rintracciati e pubblicati sul sito www.spendiamolinsieme.it dal team di monitoraggio civico. Quello che emerge sono parecchie incongruenze, sia tra i Comuni sanzionati che tra i non sanzionati.

FOCUS COMUNI SANZIONATI

In 70 Comuni che devono restituire l’intera somma a disposizione il processo di coinvolgimento della cittadinanza ci risulta, documenti ufficiali alla mano, concluso, con l’individuazione dei progetti e l’impegno di spesa, che, a rigore, è il “minimo” per non dover restituire i fondi. Addirittura 17 città hanno anche realizzato i progetti scelti dalla cittadinanza. I casi più eclatanti riguardano Catania (3000 votanti, realizzata un’area fitness nel Parco Gioeni) e Messina (oltre 600 cittadini coinvolti, avviato poche settimane fa l’appalto per la riqualificazione del campetto di calcio di Cumia Superiore e della scalinata della chiesa di S. Maria di Mili).

Gli altri sono: Caltanissetta, (787 votanti, 5 progetti finanziati di cui almeno 3 con attività svolte: “Vivi San Luca”, “Orto Sociale”, “Moda & Tradizione”), Aci Bonaccorsi (ad aprile 2022 inaugurata la “Stanza del Cuore”, un presidio per la ricerca sui rischi cardiovascolari), Milazzo (ad inizio 2023 sono stati appaltati i lavori per la riqualificazione di Piazzetta del Pescatore), Patti (4 progetti finanziati, tra cui il restauro di costumi ottocenteschi realizzato), Raccuja (attrezzato un parco fitness), Taormina (spiaggia Mazzeo attrezzata con passerelle e sedie galleggianti per disabili), Gangi (con “Natale a 4 zampe” a sostegno di bambini e bambine disabili), Roccamena (il progetto è dedicato alle donne over 50, con corsi di ginnastica posturale, ginnastica dolce, workout all’aperto, danza terapia), Valledolmo (qui è partito il corso di ceramica), Villabate (con l’infiorata e le rappresentazioni sacre), Avola (dove non si è ancora riusciti a realizzare lo skate-park mentre ha visto la luce l’opera “Avola Città Esagonale”), Calatafimi- Segesta (realizzato il parco inclusivo proposto da “Segesta nel sogno”), Favignana (“Gulliver” è l’imbarcazione a vela per persone disabili acquistata con i fondi di democrazia partecipata 2021), Paceco (realizzate tribune per i campi da tennis) e Salaparuta (con “Percorsi di crescita per i nostri bambini e ragazzi”). 

FOCUS COMUNI NON SANZIONATI

Ma gli altri 208 Comuni siciliani non sanzionati hanno davvero speso tutto e bene il budget per la democrazia partecipata 2021? In 48 casi ci risultano incongruenze più o meno gravi. In particolare, in 32 Comuni non abbiamo rintracciato né documenti ufficiali né rassegna stampa che attesti lo svolgimento del processo di democrazia partecipata 2021.

Si tratta di: Aragona e Ravanusa nell’Agrigentino; Butera, Riesi e San Cataldo nel Nisseno; Leonforte e Piazza Armerina nell’Ennese; Giarre, Licodia Eubea, Maniace, Trecastagni e Vizzini nel Catanese; Castell’Umberto, Capo d’Orlando, Gualtieri Sicaminò, Leni, Mazzarrà Sant’Andrea, Pettineo, San Salvatore di Fitalia e San Teodoro nel Messinese; Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cerda, Monreale, Terrasini e Trabia nel Palermitano; Giarratana e Ispica nel Ragusano; Buscemi, Pachino e Rosolini nel Siracusano; Castelvetrano nel Trapanese. Tra questi centri, alcuni non hanno mai svolto e tuttora non svolgono i processi di partecipazione. In testa a tutti Casteldaccia e Castelvetrano che, a quanto ci risulta, dal 2016 ad oggi non avrebbero mai attivato il processo di democrazia partecipata. Per 16 Comuni il team di monitoraggio civico di “Spendiamoli Insieme” non ha rintracciato i risultati dei processi di democrazia partecipata 2021.
Cosa che non significa necessariamente che non siano stati completati. Potrebbe darsi, nella migliore delle ipotesi, che le informazioni siano poco visibili sui siti comunali oppure del tutto non pubblicati. Nella peggiore, che i processi effettivamente non si siano conclusi.

Si tratta di: Montevago nell’Agrigentino; Blufi, Ficarazzi, Sclafani Bagni, Torretta nel Palermitano; Casalvecchio Siculo, Ficarra,  Montagnareale ,Nizza di Sicilia, Pagliara, San Marco d’Alunzio, Tusa e Ucria nel Messinese; Cassaro nel Siracusano; Castiglione di Sicilia nel Catanese; Monterosso Almo nel Ragusano.

SPENDIAMOLI INSIEME: “NON È ACCETTABILE CHE SI CONOSCA POCO, TARDI E MALE COME SI SPENDONO I FONDI DELLA DEMOCRAZIA PARTECIPATA IN SICILIA” «L’ipotesi più plausibile per spiegare alcune sanzioni, soprattutto per i Comuni che hanno evidentemente realizzato le proposte dei cittadini – spiega “Spendiamoli Insieme” – è un difetto di comunicazione tra uffici comunali e regionali. Ma può anche darsi che in alcuni centri i progetti scelti dalla cittadinanza non siano mai stati realizzati e si sia optato per rinunciarvi. In questo caso la sanzione sarebbe ovviamente corretta. Ma nelle città non sanzionate? È possibile che qualche documento ci sia sfuggito, ma val la pena approfondire, oltre a ricordare che la normativa impone che tutte le fasi del processo di democrazia partecipata siano adeguatamente pubblicizzate sul sito istituzionale dell’ente. Più in generale, non è accettabile che la Regione conosca così poco, tardi e male se e come si spendono i fondi per la democrazia partecipata in Sicilia. Tre anni per raccogliere e revisionare i dati rappresentano un tempo troppo lungo che rende impossibile all’opinione pubblica intervenire per tempo.
Tutto ciò lede la fiducia nei processi di democrazia partecipata. Una revisione complessiva della legge, che comprenda anche un ragionamento sulla raccolta e l’analisi dei dati inviati dai Comuni alla Regione, non è più rinviabile. Per questo la stiamo chiedendo con urgenza, con la raccolta firme “Scriviamola Insieme”, perché la democrazia partecipata in Sicilia non resti un’occasione sprecata».

https://www.spendiamolinsieme.it/2024/03/18/lanalisi-di-spendiamoli-insieme-sui-comuni- sanzionati-per-i-processi-di-partecipazione-2021/ https://www.spendiamolinsieme.it/2024/03/21/una-cinquantina-di-incongruenze-tra-i-comuni-non- sanzionati-per-i-processi-2021/ https://www.spendiamolinsieme.it/2024/03/21/come-si-calcolano-le-sanzioni-sui-proessi-di- democrazia-partecipata/

Cultura

VVN – Vini e Vigne del Valdinoto il 2 maggio alla Loggia del Mercato di Noto

Redazione

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Sarà un’edizione tutta serale, dedicata ai winelovers e ai molti viaggiatori che sceglieranno il Sud est della Sicilia come destinazione per il fine settimana del 1 maggio, quella di VVN – Vini e Vigne del Valdinoto 2025. L’appuntamento con il tradizionale evento annuale organizzato dalla Strada del Vino Valdinoto è per venerdì 2 maggio 2025 alla Loggia del Mercato, privilegiata sede dell’enoteca della Strada nel cuore del centro storico di Noto: a partire dalle 19 saranno aperti i banchi d’assaggio, con oltre 30 aziende partecipanti che in poche ore consentiranno agli ospiti di fare un piccolo viaggio soprattutto nella conoscenza dei vitigni autoctoni, Nero d’Avola e Moscato, percorrendo idealmente tutte le strade di questo grande territorio vitivinicolo.

«Abbiamo deciso di dedicare quest’edizione interamente ai wine lovers – spiegano il presidente e il direttore della Strada del Vino Valdinoto Massimo Padova e Frankie Terranova insieme al presidente del Consorzio di Tutela Valdinoto Angela Sergio – dopo due appuntamenti che nei mesi scorsi abbiamo dedicato invece agli operatori del settore, a Modica e a Siracusa, accrescendo in modo sostanziale il nostro lavoro dedicato alla promozione delle aziende in sinergia con gli altri protagonisti del sistema enogastronomico del territorio, a cominciare da ristoranti ed enoteche. Questa stagione sarà molto importante per le attività della Strada, perché intendiamo dare nuovo impulso all’attività della Loggia del Mercato, che nella sua enoteca riunisce tutte le referenze dei produttori associati, e contestualmente rafforzare la promozione degli itinerari enoturistici di questo grande territorio che racchiude la Doc Siracusa, la Doc Noto, la Doc Eloro e l’IGP Avola. Coinvolgendo i visitatori in viaggio in questo lungo ponte del 1 maggio inauguriamo un’estate di eventi organizzati direttamente dalla Strada e da tutti i nostri produttori». 

Sarà possibile partecipare a VVN con ticket da 10 o 15 euro, che daranno accesso all’assaggio rispettivamente di 3 o 5 calici. I ticket sono disponibili per l’acquisto online su stradadelvaldinoto.it.

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Economia

Bonus bebè 2025, al via le domande: attenzione alle scadenze. Innalzata soglia Isee

caterina murana

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Presidenza della Regione
Al via il bonus bebè in Sicilia. L’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha pubblicato l’avviso relativo al beneficio di mille euro per la nascita di un figlio. Come avvenuto in precedenza, per ottimizzare i criteri di assegnazione e distribuire equamente le somme per i nati nell’arco dell’anno solare, verranno predisposti due elenchi degli aventi diritto.

  • Il primo avrà una scadenza al 30 giugno e ne faranno parte i nati dell’ultimo trimestre dell’anno scorso e quelli del primo trimestre di quello attuale, coprendo così dal primo ottobre 2024 al 31 marzo 2025.
  • Il secondo elenco avrà scadenza al 31 dicembre e riguarderà i nati del secondo e terzo trimestre di quest’anno, ovvero dal primo aprile al 30 settembre.

«La Regione conferma ancora una volta il proprio impegno – dichiara l’assessore Nuccia Albanoa sostenere le famiglie in condizione di vulnerabilità economica in uno dei momenti più importanti e delicati della vita che è quello della nascita di un figlio. Rispetto allo scorso anno, abbiamo deciso di innalzare la soglia Isee per consentire a un numero sempre maggiore di famiglie di accedere al bonus, garantendo un aiuto immediato e mirato per affrontare le spese legate alla maternità e alla prima infanzia. Queste politiche si inseriscono in un contesto più ampio di riforme e iniziative volte a promuovere l’inclusione sociale e a contrastare le disuguaglianze, con un’attenzione particolare alle esigenze dei bambini e dei loro nuclei familiari. I neo genitori, in possesso dei requisiti richiesti, possono già presentare le domande ai Comuni di residenza».

I requisiti

Il bonus è destinato ai neo-genitori residenti in Sicilia al momento del parto o dell’adozione o a chi esercita la patria potestà a fronte di un Isee fino a 10.140 euro, corrispondente al limite massimo previsto per l’assegno di inclusione da parte del ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Le richieste vanno presentate direttamente ai Comuni di residenza, i quali a loro volta inoltreranno le domande all’assessorato regionale della Famiglia. Gli uffici redigeranno quindi le graduatorie regionali e procederanno al riparto e all’assegnazione delle somme alle amministrazioni locali che, a loro volta, erogheranno il bonus ai beneficiari.

L’avviso è consultabile sul portale istituzionale della Regione Siciliana a questo link.

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Economia

Sos Pesca Siciliana: Safina e Dipasquale (PD) chiedono all’ARS tutele e risorse per un settore in ginocchio”

caterina murana

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Palermo, 17 aprile 2025 – “È arrivato il momento di dire basta all’abbandono del comparto pesca siciliano. Le nostre marinerie non possono più pagare il prezzo di una politica europea disattenta e di una concorrenza sleale che minaccia il futuro di migliaia di famiglie.”

Con queste parole i deputati regionali del Partito Democratico, Dario Safina e Emanuele Dipasquale, annunciano l’approvazione da parte della III Commissione Attività Produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana della risoluzione n. 5/III, che impegna il Governo della Regione a intervenire con urgenza in difesa del settore ittico.

“Chiediamo che vengano definiti al più presto i Piani di Gestione Locale, strumenti previsti dalla normativa regionale ma mai pienamente attuati, che permetterebbero una pesca sostenibile e compatibile con le specificità del nostro territorio. Ma non basta – aggiungono i parlamentari dem – è necessario che la Regione faccia sentire la propria voce nei tavoli nazionali ed europei, affinché si affronti il nodo delle disparità tra i pescatori siciliani e quelli provenienti dai Paesi extracomunitari”.

La risoluzione mette in evidenza un paradosso sempre più grave: mentre ai pescatori siciliani si impongono rigide regole, arresti temporanei e tagli alle attività, i prodotti ittici di dubbia provenienza continuano ad arrivare sulle nostre tavole, spesso a costi inferiori e senza garanzie di qualità o rispetto ambientale.

“È ora di agire. Il comparto pesca non può essere lasciato solo davanti a questa crisi – concludono Safina e Dipasquale –. La Sicilia ha bisogno di politiche concrete, fondi mirati e di una vera strategia mediterranea per la pesca. Chiediamo al Governo regionale di attivarsi immediatamente: il tempo delle parole è finito”.
 

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