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Tartaruga di terra scambiata per marina viene gettata in mare per salvarla e muore annegata: “il problema degli amanti degli animali”

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L’increscioso episodio a Marina di Grosseto, in Toscana. Le importanti parole del giornalista Maurizio Donelli
di Peppe Caridi da Meteweb.eu
 

 
Nei giorni scorsi una turista tedesca ha incontrato una tartaruga immobile sulla spiaggia di Marina di Grosseto, in Toscana. La donna ha avvertito i soccorsi e i volontari di TartAmare si sono precipitati sul posto e non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’esemplare, seppellendola con tanto di lapide improvvisata: “Qui giace Marina, tartaruga di terra vittima dell’ignoranza“.

 
La tartaruga, infatti, è stata letteralmente uccisa (colposamente) da un gruppo di turisti che l’aveva vista in spiaggia e, pensando fosse una tartaruga marina, con l’intento di salvarla l’aveva lanciata in acqua. Ma era una tartaruga di mare e in acqua è morta affogata. “Una morte che si sarebbe potuta evitare con una chiamata, prima di agire in alcun modo, a un ente competente: ecco perchè Marina è morta a causa dell’ignoranza. Un’ignoranza che poteva essere colmata in pochi minuti. E’ doveroso informarsi prima di agire. Ma tante volte non agire è la soluzione migliore. Non tutti gli animali che incontriamo sono in difficoltà e hanno bisogno di noi, anzi, a volte possiamo solo complicargli la vita. Non bisogna mai dare fastidio agli animali, non bisogna toccarli, non bisogna avvicinarli in modo particolare le tartarughe. Basta chiamare immediatamente le associazioni del luogo o la guardia costiera al 1530: l’autorità competente provvederà a darvi indicazioni su come comportarvi“, spiegano i volontari di TartAmare in un accorato appello ai cittadini e ai turisti.

Ma la riflessione più brillante e profonda l’ha fatta Maurizio Donelli, giornalista, caporedattore del Corriere della Sera. “Il caso della tartaruga di terra scambiata per marina e gettata tra le onde nel tentativo di salvarla (e quindi facendola morire annegata) è solo la punta dell’iceberg di un problema ben più ampio“, ha scritto. “Ovvero quello relativo ai numerosi “amanti degli animali” (secondo una loro auto definizione) che di vita animale nulla sanno e di conseguenza generano solo problemi alla fauna che vorrebbero difendere in base a ciò che hanno acquisito durante approfonditi studi basati sulla visione dei cartoni animati Disney. Trovano nel bosco un capriolo appena nato? Un Bambi? È da solo? Ecco che si preoccupano di spostarlo e fargli qualche coccola condannandolo a morte sicura (una volta toccato nella maggior parte dei casi la madre, che è sempre nei paraggi ma abbastanza lontana per attirare su se stessa eventuali predatori, non ne riconosce più l’odore e lo abbandona). Vedono una volpe che si avvicina alla casa o alla macchina? Primo pensiero: ha sicuramente fame. E allora via di merendine o cibo avanzato dai loro piatti pieno di sale, zuccheri, conservanti… Tutto questo ovviamente dopo averle dato un nome (sempre da signorina). E lo stesso vale per cinghiali, tassi e altre bestie selvatiche alle quali, va ricordato, è vietato dalla legge fornire cibo. Andiamo avanti perché sul tema che segue, gli appelli sui social si sprecano: vedono un gatto che si crogiola al sole su un muretto facendosi gli affari suoi (specialità nella quale peraltro i gatti sono cintura nera)? Subito si scatena l’allarme e il tam tam da tastiera. Qualcuno lo sta cercando? Si sarà perso? L’obiettivo a quel punto è prenderlo, sterilizzarlo e “darlo in adozione” che significa fargli vivere il resto delle sue sette esistenze chiuso in un appartamento. Non basta dichiararsi “amanti degli animali” per occuparsene. Bisogna studiare, conoscere, sapere, rispettare. Prendere consapevolezza che gli animali non hanno bisogno di noi, lì fuori se la cavano benissimo. Oppure si finisce come quelli che guardando il video di una cornacchia che con poderose beccate aveva cominciato a cibarsi delle carni di un porcospino moribondo che arrancava sull’asfalto (le immagini in rete da qualche parte si trovano) commentavano: “Ma guarda che tesoro, lo sta aiutando ad attraversare”. Il tutto ovviamente chiosato dall’immancabile minchiata, quel luogo comune che ripulisce l’anima: “Ehhh sì, gli animali sono meglio dell’uomo”.

Già.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Stagione balneare 2025 – A Pantelleria molti limiti. Ecco dove non possiamo tuffarci

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La Regione Siciliana, tramite Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemologico, ha emesso ordinanza per la balneazione relativa all’anno 2025.

Ecco dove e perchè è vietato a Pantelleria e altri comuni della Provincia di Trapani, per il campionamento delle acque che inizia dal mese di maggio fino ad ottobre 2025.


Di seguito il documento integrale:

asp-trapani.registro ufficiale.2025.0051453

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Pantelleria, al via derattizzazione e disinfestazione di tutto il territorio

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In un avviso pubblico, si legge che il giorno 30 aprile prossimo, su tutto il territorio pantesco, si procederà ad operazioni di derattizzazione e disinfestazione.
A parte questo, nessuna specifica su orari, modalità e precauzioni

Andando a memoria, la sera del 30 aprile dovremmo tenere le finestre chiuse, poniamo all’interno delle abitazioni eventuali ciotole di animali domestici.

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Porto Nuovo di Pantelleria, interdizione Molo Toscano da oggi. Ecco fino a quando

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Interdizione per persone e veicoli per operazioni di messa in sicurezza e spostamento della Piattaforma Galleggiante ISWEC arenata all’interno

Il Comandante dell’Ufficio Marittimo di Pantelleria, T.V. Vincenzo De Falco, ha emesso ordinanza di interdizione del Molo Toscano a far data da oggi, per i motivi che di seguito si riportano integralmente:

Il Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di Pantelleria:

    • RITENUTO necessario dover disciplinare gli aspetti relativi alla sicurezza in ambito portuale per garantire un ordinato, razionale e sicuro svolgimento delle operazioni di smantellamento della piattaforma ISWEC e successiva bonifica dell’area;
    • RITENUTO necessario dover disciplinare gli aspetti relativi alla sicurezza in ambito portuale per garantire un ordinato, razionale e sicuro svolgimento delle operazioni portuali al fine di prevenire il verificarsi di possibili incidenti che possano pregiudicare la salvaguardia della pubblica incolumità;
    • VISTI gli articoli 68, 81, 1161, 1164 e 1174 del Codice della Navigazione, nonché l’articolo 59 del relativo Regolamento di Esecuzione.
    • RENDE NOTO In data 28/04/2025 avranno inizio le operazioni di messa in sicurezza e spostamento della Piattaforma Galleggiante ISWEC arenata all’interno del Porto di Pantelleria.

    Le operazioni si divideranno in 5 fasi: 1) Delimitazione dell’area di cantiere; 2) Controllo dello scafo; 3) Aspirazione sabbia dalle 2 area zavorra e aspirazione acqua dal locale macchine; 4) Tamponamento falle; 5) Spostamento galleggiante presso cantiere navale (che verrà disciplinato con apposita ordinanza).

    ORDINA
    Articolo 1 (Area interdetta) con decorrenza immediata, e fino al 10/05/2025, per motivi connessi alla sicurezza ed all’incolumità delle persone e dei veicoli, le porzioni di piazzale del Molo Toscano, alla Radice Diga Foranea, come meglio rappresentato in colore rosso nell’allegato stralcio cartografico, che costituisce parte integrante della presente ordinanza, sono interdette al pubblico accesso ed uso pedonale e veicolare. All’interno dell’area operativa interessata, l’accesso ed il transito veicolare e pedonale sono consentiti solo ed esclusivamente ai mezzi e alle persone interessate alla bonifica. La circolazione veicolare e pedonale, quando consentita, dovrà avvenire nel pieno rispetto delle indicazioni impartite dalla presente Ordinanza, dalla relativa segnaletica stradale verticale temporanea all’uopo installata a cura della Ditta, e dalle indicazioni fornite dal personale di questo Comando.

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