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Cultura

Catania, intervista a Giuseppe Nobile del Dakoky Modern Japanese Cousin. Da domani corso con Jefferson Silva

Redazione

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Intervista a Giuseppe Nobile, proprietario Dakoky Modern Japanese Cuisine.

Il Dakoky Modern Japanese Cuisine di Catania ospiterà il 23 febbraio ore 21.00 un corso avanzato il campione del mondo di Sushi Jefferson Silva vincitore a Tokyo del titolo mondiale di miglior chef della cucina giapponese

Abbiamo fatto una chiacchierata con il Dott. Giuseppe Nobile titolare di Dakoky Modern Japanese Cuisine di Catania e Siracusa.

Giuseppe come è nata l’idea di creare un ristorante di sushi prima a Siracusa e poi a Catania?

“Piacere della buona tavola, voglia di conoscenza e scoperta di mondi nuovi”: in realtà è stata una folgorazione, una sorta di amore a prima vista, a causa dei miei studi, sono laureato in scienze e tecnologie alimentari, ebbi subito a che fare con essenze e materie diverse dalle nostre e così ho iniziato a viaggiare in direzione Giappone per conoscerle meglio ed imparare a trattarle.

Prima apertura a Siracusa e poi a Catania come mai?

La mia famiglia è di origine siracusana ed all’inizio mi sono scommesso proprio lì a casa mia, ma da subito ho percepito la necessità di aprire anche a Catania dove era fortissima la richiesta di un locale del genere che mettesse al centro la qualità e la cultura giapponese.

A proposito della famiglia di provenienza anche questo ha giocato un ruolo fondamentale perché molte materie prime, su tutte l’olio, sono prodotte da voi in prima persona e questo è garanzia di qualità.

Assolutamente si! Da sempre abbiamo grande attenzione per l’altissima qualità dei prodotti, ci tengo molto a sottolineare che la storia della mia famiglia da sempre nel campo delle aziende agricole e la preparazione e la competenza stanno alla base del nostro lavoro, mi piace dire che io non sono solo un imprenditore ma principalmente un innamorato di questa professione e di questa cultura nell’interesse primario di chi viene a mangiare nei miei locali.

In questi giorni al Dakoky di Catania ci sarà il campione del mondo di sushi chef Tom: cosa accadrà?

Quella con chef Tom è una collaborazione continua…ormai da tanti anni scambiamo idee, progetti, spesso e volentieri facciamo cose insieme il nostro è uno scambio continuo e presto attueremo un grande progetto che ci vedrà protagonisti, quindi ora che si è laureato campione del mondo ci piaceva tanto averlo ancora una volta con noi per organizzare un corso avanzato per tutti gli appassionati Siciliani. Saranno due giorni intensi nei quali scopriremo molte cose nuove, scambieremo emozioni e mangeremo benissimo!

Il Dakoky è l’unica scuola di master sakè sommelier del sud Italia e lei è l’unico master sake sommelier siciliano.

Si, un titolo che mi è costato tanti sacrifici, sono stato per 2 mesi in Giappone a lavorare nelle “sakagura” le cantine giapponesi dove si produce il sake e questo mi ha permesso di acquisire competenze e conoscenze che oggi insegno proprio qui dove organizzo corsi di sake sommelier per il sud Italia.

Siete l’unico locale siciliano ad essere associato ad una scuola giapponese cosa significa?

Siamo associati alla Nagoya Sushi School questo ci permette di gemellare i nostri cuochi in uno straordinario scambio culturale e culinario che ci permette di condividere esperienze, piatti e idee.

Qualità, scelta di materie prime di altissimo livello, una grande cantina con oltre 200 etichette di vino e 100 di sake, locali accoglienti e personale altamente qualificato: qual è il segreto del successo di Dakoky?

L’amore! L’amore per questa professione, per le materie prime, per i nostri clienti! Solo lo studio, la competenza, i continui viaggi e la voglia di fare nuove scoperte ci permette di essere sempre al top dell’offerta e di dare ai nostri clienti prima di tutto un viaggio emozionale nel mondo giapponese!

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Cultura

Santo Stefano Quisquina da Comunita’ HONOS 2024 a candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa

Laura Liistro

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SANTO STEFANO QUISQUINA

Tra le pieghe morbide dei Monti Sicani, dove i profili delle colline si inseguono come onde di terra e il vento porta con sé l’eco di antichi mestieri, Santo Stefano Quisquina affida al proprio paesaggio la narrazione di un’identità collettiva che ancora oggi resiste, si rinnova e dialoga con il mondo contemporaneo.

È da questo intreccio di natura, memoria e comunità che nasce la candidatura al Premio Nazionale del Paesaggio, promosso dal Ministero della Cultura nel solco della Convenzione Europea del Paesaggio. Il paese, immerso in un ambiente che alterna boschi, pascoli e antiche vie di transumanza, conserva un tessuto umano fatto di gesti lenti e consapevoli: il lavoro dei pastori all’alba, il ritorno dei contadini lungo i terreni terrazzati, le donne anziane che raccontano proverbi legati alle stagioni. Qui il paesaggio non è solo sfondo: è protagonista, compagno quotidiano, matrice culturale che continua a modellare comportamenti, relazioni e linguaggi.

La candidatura si inserisce dunque in una visione ampia, che considera il territorio come eredità viva. Negli ultimi anni Santo Stefano Quisquina ha promosso pratiche di tutela e progetti di valorizzazione che hanno dato nuovo senso a luoghi storici e spazi rurali, mettendo al centro la sostenibilità, la partecipazione e la continuità delle tradizioni. La comunità ha fatto del proprio legame con la terra un principio guida, trasformando antichi saperi in strumenti contemporanei di gestione e cura.

Il dossier presentato — un documento che unisce rigore tecnico e profondità culturale — raccoglie questa lunga relazione tra gli abitanti e il territorio. Le descrizioni del paesaggio sono punteggiate da fotografie, mappe, testimonianze orali e racconti che restituiscono un mosaico complesso e affascinante: la Quisquina come luogo di incontro tra storia e natura, ma anche come spazio affettivo in cui ciascuno riconosce un frammento della propria identità.
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Francesco Cacciatore (nella foto) e dall’assessore al Turismo Anna Chillura, ha espresso profonda gratitudine a chi ha contribuito in modo volontario alla redazione del documento.

La Prof.ssa V. Scavone e le architette E. Lo Sardo, D. Toscano e J. Moscatello hanno intrecciato competenze tecniche e sensibilità territoriale, mentre la Consigliera Comunale Lucia Leto Barone e numerosi cittadini hanno offerto conoscenze, memorie e tempo, trasformando la candidatura in un vero progetto collettivo. L’esito del concorso sarà noto nei prossimi mesi. Tuttavia, per Santo Stefano Quisquina, il senso profondo di questo percorso è già evidente: la consapevolezza di abitare un paesaggio non solo da ammirare, ma da raccontare, custodire e tramandare. In un’epoca di cambiamenti rapidi, il paese rinnova così il suo impegno nel riconoscere il territorio come patrimonio culturale vissuto, luogo di appartenenza e promessa di futuro.

E così, da Comunità Honos capace di prendersi cura del proprio patrimonio umano e ambientale, Santo Stefano Quisquina approda oggi alla scena europea come esempio maturo e luminoso di un territorio che ha saputo trasformare la propria identità in valore condiviso.

Laura Liistro

Foto di Francesco Cacciatore

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Cultura

Le “sgrappolatrici” di Pantelleria sul Tg Sicilia in un servizio di Laura Spanò – V I D E O

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C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e le tre Marie a raccontare Pantelleria nell’operazione dello sgrappolamento

Le preziose e stupende “sgrappolatrici” tornano sotto i riflettori.
Laura Spanò, attenta e sensibile giornalista del Tg Sicilia, ha intercettato una nostra pubblicazione relativa al lavoro delle donne pantesche anche nel campo della vendemmia e della vinificazione. Meglio ancora nella produzione del passito.

Il certosino lavoro, che contribuisce alla produzione di una delle eccellenze eno-gastronomiche dell’isola, non è passato inosservato e così le signore delle contrade di Khamma e Tracino tornano a raccontare il loro compito. Si tratta di una miscela fatta di pazienza, sapienza e amicizia.
C’erano Rosa, Anna, Anita, Lina e tre Marie a tessere l’antica usanza dello sgrappolamento degli acini di zibibbo appassiti.

La Spanò, nel suo mirabile lavoro dedicato a Pantelleria, racconta le fasi di una agricoltura eroica che non ha tempo nè prezzo.

Il servizio

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Cultura

Pantelleria, al via la Novena dell’Immacolata. Calendario completo delle celebrazioni

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La Chiesa Matrice di Pantelleria ha reso noto il calendario delle messe e celebrazioni religiose in prossimità dell’Immacolata Concezione.

NOVENA DELL’IMMACOLATA DAL 29 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE

  • Madonna della Pace (Tracino) novena segue S. Messa – durante tutta la novena dalle ore 16:30 alle 17:00 disponibilità dei sacerdoti per le confessioni
  • San Gaetano (Scauri) novena segue S. Messa SS.Salvatore novena segue S. Messa – orari vedi nello schema eguente:

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