Salute
Covid-19. Il caso Galli e l’importanza delle cure precoci. I risultati dello studio italiano
Curare precocemente una malattia all’insorgere dei primi sintomi è sempre stata una strategia decisiva. Ma mai come in questo momento se ne percepisce la reale e urgente necessità. Nonostante il nostro Governo suggerisca ancora ai suoi cittadini di stare a casa in attesa vigile prendendo la tachipirina. Niente di più sbagliato.
Lo dimostra (ancora una volta) il recente caso che ha coinvolto Massimo Galli, ex infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. Positivo alla Covid nonostante abbia completato il ciclo vaccinale (3 dosi). L’ex primario dichiara di essersi contagiato intorno al 31 dicembre, nonostante una vita claustrale con la frequentazione di poche persone, tutte tri-vaccinate, spesso anche tamponate. In conclusione, è stato contagiato da vaccinati.
Galli ha evitato la terapia intensiva non certo grazie alla tachipirina. Perchè Galli non ha seguito il mantra del Governo. Non ha seguito il protocollo “tachipirina e vigile attesa” del ministro Speranza. Non è stato chiuso in casa tranquillo ad attendere l’evoluzione della malattia. Non si è intossicato con il paracetamolo che è stato dimostrato essere dannoso perché consuma il glutatione, un antiossidante molto potente che protegge l’organismo proprio dagli attacchi esterni. No. Il professore Galli è guarito grazie alle cure precoci.
L’infettivologo star della tv, in realtà, ha ammesso di avere preso una tachipirina. Ma poi ha capito che non era il caso di attendere e si è recato in ospedale, dove è stato immediatamente curato (e salvato) con gli anticorpi monoclonali.
Questo caso mette quindi ancora una volta sotto i riflettori l’importanza delle cure precoci, da attuare all’insorgere dei primi sintomi della malattia da Sars-CoV-2. Cure che possono evitare aggravamento e ospedalizzazione. Così come sottolineato, già da tempo, da numerosi studi scientifici pubblicati su riviste peer-review di settore.
I risultati dello studio italiano. L’ultimo studio, ma solo in ordine di tempo, risale ai primi di dicembre ed è stato da poco pubblicato da una importante rivista medica, il Medical Science Monitor. Il paper ha come prima firma quella di Serafino Fazio, già professore associato di medicina interna all’Università Federico II di Napoli e attualmente componente del Consiglio Scientifico del Comitato Cura Domiciliare Covid-19. Co-autori sono Paolo Bellavite, già professore di patologia generale all’Università di Verona, Elisabetta Zanolin, professoressa associata di epidemiologia e statistica medica al Dipartimento di diagnostica e sanità pubblica dell’Università di Verona, Peter A. McCullough, del Dipartimento di cardiologia della Truth for health foundation di Tucson (Arizona), Sergio Pandolfi, neurochirurgo e docente al Master di II livello in ossigeno-ozono terapia dell’Università di Pavia, e Flora Affuso, ricercatrice indipendente.
Il team ha esaminato pazienti malati di Covid-19. Quelli curati nei primi tre giorni hanno tutti evitato l’ospedalizzazione, rispondendo positivamente ai farmaci antinfiammatori. Nel caso specifico è stata somministrata indometacina, un antinfiammatorio non steroideo. Tale farmaco ha dimostrato non solo di essere in grado di fornire sollievo ai fastidiosi sintomi della Covid (quelli tipici di ogni influenza stagionale), ma soprattutto di prevenirne le complicanze.
I dettagli dello studio. Lo studio è stato condotto su due gruppi di pazienti colpiti dal Sars-CoV-2 e i risultati messi a confronto. Il primo gruppo, composto da 85 persone, è stato curato nei 3 giorni dall’insorgenza dei sintomi, mentre il secondo gruppo (altre 73 persone) è stato curato dal quarto giorno perché avevano essi stessi ritardato a rivolgersi al medico. L’età media dei soggetti è di 45 anni. Alcuni presentano comorbilità (ovvero altre patologie oltre alla Covid). I dati sono stati raccolti nel periodo tra novembre 2020 e agosto 2021. Il lavoro ha in sintesi dimostrato che se la terapia comincia presto, entro 3 giorni dai primi sintomi, si ottiene un risultato di gran lunga migliore di quello che si otterrebbe se si iniziano le cure dal quarto giorno in poi.
Ecco il punto cruciale: le cure devono cominciare subito. Il più presto possibile. Niente attese più o meno vigili. Se curata precocemente la malattia dura poco. Mediamente 6 giorni, nel caso di questo studio. Ma fattore ancora più rilevante è che tutti gli 85 pazienti curati entro tre giorni non sono finiti in ospedale. Nessuno di loro. A differenza dei “ritardatari”. Questi ultimi (73) hanno avuto un decorso della malattia più lungo (in media di 13 giorni). 14 di loro sono finiti in ospedale a seguito del peggioramento delle condizioni polmonari.
La terapia. Quella che vi abbiamo riportato con grande semplificazione è, in realtà, una terapia piuttosto complessa. Essa prevede la somministrazione di indometacina, aspirina a basso dosaggio, un integratore alimentare a base di flavonoidi e omeprazolo, più azitromicina, eparina a basso peso molecolare e betametasone, se necessario.
Oltre all’indometacina, gli autori hanno dimostrato come sia molto importante inserire nella dieta integratori alimentari a base di flavonoidi. Essi contengono, infatti, alcune importanti sostanze vegetali, come quercetina (contenuta anche nei capperi) ed esperidina. Se vengono utilizzati in una particolare formulazione insieme alla vitamina C (che ha funzione antiossidante, antivirale e antinfiammatoria) il loro effetto viene potenziato. Altra importante funzione dei flavonoidi è quella di proteggere la barriera intestinale, in quanto agiscono favorevolmente sulla flora batterica.
Lo schema terapeutico applicato nello studio prevede, oltre indometacina e flavonoidi, anche l’uso di aspirina a piccolo dosaggio (da 100 gr), quella che viene comunemente utilizzata per prevenire trombosi e infarto. La prevenzione della trombosi è molto importante perché la Covid-19, quando si complica, provoca anche disturbi di coagulazione e aggregazione piastrinica. Anche se tale complicanza non si verifica sempre, dare una copertura con questo semplice e popolare farmaco antinfiammatorio sembra molto utile.
L’omeprazolo può essere aggiunto nei pazienti che hanno problemi a livello gastrico. Si tratta infatti di un inibitore della pompa protonica per coprire il rischio dell’effetto gastro-lesivo dell’antinfiammatorio. Una prudenza clinico-terapeutica, anche se recenti studi sembrerebbero suggerire che l’omeprazolo potrebbe ridurre i recettori del virus sulle cellule.
Per concludere. Per ridurre i sintomi e prevenire le complicanze da Covid-19 gli autori dello studio hanno testato l’uso di tre prodotti, che hanno dato eccezionali risultati: indometacina, integratore alimentare a base di flavonoidi, aspirinetta. Tutti farmaci sicuri e già in commercio. Facilmente reperibili e dal costo relativamente basso.
Si sottolinea, infine, che pur trattandosi di una terapia “semplice” non deve essere autosomministrata a casa. La diagnosi deve essere sempre fatta dal medico. Ed è il medico che deve prescrivere le medicine. Anche perché potrebbero insorgere interazioni con altri farmaci che il paziente magari già assume oppure controindicazioni in particolari situazioni.
Giuliana Raffaelli
Salute
ASP Trapani, ancora allerta massima per i messaggi truffa aventi oggetti il CUP
Azienda Sanitaria Provinciale Trapani mette in guardia i pazienti e utenti
Si susseguono le segnalazioni di messaggi truffa aventi per oggetto il Centro Unico Prenotazioni dell’ASP Trapani.
Arrivano SMS a ignari utenti con scritto: “Si prega di 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦 con urgenza 𝘪 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘪 𝘜𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪 𝘊𝘜𝘗 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥ano”, da numeri con prefisso 899 o 893, che identificano numeri a tariffa a pagamento, utilizzati per servizi di intrattenimento. Si raccomanda quindi, in particolare le persone anziane, di non rispondere o chiamare questi sms, e in ogni caso a verificare i numeri sulla home page del sito aziendale www.asptrapani.it al link “Sportelli CUP”.
Salute
Tumore alla mammella, quanto è diffuso e come effettuare lo screening a Pantelleria
SCREENING PER IL TUMORE DELLA MAMMELLA: tutte le risposte alle domande delle donne
Quanto è diffuso questo tumore?
E’ il tumore più diffuso tra le donne, in tutte le fasce d’età; si stima che 1 donna su 9 si ammali di tumore al seno nel corso della propria vita. Anche in Sicilia il tumore alla mammella è il più diffuso, con oltre 3.000 casi ogni anno. Nonostante l’incidenza di tumore della mammella sia andata progressivamente aumentando nelle passate decadi, la mortalità appare in declino, suggerendo pertanto il beneficio apportato dalla diagnosi precoce e da trattamenti più efficaci.
Quali sono i principali fattori di rischio?
Sono diversi i fattori di rischio per questo tumore, tra cui: l’età più avanzata, il menarca precoce, la menopausa tardiva, la storia familiare per tumore della mammella in giovane età, l’età più avanzata al primo parto, la prolungata terapia ormonale sostitutiva, l’esposizione della parete toracica a precedente radioterapia, la malattia proliferativa benigna della mammella e le mutazioni genetiche, come nel caso dei geni BRCA 1-2.
Quando devo fare lo screening del tumore alla mammella?
Lo screening per il tumore della mammella si propone alle donne dai 50 anni ai 69 anni, con una mammografia ogni due anni. L’esame è gratuito e non occorre la richiesta del medico di medicina generale. Inoltre, dai 45 ai 49 si ha comunque diritto a una mammografia per anno da effettuare mediante ricetta del proprio medico.
Cosa è la mammografia?
È una radiografia del seno che utilizza dosi di raggi X molto basse. È un esame semplice che non ha particolari controindicazioni, non necessita di alcuna preparazione particolare e dura circa 10 minuti. Terminato l’esame, la donna può tornare a casa e riprendere la sua normale vita di tutti i giorni. Non si usano farmaci, né mezzi di contrasto.
Quando faccio la mammografia mi espongo a delle radiazioni?
Come per ogni altra indagine radiografica, l’esame espone a una piccola quantità di raggi X. Tuttavia, la periodicità con cui viene effettuato lo screening mammografico è stabilita in modo che i benefici derivanti dalla diagnosi precoce siano superiori ai possibili rischi legati alle radiazioni.
Cosa succede se l’esito della mammografia è nella norma?
In caso di normalità, la risposta viene comunicata mediante lettera recapitata a casa o altre modalità concordate al momento dell’esame (mail, messaggi) e lei verrà invitata nuovamente dopo due anni.
Che succede se il risultato mostra alterazioni o dubbi?
Se la mammografia presenta delle anomalie, verrà contattata per ulteriori accertamenti che sono anch’essi gratuiti e non necessitano dell’impegnativa del medico di medicina generale. Gli ulteriori accertamenti possono comprendere ulteriori proiezioni mammografiche, visita senologica, ecografia mammaria, agoaspirato o agobiopsia. Tuttavia, occorre sottolineare che solo poche donne sono richiamate per fare questi ulteriori esami e, nella maggior parte delle volte, alla fine degli esami, tutto si risolve con esito di normalità.
Come posso prenotare una mammografia?
Tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni sono invitate mediante una lettera personalizzata oppure direttamente dal loro medico di medicina generale per effettuare il test di screening. Successivamente, dovranno contattare il Centro Gestionale Screening ai numeri indicati nel box soprastante per fissare un appuntamento.
Dove devo recarmi per effettuare il test?
Ogni donna potrà concordare con il Centro Gestionale Screening la sede preferita presso cui recarsi. Le postazioni dove effettuare l’esame mammografico sono presenti in tutto il territorio dell’ASP e comprendono i Presidi Ospedalieri di Alcamo, Castelvetrano, Mazara del Vallo, Marsala, Pantelleria e le due postazioni di Trapani (Presidio Ospedaliero Sant’Antonio Abate e ambulatorio radiologico presso la Cittadella della Salute).
Salute
ASP Trapani – “Screening in piazza” gratuito del colon-retto. Ecco quando a Pantelleria
Le farmacie dove reperire il kilt – Presenti anche a Pantelleria
La prevenzione dell’Asp Trapani resta in campo al fianco dei cittadini anche a novembre con lo “Screening in piazza”
Dal primo novembre, ogni sabato e domenica sarà dedicato alla popolazione nella fascia di età 50/69 anni per la prevenzione del tumore del colon retto. I camper dell’Azienda sanitaria, con personale infermieristico, consegneranno a chi vorrà, e rientra nella fascia di età indicata, il kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci, che sarà riconsegnato in una delle farmacie della provincia. Sono presenti più farmacie per ogni comune, aderenti al programma. Il test è semplice e gratuito e gli infermieri forniranno tutte le indicazioni necessarie a chi aderirà su base volontaria, e daranno anche informazioni nell’ambito della prevenzione, sui fattori di rischio e sui corretti stili di vita. Sono stati calendarizzati tutti i comuni del territorio provinciale, grazie anche ai Sindaci che hanno fornito supporto all’iniziativa.
La neoplasia del colon retto è la seconda causa di morte oncologica sia per gli uomini che per le donne in Italia. I programmi di screening sono quindi fondamentali per una diagnosi precoce e il test, dopo i 50 anni, va eseguito almeno ogni due anni.
Inoltre l’Asp proprio per sensibilizzare ancor di più la popolazione sull’importanza della prevenzione ha organizzato per questo mese la distribuzione a tutti i medici di medicina generale, ossia ai medici di famiglia, che sono circa 300 per la nostra Azienda, 20 kit ciascuno, in modo che chi non potrà recarsi in piazza a ritirarlo potrà farlo presso lo studio del proprio medico di famiglia e riconsegnarlo alla farmacia aderente.
“Visto il successo di Ottobre rosa – ha detto il Commissario straordinario – con l’adesione di oltre 1300 donne per le mammografie, questo si protrarrà anche a novembre, e saranno così chiamate tutte coloro che si sono prenotate. Nei tre weekend di ottobre inoltre sono stati effettuati anche un totale di 1.111 tra PAP test e HPV test, più visite e counseling. Ringrazio per questi risultati tutto il personale sanitario ed amministrativo dell’Azienda, che si sta adoperando alacremente in queste campagne di prevenzione oncologica, perché una diagnosi precoce può salvare una vita. Lo slogan allora è: uniamo le forze in campo perché insieme si può, e possiamo battere sul tempo l’insorgenza di una eventuale patologia complessa”.
Questo l’elenco delle farmacie convenzionate della provincia, dove riconsegnare il kit: https://www.asptrapani.it/upload/asp_trapani/gestionedocumentale/Elencofarmacieconvenzionateaggiornatosettembre2025_784_12724.pdf
Ecco dove a Pantelleria

-
Ambiente5 anni agoAMP, a Pantelleria Insieme Live: zonizzazioni e Guardia Costa ausiliario. Gadir e il brillamento de Il Caldo
-
Personaggi4 anni agoStasera 4 Ristoranti a Pantelleria, con Alessandro Borghese. Ecco chi sono
-
Ambiente4 anni agoPantelleria, il PD segnala colorazione anomala e artificiale nella spiaggia del Lago di Venere
-
Pantelleria4 anni agoPantelleria a lutto per Giovanni Maddalena, il galantuomo del Conitro
-
Personaggi4 anni agoPantelleria, è U Runcune il vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese
-
Cronaca4 anni agoUltima Ora – Pantelleria. Identificata la donna morta per annegamento, il secondo suicidio in un mese
-
Capitaneria di Porto4 anni agoPantelleria, allarmanti condizioni meteo-marine nelle prossime 48/72 ore: onde 6 da metri
-
Pantelleria4 anni agoPantelleria, divieto di balneazione a Punta San Leonardo