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Economia

Cannizzaro e Candido (RC): “In Sicilia situazione produttiva, economica e sociale non positiva”

Redazione

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BASTA TRIONFALISMO IN ECONOMIA. IN SICILIA LA SITUAZIONE PRODUTTIVA, ECONOMICA E SOCIALE NON E’ AFFATTO POSITIVA

Appare evidente che le forze padronali siano lusingate dalle politiche, fin qui perseguite, dalle destre politiche in Italia e in Sicilia.  

Appare, infatti, evidente che in chiave utilitaristica si consolidi tra destre politiche e parti datoriali una sorta di “cartello” economico-politico che potremmo definire chiaramente di classe.

Una linea di politica economica quella perseguita anche dall’attuale Governo regionale che se finisce per favorire le aziende medio-grandi danneggia, sia direttamente sia indirettamente, larghe fasce della società e della popolazione siciliana, comprese le piccole attività economiche.

Tutto ciò avviene, è bene non dimenticarlo, in una fase in cui, dopo la improvvida scelta di intervenire sull’erogazione del reddito di cittadinanza, l’allarme sociale cresce visto che i Governi centrale e nazionale non hanno saputo e/o voluto aggredire in modo connesso le emergenze sociali isolane quali la povertà, la mancanza di lavoro e di equità nel lavoro e nel reddito.

Tralasciando, per un momento, poi, le diverse responsabilità del Governo centrale e guardando, piuttosto, alle politiche dell’Esecutivo regionale appare evidente che le pratica economiche di governo quali “Ripresa Sicilia”, i Distretti produttivi o il piano di “Fare impresa“ hanno distribuito, citiamo i dati riportati dal Presidente Schifani, un miliardo di euro per circa 20.000 aziende. Gli effetti diretti e indiretti come possono e come debbono essere valutati dalla società siciliana?

Se il Presidente Schifani enfatizza la crescita economica in atto noi, più cautamente, questa crescita così diffusa, generalizzata e riscontrabile, non la intravediamo.

È colpa nostra?

Potrebbe anche essere e tuttavia è sempre lo stesso Presidente Schifani a dover ammettere che malgrado questo ingente flusso di denaro pubblico verso le aziende in Sicilia la crisi fa sentire ancora i suoi effetti.

Viene lecito pensare che forse il Governo regionale confonda il sostegno alle aziende specie alle medio-grandi con un’equilibrata crescita socio-economica. I due dati, oggi, sembrano, infatti, non essere sovrapponibili e anzi essere in contrasto.

L’entusiasmo palesato in merito, poi, dalla dirigenza di Sicindustria è comprensibile solo in un’ottica di parte e partigiana, dato che offre ”ossigeno” a molte aziende loro associate, senza tuttavia immaginare una politica complessiva di sviluppo e di ricadute positive a lungo termine sui territori.

Questo ottimismo di parte lascia comunque intendere, nelle dichiarazioni rilasciate, che le aziende, in Sicilia come altrove, si attendano ulteriori risorse aggiuntive finendo per fare “impresa” e profitti solamente approfittando del cordone ombelicale del Pubblico, reciso il quale finisce anche l’attività economica.

Tuttavia, se da una parte questi incentivi economici possono fungere da stimolo, dall’altra non hanno poco o nessun effetto nel calmierare e/o controllare certe dinamiche economiche speculative come, ad esempio, quella legata al rialzo dei prezzi delle risorse energetiche e petrolifere. Il rischio, infatti, è che la ricchezza si concentri sempre di più in poche mani (nella regione più diseguale d’Italia) e che a pagare i costi dell’inflazione galoppante siano i cittadini sempre più vessati dal rialzo dei prezzi, a partire da quelli dei generi alimentari, dell’energia e delle tariffe.

E allora chiediamo, anche a chi milita nel fronte liberista, è davvero giustificabile alla luce delle difficili condizioni economiche e sociali della stragrande maggioranza della popolazione, l’entusiasmo al limite del trionfalismo espresso dal Presidente della Regione Sicilia?

 

Nicola Candido – Segretario regionale della Sicilia

Fabio Cannizzaro – Responsabile Organizzazione Segreteria regionale

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Ambiente

Pantelleria, nuovo Consiglio Comunale su: incendi e bilancio

Direttore

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Il 24 settembre dalle ore 12, si terrà Consiglio Comunale sui seguenti punti all’ordine del giorno

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Economia

Apicoltura, Regione dà il via libera a bando da oltre un milione e trecentomila euro

Matteo Ferrandes

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Formazione, scambi di buone pratiche, lotta a parassiti e malattie, prevenzione delle avversità climatiche, ripopolamento del patrimonio apistico, acquisto di sciami. Sono questi alcuni degli obiettivi del bando “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele” per la Campagna apistica 2025-2026, pubblicato dall’assessorato dell’Agricoltura. Si tratta di un finanziamento europeo (fondo Feaga) e statale, che l’Ue e il Ministero dell’agricoltura assegnano annualmente alle Regioni per sostenere gli investimenti sulla produzione, la commercializzazione del miele e per incrementare i livelli produttivi.
Nel dettaglio, l’azione A del bando, rivolto agli apicoltori e alle organizzazioni del settore, riguarda i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi, anche tramite la creazione di reti.

L’azione B, invece, è relativa agli ivestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e ad altre iniziative più specifiche come la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi; la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell’uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico nell’Unione, incluso l’allevamento delle api e la razionalizzazione della transumanza; l’acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware e software) per il miglioramento qualitativo e la valorizzazione delle produzioni dell’alveare destinate al commercio. 

Infine, l’azione F si concentra sulla promozione, comunicazione e commercializzazione, e sulle attività del mercato, con particolare attenzione al tema della sensibilizzazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura.
Il bando é consultabile a questo link
 
 
In copertina Denny Almanza noto apicultore di Pantelleria

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Economia

Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Marilu Giacalone

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Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.

«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».

Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it. 
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo

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