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Cronaca

Trapani, 23enne ai domiciliari aggredisce i Carabinieri che lo controllano: arrestato

Redazione

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I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Trapani hanno arrestato, per resistenza a Pubblico Ufficiale, un 23enne trapanese in atto sottoposto agli arresti domiciliari.

L’uomo già pochi giorni fa era stato denunciato per lo stesso reato in quanto, a bordo di un’auto, non si era fermato all’alt intimato dai Carabinieri dileguandosi, privo della patente di guida, ad alta velocità mettendo in pericolo l’incolumità degli utenti della strada. Arrestato il 23 marzo scorso dai militari dell’Arma a seguito di un’ordinanza di aggravamento emessa dalla Corte di Appello di Palermo con la quale veniva sostituita la misura cautelare dell’obbligo di dimora con quella più afflittiva degli arresti domiciliari, il 23enne si sarebbe mostrato da subito insofferente a quanto imposto dal Giudice.

Nel caso specifico, i Carabinieri, raggiunta l’abitazione per verificare il rispetto della misura restrittiva, lo trovavano regolarmente in casa ma lo stesso si manifestava particolarmente agitato. In particolare il 23enne non avrebbe tollerato il controllo dei militari dell’Arma, tra l’altro effettuato in orario pomeridiano e, nonostante i vari tentativi di riportarlo alla calma, si sarebbe scagliato contro di loro minacciandoli, spintonandoli fino a cercare di sferrare un pugno ad uno di loro. Veniva prontamente bloccato e tratto in arresto e, dopo l’udienza di convalida, sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari.

Cronaca

Festa si trasforma in dramma: ventenne trovata morta in piscina

Direttore

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E’ successo a Bagheria, durante una festa in una villa

Dinamiche e cause di morte sono tutte da accertare ma da quanto si apprende, sembrerebbe che la giovane stava partecipando al party con alcuni amici, che  la ragazza sarebbe  finita in acqua e non è più riuscita a riemergere.
Quando è stata notata la situazione, per la giovane vita non c’era più niente da fare.

Al momento tutte le piste sono al vaglio, anche un malore o un semplice incidente, che resta l’ipotesi più plausibile.

Sarebbe dovuta essere una serata felice e indimenticabile. Ora ciò che non sarà mai dimenticata la perdita di una vita così giovane e magari per una sciocchezza che si poteva prevedere e prevenire.
Speriamo che si faccia luce quanto prima, con le indagini, gli esami autoptici e quanto altro, affinchè si dia subito una connotazione alla causa del decesso che funzioni da monito.

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Cronaca

Chiusura Castello di Pantelleria, i chiarimenti di Sindaco D’Ancona e Vicesindaco Pineda

Direttore

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Il Castello Medievale non ci appartiene

La chiusura del Castello Medievale di Pantelleria, seda prediletta per una moltitudine di eventi culturali e in piena stagione turistica, ha lasciato tutti un pò sgomenti: chi ha dovuto ripianificare le attività, chi ha dovuto fare i conti con il pubblico, chi ha dovuto esperire quelle attività tanto scomode quanto necessarie per ottemperare alle richieste del demanio e rispettare le prescrizioni ricevute.
Ieri sera, con i due reggenti dell’isola, Sindaco Fabrizio D’Ancona e Vicesindaco Adele Pineda,  le testate giornalistiche locali hanno improvvisato  una conferenza stampa per comprendere e corrispondere cosa è accaduto e cosa accadrà al Castello Medievale di Pantelleria e la sua fruizione.

Il Sindaco Fabrizio D’Ancona

Il primo cittadino  ha subito preso la parola spiegando che l’altro giorno a Pantelleria sono venuti due funzionari dell’Agenzia del Demanio dello Stato di Palermo, proprietaria del bene storico in questione, un architetto e un ingegnere per l’esattezza, e  hanno chiesto di fare un sopralluogo nell’area interna ed esterna del nostro castello.
A seguito di questa verifica è emerso non solo quello che l’amministrazione aveva già due anni fa segnalato, facendo una richiesta di somma urgenza, ma è emerso addirittura un quadro peggiorativo di quello che era stato messo in evidenza  dal Comune.

Il Sindaco ha aggiunto che i tecnici dello Stato  hanno riscontrato delle serie criticità in alcune aree specifiche interne al castello medesimo, per cui loro stessi da tecnici della proprietà,  hanno suggerito che, ai fini della tutela della pubblica incolumità, fosse opportuno chiudere il castello.

Conseguentemente è stata stilata una sorta di verbale del sopralluogo, con le conseguenze e difficoltà  che ne sono derivate.

Sindaco e Vice hanno dovuto dovuto cominciare ad interloquire con tutti coloro che avevano già anche organizzato degli eventi da realizzare all’interno del castello, anche su iniziativa del Comune stesso. 
Erano perfino programmati  due matrimoni nel mese di ottobre, quindi una criticità che si è riversata contro la cittadinanza e gli amministratori, purtroppo inconsapevolmente.

L’ordinanza del 2023

Questa criticità è stata segnalata ben due anni fa, infatti ben due anni fa è stata emessa un’ordinanza di interdizione in alcune aree praticamente esterne al castello, con una perizia di somma urgenza. Questo stesso atto peritale è stato addirittura approvato dalla soprintendenza di Trapani.

La cosa su cui si resta perplessi, nella narrativa di D’Ancona, è come l’agenzia del demanio dello Stato che ha competenza specifica in merito a tutto ciò, trattandosi di restauro conservativo e non attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, che invece, nella convenzione, è  a carico del Comune di Pantelleria, come lo stesso  demanio dello Stato abbia deciso di non agire, di non ottemperare. 

Le zone non pericolose e le zone pericolose del Castello

L’ordinanza del sindaco del 2023  era legata ad alcune aree esterne al castello, che a detta dei  tecnici  del Comune erano oggetto di microcrolli e quindi non era ravvisato lo stato di pericolosità  dichiarato all’interno delle aree del castello, all’interno dell’atrio o in altri siti.

Detto questo, la parte critica riguarda esclusivamente la Torre Campanaria; di questa sono state contestualmente mostrate  moltissime criticità  agli stessi tecnici dell’Agenzia del Demanio,  un anno e due mesi fa circa.

Del resto, il Comune di Pantelleria ha una convenzione, a riguardo, ereditata dalla passata amministrazione  che parla di utilizzo gratuito del castello a fronte di un impegno del Comune stesso  nell’effettuare lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione. 

I costi preventivati dal Demanio 2.900 euro, i costi sostenuti dal Comune oltre 400.000 euro

Un dettaglio che amministrativamente non è secondario sta nel fatto che la quantificazione ipotetica dell’affitto del bene demaniale era stato a suo tempo quantificato dallo stesso Demanio dello Stato dell’Agenzia di Palermo in una somma pari a circa 2.900 euro, poco superiore a 2.900 euro all’anno. Negli ultimi 7 anni si sarebbero dovuti spendere circa 27.000 euro. Orbene, il Comune di Pantelleria, stando a quanto riferito dal primo cittadino, prima la vecchia amministrazione, e per l’attuale si sarebbe speso la bellezza di più di 400.000 euro  col rischio paradossale fondato che domani mattina qualcuno possa contestare di investire su un bene che non ci appartiene.

Per la torre campanaria si stima ad un investimento tecnico non inferiore al milione di euro  perché è un bene molto antico che merita un’attenzione costante. Ma il Comune di Pantelleria non può andare ad investire somme su un bene che non è il proprio.
Questo è il punto focale.

Nel suo intervento il Vicesindaco Adele Pineda

Il Vicesindaco, con delega alla cultura ha confermato le dichiarazioni di D’Ancona, ma ha altresì, messo l’accento sul fatto che l’impasse del Castello è una vicenda nota a molti ma non a tutti. Purtroppo, poi, c’è lo zampino dei social e infatti la Pineda si è soffermata  sui commenti di tanti nostri concittadini e non, che nella più assoluta ignoranza, nel senso che realmente ignorano quale sia la situazione, cioè che il castello non è mai stato di proprietà del Comune, bensì del demanio e che è stato quest’ultimo ad  intervenire.

Gli attacchi anche di consiglieri che conoscono meglio dei privati cittadini le dinamiche amministrative e della nostra realtà, sono pretestuosi,  continuano  a cercare di colpire l’amministrazione comunale.

Continua la Pineda asserendo che il Comune  si è mosso sin da subito,  ma purtroppo non tutto dipende da loro, sarebbe molto più facile se così fosse. Da aggiungere che  il Sindaco si predisponeva a firmare,  per ribadire che trattandosi di lavori di restauro conservativo e non di manutenzione ordinaria e straordinaria,  così come previsto dalla Convenzione, non sono a carico dell’ente Comune, bensì a carico del proprietario e quindi a carico del demanio. 

I vertici di Pantelleria auspicano che quanto detto oggi e  possa fare chiarezza: se certe affermazioni  inopportune sono rivolte da persone al di fuori della pubblica amministrazione, la cosa può essere  ancora comprensibile, ma se sono consiglieri comunali ad allarmare la cittadinanza,  ad accusare l’amministrazione denota o che non conoscono le questioni di cui trattano, ed è grave, oppure che mirano a fare veramente la peggiore propaganda politica.

 A maggior chiarimento di tutta questa vicenda, di cui sicuramente ancora si parlerà, e soprattutto ad onore di coloro che,  non frequentando magari la macchina amministrativa, conoscono ben poco,  spesso e volentieri vengono tratti in inganno da quelli che invece strumentalizzano i percorsi,  anziché indurre la popolazione e la cittadinanza a migliori comprensioni.

Il punto focale:  cosa si può investire

 Non è secondario il fatto che il Comune ha investito a livello archeologico sull’unica area che gli appartiene.  Perché proprio non non si possono spendere soldi dove non ci compete.
 Quindi amministrativamente va spiegato questo concetto che non è un dettaglio anzi è focale.

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Ambiente

Pantelleria, calendario distribuzione acqua a Rekhale – agosto 2025

Redazione

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Il Comune di Pantelleria ha reso coto il calendario di distribuzi0one dell’acqua, per la contrada di Rekhale e relativo al mese di agosto 2025

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