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Ambiente

Aree Marine Protette e Pesca artigianale: incontro a Malta a seguire nelle Egadi

Marilu Giacalone

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Coinvolte le Aree Marine Protette delle Isole Egadi, di Ustica e di Gozo, il Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Sicilia e il Dipartimento della Pesca e dell’Acquacoltura maltese

 

Cooperazione internazionale, scambio di buone pratiche, sviluppo di una pesca artigianale sostenibile e misure a tutela delle Aree Marine Protette del Mediterraneo: sono stati questi i temi al centro del Comitato di Pilotaggio che si è svolto dall’1 al 4 settembre fra Gozo e La Valletta a Malta, nell’ambito del progetto “AMPPA – Aree Marine Protette e Pesca Artigianale. Gestione integrata attraverso la sensibilizzazione e l’educazione ambientale” finanziato dal Programma INTERREG V-A Italia-Malta.

Una delegazione italiana composta da tecnici e rappresentanti del partenariato ha incontrato i referenti maltesi per fare il punto sulle azioni del progetto, che ha l’obiettivo di contribuire a proteggere e salvaguardare la biodiversità marina e terrestre delle AMP (nelle isole di Sicilia e Malta) attraverso la creazione di sistemi e servizi per la protezione ed il ripristino della biodiversità transfrontaliera.

Si tratta del dodicesimo Comitato di Pilotaggio del progetto AMPPA che sta giungendo nella sua fase finale: molte azioni sono state realizzate fra cui le attività di animazione territoriale (laboratori didattici e giornate di sensibilizzazione ambientale) e campagne di pesca sperimentali e alcune sono in corso o in fase di realizzazione: come quella della stesura di un regolamento comune, utile alla gestione razionale delle attività della piccola pesca professionale, nella prospettiva della salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale locale.

Presente anche il dirigente generale del Dipartimento della Pesca mediterranea della Regione Siciliana, Alberto Pulizzi, che ha sottolineato quanto sia fondamentale la cooperazione fra i paesi per garantire la tutela delle aree marine protette ma anche della pesca artigianale: “occorre mettere a sistema tutto ciò che emerge da questi importanti scambi, in modo da creare una strategia comune, in grado di portare avanti nel miglior modo possibile queste attività”.

“Siamo giunti alle battute finali di questo progetto – afferma Salvatore Livreri Console, direttore dell’Area Marina Protetta Isole Egadi, capofila di progetto – sono stati tre anni molto intensi e impegnativi con scambi continui di informazioni fra gli operatori nei due mari che circondano le coste siciliane e maltesi. Abbiamo realizzato tutta una serie di attività divulgative e informative, incontrato le comunità di pescatori, stiamo lavorando ad un regolamento comune e inoltre stiamo testando insieme ai partners maltesi nuove tipologie di reti, in grado di consentire una pesca più sostenibile ma anche più vantaggiosa per gli operatori. Ci auguriamo che tutto il lavoro fatto possa essere utile e replicabile anche in altre aree marine protette”.

Il progetto AMPPA prosegue con tante altre attività: gli appuntamenti sono nei comuni di Gharb e Ghajnsielem dell’isola di Gozo e sulle isole di Ustica, Favignana, Levanzo e Marettimo con tanti eventi, festival, laboratori per bambini e la realizzazione di tre centri di educazione ambientale.

Per ulteriori info: www.amppa.eu

VIDEO INTERVISTE LINK:   

https://www.swisstransfer.com/d/d1807f44-c51f-460a-bbb4-759002dbc199

Ambiente

Multe salate per lancio di sigarette dal finestrino auto. E per chi è a piedi? Pantelleria – Gadir disseminata di mozziconi

Direttore

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Non ci si provi a scaricare la colpa sugli altri: è questione di inciviltà personale

Per chi getta sigarette o altri oggetti dal finestrino dell’auto, secondo il nuovo Codice della Strada, sono previste multe salate fino a 1.200 euro; fino a 18.000 euro se butti altri rifiuti come lattine e bottiglie e addirittura arresto se in zone sensibili. Non servirà nemmeno essere beccati in flagranza, basterà una foto o video da qualunque telecamera: basta che si veda la mano che getta fuori qualcosa e la targa del veicolo.
Cos’è una zona sensibile? 
Non sappiamo, ma approfondiremo, se le caratteristiche di Gadir rientrino nello schema delle aree sensibili, ma una cosa la dobbiamo sollevare contro gli zozzoni, che non hanno ancora assimilato alcunchè di vivere civile, nemmeno nel 2025, e continuano a insozzare la cala delle vasche termali, delle albe mozzafiato, delle belle case, l’isola e il mondo intero con mozziconi di sigaretta.

CI viene da proporre che anche da pedoni ci si debba prendere le responsabilità come quelle affibiatete agli automobilisti e aggiungere un articolo a qualche legge, per poter procedere con severità e in maniera esemplare avverso le azioni contro il decoro e l’ambiente.

Qualche mattina fa, sempre nel golfo, un uomo ha preso a calci, allo scalo, un pezzo di carta finchè non l’ha gettato in mare. Nonostante gli avessi mo fatto notare l’idiozia del gesto, quello si è girato di spalle e se ne è fregato senza provare vergogna.
L?arroganza dell’essere umano non ha limiti di applicazione e il senso di inadeguatezza su questo fragile mondo non li scolpisce nemmeno un pò.


Uno scenario di quelli visti e rivisti, ma che pensavamo appartenessero al passato, e invece, gli irriducibili, pare che provino una soddisfazione intima ad insozzare quello spettacolo che la natura ci ha regalato a Gadir, con i secchioni dell’immondizia a pochi passi. Poi arriva il vento e riversa tutto in mare.

Speriamo che nessuno si azzardi a dire cose tipo che non passano spazzini e cose simili, perchè la responsabilità è di ciascuno di noi che non pensiamo l’isola e il pianeta come la nostra casa, non li vediamo come qualcosa che ci riguarda. Vorremmo vedere se gettiamo a terra un mozzicone di sigaretta in casa, sul pavimento in parquet, come viene preso da mogli o mamme.

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Ambiente

Ok per FISA a formazione soccorritori. Presidente Perrotta “La lotta per la giustizia continua”

Redazione

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La Fisa ottiene l’autorizzazione, ma il presidente Perrotta non si ferma: “La lotta per la giustizia continua”

​ROMA – La Federazione Italiana Salvamento Acquatico (FISA) ha recentemente ottenuto una nuova autorizzazione che le permette di continuare a formare soccorritori acquatici e rilasciare brevetti per il salvamento in mare, laghi, piscine e fiumi, un riconoscimento importante che attesta la validità e la qualità del suo operato. Nonostante questo successo, il presidente Raffaele Perrotta ha dichiarato che la battaglia della Federazione è tutt’altro che conclusa.
​”L’autorizzazione che abbiamo ricevuto conferma la correttezza del nostro percorso,” ha affermato il presidente Perrotta, “ma non ci fa dimenticare l’ingiustizia di un decreto statale che continua a penalizzare il settore.”
​Il presidente della FISA ha ribadito la sua ferma intenzione di proseguire la lotta per la modifica di un decreto che è profondamente iniquo. “Nonostante la legge sia oggi a nostro favore, non possiamo accettare che sia ingiusta per altri. La giustizia non deve essere un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti. La nostra battaglia non è solo per noi, ma per l’intero popolo e per le future generazioni che verranno.”
​Perrotta ha sottolineato che l’obiettivo è garantire un cambiamento radicale che porti a un decreto più equo e giusto per tutti gli operatori del settore, soprattutto a vantaggio degli assistenti bagnanti sempre in balia delle onde e di un mestiere rischioso ma mai analizzato nei suoi aspetti più pericolosi. “Dobbiamo assicurarci che chiunque voglia contribuire alla sicurezza in mare lo possa fare in un sistema che riconosca il merito e non si basi su disparità,” ha concluso.
​La FISA, pur godendo ora di una posizione di forza, dimostra così un forte senso di responsabilità e una chiara visione etica, mettendo in primo piano non solo i propri interessi, ma i principi di equità e giustizia sociale per l’intera Nazione che dovrebbe essere un esempio per tutti gli altri paesi.
Chi non fa niente per impedire un ingiustizia è colpevole come chi la commette. .così termina il presidente della FISA.

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Ambiente

Salvata dalla Guardia Costiera una tartaruga “caretta-caretta” in difficoltà

Redazione

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Nei giorni scorsi, il personale della dipendente Delegazione di Spiaggia di
San Vito Lo Capo ha soccorso ed affidato alle cure dell’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale della Sicilia un’esemplare di tartaruga “caretta-caretta” in località Cala
Marinella presso la Riserva dello Zingaro.
La segnalazione è arrivata da alcuni diportisti che hanno individuato la
tartaruga in difficoltà e provveduto a recuperarla a bordo; subito dopo, la sala
operativa della Capitaneria di porto di Trapani inviava in zona il battello B36 della
dipendente Delegazione di Spiaggia di San Vito Lo Capo il cui personale prendeva
in custodia l’esemplare e lo trasportava verso il porto di San Vito Lo Capo dove, nel
frattempo, era giunto il personale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della
Sicilia per le necessarie cure del caso.
Da un prima valutazione, la tartaruga – lunga circa 90 cm – risultava ferita e
con difficoltà ad immergersi e, quindi, fondamentale è stata la prontezza della
segnalazione e la collaborazione da parte dei diportisti alla Capitaneria di porto
nonchè tutte le successive fasi, ormai consalidate tra l’Autorià Marittima e gli altri
enti, che hanno consentito il salvataggio dell’esemplare.

Con l’occasione, si richiama l’attenzione da parte di tutti gli utenti del mare
sull’importanza dell’immediata segnalazione di avvistamenti di esemplari di
tartarughe marine contattando la Capitaneria di porto più vicina oppure il 1530 al
fine di far intervenire tempestivamente gli Enti preposti alla cura, soccorso ed
assistenza necessari per difendere la specie “caretta-caretta” che secondo quanto
indicato dalla Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della
Natura (IUCN Red List) è considerata come specie vulnerabile e minacciata di
estinzione e, pertanto, da proteggere.
Trapani, 18.08.2025

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