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Sociale

Antimafia, presidente Cracolici: “Dobbiamo ridare fiducia ai ragazzi e isolare i boss”

Marilu Giacalone

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Palermo, 27 Aprile – “Colpisce la sfiducia generale dei ragazzi verso le istituzioni, nonostante gli sforzi profusi da tanti operatori e insegnanti: ho letto con preoccupazione i dati dell’ultima indagine sulla percezione mafiosa tra gli studenti realizzata dal centro studi Pio La Torre in occasione del 41esimo anniversario dell’uccisione politico-mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo: nella media generale del sondaggio, lo Stato è ritenuto ‘più forte della mafia’ soltanto dal 19% dei ragazzi, e alla domanda su cosa sia più utile fare per cercare lavoro nella propria città, se la prima risposta è frequentare un corso di formazione professionale, la seconda è, ancora, ‘rivolgersi a un mafioso’. C’è molto lavoro da fare sul fronte dell’antimafia sociale”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, commentando i dati dell’ultimo report del centro Pio La Torre che saranno presentati domani, nel corso della manifestazione alla quale interverrà anche il presidente, organizzata dal centro studi Pio La Torre per le 9.30 nell’aula magna “Margherita De Simone” del dipartimento di Architettura di Unipa.

“I boss non devono più avere il rispetto e il consenso sociale delle proprie comunità, dobbiamo aggredire la loro reputazione, far capire ai ragazzi che sono uomini del disonore – ha aggiunto Cracolici – isolando i mafiosi nei nostri comuni. Nessuna condizione di disagio e arretratezza può giustificare il loro condizionamento del nostro presente e del nostro futuro. Lo Stato c’è, e lo ha dimostrato a partire dalla legge intitolata a Pio La Torre. Tocca a noi far capire ai ragazzi la sua presenza e organizzare una mobilitazione civile contro le mafie per restituire loro l’idea di un futuro”.

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Eventi a Pantelleria

Salemi, Cercatori di speranza: testimonianze in memoria del naufragio di Cutro

Redazione

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L’intervento dei migranti del Centro di seconda accoglienza SAI di Salemi

“Nessuno mette i suoi figli dentro una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra.” Queste le parole della poetessa britannica di origine somala Warsan Shire che riecheggiano nella sua poesia “Casa”, poesia che è stata letta durante un incontro tenutosi lo scorso 8 Gennaio 2025 a Salemi, nella Chiesa del SS Crocifisso, dal titolo “Cercatori di Speranza”, in occasione dell’arrivo della Tavola di Cutro nella Diocesi di Mazara del Vallo.
Questa tavola è parte di un’imbarcazione partita dalla Turchia con a bordo circa 180 migranti, che nella notte tra il 25 e il 26 febbraio è naufragata a pochi metri dalla costa di Cutro, in provincia di Crotone in Calabria, dove persero la vita 94 migranti, 35 dei quali erano bambini.
L’incontro, organizzato dalla Parrocchia Chiesa Madre di Salemi e la Parrocchia San Vito Martire di Vita, ha visto anche la partecipazione del Centro di seconda accoglienza SAI di Salemi del Consorzio Solidalia: sono stati invitati dei giovani migranti per poter parlare della loro esperienza, del loro viaggio e delle ambizioni che hanno qui in Italia. Diallo, beneficiario del centro, e Victor e Yacinthe, ex beneficiari, hanno raccontato ai presenti la loro storia, il motivo che li ha portati a lasciare la loro terra, le paure che hanno vissuto durante il loro viaggio e le speranze che nutrono ancora ora verso il nostro Paese.

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Eventi a Pantelleria

Mazara, Don Francesco Ingrande nuovo sacerdote. E’ stato seguito da Don Vito Impellizzeri di Pantelleria

Redazione

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DON FRANCESCO INGRANDE NUOVO SACERDOTE: PRIMO MAZARESE PRESBITERO DOPO 24 ANNI
Ieri sera nella Cattedrale Ss. Salvatore di Mazara del Vallo don Francesco Ingrande è stato ordinato presbitero della Diocesi di Mazara del Vallo. La celebrazione è stata presieduta dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella. Don Ingrande è il primo mazarese che viene ordinato presbitero dopo 24 anni: l’ultimo a diventare sacerdote fu don Antonino Favata, ordinato il 16 dicembre 2000.

A presentare il candidato al presbiterio è stato don Daniele Donato, parroco di Cristo Re, la comunità dove nell’ultimo anno don Ingrande ha svolto attività da diacono.

Al termine della celebrazione don Francesco Ingrande ha avuto parole di ringraziamento per quanti l’hanno accompagnato nel suo percorso vocazionale: da don Vincenzo Aloisi a don Antonino Favata, da don Vito Impellizzeri (oggi preside della Facoltà Teologica di Sicilia) a don Donato con il quale ha svolto attività insieme nell’ultimo anno. Non per ultimi, don Francesco Ingrande ha avuto parole di ringraziamento per i suoi genitori e per i suoi fratelli.

«La mia speranza e il mio obiettivo sono quelli di trasmettere agli altri lo stesso amore che io ho per Dio. Per questo ci sono varie forme. Si­curamente il mio essere giovane e quindi di una generazione diversa rispetto a quella di qualche confratello mi consente di trasmettere questo amore in maniera giovanile senza usare termini filosofici o parole clericali. Un linguaggio semplice che possa essere alla portata di tutti», sono state le parole di don Ingrande.

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Eventi a Pantelleria

LUIGI LOMBARDO, SIAP SICILIA: “I RECENTI E GRAVI EPISODI DI VIOLENZA NEGLI STADI SICILIANI SONO DETERMINATI DA PROBLEMI NORMATIVI E CULTURALI”

Redazione

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Palermo, 07 gennaio 2025 – “L’allarme lanciato ieri dalla Segreteria Provinciale SIAP di Agrigento
non solo fotografa una situazione critica di ordine e sicurezza pubblica nel territorio agrigentino,
ma mette in luce problematiche purtroppo comuni a tutte le province siciliane”. Così in una nota
Luigi Lombardo, Segretario Generale Regionale del SIAP Sicilia, a seguito dei gravi episodi di
violenza verificatisi a Licata durante l’incontro di calcio tra la squadra locale e la Sancataldese.
“Quanto accaduto non può essere semplicemente relegato a un problema locale: è il sintomo di
una carenza strutturale su più livelli. Da una parte, vi è la necessità di adeguare il quadro
normativo, che risulta ormai inidoneo a contrastare gli escamotage messi in atto da chi, sotto il
pretesto del tifo sportivo, perpetra atti di violenza. Dall’altra, è imprescindibile affrontare il
problema culturale che pervade alcune frange delle tifoserie, trasformandole in focolai di
delinquenza che nulla hanno a che vedere con i valori dello sport” prosegue il sindacalista, che
esprime piena solidarietà ai colleghi della Polizia di Stato coinvolti nei disordini: “Gli uomini e le
donne in divisa, con il loro straordinario sacrificio, hanno evitato conseguenze peggiori, tutelando
l’incolumità delle tante famiglie che erano allo stadio per trascorrere una giornata di festa. A loro
va il nostro ringraziamento, ma anche il nostro impegno a vigilare affinché questi episodi ricevano
la giusta attenzione da parte delle istituzioni”.
Rincara il Segretario: “Non possiamo più tollerare che eventi sportivi si trasformino in scenari di
guerriglia urbana. Occorre un’azione congiunta e incisiva, non solo per identificare e perseguire i
responsabili, ma anche per promuovere una cultura sportiva che rigetti ogni forma di violenza.
Lavoreremo con tutte le Autorità competenti per garantire che le nostre città, i nostri stadi e i
nostri colleghi non debbano più essere vittime di tali episodi” conclude Lombardo.
Segreteria Regionale SIAP- 93100 Caltanissetta, via Catania, 1 presso Questura
Contatti:

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