Cronaca
TRAPANI: FERMATO CON DROGA SU CICLOMOTORE SENZA TARGA. ARRESTATO PER SPACCIO DAI CARABINIERI
I Carabinieri della Sezione Radiomobile, unitamente al supporto dei colleghi del XII
Reggimento Sicilia, hanno tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di
sostanze stupefacenti un trapanese di 24 anni.
I militari operanti, nel contesto di un ordinario servizio di controllo del territorio, bloccavano
in via Cosenza, nel comune di Erice (TP), il predetto a bordo di un ciclomotore, privo di
targa identificativa. Visto l’atteggiamento nervoso ed impacciato veniva sottoposto a
perquisizione personale e, nella sua disponibilità, venivano rinvenuti 3 involucri di sostanza
stupefacente del tipo hashish dal peso di 7 gr. La successiva perquisizione domiciliare
consentiva di rinvenire abilmente occultati: 90 gr. di hashish, la somma contante di € 235,
verosimilmente provento dell’attività illecita e materiale per il confezionamento.
Lo stupefacente e la somma di denaro sono stati sottoposti a sequestro, assunti in carico
e debitamente custoditi, in attesa di essere versati presso il competente ufficio corpi di
reato.
L’arrestato, percettore del reddito di cittadinanza, espletate le formalità procedurali è stato
tradotto presso la propria abitazione in attesa dell’udienza di convalida avvenuta nella
giornata di ieri che ha visto l’applicazione della misura dell’obbligo di dimora nel comune di
Erice (TP) ed il divieto di allontanamento dall’abitazione nelle ore notturne.
Cronaca
FiberCop: a Pantelleria cavi danneggiati da terzi. Partito intervento per ripristinare collegamenti
Spett.le – Il Giornale di Pantelleria,
in riferimento alla notizia da voi pubblicata con il titolo “Pantelleria, nuovo cavo tranciato nuovo black out di TIM. di vecchio solo le cause”, FiberCop comunica quanto segue:
FiberCop – in qualità di gestore dell’infrastruttura digitale – desidera precisare di non avere alcuna responsabilità in merito ai disservizi e di essere, anzi, parte lesa. Il problema verificatosi a Pantelleria, infatti, è stato nuovamente causato dalla stessa impresa che già nelle scorse settimane durante l’esecuzione di lavori aveva gravemente danneggiato alcuni cavi in fibra ottica. FiberCop ha già predisposto l’intervento per il ripristino dei collegamenti con l’obiettivo di assicurare la ripresa dei servizi telefonici nel più breve tempo possibile.
Ambiente
Pantelleria, nuovo cavo tranciato nuovo black out di TIM. di vecchio solo le cause
Era il 16 settembre scorso quando segnalavamo la prima problematica con Tim, per cui nè telefoni nè connessione erano possibili con il gestore principale d’Italia.
Dopo settimane e settimane di disagi e problemi, poco alla volta nelle contrade dell’isola si ripristinavano i collegamenti.
Ieri, 23 ottobre 2025, intorno alle ore 15/16, un nuovo down ha mandato all’aria cellulari e computer.
Abbiamo chiesto informazioni a fonti abbastanza certe sulle cause e sull’estensione del problema: quasi tutta l’isola per trancio di un altro cavo, presumibilmente intorno alla zona del forno Manciaforte.
Dopo una breve illusione di ripristino, nuovamente la disconnessione.
A tutt’ora, dopo oltre 24 h, siamo isolati, intanto sbarcano ancora turisti meravigliati della bellezza di Pantelleria già solo sorvolandola.
Di domande spontanee ne sorgerebbero molte, ma ce le teniamo per noi, speriamo solo che il disagio venga risolto il prima possibile, specie per chi è lontano e un pò isolato dai centri abitati e sia per chi lavora h24 con il pc e il cellulare.
Cronaca
Truffe sanitarie via SMS e numeri 893 a sovrapprezzo
Consumerismo invita alla massima prudenza e chiede verifiche su sicurezza e gestione dei dati sanitari
Continuano a moltiplicarsi le segnalazioni di cittadini che ricevono falsi SMS o messaggi WhatsApp apparentemente inviati dal Centro Unico di Prenotazione (CUP) da parte di aziende sanitarie.
Nel testo si invita l’utente a contattare “urgentemente” un numero di telefono per verificare la propria prenotazione o risolvere presunte “anomalie” legate a prestazioni sanitarie. Ma si tratta di un raggiro.
Numeri a pagamento e finti CUP
I messaggi riportano numeri che iniziano con il prefisso 893, talvolta camuffati come recapiti “ufficiali” di uffici amministrativi (es. “Uffici CUUP” o “Servizio CUP Regionale”).
In realtà, i numeri 893 sono numeri a tariffa speciale con sovrapprezzo, utilizzati per addebitare costi elevati al chiamante.
“Chi richiama rischia di vedersi addebitati importi anche molto alti sul credito telefonico o in bolletta. È la classica truffa del richiamo: un messaggio credibile, un nome istituzionale e un numero a pagamento mascherato da servizio pubblico”, spiega Giovanni Riccobono, direttore generale di Consumerismo No Profit e Responsabile dello Sportello +Tutela di Trapani.
Il fenomeno è stato segnalato anche da diversi cittadini trapanesi, che hanno ricevuto messaggi contenenti falsi riferimenti a prenotazioni sanitarie realmente effettuate, inducendo così la vittima a credere alla veridicità della comunicazione.
I consigli di Consumerismo
Consumerismo invita i cittadini a prestare massima attenzione e a non rispondere mai a messaggi che chiedono di chiamare numeri con prefissi 893, 895 o 899, o che contengono link sospetti.
In caso di ricezione di questi SMS:
1. Non cliccare e non richiamare.
2. Bloccare il numero e segnalare l’SMS alla Polizia Postale (www.commissariatodips.it).
3. Contattare direttamente il CUP della propria ASP utilizzando solo i numeri ufficiali reperibili sul sito istituzionale.
Chi gestisce dati deve garantire sicurezza, non vulnerabilità – conclude Riccobono – la priorità, in un mondo in cui i dati rappresentano il nuovo petrolio, deve essere quella di garantire sistemi di sicurezza all’avanguardia da parte di chi li tratta. Ogni soggetto che gestisce informazioni personali e sanitarie deve essere consapevole della propria responsabilità: una falla nella protezione dei dati non è solo un problema tecnico, ma un rischio concreto per i cittadini, che possono diventare vittime di frodi e truffe digitali»
Qual è, quindi, il problema?
Nonostante le tecnologie facciano ormai parte delle nostre vite, talvolta ci troviamo impreparati di fronte alle truffe. A livello collettivo, manca ancora una presa di coscienza di un’alfabetizzazione digitale che, in questo caso, riuscirebbe a proteggerci da questi messaggi e ad aumentare la nostra capacità critica.
Da un lato è quindi necessario un maggiore controllo che eviti queste spiacevoli situazioni e dall’altro, invece, è necessario che i cittadini abbiano la capacità di difendersi.
Bisognerebbe prestare più attenzione a queste tematiche tra i banchi di scuola, per esempio, in modo che le future generazioni non solo utilizzino questi strumenti ma siano anche consapevoli di come sia corretto utilizzarli.
Ed è anche necessario sensibilizzare un’altra fascia di popolazione, quella più adulta, che probabilmente è quella più soggetta a questo tipo di truffe.
Giada Zona
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