Economia
Caro Auto: crescita vertiginosa dei prezzi del 13% negli ultimi 2 anni

Gli aumenti dei prezzi delle auto, che raggiungono fino al 13% in soli 2 anni, stanno creando difficoltà sul mercato, influenzato dalla crisi di approvvigionamento dei componenti e dall’aumento dei costi dell’energia.
Prezzi delle auto alle stelle: cosa sta succedendo?
Il mercato dell’auto sta vivendo un periodo ricco di difficoltà, innescato 3 anni fa dalla pandemia del Covid-19. Le catene di approvvigionamento dei componenti sono entrate in crisi, causando ritardi nelle fabbriche e nelle consegne. A questo si è aggiunta la guerra in Ucraina e la conseguente aumento del prezzo del gas, che ha portato a un aumento dell’inflazione e delle tariffe dell’energia, con inevitabili ripercussioni sui prezzi delle auto nuove, in costante crescita.
Per comprendere meglio la situazione attuale, Assoutenti ha condotto uno studio che mette a confronto i listini praticati dalle case automobilistiche. Nel corso di dieci anni, il prezzo medio per acquistare un’auto nuova in Italia è arrivato a 26.000 euro, con un incremento del 44,4% in 10 anni. A marzo, secondo gli ultimi dati Istat, si è osservato un incremento del +6,1% nei prezzi delle auto nuove rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Anche il mercato dell’usato è stato influenzato da questa situazione complessa. L’allarme per i lunghi tempi di attesa per le auto ordinate è stato lanciato da diversi portatori di interesse in Italia; in alcuni casi, l’attesa ha superato i 12 mesi. Di conseguenza, molte persone si stanno orientando verso il mercato dell’usato per acquistare o sostituire un’auto. A causa di questa crescente domanda, i prezzi delle auto usate hanno subito un’impennata, registrando un aumento medio del 24% nel 2022. Federcarrozzieri (associazioni dei carrozzieri italiani) sostiene che questa tendenza non si sia invertita e nei primi tre mesi del 2023 l’aumento dei prezzi ha sfiorato il 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
13% in più in 24 mesi: i prezzi di listino a confronto
Secondo Assoutenti, facendo un confronto tra i prezzi di listino di Aprile 2021 con Aprile 2023, si possono evincere questi incrementi dei prezzi per diverse auto:
Da questo breve confronto, si evince come l’incremento dei prezzi delle auto più utilizzate nel panorama europeo, sia aumentato in misura variabile sebbene si tratti sempre di una variazione di migliaia di euro.
Cosa dicono i connsumatori? Il 50% degli italiani sono scoraggiati
L’Osservatorio Auto di Findomestic ha rilevato che nonostante l’aumento dei costi, la maggioranza degli automobilisti italiani (68%) non vuole rinunciare all’auto. Questo è anche dovuto al fatto che l’Italia non risulta avere una rete di trasporti alternativi ben sviluppata in tutte le zone. Infatti, il 45% considera le autovetture indispensabili per gli spostamenti quotidiani, mentre il 40% la utilizza anche per viaggi e tempo libero. Tuttavia, tra i dati più interessanti è stato osservato che metà degli intervistati teme di non potersi permettere un’auto nuova e lamenta costi sempre più elevati. Inoltre, il 55% degli automobilisti italiani reputa i costi di gestione dell’auto elevati, in linea con la media internazionale. La principale causa di preoccupazione sono i costi della benzina, diesel e gpl., ma circa il 70% degli intervistati ha adottato strategie per ridurne l’impatto economico. Per quanto riguarda gli spostamenti quotidiani, il 45% degli italiani non rinuncia mai all’auto, mentre circa la metà utilizza anche mezzi pubblici o mezzi a due ruote.
Tuttavia, l’Italia è uno dei paesi con il minor utilizzo del car sharing a livello mondiale. Per i weekend e le vacanze, il 38% degli italiani usa sempre l’auto, mentre altri paesi come la Francia e la Germania ne fanno un uso più frequente (circa 50% ciascuno). Cina, Messico, Spagna e Turchia hanno invece valori di gran lunga inferiori raggiungendo anche il 18% per la Cina.
Economia
Borghi marinari, un milione di euro per interventi di recupero e valorizzazione

Contributi a fondo perduto per interventi di restauro e riqualificazione di edifici, porti, spazi pubblici e altre aree legate alla pesca
È questo l’obiettivo dell’avviso da un milione di euro pubblicato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.
«Questa iniziativa – dichiara l’assessore Luca Sammartino – rappresenta un’opportunità importante per stimolare lo sviluppo sostenibile delle piccole comunità costiere siciliane. L’obiettivo è quello di preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale legato ai borghi marinari della Sicilia, rafforzando la loro identità e promuovendo un turismo sostenibile. Gli interventi proposti dovranno contribuire alla creazione di percorsi culturali, strutture turistiche, musei, aree espositive e spazi di fruizione dedicati sia alla pesca che alle tradizioni artigianali locali: una grande occasione per la nostra Isola».
Ogni progetto può ricevere un contributo massimo di 250 mila euro, che coprirà fino al cento per cento dei costi, permettendo così di mettere in atto iniziative di grande valore per la conservazione e la promozione dei borghi marinari. Possono presentare la propria candidatura Comuni, enti pubblici, Gal della pesca, associazioni culturali e soggetti privati senza scopo di lucro che sono già attivi nel settore e che possiedono beni riconosciuti nel Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari (Reimar).
La partecipazione è aperta anche in forma associata, favorendo così la collaborazione tra enti pubblici e privati per interventi di maggiore impatto. Le proposte dovranno essere presentate entro il 3 novembre prossimo. Le richieste vanno inviate tramite Pec all’indirizzo dipartimento.pesca@certmail.regione.sicilia.it.
Per maggiori dettagli è possibile consultare l’avviso a questo link.
Economia
“Non si dice più fallito”: dalla Legge “Salvasuicidi” ad oggi. Domani Incontro nazionale a Mazara del Vallo

Sabato 11 ottobre, al CineTeatro Rivoli, la II edizione del convegno “Il ruolo del Codice della Crisi nel rilancio dell’economia italiana”
Per la seconda volta Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, si trasformerà in un luogo di confronto tra alti rappresentanti del mondo delle istituzioni, magistrati, avvocati, professionisti e accademici per affrontare un tema cruciale per la sopravvivenza delle aziende e per la vita degli stessi imprenditori che, grazie alle nuove normative, conosciute con il termine giornalistico di “Legge salvasuicidi”, non devono più subire il peso di sentirsi chiamare “falliti”. Sabato 11 ottobre, dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:30, il CineTeatro Rivoli accoglierà la II edizione del convegno “Il ruolo del Codice della Crisi nel rilancio dell’economia italiana”, un evento fortemente voluto e organizzato dall’avvocato Antonio Giulio Alagna e dal dottor Salvatore Castiglione e moderato dalla giornalista Licia Raimondi.
Accreditato per il rilascio di crediti formativi presso gli ordini professionali degli avvocati di Marsala, dei consulenti del lavoro di Trapani e dei commercialisti ed esperti contabili di Marsala e Trapani, l’evento si avvale della partecipazione della confederazione datoriale FederTerziario, della collaborazione de Il Sole 24 Ore come media partner ed è patrocinato dall’assessorato regionale siciliano alle Attività Produttive. Info e contatti: 0923 1893837.
Il commento dell’assessore Edy Tamajo
«Il Codice della Crisi – ha commentato l’assessore Edy Tamajo – è uno strumento strategico per sostenere e rilanciare le imprese. Presso l’assessorato è attiva una commissione per il contrasto alla crisi d’impresa, che presiedo, e che vede insieme ordini professionali, Inps, Abi, Agenzia delle Entrate e altri soggetti qualificati. Lavoriamo su temi come la composizione negoziata, studi e proposte concrete a supporto del tessuto produttivo. Il convegno di Mazara dimostra quanto sia importante il dialogo tra istituzioni e professionisti per rafforzare la competitività della nostra economia».
I relatori “Il ruolo del Codice della Crisi nel rilancio dell’economia italiana”
Ad aprire i lavori saranno i saluti istituzionali del presidente del Tribunale di Marsala, Alfonso Malato, dell’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo, del presidente del Libero Consorzio di Trapani e sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, insieme a figure di rilievo come Eraldo Minella, direttore generale Servizi professionali e formazione Il Sole 24 Ore, l’avvocato Emanuela D’Aversa di FederTerziario, l’avvocato Giuseppe Spada, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Marsala, Salvatore Miceli, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Trapani, e Ignazio Urso, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Marsala.
La prospettiva giuridica sarà affidata, tra gli altri, proprio all’avvocato Antonio Giulio Alagna, al procuratore della Repubblica di Gela, Salvatore Vella, al presidente della sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, Enzo Agate, a Francesco Paolo Pizzo, coordinatore della sezione civile del Tribunale di Marsala e all’avvocato Salvatore Russo, presidente della commissione per la Composizione negoziata della crisi della Regione Campania. Spiccano inoltre i contributi di figure come il vice segretario generale di Unioncamere, Sandro Pettinato, di Giannicola Rocca, gestore della crisi d’impresa e di Roberto Eduardo, presidente degli organismi di Composizione Crisi Sovraindebitamento – Rete Italia Presidium Debitores.
Il convegno accoglierà anche il contributo di autorevoli accademici ed esperti di livello nazionale: il professore Giulio Andreani dello studio legale Gianni & Origoni – Il Sole 24 Ore, il professore Alessandro Danovi dell’Università di Bergamo e Bocconi, commissario straordinario del gruppo Ilva, il professore Gianpaolo Basile dell’Universitas Mercatorum e La Sapienza, già advisor presso la commissione Regi del Parlamento Europeo, il professore Andrea Panizza dell’Università di Ferrara e del Piemonte Orientale, il professore Marcello Pollio, dell’Università UniPegaso, presidente Commissione Studi e Risanamento d’Impresa CNDCEC, il professore Ciro Lenti, esperto di composizione della crisi da sovraindebitamento e Alessandro Turchi dell’Università di Bergamo.
Economia
Bonus bebè, pubblicata graduatoria prima semestralità. Due mamme di Pantelleria

Bonus figlio ottobre/dicembre 2024 – gennaio/marzo2025
Ammontano a 600 mila euro i fondi che la Regione Siciliana ha messo a disposizione per il pagamento del bonus bebè relativo alla prima semestralità. L’elenco dei 600 beneficiari, che percepiranno il contributo economico di mille euro, è stato pubblicato dall’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali. Le somme verranno erogate ai Comuni che avevano trasmesso le richieste e che dovranno, a loro volta, occuparsi di effettuare i pagamenti alle famiglie in graduatoria. Il primo semestre riguarda i figli nati dal primo ottobre 2024 al 31 marzo 2025.
«Il bonus bebè – dichiara l’assessore Nuccia Albano – rappresenta un aiuto concreto per alleviare le spese iniziali legate alla nascita, offrendo alle famiglie più in difficoltà un supporto economico che può fare davvero la differenza. Crediamo che investire nelle famiglie significhi investire nel futuro della nostra comunità, favorendo la crescita, il benessere e la serenità dei nostri cittadini più giovani. Continueremo a lavorare affinché queste misure siano sempre più efficaci e accessibili, promuovendo politiche sociali che mettano al centro la famiglia come pilastro della società».
Il bonus è destinato ai neo-genitori residenti in Sicilia al momento del parto o dell’adozione o a chi esercita la patria potestà, a fronte di un Isee fino a 10.140 euro, corrispondente al limite massimo previsto per l’assegno di inclusione da parte del ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Il secondo elenco di ammessi al contributo avrà scadenza al 31 dicembre e riguarderà i nati del secondo e terzo trimestre di quest’anno, ovvero dal primo aprile al 30 settembre.
Riparto somme per Pantelleria
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