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Comunità

Agricoltura. Corrao: “La transizione ‘poco green’ del Governo Draghi non sia l’ennesimo scippo al Sud

Redazione

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riceviamo e pubblichiamo
 
 “La chiamano transizione verde, ma sembrerebbe l’ennesimo scippo al SUD da parte di un Governo che ha una visione del futuro dell’agricoltura davvero preoccupante. Da una parte la riduzione dei fondi di sviluppo rurale al Sud assolutamente inaccettabile. Dall’altra i soldi del PNRR per rafforzare agricoltura e zootecnia intensive, impacchettate con qualche spruzzata di verde. Tuttavia, si tratta solo dell’inizio, per questo mi auspico che nella fase di attuazione si possa migliorare” Così commenta il deputato europeo siciliano Ignazio Corrao intervenendo all’incontro organizzato da Europe Direct di Trapani.
“Secondo la nuova proposta di ripartizione del FEASR – spiega Corrao – per lo sviluppo rurale da parte del Ministero, il Sud perderebbe 407 milioni, di cui 123 in meno solo per la Sicilia, rischiando di violare non solo l’obiettivo di riduzione del divario tra le regioni ma anche il regolamento comunitario 2220/2020. Alla mia richiesta di intervento alla Commissione UE per scongiurare la riduzione, la risposta è stata evasiva ma significativa: ancora non ci sono proposte concrete e bisogna fare presto”.
“A ciò si aggiunge un PNRR  – sottolinea – che enfatizza la transizione ecologica, ma che poi propone una visione del settore agricolo sconcertante, che ignora l’impatto degli allevamenti intensivi, l’inquinamento delle falde e i sistemi di produzione insostenibili: niente di tutto ciò compare nella lista di interventi previsti per il PNRR. Si chiude più di un occhio sugli allevamenti intensivi, responsabili principali dell’inquinamento da nitrati delle falde, con un maldestro tentativo di dipingerli di verde attraverso pannelli fotovoltaici. Manca l’agroecologia, la tutela della biodiversità, come se l’agricoltura non fosse un tassello fondamentale per la tutela ambientale. E poi l’assordante assenza delle bonifiche dei territori, che avrebbe costretto ad un maggior impegno nei confronti del Sud, come le zone SIN e i territori con le bonifiche promesse da decenni ma mai attuate.
Questo Governo non può perdere un’occasione storica per cambiare il sistema agroalimentare una volta per tutte e indirizzarlo verso una vera sostenibilità Questo PNRR – conclude Corrao non sia lo scippo di risorse al Sud, l’ennesimo”.
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Sociale

Pantelleria, Vescovo in visita a L’Albero Azzurro. Angela Rizzo “Emozioni che riempiono le giornate”

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In questi giorni prossimi al Natale, il Vescovo Angelo Giurdanella è stato molto attivo sull’isola: dalle messe, agli anniversari, alle normali passeggiate in piazza, al passaggio dalla nostra Sartoria Solidale, la sua presenza si è sentita molto fortemente dalla comunità pantesca. 

Ha anche fatto visita ad una realtà isolana molto importante per il servizio che svolge, indefessamente ed energicamente: l’Associazione L’Albero Azzurro. 
Toccante il commento della sua presidente Angela Rizzo “E’ stato bello ricevere la visita del vescovo Monsignore Angelo Giurdanella accompagnato da Don Ramesh, Don Vincenzo e il nuovo parroco Don Easu.
“I loro gesti calorosi ed empatici nei nostri confronti e la riconoscenza nel lavoro che svolgiamo ogni giorno in associazione ci ha riempito il cuore di gioia.
“Sarebbe bello ricevere queste visite sempre più spesso anche perché nei ragazzi abbiamo riscontrato delle belle emozioni che sicuramente migliorano le giornate!”

Monsignor Giurdanenella, con il suo generoso e accogliente sorriso, la sua ricerca di contatto con la gente, lo rendono partecipe della vita sull’isola, se poi il tutto avviene in un periodo come questo, l’effetto è più che positivo.

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Cultura

Pantelleria, il Centro Giamporcaro omaggia il Vescovo de “Le poesie di Lillo”

Direttore

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Il Centro Giamporcaro, per mani del suo Presidente Anna Rita Gabriele, fa omaggio del libro di poesie di Lillo di Bonsulton  al Vescovo Giurdanella

Il Giamporcaro partecipa attivamente al Villaggio di Natale, messo in scena presso Piazza Cavour di Pantelleria. Scopo essenziale per il Centro Culturale è la vendita di due libri, il cui provento verrà utilizzato per la realizzazione della statua dedicata all’asino pantesco: un modo per esaudire il desiderio di un uomo particolare, pantesco di adozione, che tanto si è speso per la cultura e la società di Pantelleria.

Tra animazioni, artigianato, e altro ancora si è creata un’atmosfera singolare, accogliente, nel pieno centro del Capoluogo, nonostante il meteo un pò ballerino.

Nella mattinata di ieri, 22 dicembre 2025, lo stand riservato al Giamporcaro ha ricevuto l’inaspettata visita del nuovo parroco, Don Ramesh, e del Vescovo Angelo Giurdanella, con quel suo fare accogliente e luminoso. L’alto prelato in questi giorni è a Pantelleria per una serie di eventi, come l’anniversario delle Suore delle Poverelle, e per portare la propria parola nella comunità tra messe ed incontri e visitando associazioni come l’Albero Azzurro.

Il Presidente Anna Rita Gabriele ha colto l’occasione per fare un dono a sua eminenza: il libro “Le poesie di Lillo”.
Un gesto che rimarrà nella memoria del Centro Culturale ma, sicuramente, anche dello stesso alto prelato.

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Cultura

Claudia Ferlita, custode della memoria: il palazzo di piazza Castello che racconta Santo Stefano Quisquina

Laura Liistro

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A Santo Stefano Quisquina, in piazza Castello, sorge un palazzo ottocentesco che sembra aver fermato il tempo. Non è solo un edificio: è custode di una memoria profonda, della storia di una famiglia e dell’identità di un’intera comunità.
Oggi continua a vivere grazie a Claudia Ferlita, che ne ha raccolto il testimone con uno sguardo attento e sensibile, trasformando la conservazione in un atto nobile e civile.
Non esiste ancora una documentazione completa sulla sua costruzione, ma sulla chiave di volta del portale d’ingresso è scolpita la data 1872, probabilmente l’anno in cui Salvatore Puleo, imprenditore intraprendente e uomo “del fare”, lo edificò.
Non nobile, ma protagonista dello sviluppo locale, Puleo contribuì alla realizzazione della strada Corleonese-Agrigentina e della villa comunale, opere che ancora oggi segnano il volto della cittadina.
Il palazzo racconta la sua epoca attraverso dettagli unici: il lungo balcone in ferro battuto decorato con vasi di ceramica di Burgio, una rara targa assicurativa antincendio della compagnia Generali e interni straordinariamente conservati. La cucina in muratura con le maioliche bianche e blu e gli arredi originali restituiscono la sensazione di entrare in un tempo sospeso.
Ma il valore del palazzo va oltre l’architettura.
Custodisce lettere, fotografie e oggetti appartenuti a generazioni della famiglia Puleo, fino ad Angela Puleo in Palma e al professor Ugo Palma, che hanno saputo preservarne la storia e l’identità.
Entrare in queste stanze è come percorrere un ponte tra passato e presente: i mobili e gli oggetti sono rimasti esattamente dove erano stati lasciati, raccontando le vite e le abitudini di chi le ha vissute.
L’incontro di Claudia con il palazzo è stato un vero colpo di fulmine.
Varcando la soglia per la prima volta, percepì che la casa non era morta, nonostante anni di vuoto.
«Avevo la sensazione che la padrona di casa potesse apparire da un momento all’altro», racconta.
La vendita fu gestita da Costanza Palma, nipote di Ugo Palma, che aveva ereditato la dimora dalla madre Angela. Lontana da Santo Stefano e priva di legami con il territorio, decise di non trattenere la proprietà.
Tra tutti gli ambienti, la biblioteca emerge come cuore pulsante del palazzo.
L’odore dei libri antichi si mescola a quello dei mobili, restituendo l’immagine di una famiglia colta e curiosa, aperta al mondo.
Riordinare i volumi ha permesso a Claudia di comprendere meglio la storia di chi ha abitato la casa e di sentire il peso e l’onore di custodire un patrimonio culturale così ricco.
Il gesto di Claudia Ferlita va oltre la proprietà privata: è un atto esemplare di responsabilità culturale e civica, un modello per chiunque possa recuperare e valorizzare altri luoghi storici.
Conservarlo significa rispettare chi ci ha preceduto e permettere a chi verrà dopo di conoscere la propria storia.
Se il palazzo potesse parlare, racconterebbe una storia d’amore: l’amore coniugale per cui fu costruito da Salvatore Puleo per la giovane sposa napoletana, ma anche amore per l’arte, la cultura e la conoscenza.
Oggi lo stupore che suscita il palazzo, la sua autenticità intatta e la memoria custodita, sono destinati a essere condivisi, per permettere a tutta la comunità di attraversare il tempo senza perdere il senso profondo della propria storia.
Grazie alla sensibilità e alla generosità di Claudia, piazza Castello non è più solo uno spazio fisico: è memoria viva, esempio di cura, identità e amore per la cultura e la storia di Santo Stefano Quisquina.

Laura Liistro

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