Salute
Trapani, le dichiarazioni shock di un prete sull’omicidio di una donna incinta
“Una volta che ti sposi, vita non ne hai più. Contraendo il matrimonio si rinuncia alla propria vita per donarla al coniuge e poi insieme la si dona ai figli. La famiglia è una comunità e all’interno di una comunità si devono valutare gli interessi di tutti, non i propri. Nel matrimonio, infatti, le virtù contano più dell’amore. Ci vuole, soprattutto, dedizione verso il coniuge e verso i figli. Ci si lascia, soprattutto, perché si vuol bene più a se stessi che ai figli. Bisogna coltivare le virtù per contrastare i vizi e cercare di perfezionarci, ricordando che non esiste la moglie perfetta né il marito perfetto. La perfezione non esiste e dobbiamo cercare di essere meno imperfetti avendo fiducia nella misericordia di Dio, nella grazia e nella fede. Non si abbandona il tetto coniugale per delle sciocchezze, ma scherziamo? Il male è sempre esistito e sempre esisterà”.
Questo, in sintesi, il punto di vista di un uomo di fede, Don Michele Crociata, ex parroco di Balata di Baida (Castellammare del Golfo). Il religioso aveva espresso il suo pensiero in risposta al giornalista dell’Ansa Gianfranco Criscenti che, commentando la condanna all’ergastolo di Antonino Borgia (l’imprenditore di Partinico accusato di aver ucciso, con 10 coltellate, con premeditazione e per futili motivi, l’ex amante di 30 anni Ana Maria Lacramioara Di Piazza, incinta di quattro mesi), aveva affermato: “Se il compagno o marito ti alza le mani, anche una sola volta, scappa via. Il perdono potrebbe costarti la vita. Agisci subito e mettiti al riparo. Contatta il 1522, la polizia o i carabinieri”.
In una nota di ieri (8 aprile) la Curia Vescovile di Trapani puntualizza che “quanto affermato dal sacerdote corrisponde a sue opinioni personali e non riflettono il pensiero, la valutazione e l’accompagnamento pastorale della Chiesa che condanna ogni tipo di violenza. Pur tenendo conto di eventuali forzature mediatiche, è la stessa disapprovazione sociale, coralmente manifestata nei suoi confronti, a rivelare la debolezza della posizione di don Crociata: le sue esternazioni non si possono condividere in nome di valori civili e umani e ancor meno in nome di virtù che si vogliono far passare come cristiane”.
La vicenda, a prescindere dai pensieri personali da condividere o esecrare, ha puntato ancora una volta i riflettori su una piaga della nostra società che, in tempi di emergenza sanitaria, segna un solco sempre più profondo nella già fragile esistenza umana.
Ecco i numeri ufficiali della violenza sulle donne.
I dati degli ultimi quattro anni riferiscono di un caso di femminicidio ogni tre/cinque giorni. Il delitto viene quasi sempre commesso tra le mura di casa e da un familiare. Sono 15 le vittime di femminicidio da inizio 2021. L’anno di inizio pandemia (2020) ha visto aumentare le denunce di violenza domestica in tutto il mondo. In dati Istat italiani, durante il primo lockdown, raccontano di un aumento del 73% delle chiamate ai centri antiviolenza (al numero verde 1522). Mentre l’anno della pandemia ha visto diminuire a minimi storici i generici omicidi volontari (meno di 300), lo stesso trend non ha riguardato le donne.
L’agenzia delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere ha definito l’aumento degli abusi fisici e psicologici sulle donne a opera di familiari (mariti, partner, ex, parenti) “pandemia ombra”.
Il nostro Governo definisce la violenza contro le donne “un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani. La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. I bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità”.
L’ultimo report dell’Istat dice che, nel primo semestre del 2020, “gli assassini di donne sono stati pari al 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019, e hanno raggiunto il 50% durante il lockdown nei mesi di marzo e aprile 2020”. Le vittime tra le donne aumentano in ambito affettivo e familiare: 150 nel 2019 (47,5% del totale) di cui 93 vittime sono donne (l’83,8% del totale degli omicidi femminili). Nel primo semestre del 2020 il 90,0% delle vittime sono donne. Il 61% delle donne viene uccisa per mano del partner o dell’ex-partner. Per confronto, le morti tra gli uomini avvengono perlopiù per mano di sconosciuti (43,1%) o autori non identificati (21,1%). Nei procedimenti giudiziari crescono gli imputati per omicidio in “contesti relazionali” (246 nel 2010, 271 nel 2018).
Secondo l’ultimo rapporto dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), redatto in collaborazione con la London School of Hygiene & Tropical Medicine e la South African Medical Research Council, che ha analizza i dati sulla diffusione della violenza femminile a livello globale (per mano sia del proprio partner che di sconosciuti) “l’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce un terzo delle donne nel mondo… La violenza comporta un’esperienza traumatica vissuta da oltre il 35% delle donne in tutto il mondo. Lo studio ha riscontrato che la più comune forma di abuso, che colpisce più del 30% delle donne, viene inflitta da un partner intimo”.
L’Oms inoltre sottolinea come sia dovere di tutti lavorare insieme per eliminare ogni forma di tolleranza verso la violenza femminile e per favorire il sostegno offerto alle vittime di questa esperienza.
Le nuove linee guida hanno, inoltre, come obiettivo principale quello di aiutare i diversi Paesi a migliorare l’approccio utilizzato dal proprio sistema sanitario nell’affrontare casi di abusi.
(Credit immagine: Unsplash License)
Giuliana Raffaelli
Salute
Prevenzione Tumore Colon-Retto: Appuntamento a Pantelleria il 7 Dicembre
Prevenzione Tumore Colon-Retto: Appuntamento a Pantelleria il 7 Dicembre
L’Amministrazione Comunale ricorda ai cittadini che domenica 7 dicembre 2025, presso il Presidio Sanitario ASP Trapani – Pantelleria, si terrà la tappa locale del programma provinciale “Screening in Piazza Colon Retto”, dedicato alla prevenzione del tumore del colon-retto.
Informazioni utili:
Per chi: cittadini tra 50 e 69 anni
Orario: 9:00 – 13:00
Servizio: screening gratuito
L’Amministrazione invita gli aventi diritto a partecipare.
Salute
Safina (PD): “Irregolarità nella selezione degli autisti 118? Subito audizione urgente”
Trapani, 24 novembre 2025 – “Già nelle scorse settimane avevo sollevato il caso, ma finora nessuna risposta è arrivata. Per questo ho deciso di formalizzare la richiesta di audizione in VI Commissione Salute”.
Così il deputato regionale del Partito Democratico Dario Safina annuncia l’iniziativa con cui chiede l’immediata convocazione dell’assessora alla Salute Daniela Faraoni, del presidente della SEUS 118 Sicilia Riccardo Gabriele Castro, e dei rappresentanti della società Temporary S.p.A., aggiudicataria dell’appalto regionale per la fornitura del personale interinale destinato al servizio di emergenza-urgenza.
“Parliamo di una procedura estremamente delicata – afferma Safina – perché riguarda la selezione degli autisti-soccorritori del nostro servizio di emergenza territoriale. E tuttavia, ciò che sta emergendo desta più di una preoccupazione: dal ribasso anomalo del 99,57% nell’appalto alla mancanza della verifica economica prevista dal Codice dei Contratti, fino all’utilizzo di criteri non contemplati nel bando, come l’ordine cronologico di presentazione delle domande, che ha portato all’esclusione di candidati qualificati senza alcuna valutazione del loro curriculum”.
Secondo Safina, tale modalità operativa “viola i principi di trasparenza, parità di accesso, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione», oltre a generare «disfunzioni gravi nel sistema di candidatura, con segnalazioni di malfunzionamenti della piattaforma informatica che hanno penalizzato numerosi aspiranti”.
“Il rischio concreto – prosegue il deputato PD – è che a bordo delle ambulanze possano finire persone non adeguatamente qualificate, con ripercussioni gravi sulla sicurezza di operatori e cittadini. Non posso accettarlo. È nostro dovere vigilare affinché le procedure rispettino la legge, la meritocrazia e la tutela di un servizio essenziale come il 118”.
Da qui la richiesta formale di audizione: “Chiedo che la Commissione ascolti tutti i soggetti coinvolti e che si faccia piena luce sulla correttezza della gara e delle selezioni. Verifichiamo, una volta per tutte, se siano necessari interventi correttivi o sospensivi. Non possiamo permettere che un settore così sensibile venga gestito con leggerezza o opacità”.
“Continuerò a vigilare e a chiedere risposte. La salute dei cittadini siciliani e la dignità dei lavoratori del 118 non possono essere oggetto di approssimazione o silenzi istituzionali”, conclude Safina.
Salute
Bando assunzioni al 118, Faraoni: «Sospesi tutti gli atti in attesa del responso Anac»
«Saranno immediatamente sospesi tutti gli atti conseguenti all’aggiudicazione a Temporary del bando di Seus 118 per la selezione di autisti-soccorritori. Una decisione imprescindibile in attesa delle determinazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione sulla gara». Lo annuncia l’assessore alla Salute Daniela Faraoni che, sulla vicenda, è intervenuta con una nota indirizzata alla società partecipata regionale per l’emergenza-urgenza sanitaria.
«Il presidente di Seus Riccardo Castro – prosegue Faraoni – si è impegnato a prendere provvedimenti immediati per lo stop di tutte le procedure in corso e a convocare il consiglio di amministrazione. Sulla gara, infatti, l’Anac ha avviato un procedimento di vigilanza e, anche se la Cuc della Regione Siciliana ha già risposto con i chiarimenti richiesti, siamo ancora in attesa del responso dell’Autorità nazionale. Fino ad allora resterà tutto sospeso, per consentire i necessari approfondimenti dei fatti».
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