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Cultura

Alici o acciughe? Spiega il rebus lo chef Daniele Ciani per Il Giornale di Pantelleria

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Alici o acciughe? Spiega il rebus lo chef Daniele Ciani per Il Giornale di Pantelleria

Risolviamo subito questo rebus! Alici e acciughe sono lo stesso pesce e in Italia vengono chiamate nell’uno o nell’altro modo ma, normalmente, alice è un termine usato nelle regioni centro meridionali.

Nell’uso quotidiano in alcune regioni vengono spesso chiamate acciughe quelle conservate sotto sale e alici quelle fresche, in altre alici quelle sfilettate e conservate sott’olio, comunque, ripeto, è sempre lo stesso pesce. Siccome in inglese si dice anchovies, in francese anchois e in spagnolo anchoas (solo in tedesco sardellen) va di conseguenza che il termine esatto dovrebbe essere acciughe.

Fanno parte della famiglia del famoso” pesce azzurro”, tanto rinomato per l’alto contenuto di elementi benefici al nostro organismo, ma ne è la forma più piccola e meno grassa. Vivono in enormi branchi, si trovano in tutto il mediterraneo e vengono pescate in quasi tutti i mesi dell’anno anche se le migliori sono quelle prese a marzo, aprile, maggio, luglio, agosto, novembre, prima della deposizione delle uova.

Ce ne sono sempre molte perché sono prolifiche, ognuna deposita fino a quarantamila uova che dopo solo due giorni si schiudono dando vita a nuovi pesci. Ecco perché il prezzo di vendita è basso rispetto ad altro pescato. Colore verde azzurro da viva e azzurra da morta, con le parti laterali argentee non è da confondere con la cugina sarda o sardina, forse meno pregiata, più grassa e dall’odore più intenso, perché ha la forma del corpo affusolata e la testa allungata con la mascella superiore più lunga dell’inferiore mentre la sarda ha il corpo più tozzo e la mascella superiore è più corta dell’inferiore.

E’ un pesce azzurro e come tale va cotto o preparato per la conservazione molto fresco perché tende a deperire in fretta. Le acciughe dei mari freddi sono più grasse e più deperibili per cui vengono usate per la conservazione; famose sono quelle spagnole del mare Cantabrico, considerate le migliori del mondo. Una volta messe sotto sale, con un lungo processo lavorativo, le acciughe , grazie al lunghissimo periodo di conservazione, sono state, da sempre ,utilizzate come il tonno sott’olio, l’aringa affumicata, il baccalà e lo stoccafisso anche in paesi lontano dal mare diventando ingredienti di piatti tradizionali.

Altro modo di conservazione è quello della riduzione in pasta. Al momento dell’acquisto, è meglio controllare la composizione degli ingredienti della pasta d’acciughe perché in Italia abbiamo aziende storiche che per prime hanno fatto questa preparazione, che usano esclusivamente acciughe e sale senza aggiunta di oli, grassi, conservanti ecc. ma altre, di origine incerta, possono contenere anche grassi idrogenati che non fanno un gran bene alla salute.

Il prodotto fresco, in cucina ha una resa altissima in quanto ha poco scarto, acquistandone un kg si può avere più di seicento grammi di prodotto edibile. Si può cucinare in tutti i modi e può essere consumata cruda con molta cautela visto che spesso ospita nel suo intestino, larve di Anisakis.

Ma per me il miglior modo è semplicemente” frittura”!

Piccolo consiglio: prima di friggere le acciughe, lasciatele marinare per una mezz’ora con uovo sbattuto sale e pepe poi scolatele, infarinate e buon appetito.

Daniele Ciani

Daniele Ciani

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Cultura

Premio Letterario Isola di Pantelleria, c’è tempo fino al 5 aprile per iscriversi. Moduli e modalità

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C’è tempo fino al 5 aprile 2025 per iscriversi al Premio Letterario Isola di Pantelleria.

Si potrà partecipare per quattro sezioni:

inediti
editi 
opere a tema
premio della giuria

I moduli per l’iscrizione

https://www.comunepantelleria.it/wp-content/uploads/2025/01/All.-B.-MODULO-ISCRIZIONE.pdf

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Personaggi

Montalbano torna in TV. Nuovi episodi sul commissario innamorato di Pantelleria

Barbara Conti

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Torna in TV il commissario più amato d’Italia e si parla di nuovi episodi della serie di Camilleri.
Per l’anniversario della nascita di Andrea Camilleri, cui l’intera nazione sta dedicando eventi e commemorazioni, Rai  1 tornerà a trasmettere gli episodi del commissario Montalbano.

Il ritorno del commissario Montalbano su Rai 1

A 100 anni dalla nascita del grande scrittore di Porto Empedocle (AG), Rai 1 ha deciso di festeggiare l’evento, riproponendo puntate storiche dell’amatissimo commissario Montalbano: tutti e 37 gli episodi finora girati con Luca Zingaretti (dal 1999 al 2021) torneranno in TV dal 27 aprile, stando ai rumors specializzati.

Luca Zingaretti: “Montalbano sono”

E intanto si parla e si incrociano le dita perchè Luca Zingaretti torni nei panni di Salvo Montalbano, a sfrecciare sulle strade della sua Vigata (Scicli), a bordo del Fiat Tipo nuova di pacca.
L’attore 64trenne,  romano ma innamorato e frequentatore abituale di Pantelleria da moltissimi anni, potrebbe tornare con la sua squadra, ad indagare su crimini di una Sicilia verace, pulsante e audace.

Chi scriverà le nuove sceneggiature

Ma la domanda che sorge spontanea è: chi scriverà le nuove sceneggiature?

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Cultura

Al via la seconda edizione della “Simana dû sicilianu”: una settimana dedicata alla lingua siciliana

Redazione

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Trapani, 14/03/2025 – Dal 31 marzo al 7 aprile, prende il via la seconda edizione della Simana dû sicilianu, il festival internazionale dedicato alla promozione della lingua siciliana. L’iniziativa si ispira a eventi simili per altre lingue minoritarie in Europa, con l’obiettivo di incoraggiare l’uso quotidiano del siciliano, stimolare lo studio della lingua e incentivare la creazione di contenuti culturali in siciliano.
Tutti possono partecipare all’evento e organizzare eventi per celebrare e far fiorire la lingua siciliana!

Perché questo festival è così importante?
Ancora oggi, molti genitori non parlano siciliano con i propri figli a causa di uno stigma diffuso per decenni. In diversi contesti lavorativi, il siciliano è visto come rozzo, mentre in ambiti ufficiali, come tribunali o parlamenti, usarlo è impensabile. Questo ha portato a conseguenze gravi: la maggior parte dei siciliani è analfabeta nella propria lingua madre, e sempre più giovani non sono in grado di parlarla con scioltezza.

Per contrastare questa tendenza e rafforzare la trasmissione della lingua tra le generazioni, oltre a sostenere un mercato per contenuti e prodotti in siciliano, nasce la Simana dû sicilianu, un evento internazionale per riportare il siciliano nella vita di tutti i giorni.

Come partecipare
L’iniziativa si sviluppa attorno a tre pilastri fondamentali:

Parlare siciliano in pubblico e incoraggiare gli altri a farlo. Fare uno sforzo per usare la lingua in nuovi contesti e con nuove persone. L’obiettivo è far uscire il siciliano dalle mura domestiche e riportarlo nella vita sociale e professionale.
Studiare la lingua siciliana. Approfondire la sua grammatica, la sua storia e la sua letteratura, e soprattutto imparare a scrivere in siciliano.
Creare e condividere contenuti in siciliano. Che si tratti di narrativa, video, saggi, materiali didattici, fumetti, arte o altre forme di espressione culturale.
L’iniziativa è aperta a tutti coloro che desiderano partecipare, sia online che in presenza. Tutti i partecipanti online sono invitati a usare l’hashtag ufficiale #simanadûsicilianu su tutte le reti sociali per rendere visibile il loro contributo e unirsi alla comunità.

Lo scorso anno, la Simana dû sicilianu ha visto la partecipazione di numerosi sostenitori della lingua siciliana, tra cui: 

 l’europarlamentare Ignazio Corrao, che ha pubblicato vari post e ha iniziato il podcast U Curtigghiu
I podcast U Sicilianu o Cinema e Comu Veni Si Cunta, che hanno pubblicato nuovi episodi in occasione della festa
Lo scrittore e divulgatore The Sicilian Wanderer – Dario Cascio; 
Organizzazioni come La Cademia Siciliana, l’Accademia della Lingua Siciliana, l’Associazione AUCLIS, Kademia du Krivu e Gruppo ARB di Messina.
 

Quest’anno, oltre alle numerose attività online, la Simana dû sicilianu offrirà anche momenti di incontro dal vivo. Nei giorni 30 e 31 marzo, l’associazione Trinacria organizzerà eventi a Palermo, per dare l’opportunità ai partecipanti di celebrare la lingua siciliana insieme, rafforzando il senso di comunità e l’uso attivo della lingua.

Una lingua per il futuro
Tra i partecipanti attivi alla Simana dû sicilianu c’è Salvatore Longhitano, studente di 18 anni di Adrano (CT), poeta, autore di libri in siciliano e insegnante della lingua per stranieri. Per lui il siciliano è parte integrante della sua vita, ma vede con preoccupazione il distacco dei suoi coetanei dalla lingua:

“Parlo siciliano con i miei genitori, nonni e fratelli, seppure non sempre. Tuttavia tra i miei coetanei molti non lo parlano perché lo considerano un linguaggio da rozzi oppure un linguaggio che solo chi è cresciuto per strada ha il diritto di parlare. Vorrei vedere un futuro in cui nessuno si vergogna di parlare siciliano e in cui la lingua sia presente ovunque e in ogni contesto. Spero in un mondo pieno di siciliano per i miei fratelli.”
Tutti possono partecipare all’evento e organizzare eventi per celebrare e far fiorire la lingua siciliana!

Per ulteriori informazioni e per partecipare il sito di riferimento è simanadusicilianu.com , dove è disponibile un modulo per segnalare il proprio supporto e indicare come si vorrebbe partecipare.
 
 

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