Salute
20 febbraio giornata nazionale del personale sanitario. Giuliani (UGL): “la politica si è dimenticata degli operatori”

Sanità, 20 febbraio si celebrano gli operatori. Giuliano (Ugl): “Gesto simbolico, la politica si è colpevolmente dimenticata di loro”
Domenica 20 febbraio per la seconda volta sarà segnata sui calendari come Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato.
“Non è una data casuale – commenta il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano – perché il 20 febbraio del 2020 venne scoperto il primo caso di contagio da Covid su quello che fu ribattezzato paziente uno.
Così lo scorso anno venne deciso di creare questa giornata per rendere omaggio a chi stava combattendo in prima linea un’ autentica battaglia.
Un gesto simbolico, che avrebbe senso se alle gratificazioni a parole ed alle medaglie di latta fossero seguiti fatti concreti per ringraziare in maniera dovuta l’esercito degli operatori sanitari. Invece le istituzioni e la politica stanno facendo a gara nell’offendere il loro operato e il ricordo di chi, e sono tantissimi, ha pagato con la vita a causa del contagio.
L’ultimo esempio è il mancato riconoscimento dei ristori per le famiglie dei medici deceduti a causa del virus. Un passaggio vergognoso quello in Senato, l’ennesimo, in questa delicatissima fase storica dove chi ci governa non è in grado di trovare un unanime accordo nei confronti di chi il Covid lo ha combattuto per davvero, senza calcoli ma solo con professionalità, coraggio e generosità.
Non basta celebrare una giornata dedicata per alleviare i cuori delle famiglie che hanno perso i loro cari a causa del virus. Penso appunto ai tanti operatori sconfitti da questo nemico maligno ma anche alle morti collaterali come quella della giovanissima infermiera di San Vito dei Normanni, rimasta uccisa in un incidente stradale dopo due estenuanti turni di notte consecutivi.
Non ci sono giustificazioni: le istituzioni stanno abbandonando chi più di tutti merita rispetto e riconoscenza. Sono gli operatori sanitari per i quali l’Italia chiede quel rispetto che la politica, che si è colpevolmente dimenticata di loro, sembra non voler dare” conclude il sindacalista.”
Salute
Sanità, Giuliano (UGL): “OSS, figura confinata in un angolo. Non esistono lavoratori di serie B, la politica deve intervenire”

“E’ passato del tempo da quando, era il 2021, la senatrice Paola Boldrini cercò attraverso un DDL di far ottenere agli OSS quei diritti e quella dignità ancora oggi negati. Non essendo schiavi di alcun pregiudizio politico salutammo con soddisfazione quello che immaginavamo potesse essere l’inizio di un cammino che portasse alla luce, garantendo definizione e valorizzazione del ruolo che prevedesse anche una formazione continua e di alta qualità, una figura essenziale ed insostituibile della piramide della sanità italiana. Tante buone intenzioni, si parlava anche della possibilità di dichiarare usurante la professione, a cui però non è stato dato alcun riscontro. Così che ad oggi la figura dell’operatore sociosanitario rimane confinata in un angolo, quasi dimenticata, senza ottenere i riconoscimenti, giuridici e materiali, che sarebbero dovuti. Anzi con la creazione della figura dell’assistente infermiere, su cui confermiamo la nostra assoluta contrarietà, si è data una violenta spallata a quella crescita professionale che da tempo viene giustamente reclamata dalla categoria. Così, oggi, gli emolumenti degli OSS continuano a non garantire loro una vita dignitosa a fronte di carichi di lavoro spesso insostenibili cui si sommano da tempo aggressioni fisiche e verbali che sono tra le cause scatenanti dei sempre maggiori casi di burn-out. Discutere di un futuro migliore della sanità italiana rimane una missione impossibile se si continueranno ad avere lavoratori di serie B, messi al margine del sistema. Per questo chiediamo alla politica di intervenire per riprendere il filo di quanto la senatrice Boldrini aveva pensato. Per garantire agli oss di uscire dal limbo reclamando quella dignità che meritano” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.
Salute
Pantelleria e Egadi nella telemedicina dell’ASP di Trapani con Tunisia, progetto da 900mila euro

L’UE finanzia un progetto di telemedicina dell’Asp Trapani con la #Tunisia. E’ stato infatti approvato dal Dipartimento regionale della Programmazione il progetto di cooperazione, con capofila l’ASP Trapani, nell’ambito del Programma “Interreg VI-A Next Italia Tunisia 2021-2027” per iniziative di Telemedicina, denominato “TÉLÉ-MÉD-ISOLÉS – Services innovants de télémédecine a impact euroméditerranéen pour les sujets en conditions d’isolement”.
Il progetto, in partenariato con enti e istituzioni italiane e tunisine, prevede azioni di cooperazione transfrontaliera per promuovere la parità di accesso all’assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari. Mira a fornire servizi innovativi di telemedicina “di prossimità”, a impatto #euromediterraneo, a favore di un target di beneficiari, comprensivo di soggetti in condizione di “isolamento” sia per lontananza, sia per status sociale, migliorando significativamente la gestione delle malattie croniche e promuovendo la prevenzione in Sicilia e Tunisia, sfruttando le tecnologie di telemedicina per superare le barriere geografiche e socioeconomiche all’accesso alle cure, e riducendo gli spostamenti per raggiungere i luoghi di cura.
Il contributo comunitario per la realizzazione del progetto è pari a 907 mila euro, per un biennio di attività.
Sei i partner: tre italiani, ASP Trapani (capofila), Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e Consorzio Sisifo, e tre tunisini, DACIMA Consulting, Association pour l’Education sanitarie en Médicine d’urgence e ABSHORE Tunisie. La convenzione tra gli enti partner sarà siglata il prossimo 5 maggio.
I partner tunisini individueranno di contro le località del territorio caratterizzate da difficoltà di accesso in cui implementare il progetto, aventi come target di riferimento i pazienti affetti da malattie croniche, con particolare riferimento al #diabete mellito. Il diabete comporta anche costi molto elevati: il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata è assorbita dalla popolazione diabetica
Salute
Prevenzione neonatale, presentato in ARS disegno di legge per diagnosi su immunodeficienze primitive

E’ stato presentato disegno di legge a firma di Giuseppe Pace, capogruppo di Democrazia Cristiana presso l’ARS, su “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle immunodeficienze primitive”.
Lo scopo di tale atto è quello di inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) lo screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce delle immunodeficienze primitive.
Tali malattie sarebbero tanto rare quanto gravissime con possibili conseguenze fatali. La diagnosi precoce potrebbe evitare tutto ciò.
In buona sostanza diagnosticare un sistema immunitario carente può rappresentare un salvavita per il neonato.
Il disegno di legge farebbe realizzare un Centro di coordinamento per gli screening neonatali dedicato alle immunodeficienze primitive, presso i presìdi ospedalieri dotati di Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica.
In questo modo anche lo stile di vita del neonato migliorerebbe, evitandone la migrazione sanitaria, per viaggi della speranza.
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