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Economia

14,7 milioni di euro per riqualificare lungomare e spazi pubblici di Pantelleria con progetto Waterfront

Redazione

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È arrivata la conferma ufficiale del finanziamento completo del Waterfront di Pantelleria. Il progetto sarà interamente finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile con le risorse del Programma di Azione e Coesione – Infrastrutture e Reti 2014-2020.

Il progetto, che ammonta a 14,7 milioni di euro, prevede la riqualificazione delle aree pubbliche del lungomare di Pantelleria, nonché delle interconnessioni con il centro abitato, compresa la zona del Castello per la quale è prevista la demolizione del “palazzo verde” che oggi ne impedisce la piena visione.

È di questi giorni l’invio della convenzione da sottoscrivere tra il Comune ed il Ministero, in cui viene confermato il finanziamento di tutto il progetto.

La convenzione dovrà essere firmata entro il 31 dicembre di quest’anno e l’anno prossimo bisognerà convocare una Conferenza Speciale di Servizi per l’approvazione del progetto definitivo, che ha recepito quanto richiesto in sede di approvazione del progetto preliminare, e poi si potranno avviare le procedure per l’avvio dei lavori.

“La notizia arrivata nei giorni scorsi è un bellissimo regalo di Natale per Pantelleria,” dichiara l’Assessore Angelo Parisi, che ha seguito il progetto dall’inizio del suo incarico. “Finalmente dopo 11 anni dal concorso di progettazione si potrà riqualificare la zona del lungomare di Pantelleria, rispondendo alle legittime aspettative della cittadinanza. Un ringraziamento va al personale dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pantelleria per il lavoro svolto.”

“Inizialmente ci dicevano che il progetto aveva la sua copertura nel bilancio dello Stato, ma poi andando a cercare abbiamo scoperto dell’effettiva esistenza di un capitolo di spesa denominato “Pantelleria”, ma abbiamo scoperto anche che il Governo Renzi non vi aveva lasciato un euro,” afferma il Sindaco Vincenzo Campo.

“Abbiamo iniziato una fitta interlocuzione con l’allora MIT, ora MIMS, per ottenere il finanziamento, perché lo ritenevamo importante per valorizzare Pantelleria centro e per fare fronte ai costi progettuali lasciati da pagare, come tante altre sorprese che ci siamo ritrovati. Poco dopo è stato pubblicato un avviso per la presentazione di proposte progettuali relative alla riqualificazione dei Waterfront e così abbiamo deciso di partecipare sicuri della validità del progetto.

La riqualificazione del Waterfront, insieme ai progetti che in questi mesi abbiamo approvato per la riqualificazione dei vicoli del centro storico, serviranno da volano per il rilancio dell’economia di una zona dell’isola che in questi anni è stata abbandonata e che, a ragione, viene considerata una delle zone più brutte dell’isola.”

COME NASCE E CONTINUA IL PROGETTO WATERFRONT DI PANTELLERIA?

L’idea di riqualificare gli spazi pubblici del lungomare di Pantelleria è del 2009, quando il Comune di Pantelleria ha attivato una procedura di concorso di progettazione.

Ad aprile 2010, la giuria del concorso dichiara vincitore il progetto redatto dallo studio NuvolaB Architetti, raggruppamento con capogruppo l’Arch. Giorgio Furter, con sede a Firenze.

A seguito dell’aggiudicazione, vista l’intenzione dell’Amministrazione dell’epoca di rendere cantierabile tale proposta progettuale, si avviava una procedura negoziata con il vincitore del concorso e si sottoscriveva un disciplinare di incarico concordando un compenso di € 203.736,00 al netto di IVA e oneri, dal quale veniva detratta la somma già corrisposta a titolo di premio del concorso pari ad € 17.973,00, oltre IVA e oneri.

Dopo l’acquisizione della documentazione a comprova del possesso dei requisiti di legge, nonché della capacità economica e finanziaria e della capacità tecnica e professionale, si affidava allo studio NuvolaB l’incarico di progettazione preliminare e definitiva e di coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, nonché rilievo delle aree di sedime e dell’intorno, attività informative e divulgative, analisi ed indagini di laboratorio, relazione geologica, relazione idrologica, geotecnica, studio indagine sismica, relazioni specialistiche, partecipazione alle conferenze di servizio per la realizzazione dell’intervento di “Riorganizzazione e riqualificazione degli spazi pubblici del lungomare di Pantelleria”.

Dopo la procedura di verifica del progetto, in data 26/04/2017 si richiedeva al Genio Civile di Trapani l’indizione della Conferenza Speciale di Servizi, ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 della L.R. 12/07/2011 n. 12, per l’esame e contestuale emissione del parere sul progetto preliminare.

La prima seduta della Conferenza Speciali di Servizi si è conclusa con la richiesta da parte dei partecipanti di integrazioni progettuali, il cui inserimento nel progetto ha comportato un aumento dell’ammontare dell’importo complessivo dei lavori, portandolo ad € 13.131.481,00 di cui € 8.548.033,00 per lavori ed € 4.583.448,00 per somme a disposizione dell’Amministrazione.

Il 19/10/2017 si teneva la seconda seduta della Conferenza Speciale dei Servizi, nella quale gli Enti preposti esprimevano parere favorevole alla proposta progettuale che, pertanto, veniva approvata in linea tecnica.

Con la Delibera di Giunta n. 183 del 03/11/2017, la suddetta proposta progettuale veniva approvata in linea amministrativa.

A seguito dell’approvazione della proposta progettuale, si dava incarico ai progettisti di redigere il progetto definitivo che nella sua formulazione finale prevede una spesa complessiva di € 14.531.337,23 di cui € 9.469.337,79 per lavori ed € 5.061.999,44 per somme a disposizione dell’Amministrazione.

La realizzazione dell’opera doveva essere finanziata con un capitolo apposito del Ministero delle Infrastrutture. Quando, però, questa Amministrazione è andata a richiedere notizie riguardo quelle risorse, la risposta è stata negativa.

Infatti, quelle somme erano state dirottate dal governo Renzi per altre attività e, quindi, non erano più disponibili per il progetto del Waterfront di Pantelleria.

Il 20/03/2021, il Ministero pubblica l’avviso per la presentazione di proposte progettuali inerenti il Programma di Azione e Coesione – Infrastrutture e Reti, nel quale l’Asse B è relativo al recupero del Waterfront.

Quindi il 26/03/2020, con determina n. 517, è stato nominato l’organo di verifica del progetto all’interno del personale in servizio presso il II Settore del Comune di Pantelleria.

Il 09/07/2020, con la delibera n. 108, la Giunta approva gli elaborati economici aggiornati al vigente prezziario regionale del progetto al fine della partecipazione del suddetto Avviso pubblico.

Il 25/05/2021, viene pubblicato l’esito definitivo nel quale il progetto del Waterfront di Pantelleria viene finanziato per quasi 5 milioni di euro, mentre resta da finanziare la restante parte.

Viste le consistenti risorse ancora disponibili, considerato che le risorse mancanti al finanziamento completo ammontavano a circa soli 65 mila euro e che, in base al punteggio attribuito, la parte non finanziata del progetto del Waterfront risultava essere la prima tra i non ammessi, è stata chiesta al Ministero la possibilità di uno scorrimento della graduatoria.

Il Ministero ha risposto che è stato deciso che le risorse avanzate sarebbero state distribuite secondo i punteggi attribuiti ai vari progetti.

Il 17 dicembre di quest’anno è arrivata la conferma del finanziamento.

Pantelleria, 21 dicembre 2021

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Ambiente

Ora solare 2025, stanotte si cambia. La storia nella Prima Guerra Mondiale

Redazione

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Le lancette andranno spostate indietro di un’ora, dalle ore 3 di notte andranno posizionate alle ore 2. Si avrà un’ora in più di luce al mattino e si dormirà un’ora in più. Nei sette mesi di ora legale che stanno per chiudersi, secondo Terna, c’è stato un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro.

Mentre è caduta nell’oblio da sette anni, come un orologio fermo, la proposta della Commissione europea di abolire l’avvicendamento, era stata presentata nel 2018. Un po’ di storia Se l’invenzione dell’ora legale risale al Settecento e porta la firma di Benjamin Franklin, in Italia l’ora legale è stata istituita nel 1916 nel corso della Prima Guerra Mondiale proprio per un risparmio in termini energetici fino al 1920, tornando in occasione del Secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1948. Dopo un primo passaggio nel 1965, è nel 1966 che viene introdotta ufficialmente nel nostro Paese per i mesi compresi tra maggio e settembre. Nel 1980 un accordo tra 14 Paesi, Italia compresa, anticipa il cambio che, da allora viene anticipato in concomitanza con la Pasqua.
Il doppio cambio dell’ora durante l’anno, da legale a solare, potrebbe però avere delle ricadute sull’alternanza sonno-veglia e da tempo è causa di dibattito non solo in Italia ma anche nell’Unione europea. Al centro la difficoltà di coniugare risparmio economico e le abitudini sociali e personali di ognuno di noi.

Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi

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Cronaca

La “guerra” dell’Ora Legale in Europa: Commissione UE vuole abolizione. Domani lancette indietro

Redazione

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Tra risparmio energetico nullo e impatti sulla salute, la Commissione Europea dichiara l’ora legale una “assurdità”, ma la necessaria maggioranza degli Stati membri continua a mancare
di Filomena Fotia da Meteoweb.eu

Il conto alla rovescia per l’abolizione del cambio stagionale dell’ora sembra essersi interrotto a metà strada, bloccato da un muro di veti incrociati nel Consiglio dell’Unione Europea. Nonostante la volontà popolare e la spinta della Commissione, l’alternanza tra ora solare e legale, nata negli anni ’70 per ragioni di risparmio energetico, continua a scandire le nostre vite 2 volte l’anno. La Commissione Europea, forte di un parere schiacciante espresso da 4,6 milioni di cittadini – un record per una consultazione pubblica UE – che si sono dichiarati a favore della fine di questa pratica, ha da tempo avanzato la proposta di abolizione. Il Parlamento Europeo ha fatto la sua parte, votando a favore nel 2019 e stabilendo il 2021 come anno limite per il cambiamento.

“Un ritmo che non conviene più”
Eppure, a diversi anni di distanza, nulla è cambiato. Il commissario UE per i Trasporti e il Turismo Sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, ha ribadito a Strasburgo la posizione della Commissione: lo spostamento delle lancette “non ha più alcun fine“. “L’iniziativa nacque in risposta alla crisi energetica, ma oggi non produce più alcun risparmio energetico per nessun settore, ma anzi porta complicazioni inutili“, ha dichiarato il commissario, annunciando un’ulteriore “analisi più approfondita con uno studio dettagliato” per superare l’attuale stallo.

Le motivazioni della Commissione non sono solo economiche: l’attenzione si sposta sempre più sugli impatti sulla salute e sull’umore, in particolare per bambini e anziani, che “patiscono le conseguenze maggiori” di questo “mini-jet lag” semestrale. Recenti studi, infatti, suggeriscono un impatto negativo sui ritmi circadiani, che in alcuni Paesi del Sud Europa vengono mitigati dalla scelta di rimanere con l’ora legale permanente.

Il blocco degli Stati Membri
Nonostante il chiaro segnale dei cittadini, con Tzitzikostas che sottolinea come “i cittadini europei vogliono la fine di questa assurdità“, il processo decisionale si è incagliato. “Gli Stati membri al Consiglio non hanno ancora raggiunto una posizione univoca” ha concluso il commissario.

Il nodo cruciale risiede nel Consiglio, dove per definire una posizione è necessaria una maggioranza qualificata di Stati membri, consenso che al momento non esiste. L’assenza di tale maggioranza stoppa l’iter legislativo, nonostante la Spagna abbia recentemente riaperto la discussione a livello europeo, con il premier Pedro Sanchez, secondo cui il cambio d’ora “francamente non ha senso“.

In sostanza, per adottare la legislazione che porrebbe fine ai cambi stagionali è necessario l’accordo sia del Parlamento Europeo che del Consiglio. Fino a quando gli Stati membri non troveranno un terreno comune, la “battaglia” per un orario stabile è destinata a rimanere sospesa. L’orologio biologico e quello dell’economia europea continueranno a disallinearsi 2 volte l’anno, in attesa di una decisione che l’Europa, per ora, non riesce a prendere.

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Economia

Pantelleria tra 85 comuni con bus gratis per under 20

Direttore

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In provincia di Trapani: Pantelleria, Partanna, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Marsala, Favignana

L’ultima finanziaria regionale ha fissato in 85 i comuni siciliani che beneficeranno dell’intervento, grazie ad un fondo da due milioni di euro per coprire le spese del trasporto pubblico urbano dei giovani di età inferiore ai vent’anni.

L’intervento è riservato ai residenti nei comuni dotati di servizio di trasporto urbano e appartenenti a famiglie con un Isee non superiore a 25.000 euro. 
Saranno gli enti poi ad avviare i bandi comunali e ad assegnare il bonus in base alla cronologia delle domande presentate.

I contributi più consistenti per il bonus trasporti ai giovani sono andati alle tre Città metropolitane di Palermo (110.757 euro), Catania (67.846) e Messina (60.920). In provincia di Trapani, 33.432, così distribuiti: Pantelleria 13.050 euro; Partanna 13.167; Castellammare del Golfo 20.199; Castelvetrano 34.092; Marsala 45.864; Favignana: 6.099.

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