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Economia

Covid-19, ecco cosa accadrà da domani. Matrimoni solo con green pass e discoteche solo per ascoltare musica

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Il primo giugno porterà molte novità, soprattutto le attività produttive.

Ecco cosa cambierà da domani per Sicilia e regioni in zona gialla.

Partiamo dagli orari di coprifuoco:  In zona gialla c’è coprifuoco dalle 23 alle 5 fino al 6 giugno. Dal 7 giugno dalle 24 alle 5. Dal 21 giugno cesserà coprifuoco

Ristoranti e bar potranno essere frequentati anche al chiuso. I gestori  dovranno porre i più punti del locale, prodotti per l’igienizzazione. La distanza tra gli avventori nei tavoli sarà quella di un metro negli ambienti aperti e chiusi.  Se non si è seduti a tavola e non si sta mangiando e bevendo, all’interno dei locali si dovrà indossare la mascherina. 

Inoltre da domani è consentito consumare al bancone, rispettando la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio).

Per quanto attiene il buffet è possibile per i locali limitando al personale la somministrazione di cibo e bevande, mentre i clienti non potranno in alcun modo toccare nulla. Se i prodotti sono conferzionati monodose, i clienti potranno servirsi da sé.

Per i banchetti per matrimoni e cerimonie è obbligatorio il green pass, cioè vale a dire il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la partecipazione all’evento.

Ora veniamo alle discoteche, che sono aperte ma solo per ascoltare musica e consumare bevande, mentre le piste da ballo restano chiuse

Feste a casa per compleanni o altro, dal primo giugno ancora sono vietate: è possibile solo invitare quattro adulti, e con il limite del coprifuoco. La regola vale anche per le feste per i più piccoli.

Trasporti in auto vigono le regole fino ad ora applicate: chi guida può portare al massimo altre due persone, se non conviventi, e devono sedere dietro.

Nelle case private non vi sarà più limite tra conviventi e posti a tavola (fino a poco fa stabilito con il limite di sei).

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Ambiente

Pantelleria, nuovo Consiglio Comunale su: incendi e bilancio

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Il 24 settembre dalle ore 12, si terrà Consiglio Comunale sui seguenti punti all’ordine del giorno

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Economia

Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Matteo Ferrandes

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Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.

L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio. 

Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
 
 
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria

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Economia

Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Marilu Giacalone

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Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.

«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».

Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it. 
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo

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