Economia
ANCE – PNRR – Fondi di progettazione per piccoli Comuni per “iniziative di riqualificazione urbana”
lettera ai Sindaci della Provincia di Trapani su – PNRR
L’invito è rivolto alle amministrazioni comunali e arriva dal sindacato dei
costruttori edili –
ANCE –. Oggetto ancora una volta il PNRR e l’utilizzo dei
fondi messi a disposizione. ANCE Trapani col suo presidente Sandro Catalano
ovviamente guarda alla Sicilia e alla provincia di Trapani. Nella nostra Regione
i fondi PNRR a disposizione ammontano a 20 milioni di euro. L’obiettivo che
ANCE si augura venga raggiunto è quello che non resti non speso nemmeno
un solo euro di questo plafond.
In questi giorni ANCE Trapani ha scritto ai sindaci dei Comuni della provincia di
Trapani. Sottolineando alcune novità. Quelle contenute nel provvedimento
che ha convertito in legge il cosiddetto decreto 'Aiuti bis'. “Sono norme –
spiega il presidente Sandro Catalano – utili a favorire la partecipazione, ai
bandi PNRR e delle politiche di coesione, dei piccoli Comuni, che vogliono
accedere al Fondo di progettazione territoriale, che stanzia circa 20 milioni di
euro per la Sicilia. Grazie a queste risorse, infatti, i Comuni possono indire
concorsi di progettazione e idee, rivolti a professionisti (per esempio,
architetti, ingegneri…) per progetti in ambito urbanistico o di innovazione
sociale, utilizzando, poi, il progetto vincitore per candidarlo ai bandi. I Comuni
più piccoli, inoltre, possono anche utilizzare il Fondo per affidare direttamente
progetti di fattibilità tecnica ed economica. E’ stata ampliata da 5.000 a
20.000 abitanti la platea dei Comuni che possono utilizzare il Fondo”.
La legge ha anche modificato i termini di presentazione delle progettazioni.
La scadenza fissata per il 18 agosto 2022 è stata prorogata al 18 febbraio
2023.
Pressante e quanto mai chiare le dichiarazioni di Catalano rivolte ai pubblici
amministratori, in un periodo in cui da una parte emergono dal territorio
necessità di rimedio a guasti urbanistici e di vivibilità anche parecchio gravi,
rispetto alle quali è prevedibile il ricorso a ingenti finanziamenti, dall’altra
parte persiste la crisi del lavoro che riguarda imprese e professionisti.
“Questa – conclude Catalano – è una opportunità che non va assolutamente
sprecata perché, oltre a permettere anche ai piccoli Comuni di realizzare
importanti iniziative di riqualificazione urbana, favorisce la partecipazione di
giovani architetti e ingegneri e di piccoli studi professionali e permetterà di
mettere in gara una fascia di lavori di medie dimensioni che sono alla portata
del sistema delle imprese edili del nostro territorio, che diversamente
sarebbero – come sempre – tagliate fuori dai megaprogetti di Anas, RFI,etc..”.
Ambiente
Ora solare 2025, stanotte si cambia. La storia nella Prima Guerra Mondiale
Le lancette andranno spostate indietro di un’ora, dalle ore 3 di notte andranno posizionate alle ore 2. Si avrà un’ora in più di luce al mattino e si dormirà un’ora in più. Nei sette mesi di ora legale che stanno per chiudersi, secondo Terna, c’è stato un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro.
Mentre è caduta nell’oblio da sette anni, come un orologio
fermo, la proposta della Commissione europea di abolire l’avvicendamento, era stata presentata
nel 2018.
Un po’ di storia
Se l’invenzione dell’ora legale risale al Settecento e porta la firma di Benjamin Franklin, in Italia
l’ora legale è stata istituita nel 1916 nel corso della Prima Guerra Mondiale proprio per un
risparmio in termini energetici fino al 1920, tornando in occasione del Secondo conflitto mondiale
tra il 1940 e il 1948. Dopo un primo passaggio nel 1965, è nel 1966 che viene introdotta
ufficialmente nel nostro Paese per i mesi compresi tra maggio e settembre. Nel 1980 un accordo
tra 14 Paesi, Italia compresa, anticipa il cambio che, da allora viene anticipato in concomitanza con
la Pasqua.
Il doppio cambio dell’ora durante l’anno, da legale a solare, potrebbe però avere delle
ricadute sull’alternanza sonno-veglia e da tempo è causa di dibattito non solo in Italia ma anche
nell’Unione europea. Al centro la difficoltà di coniugare risparmio economico e le abitudini sociali
e personali di ognuno di noi.
Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi
Cronaca
La “guerra” dell’Ora Legale in Europa: Commissione UE vuole abolizione. Domani lancette indietro
Tra risparmio energetico nullo e impatti sulla salute, la Commissione Europea dichiara l’ora legale una “assurdità”, ma la necessaria maggioranza degli Stati membri continua a mancare
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu
Il conto alla rovescia per l’abolizione del cambio stagionale dell’ora sembra essersi interrotto a metà strada, bloccato da un muro di veti incrociati nel Consiglio dell’Unione Europea. Nonostante la volontà popolare e la spinta della Commissione, l’alternanza tra ora solare e legale, nata negli anni ’70 per ragioni di risparmio energetico, continua a scandire le nostre vite 2 volte l’anno. La Commissione Europea, forte di un parere schiacciante espresso da 4,6 milioni di cittadini – un record per una consultazione pubblica UE – che si sono dichiarati a favore della fine di questa pratica, ha da tempo avanzato la proposta di abolizione. Il Parlamento Europeo ha fatto la sua parte, votando a favore nel 2019 e stabilendo il 2021 come anno limite per il cambiamento.
“Un ritmo che non conviene più”
Eppure, a diversi anni di distanza, nulla è cambiato. Il commissario UE per i Trasporti e il Turismo Sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, ha ribadito a Strasburgo la posizione della Commissione: lo spostamento delle lancette “non ha più alcun fine“. “L’iniziativa nacque in risposta alla crisi energetica, ma oggi non produce più alcun risparmio energetico per nessun settore, ma anzi porta complicazioni inutili“, ha dichiarato il commissario, annunciando un’ulteriore “analisi più approfondita con uno studio dettagliato” per superare l’attuale stallo.
Le motivazioni della Commissione non sono solo economiche: l’attenzione si sposta sempre più sugli impatti sulla salute e sull’umore, in particolare per bambini e anziani, che “patiscono le conseguenze maggiori” di questo “mini-jet lag” semestrale. Recenti studi, infatti, suggeriscono un impatto negativo sui ritmi circadiani, che in alcuni Paesi del Sud Europa vengono mitigati dalla scelta di rimanere con l’ora legale permanente.
Il blocco degli Stati Membri
Nonostante il chiaro segnale dei cittadini, con Tzitzikostas che sottolinea come “i cittadini europei vogliono la fine di questa assurdità“, il processo decisionale si è incagliato. “Gli Stati membri al Consiglio non hanno ancora raggiunto una posizione univoca” ha concluso il commissario.
Il nodo cruciale risiede nel Consiglio, dove per definire una posizione è necessaria una maggioranza qualificata di Stati membri, consenso che al momento non esiste. L’assenza di tale maggioranza stoppa l’iter legislativo, nonostante la Spagna abbia recentemente riaperto la discussione a livello europeo, con il premier Pedro Sanchez, secondo cui il cambio d’ora “francamente non ha senso“.
In sostanza, per adottare la legislazione che porrebbe fine ai cambi stagionali è necessario l’accordo sia del Parlamento Europeo che del Consiglio. Fino a quando gli Stati membri non troveranno un terreno comune, la “battaglia” per un orario stabile è destinata a rimanere sospesa. L’orologio biologico e quello dell’economia europea continueranno a disallinearsi 2 volte l’anno, in attesa di una decisione che l’Europa, per ora, non riesce a prendere.
Economia
Pantelleria tra 85 comuni con bus gratis per under 20
In provincia di Trapani: Pantelleria, Partanna, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Marsala, Favignana
L’ultima finanziaria regionale ha fissato in 85 i comuni siciliani che beneficeranno dell’intervento, grazie ad un fondo da due milioni di euro per coprire le spese del trasporto pubblico urbano dei giovani di età inferiore ai vent’anni.
L’intervento è riservato ai residenti nei comuni dotati di servizio di trasporto urbano e appartenenti a famiglie con un Isee non superiore a 25.000 euro.
Saranno gli enti poi ad avviare i bandi comunali e ad assegnare il bonus in base alla cronologia delle domande presentate.
I contributi più consistenti per il bonus trasporti ai giovani sono andati alle tre Città metropolitane di Palermo (110.757 euro), Catania (67.846) e Messina (60.920). In provincia di Trapani, 33.432, così distribuiti: Pantelleria 13.050 euro; Partanna 13.167; Castellammare del Golfo 20.199; Castelvetrano 34.092; Marsala 45.864; Favignana: 6.099.
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