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cronaca

Successo ieri per il Vespa Club di Pantelleria. Un mito su due ruote raccontato dal Presidente Pavia

Direttore

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Ieri, domenica 26 luglio, si è tenuta la mostra statica del Vespa Club di Pantelleria: una grande manifestazione che ha accolto tanti appassionati, turisti e semplici curiosi. Eletto come scenario della suggestiva esposizione il lungomare del Porto, che ha ospitato ben 43 mezzi su due ruote.

Sull’isola sono registrati 86 vespe, ma arrivano a 170 con iscritti da Marsala e Mazara del Vallo, che rendono il gruppo nutrito di passione e spirito collettivo. L’idea di una simile manifestazione è del presidente della compagine motoristica, Giovanni Pavia che ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’evento.

Presidente, quando nasce il Vespa Club di Pantelleria? “Nel gennaio 2019, ma già dal 2015 un gruppo di noi appassionati ha cominciato a realizzare piccoli raduni, con la prospettiva di un vero e proprio club, collegato con quello di Marsala.”

Ciclomotori antichi, dunque, con decenni di storia pantesca addosso, che hanno visto l’evolversi dell’isola attraverso i loro passaggi sulla perimetrale, tra contrade e antiche mulattiere.

Quella di Giovanni Pavia è datata 1961, tramandata dal nonno, al padre e in suo possesso dal 1994, quando aveva appena 16 anni.

“Siamo riusciti a coinvolgere le famiglie, figli nipoti spiega Giovanni Pavia nell’intervista telefonicain modo da vivere Pantelleria appieno e da altre prospettive. La nostra isola ha 12 mesi mesi all’anno ma durante il periodo estivo tutti impegnati con il turismo. La vespa per noi rappresenta non solo un hobby ma anche un motivo di socialità e di vivere il nostro territorio: quello che vedi sulle due ruote è impensabile con altri mezzi! Questo veicolo nasce come mezzo di locomozione, ma attraversare l’isola con esso tutto diventa è poesia, cinema e cultura.”

Avete altri eventi in programma per l’estate? “Continueremo a cercare di realizzare altri raduni, visto il consenso dei nostri soci! Il 9 agosto abbiamo già in agenda un raduno e poi a settembre dovremmo andare a Marsala.”

Il Club realizza raduni di tanto in tanto, a domeniche alterne, compatibilmente con gli impegni lavorativi e le direttive attuali del Covid 19.

 

Non perdetevi il prossimo raduno, che annunceremo per tempo, così da rivivere suggestioni senza epoca.

Per contatti con il Vespa CLub Pantelleria cliccare qui

Marina Cozzo

 

 

 

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Ambiente

Pantelleria, calendario distribuzione acqua a Rekhale – agosto 2025

Redazione

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Il Comune di Pantelleria ha reso coto il calendario di distribuzi0one dell’acqua, per la contrada di Rekhale e relativo al mese di agosto 2025

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Ambiente

Pantelleria, nuovo distacco di energia elettrica: 5 agosto 2025

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Per il giorno martedì 5 agosto, la Società SMEDE ha programmato distacco di energia elettrica per esigenze di servizio, nelle contrade di seguito riportate nell’avviso pubblico

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Salute

Quando la vita umana prevale: FISA, ANAB e SIPEM, insieme per la Sicurezza Acquatica

Redazione

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L’unione tra la Federazione Italiana Salvamento Acquatico (FISA) e l’Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti (ANAB), un passo significativo nello studio e ricerca che continua. Questa sinergia a tre voci è un esempio lampante di come, quando l’interesse primario è la salvaguardia della vita umana e NON il mero guadagno o il potere politico, portino a benefici inestimabili per l’intera umanità. In un settore delicato come quello del soccorso in acqua, dopo questi tragici avvenimenti, l’integrazione di competenze diverse non solo ottimizza gli sforzi, ma eleva gli standard di sicurezza a vantaggio di chiunque si trovi in difficoltà, convinzione questa di tutti i presidenti delle tre organizzazioni FISA, ANAB E SIPEM.
Questa alleanza a tutto tondo sottolinea un principio fondamentale: la professionalità è la vera chiave di volta. Non si tratta di un optional, continua il presidente Perrotta, ma di una necessità imprescindibile. Ogni istruttore, ogni ente formativo e ogni bagnino deve possedere tutte le strategie sia di insegnamento che di impiego e deve garantire una preparazione impeccabile.
I grandi incontri politici dove non scaturisce nient’altro che mera politica tra potenti, porta il soccorso a restare un presente lacunoso già passato dove le conseguenze restano solo a chi perde un una vita. Non basta infatti la sola preparazione tecnica, non basta il raggiungimento di tempi con un cronometro per affrontare situazioni di emergenza in acqua; è fondamentale che gli operatori siano dotati sia degli strumenti psicologici per gestire lo stress per restare concentrati sotto pressione e offrire a loro volta supporto emotivo, sia alle vittime che ai colleghi dopo eventi traumatici.
La preparazione di un soccorritore parte da una consapevolezza del proprio mestiere, del rischio e della percezione dei pericoli ad esso connessi.
Per gli utenti, per i genitori, per chiunque si avvicini all’ambiente acquatico, diventa cruciale verificare e pretendere questa professionalità. Chiedere credenziali, informarsi sui percorsi formativi, assicurarsi che gli istruttori siano costantemente aggiornati, e che la loro formazione includa anche aspetti psicologici, non è un’eccessiva pignoleria, ma un atto di responsabilità.
La superficialità o l’improvvisazione in questo campo possono avere conseguenze devastanti come gli ultimi accadimenti, Incidenti che avrebbero potuto essere evitati, dolori profondi e perdite irreparabili sono spesso il risultato di una mancanza di preparazione o di un’attenzione insufficiente agli standard. Per questo, l’unione di FISA, ANAB e SIPEM è un messaggio chiaro: lavorando insieme, con un focus incrollabile sulla qualità e sull’etica, e con una vision che abbraccia ogni aspetto dell’emergenza, si possono prevenire tragedie e garantire un ambiente acquatico più sicuro per tutti. È un invito a ogni cittadino a non accontentarsi, a esigere il massimo da chi è preposto alla sua sicurezza e preparazione e per riconoscere questo valore inestimabile della vera professionalità.
Le leggi devono cambiare a vantaggio della vita umana attraverso lo studio degli incidenti passati per scelte più giuste per il futuro.

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