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Bari, presentato calendario 2023 della Guardia Costiera. Video

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Nella serata di ieri, presso il foyer del Teatro Petruzzelli di Bari, è stato presentato in anteprima nazionale il nuovo Calendario 2023 della Guardia Costiera, realizzato con gli scatti del fotografo Fabrizio Villa.

Una collaborazione, quella tra la Guardia Costiera e Fabrizio Villa, rinnovatasi per questo 2023, dando vita ai 12 scatti d’autore che, per la terza volta, accompagneranno gli italiani alla scoperta del nuovo anno al fianco delle donne e degli uomini del Corpo, nella suggestiva dimensione del bianco e nero, che coinvolge l’osservatore senza il bisogno di particolari effetti, né di artifizi tecnici.

Moderato dal giornalista RAI Filippo Gaudenzi, l’evento si è aperto con il saluto del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone: “Abbiamo scelto Bari e la Puglia, per la Presentazione del nostro Calendario 2023, perché qui è rappresentata tutta la marittimità: i porti, la pesca, il diporto, le attività industriali… Qui in Puglia c’è tutto quello che è il mare, ed è per noi un posto ideale nel quale sono rappresentate tutte le funzioni, le attività e le professionalità del Corpo; professionalità che ritroveremo nel bellissimo Calendario in bianco e nero realizzato dal fotografo Fabrizio Villa”.

A seguire, il Capo Ufficio Comunicazione del Comando Generale, il Capitano di Vascello Cosimo Nicastro, invitato sul palco dal dott. Gaudenzi, ha illustrato il progetto e le scelte editoriali che hanno dato vita al Calendario 2023: “Il calendario rappresenta un prodotto che si rinnova nella tradizione, in grado quest’anno di unire, in 12 scatti, lo sguardo di un’eccellenza della fotografia italiana alla testimonianza di altrettanti professionisti della comunicazione, per raccontare la professionalità e l’impegno delle donne e gli uomini del Corpo al servizio degli altri”.

Infatti, 12 professionisti della comunicazione – giornalisti, conduttori televisivi, scrittori e sceneggiatori – hanno aderito al progetto: Tonia Cartolano, Marco Buticchi, Giulio Golia, Alberto Luca Recchi, Marco Ludovico, Annachiara Valle, Filippo Gaudenzi,Pra Luigi Contu, Fiorenza Sarzanini, Donatella Bianchi, Sigfrido Ranucci, Salvatore De Mola. Ognuno di loro, attraverso un proprio pensiero, ha dato voce ad una delle 12 foto, traducendo in parole le emozioni suscitate dalle immagini del calendario, che anche quest’anno si arricchisce della collaborazione con l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato e con l’Unicef, che destinerà i proventi del Calendario per sostenere il progetto “Scuole di plastica in Costa d’Avorio”, al fine di garantire il diritto all’istruzione di ogni bambino.

Alle parole del Comandante Nicastro hanno fatto eco quelle di Villa: “Nel realizzare questi scatti – ha affermato – mi sono lasciato ispirare dalle tante professionalità della Guardia Costiera, cercando di dare forma, espressione e significato al lavoro quotidiano di donne e uomini che si spendono per tutti noi cittadini”.

L’evento è poi proseguito con la proiezione del video di presentazione del Calendario 2023, con le foto che si sono susseguite, accompagnate dal commento interpretato dalle suggestive voci di Luca Ward e Carla Razzi. Un momento, questo, che ha introdotto l’avvicendarsi sul palco delle figure professionali della Guardia Costiera che hanno raccontato un aneddoto legato alla propria esperienza professionale, dando così concretezza e vissuto agli scatti del calendario.

A margine della Presentazione, in un intervento a sorpresa, è salito sul palco anche il Campione europeo dei pesi medi di pugilato, il Sottocapo Matteo Signani. A lui – esempio di professionalità e amore per lo sport – è andato il ringraziamento del Comandante Generale, con una video-sintesi dell’incontro che lo ha portato alla vittoria del Titolo Europeo, proiettato attraverso la tecnica del “video mapping”, una particolare forma di realtà aumentata.

A concludere il suggestivo evento, l’intervento in diretta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sen. Matteo Salvini: “Ci tenevo al 41esimo giorno dal giuramento ad essere moralmente presente alla Presentazione del Calendario. Sono ben felice e orgoglioso di presentare qualcosa che rappresenta 11.000 donne e uomini per i quali sono e sarò a totale disposizione. Donne e uomini dei cui valori sarò custode e portavoce geloso. Conto di visitare tutte le sedi della Guardia Costiera dislocate lungo il nostro straordinario stivale, perché la Guardia Costiera è tanto di più di quello che si conosce. E in manovra di bilancio c’è il mio impegno nel cercare di ottenere lo stanziamento di maggiori risorse al fine di avere nuove professionalità e assunzioni per il Corpo. Grazie a tutte le donne e gli uomini della Guardia Costiera!”.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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TRAPANI: IN AUTO CON COCAINA PURISSIMA. ARRESTATO DAI CARABINIERI PREGIUDICATO TRAPANESE

Redazione

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I Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno arrestato un pregiudicato trapanese di 27
anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’uomo, fermato alla guida del proprio veicolo ad un posto di blocco, veniva sottoposto a
perquisizione personale e veicolare all’esito della quale i militari rinvenivano e
sottoponevano a sequestro circa 200 gr. di cocaina.
All’esito dell’udienza di convalida l’uomo è stato ristretto presso il carcere di Trapani.

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Cultura

San Guglielmo Cuffitella da Scicli e il miracolo del raviolo

Barbara Conti

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San Guglielmo Cuffitella da Scicli e il miracolo del raviolo

ScicliSan Guglielmo Cuffitella da Scicli e il miracolo del raviolo, arrivano dalla cucina del Sudest

Che la storia della pasta sia stata scritta anche in Sicilia, è oramai fuori discussione, in Sicilia a Scicli, nel ragusano, si festeggia il Santo del raviolo

Oltre ad aver dato i natali agli spaghetti (che si producono a Trabia, PA- da prima che Marco Polo li portasse in Italia), in Sicilia c’è anche il Patrono della pasta.
A Scicli il 4 Aprile si festeggia San Guglielmo Cuffitella, conosciuto anche per il Miracolo dei Ravioli. Poiché tale data cade in genere durante la Quaresima o nella Settimana Santa, la data della festa è stata fissata nel venerdì successivo alla Domenica in Albis, quest’anno venerdì 12 aprile.

Scicli è una città barocca del Val di Noto, che sorge nella parte sudorientale della Sicilia, in una vallata incastonata fra tre colline a circa 25 km da Ragusa. Nominata Patrimonio UNESCO nel 2002 è una tappa obbligatoria per chi visita il sud est della Sicilia che vanta due Patroni con ben due feste differenti: San Guglielmo e la Madonna delle Milizie

A Scicli, nota negli ultimi venti anni ai più, per il legame con Montalbano, si venera Cuffitedda, vissuto nel 1300 e beatificato da Papa Paolo III nel 1537: San Guglielmo il santo della Pasta o dei Ravioli.
All’eremita vissuto a Scicli nel Trecento, viene attribuito il miracolo che trasformò un ripieno di segatura di un piatto di ravioli in buonissima ricotta. Anche Scicli quindi entra a far parte nella storia della pasta, lo sostiene anche  il giornalista ragusano Carlo Ottaviano, autore di “Pasta in tavola”

San Guglielmo ScicliGuglielmo da Scicli e il miracolo dei ravioli

Guglielmo Buccheri,  Guglielmo Cuffitella ma anche noto come Guglielmo da Noto, Guglielmo eremita o Guglielmo di Scicli, fu un religioso che condusse vita eremitica. Fatto beato dalla chiesa cattolica, visse da eremita nella cittadina, dove morì il 4 aprile del 1404.
Passò alla gloria del cielo il 4 aprile 1404, un venerdì Santo e fu beatificato il 9 aprile 1537 da Papa Paolo III.

Tanti sono i miracoli che si attribuiscono al Beato Guglielmo, sia in vita ma anche dopo la sua morte, come attestati negli atti del processo di beatificazione. Tra i miracoli che gli vengono attribuiti c’è anche quello che chiama in causa un raviolo, anzi per essere precisi, il ripieno di un raviolo.

Guglielmo di Scicli, la storia
Guglielmo, discendente dalla nobile famiglia Buccheri, fu scudiero del re di Sicilia Federico II che difese dall’attacco di un cinghiale durante una battuta di caccia, restandone ferito alla gamba destra. Secondo la sua biografia, diventò eremita in seguito ad una visione di Sant’Agata.
Ebbe in regalo dal re un cavallo e del denaro, che cedette a un povero mendicante in cambio dei suoi vestiti e di una “cuffitedda“: da qui il nome con il quale era conosciuto, “Guglielmo Cuffitedda”.

Ritiratosi in eremitaggio presso Noto, fu raggiunto da Corrado Confalonieri, che proveniva da Piacenza e divenne successivamente patrono di Noto. In seguito all’apparizione della Madonna, si ritirò a Scicli presso la chiesetta di Santa Maria della Pietà, oggi chiesa di Santa Maria La Nova.

Guglielmo e il miracolo dei Ravioli

Guglielmo viveva da eremita nelle grotte alle spalle di Scicli. Un giorno venne invitato da Guiccione, per pranzo. A quanto pare, la moglie del padrone di casa che non gradì quell’ospite arrivato all’ improvviso, decise di “vendicarsi” preparando dei ravioli ripieni con della segatura e crusca, al posto della tradizionale ricotta.
Guglielmo, prima di mangiare benedì la pasta. Una volta portato in bocca, il primo raviolo, miracolosamente il ripieno era diventato di una buonissima ricotta.
Da quel momento, gli inviti a pranzo per il beato fioccarono ma egli tuttavia, rifiutava sempre.
La ricetta dei ravioli ripieni di ricotta e conditi con sugo di maiale viene proposta in diverse parti della Sicilia, ma ogni provincia ha i suoi segreti. Non ci è dato sapere però se si trattava di ricotta di pecora o di capra

Il secondo miracolo Guglielmo di Scicli

La moglie di Guiccione, un giorno, pensò bene di mandare direttamente nella grotta in cui viveva Guglielmo, una scodella con dei ravioli.
Passarono i giorni e le settimane, ma la scodella non tornava indietro. Così venne mandato un garzone a riprenderla e qui avvenne il secondo miracolo dei ravioli.

Il garzone mostrò il ripostiglio dove aveva messo i ravioli: Guglielmo non se ne era accorto ma, aprendo la credenza, trovò la scodella fumante. I ravioli erano perfetti, come se fossero stati appena cotti. Oltre che essere tramandata dalla narrazione popolare, questa storia è riportata anche negli Acta Sanctorum redatti dai padri Bolland e Papebroch della Compagnia di Gesù. Dal 1986 la chiesa Madre di Scicli è intitolata a San Guglielmo Eremita.

I co-patroni di Scicli sono due, La Madonna delle Milizie e il Beato Guglielmo; la prima si festeggia l’ultimo sabato del mese di maggio, l’altro il secondo venerdì dopo la Domenica di Pasqua. In entrambi i casi i simulacri sono portati in solenne processione per le vie di Scicli.

Chiesa madre Scicli

La chiesa Madre che si trova in Piazza Italia, originariamente era intitolata a S. Ignazio di Loyola, se entrate nella Chiesa e guardate sulla sinistra in basso il quadro a lui dedicato, c’è un piatto di ravioli fumanti.
Negli anni Ottanta del secolo scorso la chiesa è stata dedicata al Beato Guglielmo Eremita (al secolo Guglielmo Buccari, detto popolarmente “Cuffitedda”). La festa esterna e i solenni festeggiamenti vengono eseguiti il Venerdì dopo l’ottava di
Pasqua.

Barbara Conti

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Incendi 2023, ecco i ristori. Schifani: «Fino a 50mila euro per le prime case»

Redazione

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Presidenza della Regione
L’assessorato regionale dell’Economia ha pubblicato il decreto che disciplina l’accesso ai contributi straordinari della Regione Siciliana per i danni dovuti all’emergenza incendi dell’estate 2023. Il provvedimento fa seguito allo stanziamento da 2,9 milioni di euro previsto nella legge di stabilità approvata a gennaio ed è rivolto a quei cittadini che hanno subito danni al proprio patrimonio, immobiliare e mobiliare, a causa dell’eccezionale ondata di calore dello scorso anno. Sarà l’Irfis a emanare, entro i prossimi giorni, un apposito avviso con i termini e le modalità per la presentazione delle istanze di contributo. 

 

«Con questo provvedimento – dice il presidente della Regione Renato Schifani –  il mio governo manifesta vicinanza concreta a tutti quei cittadini che hanno subito danni durante quei terribili giorni della scorsa estate. Non potremo mai dimenticare le ferite inferte alla nostra Isola dalla furia criminale dei piromani, le vittime e il dolore di chi ha visto andare in fumo la propria casa. E proprio a loro, con questi contributi, vogliamo ricordare che non sono soli, che il governo regionale è al servizio dei siciliani, soprattutto, nei momenti di difficolta». 

 

«Manteniamo l’impegno – afferma l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone – a dare il giusto segnale di vicinanza alle famiglie colpite dall’ondata di incendi che causò gravissimi disagi all’intera Isola. Dopo aver stanziato le necessarie somme, daremo seguito all’erogazione di un aiuto che potrà arrivare fino a 50 mila euro nel caso di danni alla prima casa. Anche le eventuali abitazioni diverse dalla prima casa potranno comunque beneficiare di ristori. La Regione è al fianco dei cittadini». 

 

Il decreto è consultabile a questo link
 
 

 
 In copertina, immagine di incendio storico a Pantelleria
 
 

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