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Salute

Cos’è la dieta chetogenica: cosa si mangia, quali sono i benefici e le controindicazioni

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Tutto quello che c’è da sapere sulla dieta chetogenica: alimenti consentiti, vantaggi e rischi per la salutedi Filomena Fotia da Meteoweb.eu
 

 
 
La dieta chetogenica, una pratica alimentare sempre più popolare, si basa sull’assunzione di alimenti ad alto contenuto di grassi e basso contenuto di carboidrati, promettendo una serie di benefici per la salute e la perdita di peso. Questo approccio nutrizionale si concentra sulla produzione di chetoni nel corpo, che sostituiscono il glucosio come fonte primaria di energia. Con una riduzione dei carboidrati, il corpo entra in uno stato metabolico chiamato chetosi, che può portare a una maggiore sensibilità all’insulina, un migliore controllo del glucosio nel sangue e una maggiore capacità di bruciare i grassi. Tuttavia, come con qualsiasi regime alimentare, è importante essere consapevoli dei potenziali rischi e consultare un professionista della salute prima di intraprendere un cambiamento così significativo nella dieta.

 

Cos’è la dieta chetogenica

La dieta chetogenica si concentra sull’assunzione di alimenti ad alto contenuto di grassi, moderata di proteine e bassa di carboidrati, con l’obiettivo di indurre uno stato metabolico chiamato chetosi. Gli alimenti principali consentiti nella dieta includono grassi sani come avocado, noci, semi, oli vegetali (come olio d’oliva e olio di cocco), burro e formaggio, proteine magre come carne, pesce, uova e tofu, e verdure a foglia verde a basso contenuto di carboidrati come spinaci, cavolo e lattuga.

Gli alimenti vietati sono quelli ad alto contenuto di carboidrati, tra cui zuccheri raffinati come dolci, bibite zuccherate, caramelle e succhi di frutta, cereali e derivati come pane, pasta, riso e cereali da colazione zuccherati, frutta ad alto contenuto di zuccheri come banane, uva e mango, e alimenti amidacei come patate, mais e legumi.

Quando si segue la dieta chetogenica, è importante monitorare l’apporto di nutrienti essenziali per evitare carenze. Si consiglia di consumare una varietà di alimenti ricchi di micronutrienti, come verdure a foglia verde, broccoli, cavolfiore e carni magre. Inoltre, l’assunzione di liquidi è fondamentale per mantenere l’idratazione, quindi si dovrebbe bere abbondante acqua e possono essere inclusi anche tè e caffè senza zucchero.

È importante pianificare i pasti in modo da mantenere un adeguato equilibrio di grassi, proteine e carboidrati per sostenere la chetosi e fornire al corpo energia sufficiente. Le persone che seguono la dieta chetogenica possono fare affidamento su ricette appositamente progettate per questo regime alimentare, che spesso includono piatti a base di carne, pesce, verdure e grassi sani.

La dieta chetogenica può portare a una rapida perdita di peso e offrire potenziali benefici per la salute, come il miglioramento della sensibilità all’insulina e la riduzione dei livelli di zucchero nel sangue, ma è importante consultare un medico e/o un nutrizionista prima di intraprendere questo tipo di dieta, specialmente per coloro che hanno condizioni mediche preesistenti o prendono farmaci. Inoltre, la dieta chetogenica potrebbe non essere adatta a lungo termine per tutte le persone, quindi è consigliabile monitorare da vicino la salute e il benessere durante il periodo di adozione di questa dieta.

Benefici della dieta chetogenica

La dieta chetogenica offre una serie di potenziali benefici per la salute. In primo luogo, può promuovere la perdita di peso significativa, poiché riduce l’appetito e aumenta il metabolismo dei grassi. La dieta chetogenica può migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre i livelli di zuccheri nel sangue, offrendo un’opzione di gestione per il diabete di tipo 2. Inoltre, la chetosi può fornire una fonte di energia costante e stabile per il cervello, potenzialmente migliorando la concentrazione e la chiarezza mentale. Alcune ricerche suggeriscono che la dieta chetogenica possa ridurre l’infiammazione nel corpo, offrendo benefici potenziali per le condizioni infiammatorie come l’artrite reumatoide. La dieta ha dimostrato efficacia nel trattamento dell’epilessia refrattaria, riducendo la frequenza e l’intensità delle crisi convulsive in alcuni pazienti. Inoltre, potrebbe avere applicazioni nel trattamento di altre condizioni neurologiche come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche. Tuttavia, è importante notare che la dieta chetogenica potrebbe non essere adatta a tutti e potrebbe comportare alcuni effetti collaterali come stanchezza, costipazione e carenze nutrienti, quindi è consigliabile consultare un medico prima di intraprendere questa dieta.

Controindicazioni ed effetti collaterali

La dieta chetogenica può presentare diverse controindicazioni ed effetti collaterali che è importante considerare. In primo luogo, come detto, potrebbe non essere adatta a tutti, specialmente coloro con condizioni mediche preesistenti come malattie renali, epatiche o cardiache, o donne in gravidanza o in allattamento. La dieta chetogenica può influenzare i livelli di elettroliti nel corpo, portando a squilibri come bassi livelli di sodio, potassio e magnesio, che possono causare sintomi come affaticamento, debolezza muscolare e crampi. Alcune persone potrebbero sperimentare stanchezza e nebbia mentale durante la fase di adattamento. La dieta chetogenica può anche influenzare la digestione, causando costipazione o diarrea a seconda dell’individuo. L’aumento dell’assunzione di grassi saturi in questo regime alimentare potrebbe aumentare i livelli di colesterolo LDL (“cattivo”) nel sangue in alcune persone, sebbene possa migliorare il profilo lipidico complessivo in altri. Inoltre, la dieta chetogenica potrebbe aumentare il rischio di formazione di calcoli renali a causa dell’elevato contenuto di proteine e dell’assunzione ridotta di liquidi. È importante consultare un medico e/o un nutrizionista prima di intraprendere la dieta chetogenica, specialmente per coloro che hanno condizioni mediche preesistenti o stanno assumendo farmaci, al fine di valutare i rischi individuali e garantire che la dieta sia adatta alle proprie esigenze e obiettivi di salute.

Cosa mangiare, alimenti consentiti e vietati

La dieta chetogenica è un regime alimentare basato su un’alta percentuale di grassi, moderata di proteine e bassa di carboidrati, progettato per indurre lo stato metabolico della chetosi, in cui il corpo brucia grassi invece di carboidrati per produrre energia. Gli alimenti consentiti includono grassi sani come avocado, noci, semi, burro, olio di cocco, olio d’oliva e formaggi grassi come brie, cheddar e gouda. Le proteine magre sono ammesse, come pollo, tacchino, manzo, maiale e pesce, anche se in moderazione per evitare l’eccesso di proteine che potrebbe interrompere la chetosi. Le verdure a basso contenuto di carboidrati come spinaci, cavoli, broccoli, asparagi e cetrioli sono anch’esse consentite, mentre è necessario limitare l’assunzione di verdure ad alto contenuto di carboidrati come patate e mais.

Gli alimenti vietati includono carboidrati raffinati come pane, pasta, riso, cereali, zucchero e dolci, poiché possono interrompere la chetosi. Le bevande zuccherate, le bevande alcoliche e i succhi di frutta sono vietati a causa del loro alto contenuto di carboidrati. Anche le frutta ad alto contenuto di zuccheri come banane, uva e mango sono da evitare.

Un esempio di dieta chetogenica potrebbe essere la colazione a base di uova strapazzate con avocado e formaggio, seguita da uno spuntino di noci miste. Per pranzo, una insalata di spinaci con pollo alla griglia, olive e olio d’oliva. Come spuntino pomeridiano, del formaggio cheddar con alcuni cetrioli. Per cena, del salmone al forno con broccoli al vapore conditi con olio di cocco. Come dessert, una piccola quantità di bacche con panna montata.

È particolarmente fondamentale mantenere un’adeguata idratazione bevendo acqua e tè non zuccherati, mentre vanno evitate le bevande zuccherate e gli alcolici. È in ogni caso consigliabile consultare un medico e/o un nutrizionista prima di iniziare qualsiasi dieta restrittiva, in particolare se si hanno problemi di salute preesistenti. Inoltre, in sintesi e in conclusione, è importante monitorare attentamente i livelli di chetosi attraverso test specifici per garantire che il corpo sia nella giusta condizione metabolica.

 
 

Salute

Ogni anno 330 morti per annegamento in Italia, il 12% è under 18. La campagna con il pesciolino Salvo

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Più di metà degli annegamenti delle piscine riguarda i bambini fino a 12 anni, e in generale delle circa 330 persone che muoiono in media ogni anno per questo motivo il 12% ha meno di 18 anni: lo sottolinea il secondo rapporto in via di pubblicazione dell’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione*.

Da MeteoWeb, Filomena Fotia

In occasione della sua prossima pubblicazione, e in previsione delle vacanze estive, periodo durante il quale si registra il picco di incidenti, l’Istituto Superiore di Sanità lancia insieme a 9 Regioni un video con i consigli per i genitori, che in molti casi commettono errori nella sorveglianza basandosi su false convinzioni. “Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini, e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi che inevitabilmente sono connessi a questo elemento – afferma Andrea Piccioli, Direttore Generale dell’Istituto Superiore di Sanità – Uno speciale ringraziamento va alle Regioni perché insieme a loro possiamo aumentare la diffusione di questa campagna e promuovere una prevenzione più efficace”.

I dati
Il rapporto raccoglie dati di diversa provenienza, tra cui i database dell’ISTAT e un’indagine condotta dall’ISS attraverso l’analisi degli articoli sugli incidenti da annegamento sui diversi media nazionali. Ecco i dati principali.

Gli annegamenti nei bambini
In Italia muoiono ogni anno per annegamento in media circa 328 persone, di tutte le età. Nei 5 anni dal 2017 al 2021 (dati Istat), sono morte per annegamento 1642 persone. Di queste, il 12.5% (ovvero 206) aveva un’età dagli 0 ai 19 anni. Si tratta di circa 41 decessi ogni anno che riguardano bambini o ragazzi adolescenti, con i maschi che rappresentano un cospicuo 81% di tutte le mortalità per annegamento in età pediatrica. Il tasso di mortalità è di 0,4/100.000 abitanti. I casi aumentano con l’aumentare dell’età, anche se non in maniera lineare (la fascia di età 1-4 anni presenta più casi di quella 5-9 anni), fino ad arrivare agli adolescenti, che da soli coprono il 53.4% di tutti gli annegamenti da 0 a 19 anni. Nella quasi totalità dei casi, il bambino – che non sa nuotare – annega perché sfuggito all’attenzione dei genitori, cade in acqua o finisce, giocando in acqua, nell’acqua fonda. Anche le piscine domestiche hanno contribuito a elevare il numero di incidenti e di annegamenti, e il 53% degli annegati nelle piscine sono bambini fino a 9 anni. “L’acqua, anche quando è una pozza d’acqua o “uno stagno”, esercita un’attrazione fatale su qualsiasi bambino – spiega Fulvio Ferrara, che ha curato il rapporto – Nelle piscinette gonfiabili il rischio che un bambino piccolo, che ha da poco cominciato a camminare, si rovesci dentro è molto elevato. Dobbiamo ricordare qui che un bambino caduto in acqua, scomparirà dalla vista entro 20 secondi”.

Gli errori e le false credenze
Negli articoli è frequente la locuzione “il bambino/a è “sfuggito/a” al genitore, che lo ha perso di vista per pochi istanti. Una delle cause più comuni di annegamento infantile è proprio la mancata o inadeguata supervisione da parte degli adulti. In uno studio riportato nel rapporto questi ammettevano, mentre sorvegliavano il loro bambino vicino all’acqua, di aver parlato con altri (38%), di dover sorvegliare un altro bambino, di essere occupati a leggere (18%), di mangiare (17%) e/o di parlare al telefono (11%).

Tra i genitori di bambini tra 0 e 12 anni quasi la metà (48%) credeva erroneamente che avrebbero sentito rumori e schizzi o piangere il loro bambino, se si fosse trovato in difficoltà in acqua. Inoltre il 56% credeva che un bagnino, se presente, fosse la persona principale responsabile della supervisione del proprio bambino, e il 32% ha riferito di lasciare il proprio bambino completamente incustodito in una piscina per 2 minuti o più.

I consigli per limitare gli incidenti, la campagna di ISS e Regioni
Durante la stagione estiva, è perciò fondamentale, per chi va al mare, al lago o in piscina seguire alcuni consigli per prevenire gli annegamenti.
I principali sono stati raccolti in un video, realizzato in collaborazione con Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e Sicilia in cui un pesciolino chiamato Salvo spiega ai genitori cosa fare per prevenire gli incidenti. Il video sarà diffuso sui canali social dell’Istituto e delle Regioni che hanno aderito, ed è a disposizione di chiunque voglia diffonderlo ulteriormente.

Ecco i consigli principali:

Immergersi preferibilmente in acque sorvegliate dove è presente personale qualificato in grado di intervenire in caso di emergenza.
Evitare di immergersi in caso di mare mosso o in prossimità di specchi d’acqua dove sono presenti correnti di ritorno. È essenziale essere consapevoli delle condizioni del mare prima di immergersi.
Osservare attentamente la segnaletica e seguire le indicazioni dei sorveglianti. Questo può aiutare a identificare zone pericolose e comportamenti da evitare.
Sorvegliare sempre in maniera continuata i bambini in acqua o in prossimità di un qualsiasi specchio d’acqua soprattutto nelle piscine domestiche o private
Educare i bambini all’acquaticità fin da piccoli. Insegnare loro a nuotare e a comportarsi in acqua in modo sicuro può ridurre in maniera significativa il rischio di incidenti.
Evitare di tuffarsi in acqua repentinamente dopo aver mangiato o dopo un’esposizione prolungata al sole.
Evitare tuffi da scogliere o in zone non protette e prestare attenzione a immergersi solo in acque di profondità adeguata.
* L’Osservatorio è stato istituito dal Ministero della Salute nell’ottobre del 2019. Hanno partecipato alla stesura del Rapporto: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, ISPRA, Corpo delle Capitanerie di Porto, Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero (GNRAC), Anci, Società Nazionale di Salvamento, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

 

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Ambiente

Pantelleria – Egadi, avviata operazione “Mare e laghi Sicuri 2025”. L’attività senza sosta della Guardia Costiera

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Importante novità delle tre bandiere

E’ partita il giorno 16 giugno l’operazione “Mare e Lughi Sicuri 2025” della Guardia
Costiera che vedrà impegnati le donne e gli uomini del Compartimento Marittimo di
Trapani fino al 21 settembre nella vigilanza e pattugliamento dei litorali nelle aree di
competenza comprendenti gli uffici dipendenti di Marsala, Pantelleria, Favignana,
Marettimo, Castellamare del Golfo e San Vito Lo Capo.

Un’area da controllare molto vasta quella del Compartimento marittimo di Trapani, ivi
incluse le Isole Egadi e quella di Pantelleria, che vede il personale alle dipendenze del
Capo del Compartimento marittimo C.V. (CP) Guglielmo CASSONE impegnati sia con
unità navale sia con personale a terra al fine di scongiurare comportamenti pericolosi
in acqua e in spiaggia salvaguardando la sicurezza della balneazione e della vita
umana in mare.

Scopo dell’attività, nell’ambito delle disposizioni impartite dal Comando Generale delle
Capitanerie di Porto e dalla Direzione Marittima di Palermo, è, infatti, quello di
prevenire e reprimere, tramte controlli a mare e a terra, tutti quei comportamenti
contrari alle regole della sicurezza della navigazione nonché consentire la regolare e
corretta fruizione delle spiagge per la libera e sicura balneazione.

L’ordinanza sicurezza balneare

A tale fine, nei giorni scorsi, la Capitaneria di Porto di Trapani e gli Uffici Circondariali
Marittimi di Marsala e Pantelleria hanno emanato le ordinanze di sicurezza balneare
sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Palermo pubblicate sul sito web
istituzionale del Corpo delle Capitanerie di porto, www.guardiacostiera.it, quali
strumenti di regolamentazione delle attività balneari che si svolgono sugli arenili e negli
specchi acquei prospicienti.

In particolare, i bagnanti devono ricordare di segnalarsi qualora si superi la zona
riservata alla balneazione individuata nella fascia di mare di 300 mt dalla battigia e fino
a 100 metri dalle coste cadenti a picco, non immergersi in punti dove è vietato come
ad esmpio in corrispondenza dei porti e nelle zone interdette; è fondamentale anche

accertarsi se è presente un servizio di salvamento a mare nella spiaggia in cui ci si
trova ovvero se è presente idonea cartellonistica che indica la mancanza di tale
servizio nelle spiagge libere.
Un’importante novità prevista dall’ordinanza di sicurezza balneare è quella relativa alla
segnaletica di sicurezza ed al sistema di simbologia esposte sulle spiagge; il nuovo
sistema di simbologia adottato secondo il modello di cui al progetto europeo PERLA
(cooperazione per l’accessibilità, fruizione, e sicurezza della fascia costiera), prevede
l’individuazione dello stato di balneazione attraverso l’esposizione di tre bandiere
ovvero: 

  • -bandiera verde: servizio attivo, condizioni di meteo-marine favorevoli;
  • -bandiera gialla: servizio attivo, condizioni meteo-marine potenzialmente pericolose;
  • -bandiera rossa: balneazione sconsigliata o pericolosa, con o senza servizio attivo.

Tale importante novità si pone l’obiettivo di rendere maggiormente comprensibili,
soprattutto all’utenza straniera o non familiare con le località balneari, i necessari avvisi
di sicurezza.
Considerata, poi, la necessità di elevare gli standard di sicurezza allo scopo di far
fronte ad eventuali situazioni emergenziali per la salute dei fruitori alle spiagge
soprattutto alla luce delle temperature elevate tipiche della stagione estiva, tutti gli
stabilimenti balneari dovranno dotarsi di un defibrillatore semiautomatico ubicato
all’interno della propria area, segnalato con apposita cartellonistica, al fine di renderlo
utilizzabile da parte degli operatori abilitati in caso di necessità.
Comportamenti virtuosi dovranno essere tenuti anche dai diportisti al fine di evitare
incidenti in mare per cui è indispensabile rispettare i limiti di navigazione dalla costa,
intraprendere una navigazione sicura e controllare che ci sia carburante sufficiente per
il rientro, verificare la presenza di tutte le attrezzature a bordo, dei dispositivi di
sicurezza e non trasportare un numero di persone superiore a quello per cui
l’imbarcazione è omologata.
I controlli della Guardia Costiera iniziati con le unità navali dipendenti già ai primi di
maggio hanno, tuttavia, evidenziato come non sempre i suddetti comportamenti siano
tenuti da parte degli utenti del mare come testimonia il numero delle sanzioni
amministrative elevate pari a 31 verbali nei confronti di diportisti incauti e non rispettosi
dei limiti della navigazione dalla costa e del divieto di transitare senza autorizzazione

ed ancoraggio in alcune zone di mare particolarmente delicate come quelle dell’Area
Marina Protetta delle Isole delle Egadi.
Si ricorda, infine, che in caso di necessità il numero da contattare è il numero di
emergnza “112,” dal quale la chiamata viene smistata alla sala operativa competente
oppure il numero blu “1530” per le emergenze in mare.

Può interessare: Pantelleria, ordinanza per la Sicilia Occidentale per sicurezza balneare

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Salute

Dal 21 giugno all’aeroporto di Trapani, Beethoven e Chopin per la Festa della Musica 2025

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In area Landside si esibiranno i pianisti Michele Lombardo e Giacomo Barraco selezionati dall’Ente Luglio Musicale partner di Airgest

Anche per l’edizione 2025, l’aeroporto di Trapani Birgi, Vincenzo Florio aderisce alla Festa della Musica, che si celebrerà a livello nazionale sabato 21 giugno, con il coinvolgimento di Assaeroporti, confermando la collaborazione tra Airgest, società di gestione dello scalo, e l’Ente Luglio Musicale di Trapani. Per l’evento, che si celebrerà nell’area Landside degli arrivi del terminal, è previsto un concerto per pianoforte, dalle ore 10 alle ore 12,00, dedicato ai passeggeri e ai cittadini che desidereranno partecipare. Ingresso libero e gratuito.

Il programma della Festa della Musica 2025 a Birgi

Ad aprire il concerto della Festa della Musica dedicata al tema “Un mondo di mestieri” saranno due giovani che hanno scelto proprio il mestiere di musicista. Ad aprire sarà Michele Lombardo, pianista trapanese studente presso il Conservatorio di musica Antonio Scontrino di Trapani, nella classe del professore Gianluca Badon, che eseguirà la Ballata numero 3 opera 47 di Fryderyk Chopin e la Sonata numero 23 opera 57 “Appassionata” di Ludwig van Beethoven. Seguirà Giacomo Barraco, originario di Fermo nelle Marche, studente del Conservatorio di Trapani nella classe della professoressa Ilaria Ganeri e vincitore, tra le altre cose, di diversi concorsi pianistici nazionali e internazionali, che suonerà la Sonata numero 30 opera 109 di Ludwig van Beethoven e la Ballata numero 1 opera 23 di Fryderyk Chopin.

L’Ente Luglio Musicale

Quella del Luglio Musicale Trapanese è una storia piena di intraprendenza, di coraggio e di orgoglio ma anche la storia di un visionario che, senza soldi, in pochi anni, fu capace di trasformare la villa comunale di una cittadina di provincia in uno dei più prestigiosi teatri all’aperto d’Italia. Fondato nel 1948 dal Maestro Giovanni De Santis, l’Ente Luglio è, oggi, una istituzione internazionale che opera nel settore dei teatri lirici, svolgendo un’ampia attività di formazione musicale anche nelle scuole. Il 26 novembre 2003 con Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Luglio Musicale Trapanese è stato riconosciuto “Teatro di Tradizione”.

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