Cultura
Bilancio molto positivo per la “Simana dû Sicilianu” Celebrata in tutto il mondo. Rese note 7 regole per scrivere bene in siciliano
Lo scorso 7 aprile si è conclusa la “Simana dû Sicilianu”, cominciata il 31 marzo. Quest’iniziativa è stata proposta da Nick Panzarella, un siculo-americano di seconda generazione che ha messo su un gruppo di persone e un sito internet per dare corpo all’idea. La “Simana” è stata promossa da diverse associazioni di tutto il mondo tra le quali le 18 che fanno parte dell’AUCLIS (Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana). L’intento era quello di promuovere l’uso della lingua siciliana anche in quei contesti dove la usiamo poco o niente, promuoverne il suo studio e il suo uso sui social. I protagonisti della “Simana” sono state le singole persone che hanno voluto aderire all’iniziativa, modificando per l’occasione i loro comportamenti linguistici e dedicando un po’ di tempo a studiare il siciliano. «Il bilancio che faccio di questa Simana, che si è celebrata quest’anno per la prima volta – dice Nick Panzarella – è molto positivo, forse oltre ogni aspettativa. Numerosi siciliani, in Sicilia e all’estero, vi hanno aderito; pure alcune testate giornalistiche, alcuni personaggi pubblici e influencer hanno voluto celebrarla ed anche promuoverla». Durante questa settimana alcuni siciliani si sono cimentati, spesso per la prima volta, col siciliano scritto, pubblicando sui social post nella lingua dell’Isola. Per loro non è stato facile e i dubbi e gli errori sono stati tanti ma lo spirito della settimana era: “parlare male in siciliano è sempre meglio di non parlarlo affatto”.
A conclusione di questa iniziativa, le due organizzazioni che si occupano esclusivamente di lingua siciliana, la Cademia Siciliana e l’Accademia della Lingua Siciliana, convengono su 7 importanti regole da far arrivare a tutti coloro i quali volessero scrivere correttamente in siciliano. Li elenchiamo a seguire:
1. Il rotacismo, cioè la trasformazione del suono della D intervocalica o a inizio di parola in R, fenomeno che avviene in molte parti di Sicilia ma non dovunque, non si evidenzia nello scritto dove lasceremo la D etimologica. Esempi: diri e non riri; dumani e non rumani.
2. In siciliano la B e la G (e, in alcune zone anche la R e la D) in inizio di parola si pronunciano sempre doppie ma non evidenzieremo nella scrittura tale fenomeno della lingua parlata; per cui scriveremo Bonu (e non Bbonu), Gebbia (e non Ggebbia), Rota (e non Rrota), Dui (e non Ddui)
3. Ogni qualvolta la parte iniziale di una parola, venendo a contatto nel parlato con la parte finale di quella che la precede, cambia di suono, tale cambiamento non viene evidenziato nella scrittura; pertanto scriveremo tri cani (e non tri ccani), tri jorna (e non tri gghiorna), un jornu (e non un gnornu)
4. Quando vogliamo scrivere un termine nella sua forma abbreviata (ove esistesse), mettiamo l’apostrofo ad indicare la caduta di parte del termine intero: su’ = sunnu; ‘ccattari = accattari; se la forma intera non è più usata da nessuna parte, allora non c’è bisogno di mettere l’apostrofo: gnuranti (anziché ‘gnuranti)
5. In alcune zone e in alcuni casi la R che precede un’altra consonante viene pronunciata I (‘vocalizzazione’), in altre zone scompare e, in entrambi i casi, la consonante che segue viene pronunciata doppia; questi fenomeni del parlato non saranno considerati nella scrittura, dove rispetteremo l’etimologia, per cui scriveremo, ad esempio, portu e non pottu o puoittu
6. In alcune zone della Sicilia esiste la dittongazione metafonetica o quella incondizionata; nessuna di esse trova riscontro nella scrittura per cui scriveremo fora e non fuora, bonu e non buonu, buanu o buenu.
7. Tranne i monosillabi, nessuna parola in siciliano termina per O o E, a meno che non siano accentate.
Cultura
C’è un nuovo parroco a Pantelleria: don Easu Kuzhanthai
Non abbiamo molte notizie e quel poco che sappiamo lo apprendiamo da un post della Chiesa Forania di Pantelleria, ma la cosa certa è che abbiamo un nuovo Parroco Don Easu Kuzhanthai Magimaidoss.
Ha studiato Teologia Morale presso l’Università Alfonsiana di Roma negli anni 2010-2012
Diversi luoghi di ministero:
Mumbai 9 anni
Goa: 3 anni
Kolar Gold Field: 4 anni
Tamil Nadu: 2 anni.
Adesso, con questo Natale inizierà il suo percorso tra la comunità pantesca.
In attesa di conoscerlo personalmente, auguriamo un ben venuto a Don Easu sulla nostra isola e un . Natale in pace e serenità
Cultura
Domani a Pantelleria arriva Atlas: non c’è Natale senza Cometa
19 dicembre si potrà fare l’avvistamento di Atlas la cometa interstellare. Ecco a che ora
Un regalo natalizio per gli appassionati di astronomia e chiunque apprezzi rivolgere lo sguarda alla volta celeste, apprezzandone i misteri e l’immensità.
Domani, venerdì 19 dicembre, sarà il momento del passaggio della cometa interstellare 3I/ATLAS, che raggiungerà la minima distanza dalla Terra. La notizia straordinaria sta nel fatto che la cometa è nata al di fuori del nostro Sistema Solare. E’ stata scoperta l’1 luglio dai telescopi del progetto ATLAS in Cile, 3I/ATLAS ed è il terzo oggetto interstellare mai osservato nel nostro Sistema Solare, dopo 1I/‘Oumuamua nel 2017 e la cometa 2I/Borisov nel 2019.
Il passaggio si compirà a circa 270 milioni di chilometri dalla Terra, quasi il doppio della distanza che separa il nostro pianeta dal Sole. Studiando la traiettoria si è compreso che attraverserà il nostro quartiere cosmico e proseguirà il suo viaggio nello spazio interstellare, per non fare più ritorno.
Pantelleria osservatorio astronomico indiscusso
Da quanto appreso, per l’avvistamento basterà anche con un normale binocolo, certo in condizioni meteo favorevoli e scegliendo luoghi lontani dalle luci artificiali, cosa che a Pantelleria è molto facile.
La sera dopo il tramonto, dunque, si potrà assistere al fenomeno.

Infatti, nell’elenco delle località migliori per vivere l’esperienza è proprio Pantelleria, dopo 
Come osservatorio naturale, così viene descritta la Perla Nera del Mediterraneo:
“Lontana dalle luci della terraferma, Pantelleria è uno dei luoghi italiani con il cielo notturno più scuro. Il mare tutt’intorno riduce drasticamente l’inquinamento luminoso e nelle notti serene la volta celeste appare profonda e tridimensionale. Osservare una cometa interstellare da un’isola vulcanica nel cuore del Mediterraneo aggiunge una dimensione quasi primordiale all’esperienza.” (Priscilla Piazza – Si viaggia).
Tutte le immagini sono opera dell’astrofilo sofisticato pantesco, Leonardo Puleo, che con grande generosità condivide con noi le proprie piccole ma incredibili opere e noi gliene siamo sempre grati. Da anni il nostro osservatore svolge attività di osservazione che poi mette a disposizione di tutti, attraverso foto ben spiegate nei dettagli. Il suo contributo alla conoscenza dell’isola è grande, anche attraverso l’osservazione di un cielo straordinario e, ai tempi odierni, di raro reperimento. Insieme alle narrazioni brillanti, leggere e accattivanti del professor Sergio Minoli, illustre e onnisciente personaggio di cultura, ha creato sipari sull’osservazione del cielo di grande fascino ed interesse.
E con la foto della nebulosa Anima (che se si osserva bene assomiglia ad un feto umano) nella costellazione Casssiopea, auguriamo ai nostri lettori una buona visione della Cometa Atos

Attualità
Pantelleria – Chiusura Castello, due coppie di sposi risarcite perchè costrette a cambiare location celebrazione matrimonio
La chiusura del Castello medievale resta un atto mal digerito per l’intera comunità pantesca, che si domanda se vi sia una strada per acquisirne la proprietà.
Intanto, sull’Albo Pretorio del Comune si legge:
Premesso
“che nel mese di ottobre si sarebbero dovuti celebrare due matrimoni civili presso il
Castello Barbacane di Pantelleria, giusta prenotazione avvenuta all’atto delle pubblicazioni di
matrimonio avvenute nei mesi di maggio e giugno;
che in data 31/07/2025 la struttura del Castello Barbacane è stata chiusa, a seguito di un sopralluogo
del Demanio Regionale, che ne ha disposto l’immediata indisponibilità per eventi privati, inclusi i
matrimoni civili;
che alla data della comunicazione della chiusura del Castello le due coppie di sposi avevano già
provveduto alla stampa delle partecipazioni di nozze, riportanti come luogo della cerimonia proprio
il Castello di Pantelleria, così come si evince dalla note prot. 22582 e 22586 del 22/09/2025,
sostenendo delle spese inutili rispettivamente di € 425,00 e di € 200,00;
che, a causa del cambio location per la celebrazione dei due matrimoni civili, le coppie di sposi
hanno dovuto predisporre nuovamente le partecipazioni di matrimonio indicando il nuovo luogo di
celebrazione e sostenendo ulteriori spese non previste;
che nelle suddette note ricevute le coppie di sposi chiedono il rimborso totale delle spese sostenute
per la stampa delle pubblicazioni con l’errata indicazione del luogo di celebrazione individuato nel
Castello Barbacane, ammontanti come sopra indicato rispettivamente in € 425,00 ed € 200,00, per
un totale complessivo di € 625,00;
considerato che questa Amministrazione Comunale si è subito prodigata per collaborare con le
coppie di sposi nella ricerca di una nuova location per la celebrazione dei due matrimoni civili,
consapevoli che un cambio location all’ultimo minuto crea non poche difficoltà nell’organizzazione
dell’evento;
che è indubbio il danno causato ai cittadini interessati, anche se non dovuto a volontà diretta di
questo Ente, che non può non riconoscere il ristoro, pur se parziale, stante che è mancata agli
interessati una location di prestigio quale è quella del Castello di Pantelleria;
che per tale ulteriore danno non è stato richiesto alcun ristoro e pertanto si ritiene conveniente per
l’Ente riconoscere quanto richiesto, che tra l’altro risulta essere debitamente documentato;
che pertanto si ritiene opportuno rimborsare a tutti gli interessati le spese sostenute con un
contributo una tantum rispettivamente di € 425,00 e di € 200,00, così come specificato nelle
richieste suddette e allegate alla presente proposta…”.
Questi sono solo due degli molteplici eventi importanti saltati per la chiusura repentina, inattesa e impensabile, del Castello. Ma diciamo che ci può stare, se si sono ravvisati crolli della struttura tali da intervenire con simili provvedimenti. L’incolumità e la sicurezza della popolazione è al primo posto.
Infatti, questo articolo vuole essere un mero spunto, una occasione per tornare a parlare del Forte, affinchè si faccia il possibile e quanto prima per riappropriarci di una nostra proprietà, con tutti gli oneri e onori. Il maniero medievale soggiace sul nostro suolo da secoli e secoli e rappresenta un fiore all’occhiello della nostra cultura, della nostra ricca storia.
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