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Personaggi

Da Lisbona a Palermo, ora Simone Parisi si prepara per la Maratona di Roma. L’Atleta di Pantelleria no stop

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26° assoluto, 3° per categoria, su 1300 iscritti

 

Non si ferma mai Simone Parisi, l’Atleta di Pantelleria. Atleta con la “A” maiuscola, per la sua tenacia, la passione e ed energia.

La scorsa domenica il podista pantesco si trovava ad affrontare a distanza di solo un mese dalla straordinaria competizione portoghese, si è cimentato nella 26ª Edizione della Maratona di Palermo, una 42 chilometri di belvedere, bel tempo e benessere. E ce la siamo fatta raccontare da lui. “Mi sono piazzato 26° assoluto, 3° per categoria, su 1300 iscritti. Una maratona sentitissima, dove abbiamo ricevuto molto calore: i palermitani non si smentiscono mai.

“Fin da subito abbiamo percepito un’aria di festa con l’inno nazionale, con lo speaker con la musica che ci ha accompagnato in una splendida giornata di sole. Tutto questo ci metteva a nostro agio facendoci correre al meglio.”

Come si sentiva emotivamente e fisicamente? “Ero pronto perchè mi gaso, mi carico facilmente perchè la corsa è una cosa che mi coinvolge completamente, vivendola con molta intensità.”

Ma tutto questo a distanza di poco tempo dalla Maratona di Lisbona. Quanto ci ha messo a riprendersi fisicamente da quella gara?SI, infatti: un mese esatto! Fortunatamente ho tempi di recupero veloci. I dolori muscolari li ho superati in 2/3 giorni. Poi, subito ho iniziato la preparazione per Palermo. Le percezioni sono forti anche nel post competizione, perchè il corpo viene sottoposto a grandissimo stress fisiologico. Ma sono sensazioni che fanno parte di te, atleta, quindi sono nel conto.”

Vuole illustrarci il percorso della Maratona di Palermo: Partenza dai Giardini Inglesi direzione Mondello, Poi per Tornare indietro Via Libertà, Piazza Massimo, passando per tutto il centro storico fino a Palazzo dei Normanni. E’ stata una gara davvero bellissima proprio per gli scenari che ci faceva attraversare in una giornata di sole assoluto.”

E la tifoseria? “C’era tantissimo tifo. Gente che urlava, campanacci: era una festa per tutti”

Si sta già preparando per una nuova gara, intanto?SI il 31 dicembre correrò alla Run Rome the Marathon”. E’ l’ultima gara dell’anno, in una distanza di 10 chilometri, nel cuore del centro storico della Capitale. Nel corso della gara che si è organizzata sull’isola prima di Lisbona, organizzata in collaborazione dell’Associazione Pantelleria Outdoor, ho conosciuto uno degli organizzatori della Hoka Verona Marathon il qualche mi ha detto di volermi inserire nella lista dei top runner, in prima fila, della prossima edizione. Questo è un segnale di quanta partecipazione, sinergia e senso sociale scaturisca uno sport come il mio.”

Una ultima domanda: ma lei non si stanca mai? “NO! E quindi procedo, mi diverto, cerco di coinvolgere la mia comunità, la mia associazione, il mio direttore sportivo, Valerie Greco. Questa vicinanza di persone è molto importante e mi fa sentire protetto, come in una famiglia.”

Marina Cozzo

 

 

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Cultura

Pantelleria, domani mattina Filippo Panseca in una intervista su Rai2 a cura di Daniela Bisogni

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Domattina, in seconda replica, andrà in onda su Tg2 un’intervista di Daniela Bisogni a Filippo Panseca, nei suggestivi locali del suo museo a Mursia. Imperdibile

Già mandata quest’oggi, domani mattina alle ore 7,30 Tg2 ci farà dono della replica dell’intervista a Filippo Panseca, a cura di Daniela Bisogni.

A tutt’oggi, dopo un paio di settimane dalla sua morte,  ancora sgomento si percepisce tra coloro che l’hanno conosciuto, lo hanno avuto come amico e apprezzato come artista,.

Visto il clamore Rai2 torna a parlare dello stravagante e prezioso personaggio che ha vissuto sull’isola in maniera continuativa negli ultimi anni della sua vita, ma che ha istaurato quel rapporto magico si dai primi approcci con Pantelleria, quando vi approdò negli anni ’70 con Margherita Boniver.

La sua verve, la sua cultura la sua umanità traspiravano dal suo linguaggio verbale e corporeo, come ben si vede anche in una delle sue ultime interviste video, edita da Rai2  e curata da Daniela Bisogni, nella rubrica “Tutto il bello che c’è“.

Dalle prime battute, subito la giornalista ci fa immergere nelle peculiarità della Figlia del Vento, attraverso  Panseca, che generosamente si mette a disposizione spiegando le sue creazioni usando gli elementi naturali e come un poeta, il maestro comincia: “Il fuoco vibra con l’acqua nella fontana con una danza melodica bellissima, dove i due elementi convivono.”

Dal che passa ad aprire a Mamma Rai le porte del suo museo, una antica caserma costruita a Mursia nel 1939 ai tempi del Fascio.

All’interno del museo ospita esposizioni anche di giovani che si affacciano all’arte e non trovano ancora spazio per dimostrare la loro passione.

Lo scopo delle sue proposte artistiche è quello di vedere come si può far sopravvivere l’ambiente anche attraverso l’arte.

Considerato uno de padri della “computer art”, è fondatore della cattedra all’Accademia di Brera.

Un visionario Panseca con quel piglio gagliardo ed elegante che lo ha caratterizzato nella sua vita costellata di molti successi e soddisfazioni.

Nel servizio, Daniela Bisogni ci accompagna con delicatezza e pudore nell’animo di un artista che non ferma mai il suo mondo, fino a progettare il mausoleo che custodirà le sue ceneri “davanti a mare e vento”, in quel di Mursia.

Panseca era un appassionato ed era vorace di vita. Amava moltissime cose come cucinare, fotografare, progettare e intrattenersi con le persone. Ma la cosa che lo ha avviluppato fino a farsi eleggere dimore eterna è stata la nostra isola, per la quale si è speso attivamente molte volte e nei contesti più diversi.

La sua è vita che si può raccontare, come ha fatto la collega di Rai2, attraverso quadri, istallazioni, schizzi e mai scarabocchi; una vita di un uomo capace di lasciare il segno nell’umanità e, soprattutto, nei cuori di chi l’hanno conosciuto.

DI seguito il link dell’intervista, edita da Rai2 nella rubrica “Tutto il bello che c’è”, e di bello nel mondo di Panseca ce ne è moltissimo.


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Cultura

Pantelleria, Filippo Panseca ricordato da Angelo Casano durante Consiglio Comunale

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E non si smette mai di parlare di Filippo Panseca, del vuoto lasciato come uomo, artista e come pantesco

Il Consigliere Comunale dr. Angelo Casano, nell’ultima seduta, ha speso un breve ma significativo e toccante intervento, ricostruendo la personalità poliedrica del M° Panseca.

Dalle origini politiche, alla sua candidatura a Pantelleria, dalla sua spinta verso la cultura anche storica dell’isola alle contestazioni di spirito libero quale era.

“Nonostante Filippo abbia banchettato con i più grandi del nostro paese, ha scelto di vivere a Pantelleria, ma non come un semplice vacanziere ma anzi profondendo un grande impegno sociale.”

Nel video che segue le parole di Angelo Casano

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Cultura

Panseca, addio a un grande protagonista della cultura. Ha dedicato sé stesso a Pantelleria

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A Filippo Panseca: l’Artista riconquistato

 

Filippo Panseca se n’è andato in un amen lasciandomi un sorriso, un abbraccio e un dono prezioso pochi giorni prima dell’uscita di scena.

È un piccolissimo libro che per gioco o per umiltà ha una copertina candida con un titolo impegnativo che si legge solo facendolo incontrare con un raggio di sole: L’ENERGIA RIVELA L’ARTE BIONICA POST-ANTROPOCENE.
Me l’ha portato al Parco, Filippo, offrendomi l’omaggio al ruolo di Commissario assunto a sua insaputa insieme a mezz’ora di allegria che cercherò di conservare con la leggerezza che egli dedicò alla nostra vecchiaia. Era convinto di stupirmi con il suo “classe 1940”, l’ho stupito io rispondendo “1939, classe di ferro”.

Prima di spiegare – con le sue parole – l’ANTROPOCENE, vi dirò che il piccolo prezioso libro – prodotto da Ezio Pagano in Bagheria il 6 settembre ‘24, come fosse ieri, diventa una commemorazione imprevista e un’eredità culturale aggiornata. Basta leggere il complesso colophon che raduna in una paginetta collaboratori, estimatori, amici, allievi. Insieme alla sua firma, in novantotto paginette si esprime innanzitutto Ezio Pagano, direttore del Museum di Bagheria, con un titolo ahimè divinatorio: “OH MY GOD! FILIPPO PANSECA”.

Pagano ha curato l’ultima mostra di Filippo – “L’energia rivela l’arte Bionica Post – Antropocene” – allestita presso palazzo Galletti/Iguaggiato e presenta l’artista con pochi cenni biografici che rivelano in dettaglio le sue qualifiche culturali ma anche certe note personali. “La cosa a cui tiene di più è la sua vecchia amicizia con Bettino Craxi. È un artista, ma anche inventore, scienziato, sciamano, naturalista, spiritualista, cuoco, contadino e amico, nonostante un certo impegno, come per esempio non contraddirlo. È un personaggio unico che non smette mai di stupirci, tant’è che, nonostante avesse deciso di non fare più mostre e io mi fossi congedato dal mercato dell’arte, eccoci qui. Sarà una mostra da vivere in due tempi, seguendo il motto di Panseca: << Arte è fare emergere l’invisibile osservando il visibile>>. Condividiamo anche l’Ego: lui dipinge per sé, per il mondo vegetale, animale e umano, per la Natura”. A proposito di Natura mi aveva promesso un cadeau espressivo per il Parco, provvederò a ricordarlo con un omaggio al suo nome: un albero o una pietra.

Ed ecco un periodo delle pagine dedicategli da Achille Bonito Oliva: “Pittura, scultura, disegno, fotografia, design e architettura si intrecciano nella produzione di Filippo Panseca, installazioni che possono sostare in qualsiasi spazio, ma senza il pericolo di una totale integrazione…”. Valentino Catricalà gli dedica “Una nuova catalisi per una nuova arte: Bionica posto-Antropocene”. Una pagina di Sara Brunello “L’energia rivela l’arte”. E infine “Oltre l’Essere”, la dedica orgogliosa di Giorgia, la figlia che compare fin da piccolissima in tutte le fotografie di Filippo con vip d’ogni genere: arte, spettacolo, politica. Quasi tutti spariti quando Craxi fuggì a Hammamet e il Garofano di Filippo appassì.
Sono anch’io orgoglioso di avergli dedicato – insieme a Salvatore Gabriele di Pantelleria Internet – il Premio Progetto da Pantelleria l’11 agosto del 2010 al Castello.
Fu come il ritorno di Filippo dall’esilio.
Il Poeta Riconquistato.

 

Italo Cucci

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