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Trasporti

Addizionale comunale, Airgest: “Trapani e Palermo non giocano nello stesso campionato. Non sono concorrenti ma complici nella crescita”

Redazione

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Ombra: “Una misura democratica con cui la Regione Siciliana sta attuando la giusta politica di crescita dell’offerta”

Il presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi, Salvatore Ombra, interviene sui dubbi sollevati sulla concorrenza tra gli aeroporti di Trapani e Palermo che potrebbe ingenerare l’eliminazione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, concessa dalla Regione Siciliana agli aeroporti minori.

Il commento del presidente di Airgest, Salvatore Ombra

“Quando Trapani registrava poco più di duecentomila passeggeri e rischiava la chiusura, lo scalo di Palermo registrava meno di 8 milioni e 600mila passeggeri. Adesso lo scalo di Trapani ne registra un milione e Palermo supera i nove milioni.
La crescita dell’aeroporto Vincenzo Florio non potrà mai essere un problema per il Falcone Borsellino, piuttosto un’opportunità per l’intera Sicilia occidentale. I due scali sono due squadre che non giocano nello stesso campionato, non sono concorrenti ma complici nella crescita del traffico aereo regionale – ha affermato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra -. Trapani è utile ad aumentare l’offerta e ridurre sempre più il prezzo medio dei biglietti. Peraltro, un maggiore incoming si distribuirebbe certamente anche nella provincia di Palermo con un effetto moltiplicatore del turismo e della mobilità”.

“Il Vincenzo Florio – prosegue Ombra – non potrà mai impensierire l’aeroporto di Palermo che, non solo negli ultimi anni, coincidenti con la ripresa di Birgi, ha toccato numeri incredibili, ma già nel primo trimestre dell’anno ha superato i 600 mila passeggeri. L’abolizione dell’ Addizionale darà una ulteriore spinta come è accaduto in altre regioni all’occupazione ed alla mobilità”.

Il ruolo fondamentale della Regione Siciliana nella ripresa dello scalo e nella crescita

“La Regione Siciliana ha fatto una scelta politica coraggiosa e lungimirante per sostenere gli scali minori, Trapani, Comiso, Pantelleria e Lampedusa, nel solco di quanto fatto in altre regioni d’Italia. Ha investito fondi ingenti e metterà le compagnie aeree nella condizione di incrementare frequenze e rotte e quindi l’offerta generale, rendendo anche mitigati i prezzi. La Regione Siciliana, che è poi l’azionista di maggioranza del Vincenzo Florio, sta attuando una strategia giusta che aiuta fondamentali realtà più piccole per il benessere complessivo dell’intera Regione. Non possono esistere gelosie tra gli scali e siamo certi che anche quella piccola parte di sindacati che hanno mostrato preoccupazione riscontreranno immediati vantaggi occupazionali in tutta la Regione spinti da una maggiore attrattività complessiva”.

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Trasporti

Pantelleria – Isole minori, Caronte&Tourist: marittimi pronti allo sciopero

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I sindacati tornano sul piede di guerra contro la Caronte & Tourist, per i marittimi imbarcati sui traghetti che assicurano i collegamenti da e per le Isole di Sicilia. E si preparano alla mobilitazione.  

“ll comportamento della società che beneficia del nostro lavoro svolto unitamente alle segreterie nazionali sulla rivisitazione della convenzione nazionale Sns ma continua a disattendere l’accordo sindacale sulle stabilizzazioni dei marittimi firmato ad ottobre, è scandaloso. Intervenga il presidente Schifani, ci prepariamo nuovamente alla mobilitazione dei lavoratori,alle assemblee e dunque allo sciopero”.

Queste le affermazioni dei  segretari generali regionali Alessandro Grasso Filt Cgil, Dionisio Giordano Fit Cisl e Katia Di Cristina Uiltrasporti, che aggiungono, “sono trascorsi 9 mesi da quando la società di navigazione Caronte & Tourist Isole Minori ha unilateralmente sospeso gli accordi sindacali sulle turnazioni dei lavoratori, sulla stabilizzazione dei guardiani e sulla stabilizzazione e crescita professionale dei marittimi, le cosiddette liste”.

Le motivazioni che avevano indotto la società di proprietà del gruppo Franza-Matacena a firmare gli accordi sindacali nel mese di ottobre 2024 e poi a sospenderli dopo poche settimane erano contenute ruotavano tutte attorno alla insufficiente provvista economica della convenzione nazionale Sns sottoscritta con il Ministero delle Infrastrutture nel 2016 e, quindi, non più economicamente sostenibile a 10 anni di distanza.

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Trasporti

Sciopero aerei 20 giugno, cosa fare per salvare il viaggio

Redazione

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Venerdì 20 giugno 2025 è in programma un nuovo sciopero nazionale del trasporto aereo, destinato ad avere un impatto rilevante su migliaia di viaggiatori italiani e stranieri. Lo stop, che durerà 24 ore, potrebbe coinvolgere 200.000 passeggeri circa secondo le stime di ItaliaRimborso, con pesanti conseguenze in termini di voli in ritardo e soprattutto voli cancellati sia nazionali che internazionali.

L’agitazione sindacale arriva in un momento cruciale, con l’inizio dell’estate e un notevole aumento delle destinazioni proposte dalle compagnie aeree, un contesto che ha visto un parallelo incremento dei disservizi e degli scioperi.

L’Enac ha pubblicato l’elenco ufficiale dei voli garantiti, consultabile online, al seguente link, in cui sono indicati i collegamenti che saranno comunque effettuati. Le fasce orarie protette, come di consueto, vanno dalle 7 alle 10 del mattino e dalle 18 alle 21 di sera.

Le compagnie stanno già provvedendo ad avvisare i passeggeri delle cancellazioni previste, offrendo opzioni alternative ove possibile. Ai viaggiatori è consigliato controllare attentamente lo stato del proprio volo attraverso il codice di prenotazione (PNR) sui siti delle compagnie aeree o degli aeroporti, per verificare eventuali modifiche o aggiornamenti.

In caso di cancellazione del volo, i passeggeri hanno diritto all’assistenza da parte del vettore, che può consistere in una riprotezione su un volo successivo o un rimborso integrale del biglietto. Se tale assistenza non viene fornita è possibile organizzarsi autonomamente, acquistando un nuovo volo anche con un’altra compagnia e conservando tutti gli scontrini e le fatture relative alle spese extra sostenute, come trasferimenti, notti in hotel o pasti.

In questi casi, il Regolamento UE 261/2004, non prevede alcuna compensazione pecuniaria. Infatti, lo sciopero del comparto aereo italiano, è considerato una circostanza eccezionale. Si ha comunque diritto al rimborso delle spese documentate per raggiungere la meta prefissata.

«La stagione estiva è alle porte ed è evidente la crescita che registriamo nelle ultime settimane – dice Felice D’Angelo, CEO di ItaliaRimborso – . Proporzionalmente, però, sono cresciuti anche i disservizi aerei, così come gli scioperi, dove il passeggero è costretto a subire un ritardo o una cancellazione del volo. Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi all’assistenza della compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta programmata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso spese, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o ad una claim company come la nostra».

L’amministratore di ItaliaRimborso, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: «Nei casi di sciopero del comparto aereo, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, che oscilla da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta, se queste comprovate da scontrini e/o fatture».

L’agitazione del 20 giugno rischia dunque di impattare in modo significativo sui piani di viaggio di molti, ma essere informati in anticipo sui propri diritti può fare la differenza nel gestire al meglio eventuali disagi. Ulteriori dettagli sul rimborso delle spese sostenute in riferimento allo sciopero aereo è possibile consultarle al seguente link: rimborso sciopero aerei.

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Trasporti

Pantelleria, nuova zona pedonale nel Capoluogo

Direttore

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VIA VENEZIA diventa zona pedonale, nel tratto compreso tra Via Catania e
Via Napoli. La disposizione del Comune di Pantelleria è in fase sperimentale e/o fino alla revoca del provvedimento mediante la collocazione di dissuasori o arredi urbani “vasi”.

Infatti, la zona del centro urbano – VIA VENEZIA – nel tratto compreso tra incrocio con Via
Catania e incrocio con Via Napoli, dal punto di vista della circolazione e urbanistico è
un’area di medie dimensioni con scarsa sicurezza degli spazi destinati ai pedoni a ridosso
di vie con presenza di attività commerciali, artigianali ed altre attrazioni quali ad esempio la
Piazzetta Messina, di recente riqualificata e valorizzata dal punto di vista turistico e
culturale, con conseguente congestionamento della circolazione veicolare.

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