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Trasporti

Alitalia, dal decollo al tracollo… sorvolando Pantelleria

Redazione

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La notizia del crollo dell’Alitalia, la nostra compagnia di bandiera che ha operato per quarant’anni mostrando fin da subito le sue fragilità gestionali, sempre salvata da prestiti e interventi statali senza eguali, si è emotivamente riflessa anche su Pantelleria, la cui iniziale storia aeroportuale si è intrecciata con l’operatività di questa azienda che oggi, con il suo definitivo declino, ha lasciato disoccupato un numero non indifferente di dipendenti in cassa integrazione (più di 7.000), aprendo la strada ad ITA, la nuova compagnia di bandiera.

 

Al di là di ogni possibile considerazione, Alitalia rimane comunque un emblema nazionale che, tra bello e cattivo tempo, ha sorvolato i cieli di tutto il mondo, interagendo, umanamente, con milioni e milioni di persone; ed è per questo che vogliamo adesso ripercorrere le tappe più significative della sua presenza sull’isola nei decenni precedenti, grazie alle informazioni e ai racconti esemplificativi di un veterano di Alitalia, Massimo Bonì, professionista il cui lavoro, a partire da Pantelleria, gli ha saputo corrispondere una grande ricchezza di vedute.

 

 

Nella foto, Massimo Bonì

La storia di Alitalia sull’isola di Pantelleria ebbe inizio con la creazione di ATI nel 1968, i cui velivoli, gestiti dalla Compagnia di bandiera, servivano la parte meridionale del nostro Paese con tariffe più abbordabili, mentre gli apparecchi Alitalia veri e propri operavano sull’Italia del nord e con i voli internazionali. Fino al 1976, fu Ponzio Rocco a coordinare l’Agenzia Generale Alitalia di Pantelleria, sostenuto dal suo dipendente responsabile, Nuccio Valenza; dopodiché Alitalia, scaduto il contratto di gestione, decise di non rinnovarlo e di continuare da sé, facendo giungere sull’isola Paticchia e Zarra. Dal 1972 al 1984, fu il FOKKER 44 posti ad atterrare e decollare sul nostro territorio, sostituito poi dal DC 9. Nel 1992, con l’apertura delle frontiere e la liberalizzazione del mercato, l’Alitalia non fu più Compagnia di bandiera, si stabilì pertanto che tutte le aziende europee se la dovessero cavare in autonomia, senza l’intervento di aiuti statali. Con l’arrivo del DC 9 Super 80 (172 posti) nel 1994, molti isolani furono assunti a lavorare per Alitalia; ma quando, nel 1998, la Compagnia manifestò l’intenzione di chiudere gli scali di Pantelleria e Lampedusa, vennero presi accordi con Air Sicilia circa la futura gestione degli aeroporti delle due isole, cominciando a farsi strada l’incertezza di un’azienda i cui bilanci risultavano quasi sempre in passivo. Da lì in avanti conosciamo tutti la triste storia di Alitalia e dei suoi gravi errori gestionali che hanno portato i suoi dirigenti a scelte inadeguate per influenze spesso politiche, a tal punto da decretarne la fine, lasciando spazio ad un nuovo emblema, ITA, ancora tutto da sperimentare. Franca Zona

 

Foto di copertina di Vittorio Patrignani

Trasporti

Pantelleria, nuova zona pedonale nel Capoluogo

Direttore

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VIA VENEZIA diventa zona pedonale, nel tratto compreso tra Via Catania e
Via Napoli. La disposizione del Comune di Pantelleria è in fase sperimentale e/o fino alla revoca del provvedimento mediante la collocazione di dissuasori o arredi urbani “vasi”.

Infatti, la zona del centro urbano – VIA VENEZIA – nel tratto compreso tra incrocio con Via
Catania e incrocio con Via Napoli, dal punto di vista della circolazione e urbanistico è
un’area di medie dimensioni con scarsa sicurezza degli spazi destinati ai pedoni a ridosso
di vie con presenza di attività commerciali, artigianali ed altre attrazioni quali ad esempio la
Piazzetta Messina, di recente riqualificata e valorizzata dal punto di vista turistico e
culturale, con conseguente congestionamento della circolazione veicolare.

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Cultura

Fiat Topolino – Eleganza e tradizione, nel cuore di Scicli

Barbara Conti

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Scicli tra le location scelte per girare il nuovo spot della Fiat Topolino2, la microcar elettrica 

Scicli ancora set a cielo aperto, oggi11 giugno centro storico off limits nel cuore della cittadina barocca , questa volta non si tratta dei nuovi episodi del Il Commissario Montalbano di cui Scicli e il centro storico sono stati set, per oltre venti anni ma a Scicli si gira un importante spot pubblicitario

Scicli è tra le location scelte infatti per girare il nuovo spot della Fiat Topolino2, la microcar elettrica a due posti.  Le riprese coinvolgono diversi luoghi iconici della provincia di Ragusa, tra cui Modica, Marina di Ragusa e Scoglitti

La protagonista è una giovane con occhiali da sole e foulard al vento, guida con il sorriso mentre attraversa luoghi iconici: Piazza Italia, via San Bartolomeo, il suggestivo Palazzo Beneventano. Un viaggio spensierato tra storia, bellezza e tradizione

A Scicli, le riprese si svolgono oggi, 11 giugno, con limitazioni al traffico e alla sosta in alcune zone del centro storico. Anche i dehors dei locali pubblici saranno temporaneamente ridotti per agevolare le riprese1.

In ragione della necessità di ospitare una produzione pubblicitaria di rilievo in città, l’amministrazione comunale di Scicli, in accordo con la Film Commission Comunale, il comando di polizia locale e l’ufficio Suap, come si legge nella pagina del Comune, ha disposto una serie di limitazioni al traffico nel centro storico di Scicli per oggi 11 giugno.

Un’occasione straordinaria per mettere in mostra la bellezza del territorio ibleo! Sei curioso di sapere di più sulla nuova Topolino?

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Trasporti

TRASPORTO AEREO Diritti dei passeggeri aerei: riforma in corso, ma rischio arretramento nella tutela

Matteo Ferrandes

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Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia:
Aggiornare la normativa non può significare indebolire la protezione del passeggero
 

11 giugno 2025 – Il Consiglio dei Ministri UE dei Trasporti, sotto la Presidenza polacca, ha approvato una posizione sulla riforma del Regolamento (CE) n. 261/2004 che tutela i passeggeri in caso di ritardo, cancellazione del volo e negato imbarco. Sebbene l’obiettivo dichiarato sia modernizzare una normativa ormai datata si intravedono ombre e criticità che rischiano di ridurre – e non ampliare – la tutela dei viaggiatori.

 

Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia hanno individuato le seguenti principali criticità dell’accordo raggiunto:

 

Compensazione legata a ritardi più lunghi

Oggi i passeggeri hanno diritto a compensazioni già con 3 ore di ritardo. La proposta prevede nuove soglie: fino a 6 ore per i voli intercontinentali e vanificherebbe anni di avanzamenti giurisprudenziali, oltre a determinare una drastica riduzione del numero di passeggeri aventi diritto alla compensazione.

 

Rimborso “fai da te” dopo 3 ore

Se la compagnia non propone un’alternativa entro 3 ore, il passeggero potrà organizzarsi da solo e chiedere il rimborso. Tuttavia, in assenza di criteri chiari, il passeggero rischia oneri economici e incertezza sui rimborsi. La misura comporta un trasferimento dell’onere organizzativo ed economico sul passeggero, indebolendo di fatto l’obbligo di assistenza che oggi grava sul vettore.

 

Modifica nominativo: diritto condizionato?

La possibilità di modificare il nome fino a 48 ore prima è innovativa in teoria, ma il testo non chiarisce se sarà gratuita o subordinata a costi aggiuntivi: un diritto non garantito è solo una facoltà commerciale.

 

Sbarco obbligatorio dopo tre ore di attesa a bordo

L’introduzione di una soglia temporale chiara per i ritardi in pista rappresenta un passo nella giusta direzione, ma tre ore di attesa a bordo sono un tempo eccessivo e difficilmente giustificabile dal punto di vista del passeggero. Restano inoltre aperti interrogativi rilevanti sull’effettiva applicabilità della misura negli aeroporti più congestionati, nonché sull’esistenza di strumenti sanzionatori in caso di mancato rispetto del limite previsto.

 

La riforma in discussione segna un passaggio delicato – dichiara Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale – Aggiornare la normativa non può significare indebolire la protezione del passeggero.  Innalzare le soglie delle ore di ritardo per ottenere una compensazione significa, in pratica, escludere milioni di passeggeri dà un diritto che oggi è riconosciuto anche con 3 ore di ritardo.

 

Affidare al viaggiatore il compito di trovare da solo una nuova rotta, con la promessa di un rimborso successivo, vuol dire lasciare il consumatore più solo proprio nel momento di maggiore difficoltà –
aggiunge Maria Pisanó, Direttrice del Centro Europeo Consumatori Italia.

 

Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia auspicano che nei prossimi negoziati con il Parlamento europeo si rafforzi – e non si svuoti – il significato dei diritti che i cittadini europei hanno conquistato in oltre 20 anni. Perché i diritti non si annunciano: si garantiscono, si rendono esigibili, si fanno rispettare.

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