Economia
CaroSingle: quanto costa essere single in Italia?

In Italia, il numero di persone sole sta crescendo costantemente, raggiungendo un totale di oltre 8.360.000 individui single, che rappresentano il 14% dell’intera popolazione del Paese. Questo dato evidenzia un significativo incremento rispetto al 2012, quando erano registrate 7.433.000 persone sole.
Tendenza in crescita dei single in Italia
La tendenza delle persone single sta diventando sempre più rilevante nella società italiana, con un aumento considerevole di coloro che hanno scelto di vivere da soli, includendo single, separati e vedovi mai risposatisi. Questa situazione può essere influenzata da diversi fattori, tra cui cambiamenti sociali, economici e culturali, che hanno portato molte persone a preferire una vita indipendente e autonoma.
L’aumento delle persone sole ha anche un impatto significativo sul piano economico, con un peso maggiore delle spese per coloro che vivono da soli rispetto alle coppie che dividono equamente le spese. Le regioni del nord-ovest e dell’Italia centrale presentano le percentuali più elevate di persone sole, mentre nel Sud la percentuale si attesta al 29,9%. Questa distribuzione geografica evidenzia differenze regionali nelle scelte di vita e nei modelli familiari.
I dati risultati dall’analisi
L’analisi dei dati svolta da MoneyFarm evidenzia che la maggioranza dei single ha un’età inferiore ai 65 anni, indicando che molti giovani adulti hanno deciso di intraprendere una vita indipendente e di non formare una famiglia tradizionale. Tuttavia, vi è anche una significativa percentuale di persone sopra i 65 anni che hanno scelto di vivere da sole, inclusi i vedovi, con prevalenza tra le donne over 65 anni.
Essere single in Italia comporta un costo maggiore rispetto alle coppie, con voci di spesa come abitazione, utenze e generi alimentari che pesano di più sul bilancio mensile dei single rispetto alle coppie che dividono le spese. Inoltre, Moneyfarm ha evidenziato che la convivenza con un partner permette di risparmiare maggiormente, con il risparmio che aumenta con la durata della convivenza.
Tra i single sotto i 45 anni, l’11% è composto da uomini soli, quasi il doppio rispetto alle donne sole, che costituiscono il 6% della categoria. Ma dopo i 65 anni il rapporto si inverte, con il 5% di nubili e il 3% di celibi. Questo dato suggerisce che la maggior parte delle persone sole in Italia è costituita da individui relativamente giovani, che hanno deciso di vivere senza una relazione di coppia.
Essere single ha un costo
La crescita delle persone sole in Italia evidenzia una tendenza sociale in continua evoluzione. I dati forniti da Moneyfarm gettano luce sui costi aggiuntivi che i single devono affrontare e possono aiutare coloro che vivono da soli a prendere decisioni più consapevoli per gestire al meglio il proprio budget.
Essere single in Italia comporta un costo maggiore rispetto alle coppie. La spesa media mensile di un single si aggira sui 1.796 euro, mentre una coppia che divide le spese spende 2.451 euro, generando una differenza di 571 euro al mese a sfavore dei single.
Diverse voci di spesa risultano maggiormente influenzate dal vivere da soli. L’abitazione e le forniture di energia elettrica e gas rappresentano una spesa superiore di 338 euro al mese rispetto alle coppie, mentre i mobili e i servizi per la casa risultano più costosi del 66%, con un sovrapprezzo di 36 euro al mese. I generi alimentari mostrano una differenza del 29%, con una spesa in più di 68 euro al mese rispetto alle coppie.
A questo punto non resta che chiederci: come evolverà il trend dei single in Italia nei prossimi anni? Cosa potrebbe influenzare ulteriormente questa tendenza? Potrebbero emergere nuovi modelli di convivenza o soluzioni abitative innovative per ridurre i costi per i single e favorire una maggiore indipendenza economica?
Ambiente
Bonus condizionatori 2025: tutte le novità da sapere per risparmiare sull’acquisto

Il bonus condizionatori sarà attivo anche per il 2025, rappresentando una concreta opportunità di risparmio per famiglie e imprese. Si tratta di un’agevolazione fiscale pensata per incentivare l’acquisto di impianti ad alta efficienza energetica, con detrazioni che possono arrivare fino al 65%. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio come funziona il bonus, chi può richiederlo e quali interventi rientrano nel perimetro degli incentivi. Una guida completa per orientarsi tra regole, requisiti e tipologie di interventi ammessi.
Come funziona il bonus condizionatori 2025: requisiti e percentuali di detrazione
Il bonus condizionatori 2025 si configura come una detrazione fiscale sull’IRPEF, legata a specifici interventi di riqualificazione energetica o di ristrutturazione edilizia. Le percentuali variano in base alla tipologia di lavoro effettuato: si va dal 50% al 65% a seconda che l’acquisto dell’impianto sia associato a un intervento edilizio oppure a un semplice miglioramento dell’efficienza energetica. Il contributo può essere richiesto anche senza ristrutturazione, purché si sostituisca un vecchio impianto con uno più efficiente.
Nel dettaglio, si può accedere al bonus tramite tre vie:
Bonus ristrutturazione (50%)
Ecobonus (65%)
Bonus mobili ed elettrodomestici (50%)
È fondamentale che l’impianto acquistato sia a pompa di calore e in classe energetica almeno A+. La detrazione viene spalmata su dieci anni e può coprire anche le spese di installazione e smaltimento del vecchio impianto. Un’attenta lettura della bolletta può aiutare a valutare meglio l’incidenza dei consumi e il reale impatto del nuovo impianto.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è la modalità di pagamento: per ottenere il bonus è necessario utilizzare strumenti tracciabili come bonifico parlante, carta di credito o bancomat. Infine, bisogna conservare tutta la documentazione, incluse le fatture e le ricevute di pagamento, per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il bonus è accessibile sia ai proprietari che agli affittuari dell’immobile, a patto che sostengano direttamente le spese.
Chi può beneficiare del bonus: soggetti ammessi e condizioni da rispettare
Il bonus condizionatori 2025 è rivolto a una platea ampia di beneficiari, purché in possesso dei requisiti previsti. Possono accedere all’agevolazione i proprietari di immobili, gli inquilini, i comodatari e anche i familiari conviventi, a patto che sostengano le spese e risultino intestatari dei pagamenti. L’importante è che l’intervento riguardi immobili già esistenti: non sono ammessi nuovi fabbricati.
Nel caso del bonus mobili, ad esempio, è necessario che l’intervento sia legato a una ristrutturazione iniziata non prima del 1° gennaio dell’anno precedente. Per accedere all’ecobonus, invece, è richiesto che l’impianto acquistato migliori l’efficienza energetica complessiva dell’immobile. Sono incluse anche le seconde case e gli immobili a uso promiscuo, ma con alcune limitazioni sulla detrazione massima.
Tra le condizioni più importanti da rispettare vi è la corretta esecuzione dei lavori e l’invio della comunicazione all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) entro 90 giorni dalla fine degli interventi. Tale comunicazione è obbligatoria per tutte le installazioni che rientrano nell’ecobonus e consente di monitorare i benefici ambientali ottenuti.
Non è invece richiesta per il bonus ristrutturazione.
Il limite massimo di spesa cambia in base al tipo di bonus:
96.000 euro per la ristrutturazione edilizia
30.000 euro per l’ecobonus
5.000 euro per il bonus mobili
Questi tetti devono essere rispettati per ogni unità abitativa e per ciascun contribuente, anche nel caso di più interventi nell’arco dell’anno.
Interventi ammessi e come ottenere il bonus passo dopo passo
Tra gli interventi ammessi al bonus condizionatori 2025 rientrano non solo l’acquisto di nuovi impianti, ma anche la sostituzione di vecchi sistemi con tecnologie più efficienti, come le pompe di calore a basso consumo. È possibile installare sia impianti monosplit che multisplit, a condizione che migliorino la classe energetica dell’immobile. Sono compresi anche gli impianti dotati di tecnologia inverter, che consente un risparmio energetico significativo.
Per ottenere il bonus è necessario seguire una serie di passaggi precisi:
Scegliere un impianto conforme alle specifiche tecniche richieste
Conservare preventivi, fatture e ricevute di pagamento
Effettuare il pagamento con strumenti tracciabili
Trasmettere la documentazione all’ENEA (se richiesto)
Indicare la detrazione nella dichiarazione dei redditi
Ogni bonus prevede tempi e modalità specifiche. Ad esempio, per il bonus mobili è sufficiente che l’acquisto del condizionatore sia successivo alla data di inizio lavori di ristrutturazione e che rientri tra gli arredi funzionali. Per l’ecobonus, invece, la documentazione tecnica assume un ruolo centrale: può essere richiesta la relazione asseverata di un tecnico abilitato che certifichi il miglioramento energetico.
Inoltre, nel 2025 non è più prevista l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito, almeno per i bonus ordinari. Questo significa che il rimborso sarà erogato esclusivamente sotto forma di detrazione IRPEF nei dieci anni successivi alla spesa sostenuta. Una scelta che favorisce la trasparenza fiscale, ma richiede al contribuente una maggiore disponibilità economica iniziale. In questa fase, valutare anche la possibilità di un cambio fornitore luce e gas può incidere positivamente sui costi complessivi delle utenze domestiche. Rimane dunque essenziale pianificare correttamente l’intervento, valutando con attenzione sia i costi che i tempi.
Per approfondire ulteriormente il tema del risparmio energetico, è consigliabile informarsi su strategie e tecnologie applicabili anche oltre il bonus condizionatori.
Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/bonus-condizionatori-2025-tutte-le-novita-da-sapere/
Economia
Siccità, ristori per l’apicoltura in pagamento. Barbagallo: «Aumentato budget iniziale»

Via libera al pagamento dei ristori agli apicoltori siciliani per recuperare parte dei danni subiti dal calo della produzione nel 2024, a causa della grave situazione di siccità. Gli uffici dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, in seguito all’istruttoria delle domande, hanno ammesso al finanziamento 372 istanze di apicoltori che hanno fornito prova dei requisiti richiesti, tra i quali l’iscrizione all’anagrafe apistica nazionale. In questi giorni verrà erogato il contributo, ripartendo il budget complessivo di 1,5 milioni di euro in base al numero di arnie. Il bando, pubblicato a dicembre 2024, aveva una dotazione iniziale di 784 mila euro, successivamente integrata con ulteriori 716 mila euro in sede di assestamento di bilancio.
«Il governo Schifani – sottolinea l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo – è al fianco degli apicoltori siciliani che hanno subito danni a causa della siccità. Abbiamo incrementato i fondi inizialmente a disposizione, consapevoli di quanto, in questa fase, fosse importante dare un aiuto concreto a imprenditori e lavoratori, una boccata d’ossigeno per l’intero comparto».
Economia
Pantelleria, affittasi locale commerciale in Via Arciprete D’Aietti. I dettagli

Affittasi locale commerciale e direzionale di mq 70 sito in via Arciprete D’Aietti n. 28 ex Agesp
L’immobile è composto da 3 ampi vani, antibagno e bagno.
Per informazioni più dettagliate, se interessati, rivolgersi presso lo studio Valenza Florinda in via Arciprete D’Aietti 30 tel. 0923838886 – 3404567695
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