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Cultura

Bottiglie d’oro: le etichette italiane premiate al DiVino Festival di Castelbuono

Redazione

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Bottiglie d'oro: le etichette italiane premiate al DiVino Festival

Castelbuono (PA) Si è conclusa con un successo strepitoso l’edizione 2024 a fine giugno del DiVino Festival, un evento che ha celebrato l’eccellenza enologica italiana

Una giuria ha decretato i vincitori di numerosi premi, premiando le cantine che si sono distinte per qualità, innovazione e passione.

I grandi vincitori

La categoria “Miglior Rosso” ha visto trionfare il Barolo della Cantina Marchesi di Barolo, seguito dal Faro della Cantina Verzera e dal Merlot della Cantina Arini. Tra i bianchi, il Grillo delle Cantine Patrì si è aggiudicato l’oro, mentre l’argento è andato al Gewurztraminer di Baron Longo e il bronzo al Silene della Cantina Terre del Levriero.

Nel mondo degli spumanti, il Limited Edition della Cantina Fontanafredda ha conquistato il primo posto, seguito da Suaaltezza 650 della Cantina Lombardo e da Shalai della Cantina Vinisola.

Premi speciali e menzioni

Oltre ai premi per le diverse categorie, il DiVino Festival ha riconosciuto l’eccellenza in altre aree. La Cantina Fazio si è aggiudicata il premio per il miglior packaging, mentre la Cantina Carlo Pellegrino ha ricevuto il riconoscimento per la migliore etichetta con il suo Marsala Revolution. La Cantina Salvatore Tamburello è stata premiata come cantina etica.

Un premio speciale è stato assegnato alla Cantina Nuzzella come cantina emergente con il suo Etna Rosso. Inoltre, sono state assegnate menzioni speciali “Gusto Divino Gold Taste” a Rosematte (Cantina Casematte), Saro (Cantina Rudinì), Bouquet (Cantina Rapitalà), Isolina (Cantina Sassotondo) e Cerasuolo di Vittoria (Azienda Agricola Micaela Noto).

Infine, la giuria ha voluto premiare l’ottimo rapporto qualità-prezzo di alcune etichette, assegnando la menzione speciale “Gusto Divino Top qualità prezzo” a Riserva (Cantina Bruchicello), Grillo (Cantina Giglio), Utru (Cantina Candido), B.E.F.E. (Cantina Marino) e Marì (Cantina Maniscà).

Un successo che guarda al futuro

Il DiVino Festival si conferma un appuntamento imperdibile per gli appassionati del vino, un’occasione per scoprire le eccellenze enologiche italiane e per valorizzare il territorio. L’edizione 2024 ha dimostrato ancora una volta la vitalità e la dinamicità del settore, con cantine che investono in qualità, innovazione e sostenibilità.

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Cultura

La Luna del Castoro che ha illuminato Pantelleria ieri sera

Direttore

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La luna più splendente del 2025

Ha fatto giusto in tempo la Superluna di novembre, ad apparire e sedurre esseri umani, animali e terrazzamenti agricoli dell’isola. 
Solo ieri sera era così visibile e vicina da avere l’impressione di poterla accarezzare e domani il maltempo torna ad investire la Sicilia e molto probabilmente anche Pantelleria.
L’autore ineguagliabile della foto, lo stimato astrofilo Leonardo Puleo, ha fatto omaggio i nostri elettori di questa immagine spettacolare, dando da esperto quale è il nome del nostro satellite: la Luna del Castoro.
Il fotografo dell’universo, con il suo occhio abile e sensibile ha realizzato la sua ennesima opera d’arte, dimostrando ancora una volta il suo talento.

Luna Piena del Castoro, che per l’occasione sarà anche una Superluna è stata la più grande e luminosa dell’intero anno, perché aveva raggiunto la distanza minima in assoluto dalla Terra, il perigeo.

Perchè si chiama Luna del Castoro

Il nome è da ricondursi, come spesso accada, alla tradizione dei nativi americani, ma in questo caso anche all’epoca del commercio delle pellicce in epoca coloniale. I grandi e simpatici roditori, in questo periodo dell’anno costruiscono le tane per rifugiarvisi durante la stagione fredda.
In questo modo diventavano facili prede sia dei nativi americani sia dei commercianti di pelli.

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Cultura

La Sicilia premiata a Roma: 24 Chef insigniti del Collare Cocorum

Barbara Conti

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A Roma la cerimonia dell’onorificenza della Federazione Italiana Cuochi che celebra 25 anni di dedizione all’Arte Culinaria

Ventiquattro chef siciliani premiati a Roma dalla Federazione Italiana Cuochi per 25 anni di eccellenza gastronomica

 Roma, 3 novembre 2025 — Il prestigioso Teatro Ghione ha ospitato la cerimonia di consegna dei Collari Collegium Cocorum, una delle più alte onorificenze conferite dalla Federazione Italiana Cuochi (FIC). Questo riconoscimento celebra gli chef che da oltre 25 anni si dedicano con passione all’Arte Culinaria, mantenendo viva la tradizione e il prestigio della cucina italiana.

Un tributo alla Sicilia gastronomica

Quest’anno, la Sicilia ha brillato con orgoglio: 24 chef siciliani, tutti membri dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani, sono stati insigniti del Collare Cocorum 2025. Un riconoscimento che premia non solo la longevità professionale, ma anche l’impegno quotidiano nel custodire e innovare la cultura gastronomica dell’isola.
Per ottenere il Collegium Cocorum bisogna essere iscritti alla Federazione Italiana Cuochi in maniera continuativa negli ultimi cinque anni ed essere ultra 45enni.
I collari vengono assegnati, da quindici anni a questa parte, in genere ogni biennio, come riconoscimento di carriera e dedizione alla professione.

I premiati per provincia:

Agrigento (8): Abruzzo Calogero, Andrei Andreaa Loredana, D’Aleo Maurizio Alfredo, Butticè Giovanni, Moscato Giuseppe, Marino Concetta, Di Maggio Rosaria, Falsone Pino
Catania (1): Favara Giuseppe
Enna (3): La Monica Salvatore Angelo, Boschetto Veruska, Unbriaco Rosario Sebastiano
Palermo (5): Di Sclafani Giovanna, Pellitteri Liborio, Sacco Massimiliano, Antico Paolo, Laudicina Valentina
Trapani (7): Simonte Bartolomeo, Pace Rocco, Abrignani Angela, Adamo Andrea, Mineo Antonio, Bonomo Francesco, Lorito Vito Salvatore

Una cerimonia solenne e sentita

La consegna dei Collari è stata accompagnata da momenti di grande emozione, alla presenza di chef, professionisti e rappresentanti della FIC provenienti da tutta Italia. Il riconoscimento, ispirato alla tradizione romana imperiale, è conferito dal Consiglio dei Collari del Collegium Cocorum e rappresenta un simbolo di dedizione, maestria e rispetto per la cucina italiana.

Dietro le quinte del gusto

Questa cerimonia è un tributo a chi lavora spesso lontano dai riflettori, ma è protagonista indiscusso della cultura gastronomica italiana. Gli chef premiati incarnano l’essenza della cucina siciliana: passione, autenticità e profondo legame con il territorio.

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Cultura

“Io che nasco immaginaria”, presentazione del libro della stilista Chiara Boni all’atelier di Valentina Costanzo a Palermo

Redazione

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Cinquant’anni di moda, una storia di forza, amicizia e coraggio, dedicata a tutte le donne che sanno fare squadra

La stilista Chiara Boni sarà protagonista del nuovo appuntamento della rubrica “Donne, incontri e confronti”, che si svolgerà all’atelier espositivo della designer Valentina Costanzo, in via Petrarca 35, a Palermo, sabato 8 novembre dalle ore 17.30.

La celebre stilista fiorentina, nonché cavaliere del lavoro, costumista e personaggio tv, presenterà la sua autobiografia “Io che nasco immaginaria”, che intreccia vita privata, carriera internazionale e le grandi trasformazioni del costume. Ad intervistare l’autrice sarà la scrittrice Francesca Maccani, pluripremiata autrice di Donne dell’Acqua Santa. Ospiti Margherita Tomasello, presidente di Terziario Donna di Confcommercio, Gigi Vinci, trend setter, Sara Nicosia, modella negli Anni ‘90. Seguirà un momento conviviale con aperitivo. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per informazioni 3297874484.

La storia di “Io che nasco immaginaria”

Dalla Firenze ribelle, dove nasce all’inizio degli anni Settanta con la griffe “You Tarzan me Jane”, alla Milano degli anni ’80, fino al successo della sua iconica collezione La Petite Robe, di abiti stretch eleganti ma pratici per viaggiare perché ripiegabili in una bustina, che hanno conquistato le passerelle di New York e l’America.

“Io che nasco immaginaria”, autobiografia di più di cinquant’anni di moda di Chiara Boni, curata dal critico Daniela Fedi ed edito da Baldini+Castoldi, è un racconto appassionato di una storia di forza, amicizia e coraggio, dedicata a tutte le donne che sanno fare squadra. Un viaggio intimo e potente tra moda, passioni e crescita femminile.
Un’emozionante scalata nella montagna di ricordi della stilista che si snoda parallelamente al racconto di un’Italia che cresce e cambia nelle vicissitudini politiche, negli scontri generazionali, nella trasformazione dei costumi.

Donne, incontri e confronti all’atelier Valentina Costanzo

La rubrica
“Donne, incontri e confronti” è stata ideata dall’eclettica imprenditrice e designer nel mondo del gioiello, Valentina Costanzo, per unire arte, cultura e design, prevede momenti con autori, stilisti e personalità del territorio per creare occasioni di dialogo all’interno di un ambiente creativo e inclusivo. Iniziata lo scorso anno, ha visto la partecipazione dello scrittore Danilo Sacco edito da Feltrinelli, della stessa Maccani e degli stilisti siciliani trapiantati a Milano Giovanni Luca Lo Paro e Stefano Angarano, di JLAdore Couture, con le loro borse d’autore ispirate al Gattopardo. “Come designer, – spiega Valentina Costanzo – appartengo al mondo artistico e traggo ispirazione da qualsiasi cosa, da un libro, da un quadro, per questo ho trasformato il mio atelier in un piccolo centro di scambio culturale per mettere in connessione la gente. L’ho sempre immaginato così, abbinando l’arte orafa, il design e la creatività alla cultura”.

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