Personaggi
23 maggio al Metropolitan di Catania Toquinho in concerto. Sarà presenta anche a Sanremo
18 maggio al Teatro Trianon Viviani di NAPOLI – NUOVA DATA
19 maggio al Teatro Massimo di CAGLIARI
21 maggio al Gran Teatro Geox di PADOVA
22 maggio al Teatro Arcimboldi di MILANO
23 maggio al Teatro Metropolitan di CATANIA
25 maggio all’Auditorium Parco della Musica di ROMA
SONO DISPONIBILI LE PREVENDITE PER LE DATE
Al 75° Festival di Sanremo
l’artista duetterà con Gaia nella serata delle cover
interpretando il brano “La voglia, la pazzia” di Ornella Vanoni
L’anima della Bossa Nova TOQUINHO torna live in Italia a maggio con il tour “60 ANNI DI CARRIERA”. Lo spettacolo, attraverso i brani che hanno costellato il suo percorso di 60 anni di successi, ripercorrerà i momenti più significativi e memorabili della storia dell’artista, omaggiando amici, compositori e collaboratori che hanno contribuito a crearla.
Con lui sul palco, una delle più grandi voci della “Nuova Mùsica Popular Brasileira”, Camilla Faustino, che grazie al suo immenso talento porterà giovinezza, carisma e allegria a uno spettacolo unico ed emozionante.
Di seguito le date del tour italiano “60 ANNI DI CARRIERA”
18 maggio al Teatro Trianon Viviani di Napoli – NUOVA DATA
19 maggio al Teatro Massimo di Cagliari
21 maggio al Gran Teatro Geox di Padova
22 maggio al Teatro Arcimboldi di Milano
23 maggio al Teatro Metropolitan di Catania
25 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma
I biglietti in prevendita per la nuova data di Napoli sono disponibili al seguente link: https://www.azzurroservice.net/biglietti/toquinho-60-anni-di-carriera/ .
I biglietti in prevendita per il tour sono disponibili online e nei punti vendita abituali.
Venerdì 14 febbraio Toquinho duetterà con GAIA al 75° FESTIVAL DI SANREMO nella serata dedicata alle cover. Insieme porteranno sul palco del Teatro Ariston lo storico brano di Ornella Vanoni, “LA VOGLIA, LA PAZZIA”, contenuto nell’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” pubblicato nel 1976 e realizzato in collaborazione con Toquinho e Vinícius de Moraes.
Toquinho, nome d’arte di Antonio Pecci Filho, nasce il 6 luglio 1946 a San Paolo in Brasile ed è considerato uno dei più grandi chitarristi e cantanti brasiliani. Ha registrato circa 90 dischi, composto oltre 450 brani e tenuto circa 15.000 concerti in tutto il mondo. Il suo nome è legato soprattutto alla collaborazione con Vinícius de Moraes, con cui ha creato canzoni immortali come “Aquarela” (originariamente “Aquarello”, scritta con Maurizio Fabrizio). Insieme, hanno inciso sedici album e scritto più di 120 canzoni, cimentandosi anche in centinaia di concerti. Tra le canzoni celebri che Toquinho ha scritto con Vinícius, figurano “Tristeza” e “Samba de Orly”. Un altro dei suoi brani più celebri, “Que Maravilla”, è stato scritto in collaborazione con Jorge Ben Jor, che ha riscosso un enorme successo. Inoltre, Toquinho ha composto e interpretato brani come “Samba da Bencão”, “Tarde em Itapuá”, e “A Tonga da Mironga do Kabulete”. Dopo la morte di Vinícius nel 1980, Toquinho ha proseguito la sua carriera da solista, collaborando con artisti di fama mondiale come Chico Buarque e Ennio Morricone. Con Morricone, Toquinho ha lavorato all’album “Per un Pugno di Samba”, un incontro tra la tradizione della samba e l’arte cinematografica del compositore italiano. In Italia, ha collaborato con Sergio Endrigo, Sergio Bardotti, Luis Bacalov e Fred Bongusto, dando vita a canzoni come “La Voglia La Pazzia”, “Samba della Rosa”, “Senza Paura” e “Samba per Vinícius”, tutte cantate insieme a Ornella Vanoni. Nel 2021, Toquinho ha collaborato con il celebre artista spagnolo C. Tangana nell’album “El Madrileño”, con il brano “Comerte Entera”, che ha ottenuto un successo clamoroso. Toquinho ha ottenuto numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera, tra cui due Latin Grammy nel 2012 e 2021, e la sua popolarità si estende anche in Italia, dove ha avuto successo sin dagli anni ’60. Il suo repertorio spazia dalla Bossa Nova alla samba, e ha continuato a incantare il pubblico con il suo straordinario talento e la sua passione per la musica.
Cultura
Pantelleria, premiato Ampolla d’Oro 2026 il gin “Muegin” di Enio Koshi
Enio Koshi, un giovane grande uomo presenta Pantelleria attraverso i suoi distillati
Chi a Pantelleria non conosce Enio Koshi. Nonostante la sua giovane età, il naturalizzato pantesco ha saputo farsi apprezzare sull’isola per il suo talento in tante cose, per il suo impegno negli studi di ingegneria edile e per il suo amore per la Figlia del Vento.
Sempre ben voluto e circondato da tanti amici, il trentunenne ha sviluppato negli anni una particolare passione verso le erbe autoctone di Pantelleria e verso i funghi, che lo hanno indotto a proseguire una passione famigliare: realizzare distillati.
Con il suo gin “Muegin” ha conquistato l‘Ampolla d’Oro, un riconoscimento internazionale conferito Spirito Autoctono, la rivista del settore capitanata da Lara De Luna e Francesco Bruno Fadda.

Lo abbiamo, mentre si trova a Pisa per il suo percorso accademico e abbiamo subito curiosato.Ingegnere, lei a Muegin (trattasi di contrada molto rigogliosa, poco abitata ma dove le coltivazioni sembrano uscire da un libro: perfette!) cosa fa? “Io lì raccolgo le botaniche, tutte quelle che ci sono nel gin. Faccio una prima lavorazione a Pantelleria poi le porto a Bologna alla Distilleria Gotha.”
La scelta di Bologna è stata un pò obbligata o perchè li ha un appoggio? “No, No, non è stata una scelta obbligata, bensì legata alle conoscenze, Veda il progetto Mueggen è un po’ bizzarro. Non so se abbia letto un po’ le botaniche che ci sono dentro il gin, ebbene questa idea nasce dal voler unire una passione, che è quella per questo distillato e raccontare Pantelleria, diciamo, da un punto di vista diverso. Parlare dell’isola attraverso la montagna. Di solito quando la gente conosce Pantelleria, giustamente la conosce per il mare, ma io sono super appassionato di funghi, infatti dentro il gin ci sono i porcini di Pantelleria.
“E, all’inizio, quando io ho iniziato a pensare a questo gin, a questo progetto, dovevo collaborare con qualcuno che potesse capire la cosa e potesse darmi innanzitutto una mano.
“Io, sì, vengo da una famiglia di distillatori, ma è sempre distillato grappa.”
Ah, ecco! Quindi lei alle spalle un bagaglio anche culturale per il distillato? “Sì, assolutamente! Il distillato è assolutamente un bagaglio che mi porto dietro.
“Così, ho conosciuto questo ragazzo, Valerio Destratis, che mi ha dato una mano nella realizzazione di questo progetto.
E che tipi di erbe ci mettiamo dentro il suo gin? “Intanto, il ginepro, che non può mancare mai. Si pensi che c’è un disciplinare molto rigido che ti stabilisce che almeno il 50% della totalità delle botaniche deve essere ginepro.

Ma allora il gin prende il nome dal ginepro? “Esatto, esatto! Ma oltre a questo vi sono i capperi, ovviamente, uva passa di zibibbo, ovviamente, funghi porcini, come dicevo, limoni e finocchietto marino, che è il critmo, quello che cresce sugli scogli, che ha questo profumo incredibile di agrumi, secondo me; poi è salato, quindi tende a dare queste note molto fresche al salmastro.”
Mi diceva che questa attività la sta svolgendo da circa tre anni, ma quest’anno che è successo? Lei ha fatto l’imbottigliamento del 2025 e le è stato riconosciuto in questo premio, (5:16) che è l’Ampolla d’Oro? “Infatti, l’Ampolla d’Oro. Si tratta di una guida nazionale, perché poi collabora con altre guide. Fanno queste degustazioni alla cieca e valutano il prodotto, tendendo più che altro a premiare prodotti che abbiano una carta di identità ben definita per realizzare i quali si utilizzano soprattutto materie prime endemiche o autoctone, insomma del posto.”
Se io poi scrivo Pantelleria in etichetta, deve esserci Pantelleria lì dentro. Secondo me è parecchio forte questa cosa, perché appunto, quando racconti il gin e racconti Pantelleria, soprattutto attraverso il fungo, la gente resta meravigliata, perché pensa che nella nostra isola vi sia il mare e nient’altro. Poi, appena entrano in quell’ottica lì, della montagna di 900 metri, dei funghi, del fatto di essere un’isola di contadini e non pescatori per i retaggi storici e la conformazione quella gente resta un po’ spiazzata. Quindi si racconta il territorio anche attraverso questa cosa lì.”

L’amaro bianco
Ingegnere ha progetti per il futuro? “Faremo sicuramente tante altre cose, però adesso penso che il primo prodotto che uscirà adesso sarà un amaro, un amaro bianco con le botaniche dell’isola, ma sarà più incentrato anche lì sulla montagna.”
Cultura
Pantelleria, 7 dicembre cerimonia di svelamento del busto in bronzo in memoria del Dott. Michele Zurzolo
Opera del M° Michele Cossyro
La nota del nostro Sindaco Fabrizio D’Ancona
Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che il 7 dicembre, alle ore 16:00, in Piazza Perugia, nella contrada Tracino, avrà luogo la cerimonia di svelamento del busto in bronzo dedicato al Dott. Michele Zurzolo, medico che ha segnato in maniera indelebile la storia umana e sanitaria della nostra isola.
Originario della Calabria, il Dott. Zurzolo scelse di restare sull’isola, facendo della professione medica una vera e propria vocazione al servizio della comunità.Per decenni è stato un punto di riferimento costante per intere famiglie, raggiungendo anche le zone più difficili dell’isola con spirito di sacrificio, senso del dovere e profonda umanità. Il suo operare è stato caratterizzato da una presenza discreta ma instancabile, sempre vicino ai più fragili, spesso senza badare al compenso, ma solo al bisogno delle persone.
La realizzazione del busto rappresenta un segno concreto di riconoscenza pubblica verso un uomo che ha interpretato la medicina non solo come professione, ma come autentico servizio alla collettività, lasciando un’eredità morale che ancora oggi vive nella memoria dei panteschi.
La scelta di Tracino, luogo in cui il dottore visse e operò, conferisce a questo omaggio un valore ancora più profondo, legato al territorio e alla comunità che più direttamente ha beneficiato della sua dedizione. Un sentito ringraziamento è rivolto al maestro Michele Cossyro, autore dell’opera, che con sensibilità artistica ha contribuito a rendere permanente il ricordo di una figura così significativa per l’isola. La cittadinanza è invitata a partecipare a questo momento solenne di memoria e gratitudine collettiva.
Personaggi
Nicola Pietrangeli è morto: il primo azzurro a vincere uno slam
E’ morto a 92 anni il grande campione icona del tennis italiano: Nicola Pietrangeli, icona dello sport senza tempo.
Un talento con la racchetta, fu capitano della Davis vinta nel 1976, nonchè primo azzurro a vincere uno Slam, nel 1959 il trionfo al Roland Garros.
Nato a Tunisi l’11 settembre 1933, era figlio di padre italiano e madre di origini russe. La sua famiglia si trasferì a Roma dopo essere stata espulsa dalla Tunisia.
Il piglio volitivo, l’azzurro degli occhi era una presenza televisiva frequente con un passato sportivo straordinario.
Considerato fra i dieci migliori tennisti del mondo fra il 1957 e il 1964: arrivato al n.3 in classifica, ha vinto due volte lo Slam di Parigi (1959 e 1960), tre i successi al torneo di Monte Carlo e due agli Internazionali d’Italia.
Ha conquistato 67 titoli, ma continua a detenere il primato mondiale di tutti i tempi in Coppa Davis per partite giocate (164), incontri vinti in singolare e in doppio. Nel 1960 e nel 1961 ha raggiunto la finale della manifestazione, mentre da capitano ha guidato l’Italia alla prima storica conquista del trofeo nel 1976 in Cile.
In copertina immagine da facebook
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