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Salute

Caltanissetta, successo per congresso su gestione trauma chirurgico

Marilu Giacalone

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Congresso nazionale sulla gestione del trauma di interesse chirurgico, si conclude il secondo appuntamento con aule gremite e grandi apprezzamenti da parte dei partecipanti

Presidenti Giovanni Di Lorenzo, dirigente medico di Chirurgia generale e direttore Unità operative dipartimentale (Uod) a valenza aziendale “Coordinamento sale operatorie” del presidio ospedaliero S. Elia-Asp2 Caltanissetta e Giovanni Ciaccio, direttore Unità operativa complessa (Uoc) Chirurgia generale del presidio ospedaliero S. Elia-Asp2 Caltanissetta

“Obiettivo trauma, obiettivo raggiunto” dicono i presidenti

Ha chiuso i battenti il secondo appuntamento con il congresso nazionale sulla gestione del trauma dal titolo “Gestione integrata del trauma maggiore, dalla scena dell’evento alla cura definitiva”, organizzato da Giovanni Di Lorenzo, dirigente medico di Chirurgia generale e direttore dell’Unità operativa dipartimentale (Uod) a valenza aziendale “Coordinamento sale operatorie” del presidio ospedaliero S. Elia-Asp2 Caltanissetta e Giovanni Ciaccio, direttore Unità operativa complessa (Uoc) Chirurgia generale del presidio ospedaliero S. Elia-Asp2 Caltanissetta; presidenti del congresso.

Nella meravigliosa location dell’ex convento dei padri riformati di Petralia Sottana più di duecento presenze tra gli attori che ruotano attorno all’evento traumatico come operatori socio sanitari (oss), infermieri, specializzandi, chirurghi, anestesisti e uditori.

La prima giornata del convegno è stata dedicata alla sessione infermieristica mentre la seconda a quella medica che rispettivamente hanno contato 110 e 70 iscritti; 90 le faculty; al tavolo si sono avvicendati più di trenta relatori dei quali quindici provenienti dalle più importanti realtà chirurgiche di tutta Italia. Numerosa anche la partecipazione degli sponsor che hanno creduto nella realtà formativa siciliana con ben 27 aziende presenti.

Petralia Sottana, scelta per il secondo appuntamento dopo il congresso svoltosi a Caltanissetta lo scorso anno, gremita di “ospiti” che, grazie all’organizzazione del convegno a livello nazionale, hanno potuto conoscere e apprezzare la bellezza dei luoghi; ricordiamo che la cittadina madonita è uno dei borghi più belli d’Italia. Individuare un paese situato nel cuore delle Madonie come location dell’importante appuntamento formativo è stata strategica per due ordini di motivi, Petralia Sottana è meta di turismo per la sua bellezza naturale e ha un ospedale di base mentre l’obiettivo è quello di eguagliare un ospedale di piccole dimensioni con un hub di secondo livello, dove insistono tutte le discipline che consentono la gestione dell’evento trauma. La sfida, invece, è quella di uniformare l’approccio al paziente politraumatizzato, alla sua stabilizzazione e poi, naturalmente, alla centralizzazione nei presidi ospedalieri di secondo livello. Infine, la “mission” è quella di dare continuità nella cura e negli interventi.

Intense le due giornate dedicate alla formazione e all’informazione sulla materia “evento trauma”, con un pubblico attento e coinvolto. Ma… il congresso non ha rappresentato solo studio e abnegazione per la professione ma anche momenti di convivialità grazie agli appuntamenti dedicati all’arte, con la presenza della sand artist Stefania Bruno, al cibo e alle tradizioni del luogo. Momenti che hanno riscosso il plauso dei presenti. Grazie all’associazione ballo pantomima della cordella di Petralia Sottana puro divertimento e tradizione e con il pastore Franco Bellina, accompagnato dai fratelli Gianforte, gli astanti hanno potuto osservare come nasce uno dei formaggi tipici siciliani, la ricotta, e assaggiare la sua prelibatezza che, grazie all’acqua della cittadina madonita che sgorga pura dalla sorgente, ha un sapore ineguagliabile.

Tra le due giornate la cerimonia inaugurale alla quale erano presenti le autorità civili, militari e religiose e i presidenti delle sigle partner del congresso a livello regionale e nazionale; i rappresentanti delle Asp di Caltanissetta e Palermo, rispettivamente Benedetto Trobia e Giuseppe Profeta e il saluto dell’assessora alla Sanità della Regione siciliana, che ha patrocinato l’evento, Giovanna Volo.

Inoltre, le lectio magistralis di importanti esponenti del settore chirurgico come Marco Scatizzi, direttore dell’Unità complessa di Chirurgia generale dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze e presidente nazionale di Acoi; Giovanni Dapri, direttore del centro di Chirurgia mini-invasiva generale e oncologica dell’Humanitas Gavazzeni di Bergamo, del regista palermitano Pasquale Scimeca e di Pierluigi Marini direttore Uoc Chirurgia generale d’Urgenza e delle Nuove tecnologie dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma e past president Acoi.

Ancora, la proiezione del video della simulazione congiunta dell’Asp2 Caltanissetta e dell’Asp6 Palermo del 118 tenutosi lo scorso 30 maggio all’interno del Madonie in Salus nonché il video dedicato alla presentazione del congresso e alla sua bellissima location che ha emozionato tutti i presenti con voce narrante dell’attrice di teatro romana Daniela Vancheri.

<<Dare e riportare in centri periferici informazione e formazione affinché il chirurgo generale, anche se non inserito in un trauma center, possa affrontare l’evento traumatico nel migliore dei modi anche e soprattutto nella fase iniziale che consiste nella stabilizzazione del paziente>>, spiegano i presidenti.

<<Due giornate che sono state davvero un successo con più di duecento partecipanti, tra iscritti e non iscritti. Due giornate con i più importanti rappresentanti delle categorie interessate sia dal punto di vista infermieristico che strettamente chirurgico con la presenza dei più grandi chirurghi d’Italia. Abbiamo arricchito e abbellito con il folklore e l’enogastronomia. La prossima settimana pubblicheremo la registrazione della diretta streaming su tutti i canali social per tutti coloro che volessero prendere visione di ciò di cui si è discusso al congresso che ha visto interventi di altissimo valore formativo e informativo>>, afferma Giovanni Di Lorenzo.

Per gli interessati i canali social sono la pagina Facebook obiettivo trauma e il sito www.obiettivotrauma.it

<<I lavori si sono susseguiti in maniera egregia e sono molto soddisfatto sia delle attività pre congressuali, congressuali e collaterali come quelle dedicate ai momenti strettamente legati alla conoscenza dei luoghi. Si è discusso di trauma come evento nel territorio e della procedura di intervento. Il percorso, l’evoluzione, la storia e la prognosi del paziente dipendono dalle prime ore se non dai primi minuti>>, conclude Giovanni Ciaccio.

 

La due giorni ha visto il patrocinio dell’ Associazione italiana degli infermieri di camera operatoria (Aico), Società italiana di chirurgia d’urgenza e del trauma (Sicut), Surgical training academy forum (Staf), Asp2 Caltanissetta, Asp6 Palermo, Comune di Caltanissetta e di Petralia Sottana e Regione siciliana, assessorato alla Sanità.

Salute

Sanità, Giuliano (UGL): “OSS, figura confinata in un angolo. Non esistono lavoratori di serie B, la politica deve intervenire”

Giovanni Di Micco

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“E’ passato del tempo da quando, era il 2021, la senatrice Paola Boldrini cercò attraverso un DDL di far ottenere agli OSS quei diritti e quella dignità ancora oggi negati. Non essendo schiavi di alcun pregiudizio politico salutammo con soddisfazione quello che immaginavamo potesse essere l’inizio di un cammino che portasse alla luce, garantendo definizione e valorizzazione del ruolo che prevedesse anche una formazione continua e di alta qualità, una figura essenziale ed insostituibile della piramide della sanità italiana.  Tante buone intenzioni, si parlava anche della possibilità di dichiarare usurante la professione, a cui però non è stato dato alcun riscontro. Così che ad oggi la figura dell’operatore sociosanitario rimane confinata in un angolo, quasi dimenticata, senza ottenere i riconoscimenti, giuridici e materiali, che sarebbero dovuti.  Anzi con la creazione della figura dell’assistente infermiere, su cui confermiamo la nostra assoluta contrarietà, si è data una violenta spallata a quella crescita professionale che da tempo viene giustamente reclamata dalla categoria. Così, oggi, gli emolumenti degli OSS continuano a non garantire loro una vita dignitosa a fronte di carichi di lavoro spesso insostenibili cui si sommano da tempo aggressioni fisiche e verbali che sono tra le cause scatenanti dei sempre maggiori casi di burn-out. Discutere di un futuro migliore della sanità italiana rimane una missione impossibile se si continueranno ad avere lavoratori di serie B, messi al margine del sistema. Per questo chiediamo alla politica di intervenire per riprendere il filo di quanto la senatrice Boldrini aveva pensato. Per garantire agli oss di uscire dal limbo reclamando quella dignità che meritano” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.

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Salute

Pantelleria e Egadi nella telemedicina dell’ASP di Trapani con Tunisia, progetto da 900mila euro

Redazione

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L’UE finanzia un progetto di telemedicina dell’Asp Trapani con la #Tunisia. E’ stato infatti approvato dal Dipartimento regionale della Programmazione il progetto di cooperazione, con capofila l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Interreg VI-A Next Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina, denominato “TÉLÉ-MÉD-ISOLÉS – Services innovants de télémédecine a impact euroméditerranéen pour les sujets en conditions d’isolement”.

Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità”, a impatto #euromediterraneo, a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia, sfruttando le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, e riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.

Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è pari a 907 mila euro, per un biennio di attività.

Sei i partner: tre italiani, ASP Trapani (capofila), Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e Consorzio Sisifo, e tre tunisini, DACIMA Consulting, Association pour l’Education sanitarie en Médicine d’urgence e ABSHORE Tunisie. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata il prossimo 5 maggio.

I partner tunisini individueranno di contro le località del territorio caratterizzate da difficoltà di accesso in cui implementare il progetto, aventi come target di riferimento i pazienti affetti da malattie croniche, con particolare riferimento al #diabete mellito. Il diabete comporta anche costi molto elevati: il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata è assorbita dalla popolazione diabetica

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Salute

Prevenzione neonatale, presentato in ARS disegno di legge per diagnosi su immunodeficienze primitive

Direttore

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E’ stato presentato disegno di legge a firma di Giuseppe Pace, capogruppo di Democrazia Cristiana presso l’ARS, su  “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle immunodeficienze primitive”.

Lo scopo di tale atto è quello di inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) lo screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce delle immunodeficienze primitive.
Tali malattie sarebbero tanto rare quanto gravissime con possibili conseguenze fatali. La diagnosi precoce potrebbe evitare tutto ciò.

In buona sostanza diagnosticare un sistema immunitario carente può rappresentare un salvavita per il neonato.

Il disegno di legge farebbe realizzare un Centro di coordinamento per gli screening neonatali dedicato alle immunodeficienze primitive,  presso i presìdi ospedalieri dotati di Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica.
In questo modo anche lo stile di vita del neonato migliorerebbe, evitandone la migrazione sanitaria, per viaggi della speranza.

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